NEWS SPAZIO :- Dobbiamo tornare su Marte per vedere come procede la spettacolare missione NASA del Mars Science Laboratory Curiosity, ne trovate gli aspetti più emozionanti qui
In questo ultimo anno, il rover ha attraversato una zona di transizione da una regione ricca di argilla ad una piena di un minerale salato chiamato solfato.
Mentre il team di missione aveva identificato come zone target proprio la regione ricca di argilla e quella ricca di solfato per le evidenze scientifiche che ciascuna di esse può produrre sull'antico passato acquoso di Marte, anche la zona di transizione si sta rivelando scientificamente affascinante.
Questa regione in effetti potrebbe fornire la registrazione di un importante cambiamento nel clima di Marte miliardi di anni fa che gli scienziati stanno appena iniziando a comprendere.
I minerali argillosi si formarono nell'antico passato di Marte, quando laghi e torrenti erano presenti nel cratere Gale, depositando sedimenti in quella che oggi è la base del Monte Sharp, in cui si trova Curiosity.
Più in alto nella montagna, nella zona di transizione, le osservazioni di Curiosity ci mostrano che i corsi d'acqua si sono prosciugati in piccoli ruscelli, e dune di sabbia si sono formate sopra i sedimenti lacustri.
Ashwin Vasavada (scienziato del progetto Curiosity, NASA Jet Propulsion Laboratory, sud della California): "Non vediamo più i depositi lacustri che abbiamo visto per anni più in basso sul Monte Sharp. Invece, [ora] vediamo molte prove di climi più secchi, come le dune secche che occasionalmente erano attraversate da ruscelli. Questo è un grande cambiamento rispetto ai laghi che in precedenza erano persistenti forse per milioni di anni".
Man mano che il rover sale più in alto attraversando la zona di transizione, rileva sempre meno argilla e più solfato. Curiosity presto perforerà l'ultimo campione di roccia che prenderà in questa zona, fornendo uno sguardo più dettagliato sulla mutevole composizione minerale di queste rocce.
In questa zona spiccano anche caratteristiche geologiche uniche. Le colline della zona probabilmente videro il loro inizio in un ambiente asciutto di grandi dune di sabbia battute dal vento, che col tempo si indurirono fino a diventare roccia.
Fra i resti di queste dune si alternano altri sedimenti trasportati dall'acqua, forse depositati in stagni o piccoli ruscelli che un tempo si intrecciavano tra le dune. Questi sedimenti ora appaiono come pile di strati resistenti all'erosione.
A rendere la storia più ricca e ancora più complicata è la consapevolezza che ci sono stati molteplici periodi in cui le acque sotterranee fluivano e rifluivano nel tempo, lasciando un miscuglio di pezzi di un puzzle che gli scienziati di Curiosity devono assemblare in una sequenza temporale accurata.
Nel frattempo, Curiosity celebrerà il suo decimo anno su Marte il prossimo 5 agosto, e noi c'eravamo al suo lancio ed ammartaggio
Comincia a sentirsi il peso di questi 10 anni di esplorazione, anche se il rover continua a scalare la sua montagna senza sosta.
Lo scorso 7 giugno Curiosity è entrato in "Safe Mode", dopo aver rilevato una lettura della temperatura più alta del previsto al suo interno.
Questa particolare modalità si verifica quando un veicolo spaziale rileva un problema. Quindi, spegne automaticamente tutte le funzioni tranne quelle essenziali, tra cui la comunicazione con Terra, per dare modo ai tecnici di missione di valutare e risolvere la situazione.
Sebbene Curiosity sia uscito dalla modalità provvisoria e sia tornato alle normali operazioni due giorni dopo, al JPL stanno ancora analizzando la causa esatta del problema. Sospettano che il Safe Mode sia stato innescato dopo che un sensore di temperatura aveva prodotto una misurazione imprecisa.
Tra l'altro non vi è alcun segno che ciò possa influire in modo significativo sulle operazioni del rover, poiché i sensori di temperatura di backup, indicano che l'elettronica all'interno del corpo del rover non si è surriscaldata troppo.
Anche le ruote in alluminio del rover mostrano segni importanti di usura. Il 4 giugno, da Terra è stato comandato al rover di scattare nuove foto delle sue ruote, foto che tra l'altro venivano già riprese ogni 1.000 metri di marcia per controllarne la salute generale.
Il team ha scoperto che la ruota centrale sinistra aveva danneggiata una delle sue costole, i battistrada a zig zag lungo le ruote del rover. Questa particolare ruota aveva già quattro costole rotte, che salgono quindi ora cinque su un totale di 19.
Le costole precedentemente danneggiate avevano recentemente attirato l'attenzione, perché parte del rivestimento metallico tra di essa sembrava essere caduto dalla ruota negli ultimi mesi, lasciando uno spazio vuoto.
Il team aveva quindi deciso di portare a 500 metri l'intervallo con cui venivano riprese le immagini di controllo.
Megan Lin (project manager di Curiosity, NASA JPL): "Abbiamo dimostrato attraverso test a terra che possiamo guidare [Curiosity]in sicurezza sui cerchioni, se necessario. Se mai raggiungessimo il punto in cui una singola ruota avesse la maggior parte delle sue costole rotte, potremmo fare una pausa controllata per togliere i pezzi rimasti. [Ma] Secondo le tendenze recenti, sembra improbabile che sia necessario intraprendere un'azione del genere. Le ruote reggono bene, fornendo la trazione di cui abbiamo bisogno per continuare la nostra salita".
Nel frattempo Enjoy the video
Immagini, Credit NASA/JPL-Caltech/MSSS.
Fonte dati, NASA.
Molto interessante Sergio!
RispondiElimina!!!GO Curiosity GO!!! By Simo