(Credit SETI)
NEWS SPAZIO :- Torniamo a parlare del mistero che si è creato intorno alla stella KIC 8462852 a causa dei dati anomali registrati dalla missione del telescopio spaziale NASA Kepler, il cacciatore di pianeti lontani simili alla nostra Terra.
Scrivendo un blog non ho nessun bisogno di ripetere tutta la storia, mi basta rimandarvi al post del mese scorso in cui avevo parlato di questo fatto strano. E' uno dei vantaggi fondamentali rispetto ad un articolo che trovate nei media ufficiali. Navigando "indietro" nel blog potete trovare tutte le notizie e gli aggiornamenti relativi ad un particolare evento e seguirne così tutte le evoluzioni.
In questo caso ci sono novità su KIC 8462852 rispetto a quanto avevamo visto nel precedente post, eccolo
Ci eravamo lasciati con un'affermazione in puro stile scientifico. Nuove indagini sono necessarie per venire a capo del mistero, che ricordo brevemente è un'anomala diminuzione della luminosità proveniente dalla stella KIC 8462852 e registrata da Kepler.
Normalmente nella sua caccia ai pianeti in orbita intorno a stelle lontane Kepler monitorizza la luce emessa da queste ultime. Ogni diminuzione potrebbe essere causata da un pianeta che durante la sua rotazione intorno all'astro si frappone tra questo e Kepler, oscurandone di poco la luce emessa.
Il mistero è che anche i pianeti più grandi non arrivano ad oscurare più dell' 1% della luminosità di una stella. La luce di KIC 8462852 invece è diminuita di più del 20%.
Nel post di qualche settimana fa avevo introdotto una futura indagine da parte del SETI, il quale come sapete è quell'organismo che va a caccia di segnali non naturali, e quindi provenienti da eventuali civiltà extraterrestri. Del resto SETI sta per Search for Extraterrestrial Intelligence.
Ebbene abbiamo i risultati. E' stato utilizzato lo Allen Telescope Array del SETI per controllare se vi sono segnali provenienti da KIC 8462852.
Si tratta di un array di 42 antenne paraboliche, ciascuna di 6 metri di diametro, che si trovano a circa 500 km a nord di San Francisco, nelle Cascade Mountains. Lo vedete nella foto in alto.
La ricerca è durata due settimane, dal 15 al 30 Ottobre per circa 12 ore al giorno ed ha riguardato due differenti segnali radio: (1) segnali a banda stretta, di circa 1 Hz di ampiezza. E' il segnale più frequentemente ricercato dagli esperimenti SETI e sembra essere il più probabile per annunciare la propria presenza; (2) segnali a larga banda che potrebbero essere causati da propulsione irradiata all'interno del sistema stellare. Se davvero vi fossero strutture artificiali in orbita intorno a KIC 8462852, allora sarebbe ragionevole aspettarsi la presenza di veicoli spaziali di servizio. Se questi fossero alimentati da getti intensi di microonde, un po' di questa energia potrebbe manifestarsi come dispersione radio.
Gerry Harp (SETI Institute scientist): "Questa è la prima volta che abbiamo utilizzato l'Allen Telescope Array per cercare segnali con larga banda relativa, un tipo di emissione che generalmente non è considerata nelle ricerche SETI".
E veniamo ai risultati (trovate pubblicato lo studio qui). Le analisi dei dati registrati non hanno mostrato alcuna chiara prova per entrambi i tipi di segnale tra le frequenze di 1 e 10 GHz.
Ciò escluderebbe trasmettitori omnidirezionali di potenza pari a circa 100 volte l'energia totale utilizzata oggi sulla Terra, nel caso di segnali a banda stretta, e di 10 milioni di volte l'energia totale utilizzata oggi sulla Terra nel caso di emissioni a banda larga.
Si tratta di valori parecchio alti, principalmente a causa della grande distanza dalla stella pari a più di 1400 anni luce Occorre però dire che: (a) la potenza di trasmissione richiesta per i segnali a banda stretta potrebbe essere ridotta enormemente se il segnale fosse deliberatamente trasmesso nella nostra direzione, anche se sarebbe difficile trovare un motivo affinché ciò avvenga; (b) potrebbero essere emessi anche segnali dovuti a sistemi di propulsione a microonde, che richiederebbero cioè una minore potenza di trasmissione (affinché possano essere rilevati dal telescopio SETI).
Inoltre, ogni civiltà extraterrestre che fosse in grado di costruire una sfera di Dyson, avrebbe accesso a livelli di energia pari a 10^27 watt (10 seguìto da 27 zeri, o dieci miliardi di miliardi di miliardi di watt). In questo scenario trasmittenti omnidirezionali sarebbero rilevabili (dalla Terra) anche se venisse usata (per trasmettere) una minima percentuale di tale energia.
Seth Shostak. (SETI astronomer): "La storia dell'astronomia ci dice che ogni volta che abbiamo pensato di aver trovato un fenomeno dovuto ad attività di extraterrestri, ci siamo sbagliati. Ma anche se è molto probabile che lo strano comportamento di questa stessa sia dovuto ad un fenomeno naturale, e non agli alieni, è solo per prudenza controllare queste cose".
Comunque, restiamo sul binario della scienza. Le indagini continuano!
Fonte dati, SETI Institute.
Sergio, forse potrai spiegarmi un particolare.
RispondiEliminaHai scritto che la ricerca è stata effettuata per 12 ore al giorno. Si tratta sempre della stessa fascia oraria? O è stata seguita una rotazione?
Eventualmente si sa perchè non vengono coperte le 24 ore?
Massimo
Perché la terra gira, mi pare
RispondiEliminaLo Allen Telescope Array non è un telescopio orbitale, è sulla Terra, a circa 500 km a sud di San Francisco. Risente quindi della rotazione Terrestre che limita il periodo in cui la costellazione del Cigno è visibile.
RispondiEliminaMi sono perso in un bicchiere d'acqua... Imbarazzante realizzare che la mia attenzione ha omesso di registrare proprio la frase chiave: "E' stato utilizzato lo Allen Telescope Array del SETI per controllare se vi sono segnali provenienti da KIC 8462852."
RispondiEliminaQuindi non una rete di radiotelescopi. Mi sono perso in un bicchiere d'acqua...
Scusa e grazie (anche all'anonimo risponditore)
Massimo