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lunedì 26 marzo 2018

Ghiaccio Artico, continua la tendenza alla diminuzione, by NASA!

(Credits NASA/ Nathan Kurtz)

NEWS SPAZIO :- Ogni anno la copertura di ghiaccio marino che ricopre l'Oceano Artico ed i mari circostanti si ispessisce e si espande durante l'autunno e l'inverno, raggiungendo un livello massimo annuale tra la fine di Febbraio e l'inizio di Aprile. A quel punto il ghiaccio inizia ad assottigliarsi ed a restringersi durante la primavera e l'estate fino a raggiungere la sua estensione annuale minima a Settembre. E poi il ciclo riparte.

Negli ultimi decenni però il ghiaccio Artico è andato diminuendo sia durante la stagione di espansione che di contrazione.
In base alle analisi condotte dalla NASA e dal NSIDC (National Snow and Ice Data Center iIl ghiaccio Artico ha raggiunto la sua massima estensione per quest'anno lo scorso 17 Marzo. Il risultato è che anche quest'anno come il 2015, 2016, 2017, si sono registrati valori minimi mai registrati prima.

Il 17 Marzo il ghiaccio artico ha raggiunto l'estensione di 14,48 milioni di chilometri quadrati (5,59 milioni di miglia quadrate), in assoluto il 2° più basso livello mai registrato prima, circa 60.000 chilometri quadrati più largo del minimo assoluto, quest'ultimo raggiunto il 7 Marzo 2017.



Nello specifico, da un punto di vista scientifico gli ultimi 4 anni hanno raggiunto estensioni minime quasi ugualmente basse ed hanno continuato la tendenza decennale a diminuire il ghiaccio Artico. Quest'anno la massima estensione raggiunta è stata di 1,16 milioni di chilometri quadrati al di sotto dell'estensione media calcolata tra il 1981 ed il 2010 (un'area grande come il Texas e la California messe insieme).

Quello che gli scienziati chiamano il declino del ghiaccio marino dell'Artico produce una miriade di effetti collaterali, da cambiamenti nel clima e variazione dei pattern meteo ad impatti sulle piante e sugli animali che dipendono dal ghiaccio, e sulle comunità umane indigene che si basano su questi.
La scomparsa del ghiaccio sta alterando anche le rotte marittime, incrementando l'erosione costiera ed influenzando la circolazione oceanica.

Claire Parkinson (NASA senior climate scientist, Goddard Space Flight Center, Greenbelt, Maryland): "La copertura di ghiaccio marino nell'Artico continua ad avere una tendenza a decrescere e ciò è collegato al riscaldamento in corso nell'Artico. E' una strada a doppio senso: il riscaldamento significa la formazione di meno ghiaccio ed una quantità maggiore di ghiaccio che si fonde, ma anche, poiché c'è meno ghiaccio, una quantità minore di radiazione solare incidente viene riflessa, e ciò contribuisce al riscaldamento".

L'Artico ha attraversato ripetuti episodi di riscaldamento durante questo inverno, con temperature che salgono di più di 40 gradi al di sopra della media in alcune regioni. A Febbraio il Polo Nord ha persino avuto temperature al di sopra del punto di congelamento, per alcuni giorni.

Sempre a Febbraio una vasta area d'acqua è apparsa nella copertura di ghiaccio a nord della Groenlandia, all'interno del pack multistrato di ghiaccio (il ghiaccio Artico più antico e più spesso). La maggior parte di quest'apertura si è ricongelata, ma il nuovo ghiaccio dovrebbe essere più sottile e più fragile ed una nuova apertura potrebbe apparire durante la stagione calda.
E ciò potrebbe rendere il ghiaccio di questa regione più mobile e più incline ad uscire dall'Artico durante la prossima estate, attraverso lo stretto di Fram o quello di Nares, per poi andare a sciogliersi nelle acque più calde dell'Oceano Atlantico.

Quest'anno la stagione calda, quella cioè in cui il ghiaccio inizia a sciogliersi, quando arriverà si troverà quindi un'estensione minima di ghiaccio Artico, ma ciò non vuol dire che necessariamente avremo un altro record negativo sull'estensione minima che verrà raggiunta in estate.

Parkinson: "Molto dipenderà da quali saranno le condizioni del vento e della temperatura in primavera ed in estate".

A partire dal 22 Marzo la NASA ha attivato Operation IceBridge, un monitoraggio aereo sul ghiaccio polare, che volerà sull'Oceano Artico per mappare la distribuzione e lo spessore del ghiaccio marino.

In autunno NASA lancerà una nuova missione satellitare, ICESat-2 (Ice, Cloud and Land Elevation Satellite-2) che monitorerà in maniera continua la variazione dello spessore del ghiaccio nell'Artico.



Fonte dati, NASA.

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Io invece purtroppo continuo nel presente ad assistere alla scomparsa della grammatica ;-) , ma questo è un altro discorso.

    Comunque, io dal titolo avevo inteso che anche quest'anno eravamo scesi sotto i limiti precedenti, invece, anche se di pochissimo, la tendenza di quest'anno è stata verso la stabilità del livello raggiunto.
    Che poi, non vuole assolutamente dire che il peggio sia passato, potrebbe anche ben capitare un'espansione dei ghiacci per il prossimo biennio, tanto per fare un esempio, e poi di botto il terzo anno vedere un nuovo record massimo.
    Effettivamente il fare previsioni, anche solo per quest'estate, come da riferimento nell'articolo
    (.....ma ciò non vuol dire che necessariamente avremo un altro record negativo sull'estensione minima che verrà raggiunta in estate.),
    è qualcosa di estremamente ottimistico direi, visto che una minima variabile potrebbe "sballare" i modelli.

    Inoltre Alex, io mi preoccuperei più di quel che potrebbe succedere se questi rialzi termici nelle acque polari mi vadano a scombussolare la corrente del golfo.
    In questo caso, altro che gli effetti negativi del riscaldamento che stiamo osservando adesso; sarebbero cavoli amari e congelati.

    Massimo

    P.S. Ciao Sergio, sempre in forma vedo, auguri per il decennale; io a volte leggo, ma di scrivere non sono più riuscito di recente, tempo poco e passa anche la voglia.

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    1. Ciao Massimo, è vero il tempo è sempre poco, ma continua a leggerci, ok?

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  3. Pare anche a me che ci sia una contraddizione; nel titolo infatti c'è scritto "Ghiaccio artico continua la tendenza alla diminuzione" e poi nell'articolo si legge che l'estensione dei ghiacci rispetto all'anno scorso è aumentata di 60.000 Kmq. Secondo me nel titolo si sarebbe dovuto scrivere: "Inversione di tendenza nel pack artico"

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