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venerdì 10 aprile 2015

"Humans Orbiting Mars", un workshop per convergere su di un piano concreto e fattibile per raggiungere Marte

(Credit NASA, Viking 1)

NEWS SPAZIO :- Esseri umani e Marte. E' certamente il grande obiettivo dell'astronautica dei prossimi anni.

Un nuovo contributo arriva da The Planetary Society, che qualche giorno fa ha ospitato a Washington un workshop per discutere e dare una convergenza su di un programma spaziale per raggungere Marte senza far esplodere il budget NASA.

Obiettivo dell'incontro era di riunire esperti, scienziati, ingegneri e professionisti della politica per costruire una convergenza sugli elementi chiave per un programma a lungo termine di esplorazione spaziale per mandare esseri umani su Marte, un programma che sia effettivamente praticabile e con una forte attenzione ai costi.

Bill Nye, CEO di The Planetary Society ha annunciato i risultati del workshop "Humans Orbiting Mars".



Nye: "Inviare esseri umani su Marte è molto più complesso che raggiungere la Luna. Ma l'esplorazione spaziale tira fuori il meglio da noi. Raggiungendo un consenso sui giusti punti importanti per le [prossime] missioni, saremo in grado di inviare esseri umani su Marte senza rovinare la banca".

Professor Scott Hubbard (Presidente del workshop, Department of Aeronautics and Astronautics, Stanford University): "Crediamo di avere adesso un esempio di un programma a lungo termine a costi limitati per raggiungere Marte. Questo workshop è stato un passo importante nella costruzione di una comunità tra i molti gruppi interessati alla scienza ed all'esplorazione di Marte".

Dr. John Logsdon (co-Presidente del workshop e professore emerito, Space Policy Institute, Elliott School of International Affairs, George Washington University): "Anche se non esistono le condizioni per un altro momento Apollo dell'era Kennedy, abbiamo una comunità scientifica e politica altamente qualificate, desiderose di andare avanti per inviare uomini su Marte. Crediamo che i punti di consenso raggiunti durante questo workshop possano farci muovere in avanti lungo il percorso verso il Pianeta Rosso".

A seguito delle discussioni del workshop, 70 partecipanti hanno raggiunto un consenso nei seguenti punti:

Presentato un piano credibile per un programma a lungo termine di invio di esseri umani su Marte che vincoli i costi minimizzando nuovi sviluppi

Affinché si possa avere un programma sostenibile e fattibile per inviare con successo esseri umani su Marte è necessaria una missione orbitale nel 2033

Una missione orbitale consentirà l'esplorazione scientifica di Marte e delle sue Lune, e permetterà al tempo stesso di sviluppare l'esperienza necessaria per il viaggio umano da Terra a Marte

Una stima indipendente dei costi ha mostrato che tale programma resterebbe all'interno del budget NASA

Lo sbarco di esseri umani su Marte potrà logicamente avvenire successivamente, negli anni 2030s

Vi sarà supporto sia scientifico che pubblico per questo approccio "orbit-first"

Perseguendo questo approccio orbit-first verrà stabilito un quadro per coinvolgere il settore privato ed i partner Internazionali, e ciò creerà una comunità unificata per la scienza e l'esplorazione di Marte

Questi erano alcuni punti importanti delle conclusioni del workshop "Humans Orbiting Mars". Un report completo verrà reso pubblico più avanti durante l'anno.

Nel frattempo qui sotto trovate il programma del workshop e le biografie degli speaker


Fonte dati, The Planetary Society.

9 commenti:

  1. Salve.

    Qualcuno può spiegarmi questa frase:
    "Affinché si possa avere un programma sostenibile e fattibile per inviare con successo esseri umani su Marte è necessaria una missione orbitale nel 2033"

    1) Si tratta di una missione orbitale Manned o l'ennesima Unmanned?

