(Credit Josh Spradling / The Planetary Society)
NEWS SPAZIO :- Continuiamo a seguire con attenzione la missione LightSail, il 1° satellite di test con propulsione a vela Solare di The Planetary Society, lanciato in orbita il 20 Maggio scorso.
Dopo un problema software di bordo che aveva rischiato di compromettere la missione e dopo più di otto giorni di blackout, il piccolo CubeSat (3 unità, 30 cm x 10 cm x 10 cm) ha ripreso ad inviare dati a Terra. Trovate tutta la storia - emozionante - qui
Obiettivo primario per questa prima missione di test è dimostrare la funzionalità del dispositivo di dispiegamento della vela Solare, una vela in Mylar di 32 metri quadrati di superficie riflettente per 4,5 micron di spessore.
Ieri è avvenuto il primo dei due step, l'apertura dei pannelli solari. Vediamo come è andata.
LightSail non ha inviato foto a Terra per cui non è stato possibile avere un riscontro visivo dell'apertura dei quattro pannelli Solari, ma secondo i dati di telemetria ci sono buone notizie.
Nella giornata di ieri intorno alle 14:10 ora Italiana è stato attivato il meccanismo per l'apertura dei pannelli della piccola sonda, composto da un filo di nickel-cromo che scaldato ha tagliato il materiale che teneva i pannelli chiusi.
Non sono state riprese immagini ma la velocità di rotazione di LightSail è cambiata, segno che qualcosa era accaduto. Ma quando nel successivo passaggio sotto copertura della stazione di Terra è stato ricevuto un nuovo pacchetto dati, la telemetria ha mostrato che il computer di bordo aveva effettuato un reboot e che i suoi livelli di energia elettrica erano al di sotto di quanto previsto.
Un buon dato è che i sensori di temperatura a bordo dei pannelli solari erano a -48°C durante il reset, e questo sta ad indicare che i pannelli non erano più premuti contro lo chassis del CubeSat.
Anche le due fotocamere montate all'estremità esterna di due pannelli solari hanno segnalato una temperatura bassa. Come protezione queste sono equipaggiate con un proprio sistema di riscaldamento (il quale consuma anch'esso energia elettrica).
E' quindi possibile che il consumo di energia (per bruciare il filo di nickel-cromo e per scaldare le fotocamere) sia stato tale da far cadere i livelli della batteria di bordo al punto da innescare un riavvio del computer come meccanismo di failsafe.
Durante i successivi passaggi sotto copertura, i livelli di batteria hanno continuato ad oscillare intorno ai 3,9 V. Ne servono almeno 4,2 V per poter procedere con le attività più "energy-consuming", come ad esempio il dispiegamento della vela Solare.
I tecnici di missione hanno quindi posposto la sessione di acquisizione di immagini dalle fotocamere.
Un terzo elemento a favore dell'avvenuta apertura dei pannelli Solari è dati dai sensori Solari della sonda. Normalmente questi indicano un offset di 90°, a causa delle loro posizioni lungo tutti e quattro i pannelli solari.
Dopo che il comando di apertura è stato inviato, l'angolo di offset è aumentato, consistente con l'avvenuta rotazione dei pannelli.
Il successivo passaggio della sonda è avvenuto poco fa, alle 10:45. E' in programma un meeting alle 15:00 di oggi per valutare gli ultimi dati di telemetria.
Se tutto va bene domani verrà comandato il dispiegamento della vela Solare.
Stay tuned!
Fonte dati, The Planetary Society.
Fonte dati, The Planetary Society.
Rimango in trepidante attesa..
RispondiEliminaSe ho capito bene Sergio, sarà possibile vedere le foto della vela dispiegata..questa è una bellissima notizia!
Incrocio l'incrociabile^_^!!
By Simo
E' certamente in programma fotografare la vela, le fotocamere sono state posizionate appositamente in cima a due pannelli solari in modo che una volta aperti possano offrire una visuale sulla vela.
EliminaCome vedi dagli aggiornamenti che pubblico ogni giorno però, la missione deve superare vari problemi... incrociamo l'incrociabile!
Perso di nuovo il contatto con il satellite. Questa volta sembra un problema di batterie. Forse bisognerà aspettare una o due settimane per dargli il tempo di ricaricarsi.
RispondiEliminaSanta pazienza.
Ramiro