(Credit NASA)
NEWS SPAZIO :- Dove ci sono esseri umani ci sono batteri ed altri microorganismi. Questo è vero sulla Terra ed è vero anche nello spazio, in particolare sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Non si tratta in generale di un grosso problema, poiché la ISS è costantemente mantenuta più pulita di molti ambienti Terrestri. Infatti compiti di pulizia fanno parte della routine degli astronauti a bordo. Inoltre i veicoli spaziali in visita alla Stazione ed il cargo a lei destinato sono sottoposti ad un rigoroso processo di pulizia e monitoraggio prima del lancio.
Gli equipaggi in partenza dalla Terra poi sono tenuti in quarantena a partire da 10 giorni prima del lancio.
Eppure la Stazione non è immune dalla presenza di microorganismi, anzi è un vero e proprio laboratorio spaziale di microorganismi.
Almeno per gli scienziati che regolarmente ne monitorizzano l'interno. Mark Ott (microbiologo del NASA Johnson Space Center): "Una volta ogni 3 mesi prendiamo campioni da due luoghi in ogni modulo del segmento U.S. della stazione".
E gli scienziati Russi fanno lo stesso sul segmento Russo della ISS.
I campioni collezionati dalle superfici e dall'aria sono messi in coltura su piatti contenenti un mezzo di crescita, uno specifico per batteri ed uno per funghi. Questi piatti sono poi inviati a Terra così che gli scienziati possano analizzarli ed identificare ogni organismo che vi è cresciuto all'interno.
L'acqua da bere sulla ISS è trattata in maniera simile all'acqua che beviamo sulla Terra per uccidere i microorganismi, anzi è molto più pulita. Viene monitorato regolarmente anche il sistema che produce l'acqua da bere. Per anni tali controlli venivano fatti una volta al mese, ma i campioni tornavano a Terra sempre così puliti che si è iniziato ad effettuare i controlli una volta ogni 3 mesi.
Il monitoraggio ambientale della Stazione è guidato dai requisiti medici validi per la ISS ed ha costantemente mostrato che la nella Stazione contiene gli stessi tipi di microorganismi che si trovano comunemente nella maggior parte degli uffici e case della Terra.
I microorganismi si trovano dappertutto, ma solamente poche tipologie sono significative da un punto i vista medico, capaci cioè di far ammalare una persona. Questi come possiamo ben immaginare sono sorvegliati speciali dal personale scientifico a terra.
Può capitare che un microorganismo trovato sulla Stazione sia inizialmente ritenuto essere in qualche modo rischioso, ma ad una esame più attento viene fuori che è di un tipo leggermente diverso.
Gli scienziati NASA usano il DNA per identificare particolare microorganismi e talvolta può essere difficile distinguere tra specie strettamente correlate.
Un esempio. Una recente indagine ha verificato 11 ceppi di batteri appartenenti a ciò che i microbiologi chiamano gruppo Bacillus anthracis, cereus e thuringiensis, o gruppo Bacillus cereus che era stato precedentemente individuato nel 2014.
sebbene questa grande famiglia di microbi contenga alcuni esemplari abbastanza "cattivi", Bacillus è molto comune sulla Terra ed in prossimità degli umani, perciò trovare questo tipo di batterio sulla Stazione è piuttosto usuale.
Mediante ibridazione del DNA (processo attraverso il quale si ricostituisce la doppia elica del DNA a partire da due filamenti singoli) i ricercatori hanno identificato le singole specie nei campioni e sebbene alcune erano strettamente correlate al tipo Bacillus anthracis, non avevano le caratteristiche fisiche o i plasmidi produttori di tossine richiesti per ritenerle un potenziale rischio.
Ci sono stati molti studi sull'ambiente microbico della ISS, che spesso usano tecniche differenti ed hanno obiettivi differenti rispetto al monitoraggio periodico svolto dalla NASA, anche se poi possono supportarne gli obiettivi.
Ott: "Dovremmo investigare modi nuovi e differenti per monitorare i microorganismi di un veicolo spaziale. Ma dobbiamo fare attenzione quando interpretiamo i risultati. La NASA continua a monitorare attentamente la Stazione Spaziale Internazionale per assicurare un ambiente sicuro e sano per i nostri astronauti".
Uno studio che va avanti dal 2013 è "Microbiome" (Study of the Impact of Long-Term Space Travel on the Astronauts' Microbiome, Studio dell'Impatto del Viaggio Spaziale a Lungo Termine sul Microbioma degli Astronauti) ed analizza come un viaggio spaziale influenza il sistema immunitario umano ed il microbioma di un individuo, cioè l'insieme dei microbi che vivono nel corpo umano in qualsiasi momento. I ricercatori prelevano periodicamente campioni da differenti parti del corpo degli astronauti e dalla Stazione per analizzarli a Terra.
Inoltre NASA e la Sloan Foundation hanno recentemente collaborato ad un programma per supportare la ricerca sul microbioma di un ambiente costruito, o l'ecosistema microbiale degli ambienti realizzati dagli umani, in questo caso della ISS.
Lo scorso Aprile sono state assegnate 5 borse di studio post-doc per fare esperimenti utilizzando l'archivio NASA di più di un decennio di microbi raccolti dai moduli della Stazione.
Questi esperimenti aiuteranno a comprendere meglio come le comunità microbiche colonizzano, si adattano e si evolvono sulla stazione spaziale.
Tutto ciò essere di aiuto sia per la ISS che per i futuri veicoli spaziali di esplorazione, in special modo nel caso di lunghi viaggi spaziali.
Fonte dati, NASA.
Sarebbe interessante vedere come questi microbi e batteri mutino stando anni nello spazio.
RispondiElimina