(Credit Context map: NASA/Viking; THEMIS background: NASA/JPL-Caltech/Arizona State University; MARSIS data: ESA/NASA/JPL/ASI/Univ. Rome; R. Orosei et al 2018)
NEWS SPAZIO :- Negli ultimi anni Marte e l'acqua sono andati sempre più avvicinandosi. Dalle pagine di questo blog abbiamo più e più volte dato testimonianza della presenza di acqua sul Pianeta Rosso, in forma di oceani e laghi nel suo lontano passato - si parla di miliardi di anni fa - ed in forma di ghiaccio presente oggi sia in superficie che nel sottosuolo.
Abbiamo anche spesso esaminata la possibilità di nicchie ambientali in cui potesse trovarsi acqua liquida, magari secondo un ritmo stagionale. Provate a fate una ricerca di "marte acqua liquida" con la barra di ricerca del blog.
La notizia di oggi avvicina ancora di più l'acqua a Marte, perché la sonda Europea Mars Express sembra aver individuato in una regione del polo sud una grande quantità di acqua allo stato liquido sepolta al di sotto di strati di ghiaccio e polvere.
Protagonista di questa scoperta entusiasmante sono i dati registrati dallo strumento MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), un radar avanzato di progettazione Italiana.
Ed altrettanto Italiano è il gruppo di ricercatori che studiando tali dati per quasi 4 anni è arrivato alla stupefacente conclusione, pubblicata nella rivista Science
MARSIS è un radar sounder, opera cioè a frequenze tra 1,5 e 5 MHz ed è in grado di penetrare nel terreno Marziano fino alla profondità di 4-5 km, a seconda delle caratteristiche geofisiche del sottosuolo che incontra.
Il radar fu ideato e proposto dal prof. Giovanni Picardi dell'Università La Sapienza di Roma, e la sua realizzazione fu gestita dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ed affidata alla Thales Alenia Space – Italia. La NASA, attraverso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) e l’Università dell’Iowa, ha fornito una parte dell’elettronica e la speciale antenna che vediamo anche in tutte le immagini della sonda.
Per più di 12 anni MARSIS ha sondato le calotte polari del Pianeta Rosso in cerca di indizi di acqua liquida. Qualche eco radar insolitamente forte era già stata osservata dai ricercatori del team di MARSIS nel corso degli anni, ma senza ottenere mai una evidenza sperimentale certa della presenza di acqua allo stato liquido.
Ma nella regione Planum Australe, che si trova nel polo sud di Marte, è stato trovato qualcosa. Il gruppo di ricerca appartenente ad enti, centri di ricerca ed Università Italiane [ASI, INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), Università degli studi Roma Tre, Università degli studi D’Annunzio, CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e Sapienza Università di Roma] ha analizzato per quasi 4 anni tale regione. I dati di riferimento sono quelli che Mars Express ha registrato tra il Maggio 2012 ed il Dicembre 2015.
Impulsi radar vengono inviati dal veicolo spaziale al suolo/sottosuolo, e misurando (1) il tempo che ci mettono a riflettere e tornare indietro nuovamente al veicolo spaziale insieme alla (2) loro potenza è possibile dedurre le proprietà del materiale che hanno incontrato e che le ha fatte riflettere. In questo modo è possibile realizzare una topografia del sottosuolo.
I vari profili radar ottenuti da orbite diverse (a volte intersecanti tra loro), registrate anche in differenti periodi dell’anno marziano, quando nelle regioni polari sud si depositano sottili strati di ghiaccio di anidride carbonica, hanno mostrato particolari caratteristiche che hanno portato ad identificare un'area di circa 20km quadrati (coordinate 193°E e 81°S) nella quale il sottosuolo risulta essere molto riflettente, al contrario delle aree circostanti.
L'impronta radar di tale area è compatibile con quella dell'acqua liquida, che probabilmente contiene sali al suo interno, per rimanere allo stato liquido nonostante le temperature siano ben al di sotto dello 0°.
Ne avevamo parlato qualche anno fa in occasione della missione NASA Mars Phoenix ed in questo articolo
avevo raccolto un po' considerazioni dall'analisi del clima della missione NASA Curiosity.
L'aggiunta di sale all'acqua funziona un po' come un antigelo, ne abbassa la temperatura di congelamento, e ciò rende possibile la presenza di acqua liquida anche se ci troviamo "sottozero".
Secondo i dati di MARSIS tale lago sotterraneo di acqua liquida potrebbe trovarsi a circa 1,5 km dalla superficie, quindi ben protetto dalle radiazioni che invece abbiamo in superficie. E tutto ciò porta subito il pensiero alla possibilità che questo microambiente sotterraneo sia compatibile per ospitare qualche forma di vita.
