(Credit NASA/Kathryn Hansen)
NEWS SPAZIO :- Parliamo di un nuovo studio della NASA che fa tesoro di 12 anni di raccolta di dati satellitari. Pubblicato sulla rivista Nature Communications ci presenta importanti risultati che riguardano la regione Artica del nostro Pianeta, dove una grande corrente oceanica è risultata essere più veloce e più turbolenta, a causa della rapida fusione del ghiaccio marino.
Tale corrente, chiamata Beaufort Gyre, fa parte di un delicato ambiente Artico che ora è inondato di acqua dolce, un effetto del cambiamento climatico causato dall'uomo.
I ricercatori hanno misurato il modo in cui tale corrente circolare ha bilanciato (in modo precario) un flusso di acqua fresca fredda senza precedenti, un cambiamento che potrebbe alterare le correnti nell'Oceano Atlantico e raffreddare il clima dell'Europa occidentale.
La Beaufort Gyre mantiene in equilibrio l'ambiente polare immagazzinando acqua fresca vicino alla superficie dell'oceano. Il vento soffia il Gyre in senso orario intorno all'Oceano Artico occidentale, a nord del Canada e dell'Alaska, dove raccoglie acqua fresca dalla fusione dei ghiacci, dal deflusso dei fiumi e dalle precipitazioni.
Quest'acqua dolce è importante nell'Artico, anche perché galleggia sopra l'acqua più calda e salata ed aiuta a proteggere il ghiaccio marino dallo scioglimento, che a sua volta aiuta a regolare il clima terrestre. Il Gyre poi rilascia lentamente questa acqua dolce nell'Oceano Atlantico, in un periodo di decenni, consentendo alle correnti dell'Oceano Atlantico di portarla via in piccole quantità.
Ma dagli anni '90 del secolo scorso, il Gyre ha accumulato una grande quantità di acqua dolce, ben 8.000 chilometri cubi (quasi il doppio del volume del lago Michigan, in USA).
Il nuovo studio ha scoperto che la causa di tale aumento della concentrazione di acqua dolce è la perdita di ghiaccio marino, in estate e in autunno.
Questo declino della copertura del ghiaccio marino estivo dell'Artico, che dura da decenni, ha lasciato Beaufort Gyre più esposto al vento, il quale fa girare il Gyre più velocemente ed intrappola acqua fresca nella sua corrente.
I persistenti venti occidentali hanno anche trascinato la corrente in una stessa direzione per oltre 20 anni, aumentandone la velocità e le dimensioni in senso orario e impedendo all'acqua dolce di lasciare l'Oceano Artico. Questo vento occidentale decennale è insolito per la regione, in precedenza i venti cambiavano direzione ogni 5-7 anni.
Gli scienziati hanno tenuto d'occhio il Beaufort Gyre nel caso in cui il vento cambiasse di nuovo direzione. Se questa dovesse cambiare, il vento invertirà la corrente, tirandola in senso antiorario e rilasciando l'acqua che ha accumulato tutta in una volta.
Tom Armitage, autore principale dello studio e polar scientist del NASA Jet Propulsion Laboratory (Pasadena, California): "Se Beaufort Gyre dovesse rilasciare l'acqua fresca in eccesso nell'Oceano Atlantico, potrebbe potenzialmente rallentarne la circolazione. E ciò avrebbe implicazioni a livello dell'intero emisfero per il clima, specialmente nell'Europa occidentale".
L'acqua dolce rilasciata dall'Oceano Artico al Nord Atlantico può modificare la densità delle acque superficiali. Normalmente, l'acqua dall'Artico perde calore e umidità nell'atmosfera e affonda nel fondo dell'oceano, dove spinge l'acqua dall'oceano Atlantico settentrionale giù verso i tropici come un nastro trasportatore. Questa importante corrente si chiama AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation, Capovolgimento Meridionale della Circolazione Atlantica) ed aiuta a regolare il clima del nostro Pianeta trasportando il calore dall'acqua più calda dei tropici alle latitudini settentrionali come l'Europa e il Nord America.
Se venisse sufficientemente rallentato, potrebbe avere un impatto negativo sulla vita marina e sulle comunità che dipendono da questa.
Alek Petty, co-autore del giornale e polar scientist del NASA Goddard Space Flight Center (Greenbelt, Maryland): "Non prevediamo lo spegnimento della Corrente del Golfo, ma ci aspettiamo impatti. Ecco perché stiamo monitorando così da vicino il Beaufort Gyre".
Lo studio ha anche scoperto che, sebbene Beaufort Gyre sia sbilanciato a causa dell'energia aggiunta dal vento, la corrente espelle tale energia in eccesso formando piccoli vortici circolari d'acqua.
Mentre la maggiore turbolenza ha contribuito a mantenere il sistema bilanciato, ha il potenziale di indurre un'ulteriore fusione del ghiaccio perché mescola strati di acqua dolce fredda con l'acqua salata sottostante relativamente calda.
Il ghiaccio che si scioglie potrebbe, a sua volta, portare a cambiamenti nel modo in cui i nutrienti e il materiale organico nell'oceano si mescolano, influenzando in modo significativo la catena alimentare e la fauna selvatica nell'Artico.
I risultati rivelano un delicato equilibrio tra vento e oceano mentre il ghiaccio marino diminuisce per via dei cambiamenti climatici.
Petty: "Ciò che questo studio sta dimostrando è che la perdita di ghiaccio marino ha effetti molto importanti sul nostro sistema climatico che stiamo scoprendo solamente adesso".
Fonte dati, NASA.
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