(Credit NASA/Goddard/University of Arizona)
NEWS SPAZIO :- Occorre dare di conto di un importante evento avvenuto lo scorso 3 Dicembre. La sonda NASA OSIRIX-REx (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security-Regolith Explorer) ha raggiunto la sua destinazione, l'asteroide BENNU, per quella che è la 1° missione NASA di Asteroid Sample Return.
La sonda era partita alle 1:05 ora Italiana del 9 Settembre 2016 dallo Space Launch Complex 41 della Cape Canaveral Air Force Station in Florida, in cima ad un vettore Atlas V. La sua missione è studiare l'asteroide BENNU per un anno con l'obiettivo di selezionare un sito sufficientemente sicuro e scientificamente rilevante per collezionare campioni.
A quel punto, nel Luglio 2020 verranno prelevati almeno 60 grammi di materiale da riportare sulla Terra. Ne avevamo parlato qui
A quel punto, nel Luglio 2020 verranno prelevati almeno 60 grammi di materiale da riportare sulla Terra. Ne avevamo parlato qui
La sonda ha viaggiato per 2,2 milioni di km per raggiungere l'asteroide. E durante la sua fase di avvicinamento, tra metà Agosto e l'inizio di Dicembre, OSIRIS-REx è arrivato fino a 19 km di distanza dal corpo celeste. Durante questo periodo il team scientifico di missione ha puntato verso BENNU tre dei cinque strumenti di bordo per iniziare le osservazioni scientifiche.
Innanzi tutto vediamo una prima mappatura dell'asteroide, che ricordo è un Near-Earth Object, scoperto nel 1999, avente 300 metri di diametro.
La mappa che vedete qui sotto è stata realizzata dalla fotocamera di bordo PolyCam a Novembre, durante l'avvicinamento
La mappa che vedete qui sotto è stata realizzata dalla fotocamera di bordo PolyCam a Novembre, durante l'avvicinamento
Questo modello 3D è in grado di mostrare caratteristiche della superficie fino a 6 metri di grandezza.
E sempre la PolyCam ha collezionato le 12 immagini che vedete raccolte in uno splendido mosaico nella 1° foto in alto, in cima al post. I frame sono stati ripresi il 2 Dicembre.
Un importante risultato ottenuto dalle prime analisi è che è stata rilevata la presenza di acqua. I dati ottenuti dai 2 spettrometri di bordo, OVIRS (OSIRIS-REx Visible and Infrared Spectrometer) e OTES (OSIRIS-REx Thermal Emission Spectrometer), hanno individuato la presenza di molecole che contengono atomi di ossigeno e di idrogeno uniti, noti come idrossili.
Gli scienziati hanno il sospetto che questi possano essere presenti globalmente in tutto l'asteroide, nei materiali argillosi (portatori d'acqua).
Ciò significa che ad un certo punto della sua storia, il materiale roccioso di BENNU ha interagito con l'acqua. L'asteroide in sé è troppo piccolo per aver ospitato acqua liquida, ma i rilevamenti indicano che acqua liquida era presente, quindi, nel corpo celeste "genitore" di BENNU, un asteroide molto più grande.
Ciò significa che ad un certo punto della sua storia, il materiale roccioso di BENNU ha interagito con l'acqua. L'asteroide in sé è troppo piccolo per aver ospitato acqua liquida, ma i rilevamenti indicano che acqua liquida era presente, quindi, nel corpo celeste "genitore" di BENNU, un asteroide molto più grande.
OSIRIS-REx è entrato in orbita intorno a BENNU a fine Dicembre e vi rimarrà fino a metà Febbraio 2019. A quel punto inizierà una serie di flyby (passaggi ravvicinati) sul corpo celeste per la successiva fase di analisi. Durante la 1° fase orbitale, la sonda orbita tra 1,4 e 2 km di distanza dal centro dell'asteroide.
Vediamo questo video sulla missione
e poi, come e perché una missione su BENNU?
Fonte dati, NASA.
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