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mercoledì 12 ottobre 2022

DART, dopo due settimane di analisi dati la NASA conferma il successo nella variazione intenzionale dell'orbita dell'asteroide bersaglio dell'esperimento!

(Credit NASA/ESA/STScI/Hubble)

NEWS SPAZIO :- Uno dei momenti più importanti ed emozionanti del dopo-aver-fatto-un-esperimento è senza dubbio raccoglierne i risultati ed analizzarli, per vedere come è andata, validare o no una particolare teoria, o magari ottenere spunti per maturare una teoria.

Siamo quindi a chiudere il cerchio sull'esperimento della sonda NASA DART (Double Asteroid Redirection Test), lanciata contro il piccolo asteroide Dimorphos a fine settembre. Ne abbiamo parlato parecchio, andate qui per rivedere quei momenti


L'esperimento era una prima missione di test per verificare se fosse possibile deviare la rotta di un corpo celeste in rotta di collisione con la nostra Terra. Naturalmente l'asteroide NON era in rotta di collisione con la nostra Terra, e non rappresentava e non rappresenta alcun pericolo per noi.

Ora, dopo due settimane di analisi dei dati ottenuti dal team di missione, la NASA ha pubblicato i risultati di questo pionieristico test. In due parole? Dart è riuscito con successo l'orbita dell'asteroide. Vediamo di saperne di più.
   

Oltre all'aspetto tecnologico che in questo esperimento è stato assolutamente perfetto, al di là della sua enorme complessità, tutto ciò segna la prima volta che l'umanità cambia di proposito il movimento di un oggetto celeste e la prima dimostrazione su vasta scala della tecnologia di deflessione degli asteroidi. E questo, semmai un asteroide puntasse direttamente contro di noi, è un primo passo per una efficace difesa attiva del nostro pianeta (lo stesso non possono dire i dinosauri praticamente cancellati da un solo asteroide, all'incirca 65 milioni di anni fa).

Prima dell'impatto di DART, Dimorphos impiegava 11 ore e 55 minuti per orbitare attorno al suo asteroide "partner" più grande, Didymos. Dopo la collisione di DART con Dimorphos dello scorso 26 settembre, gli astronomi hanno utilizzato i telescopi a Terra per misurare se e di quanto ne è stato variato il periodo orbitale. Ebbene, è stato confermato che l'impatto della navicella spaziale ha alterato l'orbita di Dimorphos attorno a Didymos di 32 minuti, riducendo l'orbita ad 11 ore e 23 minuti, con un margine di incertezza di più o meno 2 minuti.

E questi sono i risultati osservati. Come ho accennato in cima al post, un altro aspetto fondamentale di un esperimento - scientifico e nono solo! - è il definire "come" valutare tali risultati. In fase di pianificazione della missione DART, la NASA aveva definito che un risultato sarebbe stato ritenuto di successo se l'impatto cinetico della navicella contro l'asteroide avesse generato una variazione del periodo dell'orbita di Dimorphos pari a 73 secondi o più.

In termini più generali, questo valore è definito KPI, ovvero Key Performance Indicator, ed è un valore di prestazione misurabile che dimostra l'efficacia nel raggiungimento di un obiettivo, in questo caso il test di DART. E valutando i risultati, DART ha superato con successo questo KPI, di ben oltre 25 volte.

Le parole di Lori Glaze (direttore NASA della Planetary Science Division, Washington): "Questo risultato è un passo importante verso la comprensione dell'effetto completo dell'impatto di DART con il suo asteroide bersaglio. Man mano che nuovi dati arrivano ogni giorno, gli astronomi saranno in grado di valutare meglio se e come una missione come DART potrebbe essere utilizzata in futuro per aiutare a proteggere la Terra da una collisione con un asteroide se mai ne scoprissimo uno che si dirige verso di noi".

Il team investigativo di missione sta ancora raccogliendo dati, sia con gli osservatori di tutto il mondo, che con strutture radar come il radar planetario Goldstone del NASA JPL ed il Green Bank Observatory della National Science Foundation in West Virginia. Queste osservazioni aggiornano la misurazione del periodo orbitale di Dimorphos con osservazioni frequenti per migliorarne la precisione.

