NEWS SPAZIO :- Ieri sono state pubblicate anche le prime immagini ricevute a Terra da LICIACube (Light Italian CubeSat for Imaging of Asteroids), il piccolo satellite tutto italiano che ha ripreso le fasi dell'impatto della sonda DART con l'asteroide Dimorphos.
Qui sotto trovate tutte le info della missione NASA
LICIACube, dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e costruito da Argotec, ha portato quindi a termine con successo i suoi obiettivi. Alle 4:23 italiane sempre di ieri, sono arrivate nel Centro di Controllo di Torino le prime foto storiche che hanno testimoniato l’impatto, ad 11 milioni di km dalla Terra.
Vediamole insieme.
Le immagini sono state presentate durante una conferenza stampa ASI, INAF e Argotec, presso la sede di Argotec, a Torino, a cui hanno partecipato Giorgio Saccoccia (Presidente di ASI), David Avino (CEO di Argotec), Simone Pirrotta (Program Manager di ASI), Valerio Di Tana (Program Manager di Argotec), Elisabetta Dotto (Science Team Lead di Istituto Nazionale di Astrofisica INAF).
L’incontro è stato aperto da Thomas Zurbruchen, amministratore associato del direttorato delle missioni scientifiche della NASA il quale ha tenuto a ringraziare l’ASI e l’Italia per il fondamentale apporto nel successo della missione DART.
Ecco le prime immagini pubblicate, scattate dalle fotocamere Luke e Leia a bordo di LICIACube.
La prima la avete anche in cima al post, eccola
Si tratta di un'animazione di due immagini della fotocamera LEIA che mostra il cambiamento di luminosità di Dimorphos subito prima e subito dopo l’impatto (distanza LICIACube-Dimorphos = 1020 km).
Qui sotto invece, ecco una versione ingrandita di un’immagine LEIA che osserva Didymos-Dimorphos e il pennacchio (distanza LICIACube-Dimorphos = 79,8 km)
Seguono alcune immagini riprese da LUKE con un ritaglio diverso (già elaborata in RGB) che mostra Didymos-Dimorphos e il pennacchio (distanza LICIACube-Dimorphos = 56,7 km)
Per finire, ecco un video pubblicato sempre dall'ASI
Enjoy!
Immagini, credit ASI/NASA.
Fonte dati, ASI.
Che dire un risultato americano e italiano straordinario.Gia' solo il tracking per arrivare all'asteroide e' sinonimo di grande balzo tecnologico.Balzo che apre prospettive immense per successive, mi auguro, missioni deep impact su altri Neo potenzialmente pericolosi.Risultato straordinario anche per il piccolo cubesat italiano che con la tecnologia proprietaria dara ' parecchio lavoro per le successive analisi dell'impatto.Questa missione , dicevo, apre prospettive enormi per la difesa planetaria.Si dovranno mettere a punto nuove strategie come il trattore gravitazionale per i corpi piu' piccoli o l'invio di una sonda piu' complessa e capace che possa atterrare e "spingere" con i propri propulsori l'oggetto in traiettorie di sicurezza o, in un caso per ora suggestivo,l'impiego di piccola cariche nucleari con effetto direzionale ad uso di vettore di spinta per gli oggetti piu' grandi.In quest'ultimo caso come non ricordare la serie tv Spazio 1999 dove appunto, una reazione termonuclerare seriale spingeva fuori dall'orbita la Luna ….chissa'
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