(Credit ESA–A. Conigli)
NEWS SPAZIO :- E' di ieri la notizia che lo European Service Module (ESM) è arrivato al NASA Kennedy Space Center in Florida. Il 1° modello pronto a volare (flight hardware), non un modello di test.
Si tratta del modulo di servizio "made in Europa" per la nuova capsula NASA Orion, di cui seguiamo gli sviluppi da sempre. Con il nuovo vettore SLS (Space Launch System) la NASA si pone l'obiettivo di esplorare ben oltre l'atmosfera Terrestre, Luna, Marte ed ancora più avanti.
Per chi è lettore del blog si tratta di argomenti che ricorderà certamente, per tutti gli altri vi invito a visitare le sezioni dedicate, o navigare con la barra di ricerca in cima alla pagina.
E' un grande risultato per l'Europa, è la 1° volta che gli Stati Uniti utilizzano un modulo di servizio realizzato in Europa. E' uno dei frutti del successo della navetta cargo Europea ATV (Automated Transfer Vehicle) e del grande successo della collaborazione per il programma della Stazione Spaziale Internazionale.
ESM è uno dei componenti fondamentali per la 1° missione di esplorazione di Orion EM-1 (Exploration Mission-1). Sarà suo compito accendere i propri propulsori per consentire l'immissione in orbita Lunare della capsula USA, nonché la sua uscita dall'orbita Lunare, oltre a fornire manovrabilità orbitale.
Qui sotto avete un grafico che ci illustra la partecipazione alla realizzazione del modulo di servizio Europeo, un grande sforzo dell'Europa Interna, con un grande contributo della nostra nazione
(Credit ESA–K. Oldenburg)
I componenti primari sono stati costruiti ed integrati in Italia ed in Germania. Componenti più piccoli provengono da numerose altre nazioni, inclusi i pannelli solari (Olanda).
L'eredità della splendida nave cargo ATV è stata fondamentale per sviluppare il nuovo European Service Module. L'accordo tra NASA ed ESA risale al 2013
Alcuni componenti di ESM erano già stati inviati per nave in 2 containers e sono già a destinazione. Tra questi, le coperture degli ugelli, lo scudo termico. I pannelli solari arriveranno a Febbraio 2019.
I prossimi passi, dopo i normali controlli di integrità dopo il volo Atlantico, consisteranno nell'integrare ESM con il Crew Module Adapter (CMA) per formare l'Orion Service Module.
A seguire Orion verrà integrata con il modulo di servizio e tutto il veicolo spaziale verrà inviato al centro NASA Glenn Research Center (Plum Brook Station in Ohio) per una intensa campagna di test di 60 giorni.
Dopo questi test tutto ritornerà al KSC per essere a sua volta integrato con il razzo vettore, lo Space Launch Systems (SLS), e preparato per la missione EM-1, una missione orbitale intorno alla Luna, la 1° dopo decadi, senza equipaggio.
Le attività sono già iniziate per il 2° esemplare di ESM, che fornirà aria, acqua e controllo della temperatura per gli astronauti che voleranno nella missione Orion EM-2 (Exploration Mission-2).
Fonte dati, ESA.
A quando il lancio? agosto? Sono curioso, chissà se rischieveranno il programma che utilizzaval'apollo o se useranno lo stesso programma stilato da Margaret Hamilton e scritto su carta :D.. con il famoso erroe 1202, chissà se hanno scoperto a cosa si riferiva.. non era neanche un easter egg che indicava dopo quanti nesi saremmo tornati :D https://oggiscienza.it/2015/07/24/margaret-hamilton-apollo-11-software-computer/
RispondiEliminaoff topic. lo hanno scoperto si :D E spiega che l’allarme 1201 indica che il computer ha iniziato a scartare alcun dei processi a priorità più bassi (ad esempio, aggiornare il display per gli astronauti) per poter continuare ad occuparsi di quelli a priorità alta (ad esempio, mantenere l’assetto del LM).
EliminaGeorge Silver, uno degli ingegneri dell’IL, ha seguito l’allunaggio e ha la risposta: ha visto il problema in una simulazione dell’AGC, a causa dal Rendevouz Radar (RR) acceso in posizione AUTO durante la discesa. In questa modalità l’equipaggio dirige l’antenna verso il CSM e poi il radar lo continua a tracciare in modo automatico. Aldrin aveva chiesto se era possibile tenere il RR acceso in AUTO durante la discesa (in caso di abort di emergenza) e aveva ottenuto l’OK dall’IL. Nel corso delle simulazioni non si era verificato nessun problema poichè non c’era un vero RR collegato all’AGC e quindi nessun carico di lavoro supplementare. Ma nel vero Eagle l’RR c’era ed era alimentato da un diverso alimentatore rispetto al resto dei sistemi di guida, un alimentatore in corrente alternata con una fase diversa: un angolo di fase veramente sfortunato, che non permetteva all’AGC di sincronizzare facilmente la lettura dei dati dell’RR.
EliminaL’AGC era stato progettato per operare all’85% della sua effettiva capacità, mantenendo l’ultimo 15% come ‘scorta’. Il problema di lettura dell’RR consumò questo margine di sicurezza. Come evidenziato da Koon, sempre per scelte progettuali, in queste condizioni l’AGC prima scartava le operazioni a bassa priorità e se questo non bastava si riavviava in maniera istantanea senza perdita di dati. Questo avvenne per tutte e 5 le condizioni di errore in Apollo 11.
Anche il programma in esecuzione ebbe un impatto sul problema: P64 richiedeva molta potenza di calcolo e quindi più lavoro per l’AGC. P66 invece ne richiedeva molto meno ed infatti appena passati a questo programma gli errori finirono.
Ciao Gianni, purtroppo i tempi di realizzazione del primo lancio dello SLS continuano ad allungarsi ma si sa, meglio andarci piano con certi fuochi d'artificio^_^!, le ultime notizie non lo danno in volo prima del generico... 2020 (fonte NASA)!
EliminaBy Simo
Gianni, grazie per questo tuffo in profondità nell'Apollo 11. Purtroppo per EM-1 ha ragione Simo: si parla di Giugno 2020, se non addirittura oltre. Staremo a vedere
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