    2) Se è previsto un equipaggio, mi spiegate perchè l'occhio di un uomo in orbita (sembra una battuta) sarebbe migliore di tutti i lander e gli orbiter che già scandagliano e mappano la superficie da 15 anni?

    3) E' mai possibile che non si abbiano mai dettagli certi su quello che la Nasa si propone di fare, ma si hanno sempre le solite frasi?



    Un approccio Orbit-First sarà in ogni caso una cosa sensazionale, provo soltanto ad immaginare un ipotetico video girato all'interno del modulo dall'equipaggio, con sullo sfondo il pianeta rosso...
    Esaltante a dir poco, ma non si finisce per allungare notevolmente i tempi?

    E poi una piccola osservazione, negli anni '30 le finestre di lancio possibili saranno 2030 - 2032 -2034 e così via..
    Non 2033.

    Grazie in anticipo per eventuali risposte!

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  2. Direi di aspettare che venga pubblicato il repot con il programma dettagliato.

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  3. Ciao Sergio, grazie per aver colto e riproposto ad un più vasto pubblico un tema da me esposto in You Space.
    Ovviamente questi simposi e seminari con tema l'esplorazione umana manned del sistema solare e più attualmente realizzabile in questo secolo Marte, è tra i temi che mi affascinano di più e di cui mi interesso appassionatamente.
    Sono felice di sapere che anche in questo appuntamento di confronto tra persone con diversi cervelli, esperienze, e cultura scientifica come politica, si sia arrivati ad una conclusione importante e determinante non ci sono ostacoli insormontabili all'esplorazione di Marte nei prossimi decenni.
    Il modo ed i tempi per realizzare questa grande impresa dell'umana specie fa una grande differenza per me che ho 42anni^_^
    Un viaggio di 30 mesi per rimanere in orbita mi sembra uno spreco di tempo e risorse oltre che dupalle^_^ per gli astronauti, in più sarebbe mediaticamente meno affascinate... anche il pubblico pagante vuole la sua parte di spettacolo!^_^!

    Sarebbe più normale per me, far atterrare un modulo abitativo senza equipaggio per testare le tecnologie.. per esempio non c'è bisogno del corpo umano per capire se la schermatura alle radiazioni è sufficiente per non procurare danni gravi a breve termine alle nostre cellule, basta un sensore! Anche Curiosity ne aveva uno che è stato usato durante l'intero viaggio per misurare le radiazioni! Poi quando saremo abbastanza sicuri!?!, rischieremo tutto con un primo viaggio umano.
    Le radiazioni spaziali sono già state riprodotte nella loro pericolosità e testate su materiale biologico (vivo?non so) qui sulla Terra !!

    La comparazione di esperienze da effettuare prima di un atterraggio su Marte con l'avventura del programma Apollo non è per me accettabile.
    Ci siamo già stati in orbita ed abbiamo fatto atterrare Curiosity... NASA ha già acquisito quelle conoscenze tecniche che gli permettono ormai di non sbagliare nulla di quello che si aspettano che avvenga.
    La mia proposta è di testare le tecnologie relativamente vicino alla Terra ma dove il campo magnetico terrestre non influisce più sul moto delle letali particelle spaziali, cosi facendo potremmo in caso di problemi fisici degli astronauti riportarli in breve tempo a casa.
    Ho pensato che si potrebbe testare una tecnologia per i futuri viaggiatori che simuli la gravità grazie alla forza centrifuga causata dalla rotazione di una parte della nave.
    Anche in questo caso non ci sarebbe bisogno di effettuare realmente il viaggio per Marte, ma una simulazione molto realistica dei problemi e delle soluzioni che abbiamo previsto sarà sufficiente a garantire le esperienze necessarie per rischiare un primo atterraggio con un equipaggio su Marte.

    Siete d'accordo sulla necessità di un primo viaggio della durata di 18 mesi più 12 di stazionamento in orbita marziana, come è deciso dai partecipanti del workshop ???
    Se si, spiegatemi perchè la ritenete anche voi lo ritenete necessaria !
    Io non ci arrivo!

