NEWS SPAZIO :- Lo scorso 19 Aprile, l'elicottero Ingenuity ha effettuato il suo 26° volo sulla superficie di Marte ed ha individuato qualcosa di molto interessante, e non è stato un caso! Si tratta dei resti del Backshell (guscio posteriore) e del paracadute utilizzati per l'atterraggio del rover del 18 Febbraio 2021
Li vedete in tutte le immagini di questo post. Analizzare cosa resta di questi componenti può essere di valore e fornire utili informazioni sulle loro prestazioni, a vantaggio delle missioni future.
Il backshell ha protetto il rover durante suo viaggio nello spazio profondo e nella sua discesa infuocata verso la superficie del Pianeta Rosso.
Teddy Tzanetos (capo del team di Ingenuity, NASA Jet Propulsion Laboratory): "La NASA ha esteso le operazioni di volo di Ingenuity [...] Ogni volta che siamo in volo, Ingenuity copre nuovi territori ed offre una prospettiva che nessuna missione planetaria precedente potrebbe raggiungere. La richiesta di ricognizione [da parte del team] di Mars Sample Return è un perfetto esempio dell'utilità delle piattaforme aeree su Marte".
Sì perché il gruppo del Mars Sample Return aveva chiesto di sorvolare l'area in questione.
Durante l'ingresso, la discesa e l'atterraggio su Marte, un veicolo spaziale deve resistere oltre che alle forze gravitazionali, anche alle alte temperature e ad altri eventi estremi che derivano dall'ingresso in atmosfera, a quasi 20.000 km/h.
Il paracadute e il guscio posteriore erano già stati precedentemente ripresi da lontano dal rover Perseverance. Ma le immagini ravvicinate raccolte da Ingenuity forniscono maggiori importanti dettagli. Il loro potenziale è è quello di aiutare a garantire atterraggi più sicuri per i futuri veicoli spaziali, come ad esempio lo stesso Mars Sample Return Lander, che dovrebbe riportare sulla Terra i campioni di rocce, atmosfera e sedimenti marziani raccolti durante la missione di Perseverance.
Ian Clark di JPL, ex ingegnere dei sistemi di Perseverance ed ora capo della fase di salita di Mars Sample Return: "Perseverance ha avuto l'atterraggio su Marte meglio documentato della storia, con telecamere che mostravano di tutto, dall'apertura del paracadute al touchdown. Ma le immagini di Ingenuity offrono un punto di vista diverso. Se rafforzano il fatto che i nostri sistemi hanno funzionato come pensiamo che abbiano funzionato o se forniscono anche un solo set di dati di informazioni ingegneristiche che possiamo utilizzare per la pianificazione del Mars Sample Return, sarà sorprendente. E in caso contrario, le immagini sono comunque fenomenali e stimolanti".
Queste immagini ci mostrano guscio posteriore ed il campo di detriti che ne è derivato dall'impatto con la superficie, avvenuto a circa 126 km/h. La parte superiore del rivestimento protettivo del guscio posteriore sembra essere rimasta intatta durante l'ingresso nell'atmosfera di Marte. Molte delle 80 linee di sospensione ad alta resistenza che collegano il guscio posteriore al paracadute sono visibili e sembrano anche intatte.
Disteso e coperto di polvere, è visibile solamente circa un terzo del paracadute arancione e bianco di 21,5 metri di larghezza (il più grande mai usato su Marte). La calotta non mostra segni di danni dal flusso d'aria supersonico durante il suo gonfiaggio. Serviranno alcune settimane di analisi approfondite per arrivare a conclusioni definitive.
Per quanto riguarda il 26° volo di Ingenuity, questo è iniziato il 19 aprile alle 11:37 ora locale di Marte, tra l'altro nell'anniversario del suo primo volo.
Volando ad 8 metri dal suolo, il piccolo elicottero ha viaggiato circa 192 metri in direzione a sud-est ed ha scattato la sua prima foto. Ingenuity poi si è diretto prima a sud-ovest e poi a nord-ovest, scattando immagini in luoghi pianificati in precedenza lungo il percorso.
Dopo aver registrato nella sua memoria interna 10 immagini, Ingenuity ha continuato verso ovest per 75 metri ed è atterrato. Distanza totale percorsa: 360 metri.
Con il completamento di questa missione, il velivolo ha registrato oltre 49 minuti totali di in volo e ha viaggiato per 6,2 chilometri.
Immagini, credit NASA/JPL-Caltech.
Fonte dati, NASA.
Fotogrammi straordinari, davvero affascinanti.
RispondiEliminaIl passaggio di una specie senziente in un pianeta desertico assume un fascino che mi ricorda film, quelli dove ormai la civiltà umana sulla Terra è estinta e rimangono solo pochi artefatti in mezzo a zone desertiche nel peggiore dei casi o nei migliori dove una nuova specie si è evoluta come dominante:
https://www.youtube.com/watch?v=03YsTK6lWEY
Ciao Simo, grazie per la segnalazione, punterò il radar in quella direzione! Perdona il ritardo ma come vedi c'è qualche problema con i commenti...
RispondiEliminaSergio