(Credit, NASA Earth Observatory image by Joshua Stevens using GOES imagery courtesy of NOAA and NESDIS)
NEWS SPAZIO :- Ricorderete l'eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha'apai, avvenuta lo scorso 15 gennaio 2022.
Ebbene, una nuova ricerca ha scoperto che tale evento, oltre a generare onde d'urto atmosferiche, boom sonici e onde di tsunami in tutto il mondo, ha prodotto anche degli effetti che hanno raggiunto lo spazio.
Analizzando infatti i dati della missione NASA ICON (Ionospheric Connection Explorer) e dei satelliti Swarm dell'ESA, gli scienziati hanno scoperto che nelle ore successive all'eruzione si sono formati venti a velocità di uragano e insolite correnti elettriche nella ionosfera, lo strato elettrificato dell'alta atmosfera Terrestre, ai margini dello spazio.
Qui avete il diagramma dell'eruzione vulcanica e dei suoi effetti attraverso gli strati dell'atmosfera terrestre (non in scala)
(Credit, NASA Goddard Space Flight Center/Mary Pat Hrybyk-Keith)
"Il vulcano ha creato una delle più grandi perturbazioni nello spazio dell'era moderna", ha affermato Brian Harding, fisico dell'Università della California, Berkeley, e autore principale di un nuovo articolo in cui discute i risultati. "[Questo evento] ci consente di verificare la poco conosciuta connessione tra la bassa atmosfera e lo spazio".
La missione ICON è stata lanciata nel 2019, proprio per studiare come come gli eventi meteo terrestri interagiscono con gli eventi meteo proveniente dallo spazio, un'idea relativamente nuova che soppianta le precedenti ipotesi secondo cui solo le forze provenienti dal Sole e dallo spazio potrebbero creare condizioni meteorologiche ai margini della ionosfera.
Nel gennaio 2022, quando la navicella spaziale è passata sopra il Sud America, ha osservato uno di questi disturbi terrestri nella ionosfera innescato proprio dall'eruzione del vulcano del Pacifico meridionale.
"Questi risultati sono uno sguardo entusiasmante su come gli eventi sulla Terra possono influenzare il tempo nello spazio, oltre al clima spaziale che colpisce la Terra", ha affermato Jim Spann, responsabile del meteo spaziale per la divisione di eliofisica della NASA presso la sede centrale di Washington.
Quando il vulcano ha eruttato, ha spinto nel cielo un gigantesco pennacchio di gas, vapore acqueo e polvere. L'esplosione ha anche creato forti perturbazioni di pressione nell'atmosfera, provocando forti venti. Man mano che questi si espandevano verso l'alto negli strati atmosferici più sottili, hanno iniziato a muoversi più velocemente.
E dopo aver raggiunto la ionosfera e il confine dello spazio, ICON ha registrato la velocità del vento fino a 450 mph (724,2 km/h), il valore più alto registrato dall'inizio missione per venti al di sotto dei 120 miglia (193.1 km) di altitudine. Nella ionosfera, i venti estremi hanno influenzato anche le correnti elettriche ivi presenti. Le Particelle nella ionosfera infatti formano regolarmente una corrente elettrica che scorre verso est (chiamata "elettrogetto equatoriale"), alimentata dai venti della bassa atmosfera. Ebbene, dopo l'eruzione, l'elettrogetto equatoriale è salito a cinque volte la sua normale potenza di picco ed ha cambiato direzione, scorrendo verso ovest per un breve periodo.
"È molto sorprendente vedere l'elettrogetto invertire la propria direzione per qualcosa che è accaduto sulla superficie terrestre", ha dichiarato Joanne Wu, fisica dell'Università della California a Berkeley, e coautrice del nuovo studio. "Questo è qualcosa che abbiamo visto in precedenza solo con forti tempeste geomagnetiche, che sono una forma di fenomeno meteo nello spazio causata da particelle e radiazioni provenienti dal Sole".
La nuova ricerca è pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters
Un forte elettrogetto equatoriale è associato alla ridistribuzione del materiale nella ionosfera, cosa che interrompere i segnali radio e GPS trasmessi attraverso la regione.
Capire come questa complessa parte della nostra atmosfera reagisce di fronte a forti forze provenienti sia dal basso che dall'alto, è un impegno importante per la NASA.
La prossima missione Geospace Dynamics Constellation (GDC) utilizzerà una flotta di piccoli satelliti, proprio come sensori meteorologici per tracciare le correnti elettriche e i venti atmosferici che attraversano l'area.
Comprendendo meglio cosa influenza le correnti elettriche nella ionosfera, gli scienziati potranno essere in grado di prevedere con maggiore affidabilità possibili gravi problemi causati da tali disturbi.
Fonte dati, NASA.
Pero'...che potenza, chissa nel passato quante volte puo' essere succeduto
RispondiEliminaSergio le polveri del vulcano potrebbe avere conseguenze positive contro il surriscaldamento globale?
RispondiEliminaNico
Non sono sicuronche possano esserci effetti significativi. Ti rimando a questo articolo
Eliminahttps://ilgiornaledellambiente.it/vulcano-tonga-effetti-clima-globale/