NEWS SPAZIO :- Belle novità dal punto Lagrangiano L2, a 1,5 milioni di km da noi, dove il telescopio spaziale James Webb ha completato la fase di allineamento dei 18 segmenti dello specchio primario.
Dopo una revisione completa si è avuta la conferma che Webb è ora in grado di catturare immagini nitide e ben a fuoco con ciascuno dei suoi quattro potenti strumenti scientifici di bordo e che trovate descritti qui
Adesso il telescopio spaziale più grande di sempre può procedere con la prossima ed ultima serie di preparativi, nota come fase di commissionamento, la messa in servizio cioè degli strumenti di bordo e l'avvio della fase scientifica della missione, che dovrebbe iniziare tra un paio di mesi.
Le stupende immagini che avete in questo post ci mostrano il risultato spettacolare dell'allineamento del telescopio primario, immagini che catturano l'intero campo visivo di Webb.
Le parole di Lee Feinberg, responsabile degli elementi del telescopio ottico Webb presso il NASA Goddard Space Flight Center: "Queste straordinarie immagini di prova da un telescopio allineato con successo dimostrano ciò che persone di vari paesi e continenti possono ottenere quando c'è un'audace visione scientifica per esplorare l'universo".
I 18 segmenti dello specchio primario di Webb dirigono la luce che ricevono dallo spazio in ciascuno strumento, completamente a fuoco. E le prestazioni nella banda ottica risultano essere migliori delle previsioni più ottimistiche dei vari team. La qualità dell'immagine fornita a tutti gli strumenti è "limitata dalla diffrazione", cioè la finezza dei dettagli che può essere vista è la migliore possibile fisicamente, date le dimensioni del telescopio.
Da ora in poi potranno avere luogo solamente regolazioni periodiche molto piccole ai segmenti dello specchio primario per mantenerlo correttamente allineato.
Scott Acton, Webb wavefront sensing and controls scientist, Ball Aerospace: "Queste immagini hanno cambiato profondamente il modo in cui vedo l'universo. Siamo circondati da una sinfonia della creazione, ci sono galassie ovunque! La mia speranza è che tutti nel mondo possano vederle".
Questo splendido mosaico di cinque differenti immagini piene di stelle mostra l'intero campo visivo di Webb visto attraverso i suoi quattro strumenti scientifici. Per questo test, Webb ha puntato ad una parte della Grande Nube di Magellano, una piccola galassia satellite della Via Lattea, producendo un campo visivo denso di centinaia di migliaia di stelle attraverso tutti i sensori di bordo.
Le dimensioni e le posizioni delle immagini mostrate descrivono la disposizione relativa di ciascuno degli strumenti di Webb sul piano focale del telescopio, ciascuno rivolto verso una parte leggermente sfalsata del cielo l'uno rispetto all'altro.
I tre strumenti di imaging di Webb sono NIRCam (le immagini mostrate qui sono a una lunghezza d'onda di 2 micron), NIRISS (qui a 1,5 micron) e MIRI (qui a 7,7 micron, una lunghezza d'onda più lunga che rivela l'emissione da nubi interstellari e luce stellare).
NIRSpec è uno più uno spettrografo che imager, ma può acquisire immagini, qui mostrata ad 1,1 micron, per le calibrazioni e l'acquisizione del target. Le regioni scure visibili in alcune parti dei dati NIRSpec sono dovute alle strutture del suo array di microshutter, che ha diverse centinaia di migliaia di otturatori controllabili che possono essere aperti o chiusi per selezionare quale luce viene inviata allo spettrografo.
Infine, il Fine Guidance Sensor (il sensore di guida fine) traccia le stelle guida, per puntare tutto l'osservatori spaziale in modo accurato e preciso. I suoi due sensori non sono generalmente utilizzati per l'imaging scientifico ma possono acquisire immagini di calibrazione come quelle mostrate qui. Questi dati vengono utilizzati non solo per valutare la nitidezza dell'immagine, ma anche per misurare e calibrare con precisione le sottili distorsioni presenti e gli allineamenti tra i sensori.
Guardate qui sotto
Adesso, come parte della fase finale di commissionamento, al telescopio verrà comandato di puntare in diverse aree del cielo in cui varierà la quantità totale di radiazione solare che colpisce l'osservatorio, e questo al fine di confermarne la stabilità termica al variare degli obiettivi.
Stay tuned!
Immagini, credit NASA/STScI.
Fonte dati, NASA.
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