L'attenzione si sta spostando ora sulla misurazione dell'efficienza del trasferimento della quantità di moto dalla collisione, di circa 22.530 km/h di DART con il suo obiettivo. Questo include anche un'ulteriore analisi delle molte tonnellate di roccia asteroidale eiettate nello spazio dall'impatto.
Il rinculo di questa esplosione di detriti ha notevolmente migliorato la spinta di DART contro Dimorphos - un po' come un getto d'aria che esce da un palloncino invia il palloncino nella direzione opposta.

Per comprendere con successo l'effetto del rinculo dell'ejecta, sono necessarie maggiori informazioni sulle proprietà fisiche dell'asteroide, come le caratteristiche della sua superficie e quanto sia forte o debole. Queste problematiche sono tutt'ora oggetto di indagine.

Nancy Chabot, responsabile del coordinamento DART del Johns Hopkins APL (Applied Physics Laboratory Laurel, Maryland): "DART ci ha fornito alcuni dati affascinanti sia sulle proprietà degli asteroidi che sull'efficacia di un impattatore cinetico come tecnologia di difesa planetaria. Il team DART sta continuando a lavorare su questo ricco set di dati per comprendere appieno questo primo test di difesa planetaria della deflessione degli asteroidi".

Per questa analisi, gli astronomi continueranno a studiare le immagini di Dimorphos riprese da DART durante l'approccio terminale e quelle registrate da LICIACube (Light Italian CubeSat for Imaging of Asteroids), fornito dall'Agenzia Spaziale Italiana. Lo scopo è quello di approssimare la massa e la forma dell'asteroide.

Tra circa quattro anni, il progetto Hera dell'Agenzia spaziale europea ESA prevede anche di condurre rilievi dettagliati sia di Dimorphos che di Didymos, con un focus particolare sul cratere lasciato dalla collisione di DART ed una misurazione più precisa della massa di Dimorphos.

La foto in cima al post è stata ripresa dal Telescopio Spaziale Hubble lo scorso 8 ottobre, e mostra i detriti eiettati dalla superficie di Dimorphos a 285 ore dopo l'impatto.

Fonte dati, NASA.

4 commenti:

  1. Salve e grazie per quello che fate: una domanda/riflessione:
    L'asteroide è apparso, così ad occhio, come un probabile conglomerato di rocce più piccole e tenute assieme dalla forza di gravità (immagino debolissima in un oggetto così piccolo) dell'asteroide stesso.un urto così potente non potrebbe aver creato o creare un effetto "spaccata da biliardo"disgregando così il grumo dimassi e polveri? Altra cosa: il cambiamento di orbita che a questo punto non è di certo trascurabile, potrebbe condurre la luna in un orbita oltre il limite di Roche? Grazie.

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    1. Immagino tu sia Simone, ti copio la risposta che ti ho dato su fb: abbiamo visto piccole rocce nella superficie di Dimorphos dalle ultime foto di DART, vero, ma non è detto che significa che l'asteroide sia un conglomerato di rocce più piccole, quanto piuttosto un asteroide solido. La sua massa stimata è di circa 5×1000.000.000 kg e dalle evidenze registrate l'impatto con DART non lo ha disgregato. Continua a ruotare intorno a Didymos, con un'orbita quasi equatoriale e circolare.
      Per la tua seconda domanda, non ho informazioni su quale potrebbe essere la forza di marea prodotta da Didymos, ma la nuova orbita di Dimorphos sembra stabile ed altrettanto la sua coesione. Vedremo nel prossimo futuro, e poi tra 4 anni con la missione ESA Hera.

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  2. Secondo me si ad entrambe le domande e se l'intento è quello di salvare la nostra civiltà da un certo impatto, in entrambi i casi avremo un vantaggio;
    Il cambio di massa, non più compatta e di rotta, non più precisamente impattante ci darebbe probabilmente più possibilità di sopravvivere che non fare nulla!! Scusate il pragmatico apocalittico concetto espresso senza retorica compassionevole!!

    By Simo

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  3. Secondo me il problema è a monte, bisogna mappare e monitorare con un definito margine di tempo tutto ciò che si sposta nello spazio e abbia un diametro maggiore di " quanto non possa essere disintegrato dall'atmosfera terrestre in fase di cattura e discesa distruttiva"....ricerche che già si fanno ma andrebbero sviluppate al massimo. Secondo me.

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