NEWS SPAZIO :- In questo post come promesso vediamo un po' di dettagli sulle spettacolari prime immagini a colori pubblicate dal team del Telescopio Spaziale James Webb. In un precedente post le ho presentate tutte
A partire da questo post invece, dedico un po' di spazio a ciascuna di esse. Iniziamo. La prima stupenda foto l'abbiamo già vista anche in anteprima il giorno 11
ed è l'immagine a infrarossi più profonda e nitida di sempre dell'universo lontano.
Il primo campo profondo di Webb è l'ammasso di galassie SMACS 0723 ed è pieno di migliaia di galassie, inclusi gli oggetti più deboli mai osservati nell'infrarosso.
L'immagine ha circa le dimensioni di un granello di sabbia tenuto a distanza di un braccio, un minuscolo frammento del vasto universo, molto molto piccolo.
L'enorme massa combinata di questo ammasso di galassie agisce come una lente gravitazionale, curvando la luce ed ingrandendo le galassie più lontane. Tra queste ve ne sono alcune che risalgono a quando l'universo aveva meno di un miliardo di anni.
Lo strumento di bordo utilizzato è la NIRCam (Near-Infrared Camera), e l'immagine che abbiamo visto è in realtà un mosaico composto da singoli scatti ripresi a differenti lunghezze d'onda, per un totale di 12,5 ore di osservazione. Sono stati raggiunti profondità a lunghezze d'onda infrarosse molto oltre i campi più profondi raggiunti dal telescopio spaziale Hubble. Qui sotto ripropongo la stessa regione fotografata nel 2017, che ha richiesto per l'appunto settimane di lavoro da parte di Hubble
Il confronto tra le due osservazioni è incredibile.
L'immagine prodotta da Webb mostra l'ammasso di galassie SMACS 0723 come appariva 4,6 miliardi di anni fa, con molte più galassie davanti e dietro l'ammasso. Con questi nuovi dati i ricercatori sono convinti che molti dettagli su questo cluster verranno rivelati mano a mano che verranno studiati approfonditamente i nuovi dati.
La NIRCam ha messo a fuoco anche galassie molto molto lontane. Esse presentano strutture minuscole e deboli che non erano mai state viste prima, inclusi ammassi stellari e caratteristiche diffuse.
La luce che è stata catturata da Webb ha viaggiato miliardi di anni per raggiungerci. Si tratta in altre parole di uno sguardo all'indietro nel tempo, e quando osserviamo le galassie più giovani, queste possiamo posizionarle fino ad appena un miliardo di anni dopo il Big Bang.
A causa dell'espansione dell'universo alle lunghezze d'onda dell'infrarosso, la luce è andata allungandosi, e Webb è stato progettato per osservarla. Tuto questo darà ai ricercatori preziosi input per saperne di più sulle masse, le età, la storia e la composizione delle prime galassie comparse nel nostro universo.
Il potente campo gravitazionale di un ammasso di galassie può piegare i raggi di luce provenienti da galassie più lontane che si trovano dietro l'ammasso stesso, proprio come una lente d'ingrandimento piega e deforma le immagini. Le stelle vengono anche catturate con marcati picchi di diffrazione, poiché appaiono più luminose lunghezze d'onda più corte.
Lo stesso campo è stato ripreso anche dal Mid-Infrared Instrument (MIRI) di Webb, che osserva la luce nel medio infrarosso. L'immagine MIRI offre un caleidoscopio di colori e mette in evidenza dove si trova la polvere, un ingrediente importante per la formazione stellare ed, in definitiva, per la vita stessa. Le galassie blu contengono stelle, ma pochissima polvere. Gli oggetti rossi in questo campo sono avvolti da spessi strati di polvere. Le galassie verdi sono popolate da idrocarburi e altri composti chimici.
I ricercatori potranno usare dati come questi per meglio comprendere come si sono formate le galassie, come crescono e come si fondono tra loro ed, in alcuni casi, perché smettono del tutto di formare stelle.
Oltre a scattare immagini, due degli strumenti di Webb hanno anche ottenuto dati spettroscopici che rivelano le proprietà fisiche e chimiche degli oggetti ripresi. Tutto questo darà agli scienziati un grande aiuto per identificare molti più dettagli sulle galassie lontane.
L'array di Microshutter Near Infrared Spectrograph (NIRSpec) di Webb ha osservato 48 singole galassie contemporaneamente - una nuova tecnologia utilizzata per la prima volta nello spazio - restituendo una suite completa di dettagli su ciascuna. I dati hanno rivelato la luce di una galassia che ha viaggiato per 13,1 miliardi di anni prima che gli specchi di Webb la catturassero.
Infine, il Near-Infrared Imager and Slitless Spectrograph (NIRISS) ha utilizzato la spettroscopia wide-field Slitless per acquisire contemporanemente gli spettri di tutti gli oggetti presenti nell'intero campo visivo. Tra i risultati, è presente una delle galassie che ha un'immagine speculare.
SMACS 0723 può essere visto vicino alla costellazione di Volans nel cielo meridionale.
E questo è solo l'inizio.
Qui potete scaricare la versione raw alla massima risoluzione
Immagini, credit NASA, ESA, CSA e STScI.
Fonte dati, NASA.
Impressionante la quantità di informazioni che troviamo in quella piccolissima porzione di universo.
RispondiEliminaIl confronto con Hubble lascia esterrefatti!
By Simo
(Google fa lo strano!) Ciao Simo, davvero stupefacente. E siamo solamente all'inizio! Davvero un altro livello, la tecnologia astronomica ha compito grandissimi passi avanti, come è giusto che sia. E' uno di quegli esempi in cui nuove conoscenze scientifiche producono nuova tecnologia, la quale viene utilizzata per far avanzare la scienza stessa. E' un circolo virtuoso spettacolare!
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