Naturalmente quest'ultima frase è solamente una supposizione, un "long shot" alla fine di una catena di deduzioni, occorre essere sempre molto cauti in queste circostante, occorrono prove, prove, prove. Ma è certamente di stimolo per approfondire gli studi.
Ad ogni modo, questa scoperta spettacolare di per sé apre subito alla possibilità che l'acqua liquida su Marte possa essere presente anche in altre regioni.
Torniamo ancora un po' ai segnali radar registrati da MARSIS ed approfondiamo un po' di più l'analisi effettuata.
L'investigazione radar ha mostrato che il sottosuolo dell'area di Planum Australe analizzata è composta da molti strati di ghiaccio e polvere fino alla profondità di circa 1,5 km. Al di sotto è stata individuata un'area con una riflessione radar particolarmente brillante, di circa 20 km di larghezza
(Credit ESA/NASA/JPL/ASI/Univ. Rome; R. Orosei et al 2018)
Analizzando le proprietà dei segnale radar riflessi e considerando la composizione dei depositi stratificati ed il profilo di temperatura previsto al di sotto della superficie, gli scienziati hanno interpretato la riflessione radar luminosa come un'interfaccia tra ghiaccio ed un corpo stabile di acqua liquida. Ed il fatto che è stato rilevato da MARSIS implica anche che debba avere uno spessore di parecchie decine di centimetri.
Roberto Orosei (principal investigator dell'esperimento MARSIS ed autore principale della pubblicazione):"Questa anomalia nel sottosuolo di Marte ha proprietà radar che corrispondono ad acqua o a sedimenti ricchi di acqua".
Andrea Cicchetti (MARSIS operations manager e coautore della pubblicazione): "Abbiamo visto tracce di caratteristiche interessanti nel sottosuolo per anni, ma non siamo riusciti a riprodurre lo stesso risultato da orbita ad orbita. Abbiamo dovuto inventare una nuova modalità operativa per bypassare alcune elaborazioni a bordo ed attivare una frequenza di campionamento più elevata e quindi migliorare la risoluzione dell'impronta del nostro dataset: ora vediamo cose che semplicemente non era possibile prima".
Vediamoci ora la conferenza stampa ASI sulla scoperta
Enjoy!
1,5 Km? Ok, ho capito che non la toccheremo mai quest'acqua marziana...
RispondiEliminaFGT
"..è composta da molti strati di ghiaccio e polvere fino alla profondità di circa 1,5 km.."
EliminaRaggiunge la profondità massima indicata ma non è detto che si debba arrivare a simili profondità per "toccare" il primo strato.
Ecco altri motivi per continuare a lanciare sonde e rover verso il pianeta rosso.
RispondiEliminaMarco, FGT intendeva il lago sottostante, dove potrebbe esserci la vita, questa è la notizia!!
RispondiEliminaAlex, dopo questa notizia credo che attivarsi per raggiungere Marte con un equipaggio specializzato in trivellazione sia l'unico modo per raggiungere quelle profondità cosi da analizzarne la chimica organica se esiste.
Pensare che si possa fare tutto in modo automatizzato con un apposito rovere trivellatore mi sembra improbabile visto la distanza, ok non impossibile, ma come ho più volte sostenuto se è questo tipo di ricerca che si vuole fare su Marte conviene andarci stabilmente e fondare un campo base dove affrontare nel possibile le difficoltà impreviste del momento e fare scienza velocemente adeguando i target previsti alle scoperte di nuove aree di maggiore interesse.
By Simo
Anche con gli esseri umani allo stato attuale è impossibile pensare di raggiungere quella profondità su Marte , cosi come sulla Luna , diciamo che anche farlo sulla Terra non è esattamente una passeggiata
EliminaCiao Alex,
Elimina..."allo stato attuale"!!!
A differenza di te credo che non ci sia nulla di impossibile!!!
Detto questo almeno sulla terra 1,5 km di profondità non è proibitivo, difficoltoso.
Trasferire la tecnologia usata sulla Terra per trapanare un altro mondo mi trova d'accordo con te che non sia una passeggiata a dir poco.
Due dettagli, si fa per dire ovviamente^_^, ti sfuggono dal ragionamento:
1° la superficie da perforare da quello che ho compreso è simile come consistenza al permafrost, quindi un conglomerato di ghiaccio, sabbia e rocce, facilmente superabile per qualunque trivella...
2° Hai idea della profondità maggiore raggiunta da una perforazione della crosta terrestre?
Dove si trova il buco più profondo della Terra e perché esiste
Nulla è impossibile ma ci sono delle tempistiche dei soldi e non si possono saltare certe fasi , cosi come i fratelli wright quando stavano lavorando sul primo aereo non potevano pensare di fare un motore a reazione.
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