    By Simo

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    1. Si Simo, direi che siamo sulla stessa onda :D

      Come suggerisce giustamente Sergio, dovremmo aspettare il report con il programma in dettaglio ma sinceramente mi aspetto che non sarà esaustivo come vorremmo.

      Tanto per discuterne assieme:

      E' appena partita la "One Year", missione di un anno sulla I.S.S., finirà a metà 2016, per il 2033 se sono previsti 3 anni nello spazio vedremo nel frattempo sulla I.S.S. anche la missione "Two Years" e "Three Years" ?

      A logica direi che ci saranno pure queste missioni, serviranno a vedere quanto instabile diventi un allenato astronauta dopo 3 anni, quante radiazioni subisce, quanto gli si spappolano le ossa e anche eventuali problemi che ancora non conosciamo visto che saranno le prime più lunghe permanenze nello spazio.

      Tutto questo però in relazione alla Stazione Spaziale, non ad un viaggio interplanetario..

      Forse, Simo, una simile missione è necessaria anche per fare presa su pubblico ed investitori, dato che nel 2033 i titoli dei giornali non saranno "Primo uomo su Marte" ma comunque saranno di impatto del tipo "Prima spedizione Umana verso il pianeta rosso" oppure "Fra 12 mesi l'uomo vedrà ad occhio nudo il pianeta"...

      In linea teorica, se tutto fila liscio senza incidenti, o se eventuali incidenti li mascherano a dovere, il governo Usa sarà disposto a finanziare maggiormente il programma spaziale, e vista l'importanza mediatica, molti privati e altri governi vorranno mettere un pezzettino del loro contributo per la successiva missione di Sbarco, come già tenteranno di fare per questa prima missione orbitale.

      Di questo passo però lo sbarco avverrà dopo il 2040...

      Io in ogni caso preparerei il tutto qui da noi, come suggerisce Simo.

      La paura di morire prima di vedere lo sbarco è latente e concreta...

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    2. Diciamo che messa giù cosi Marco...heheh un primo viaggio di solo piacere per gli astronauti, perchè di lavoro ce ne sarà poco da svolgere per dodici mesi in orbita se escludiamo quello fisico per tenere il tono muscolo-osseo, non sarebbe cosi poco utile come pensavo!
      Mi hai quasi convinto..quasi perchè il tempo che ho a disposizione è limitato anche se a sentire il governo dovrei essere efficiente sicuramente fino a 65 anni ^^ poi non saprei!!Sigh!
      Forse se il viaggio fosse stato previsto fra 10 anni o meno sarei stato più possibilista pur mantenendo una certa criticità su una missione cosi limitante per gli astronauti.

      Mi è venuto in mente un'altro fatto che potrebbe essere un valido motivo per non limitare alla sola orbitazione di Marte degli astronauti per 12 lunghi mesi!
      Se prepariamo l'avamposto scientifico su Marte prima dell'arrivo degli astronauti, questi una volta arrivati in orbita marziana se avessero dei problemi di tipo tecnico...^^ sulla nave di trasporto, potrebbero scegliere di non rischiare un viaggio di ritorno ma aspetterebbero gli aiuti sulla superficie marziana!
      Una eventualità tutt'altro che impossibile no?^_^
      Se invece andasse tutto come previsti all'ora rimarrebbero in orbita completando la missione.
      Nel frattempo un nuovo e perchè no più corposo numero di astronauti verrebbe mandato sulla superficie del pianete che avrà ormai tutte le strutture necessarie per un primo avamposto umano.

      Aspetterò il report con il programma in dettaglio, chissà che non sia illuminante..

      By Simo

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  4. Mi pare di leggere nei commenti che non si capisca bene il perché di una missione orbitale di prova.

    La cosa più difficile di una tale missione è mantenere in salute degli umani per così tanto tempo di viaggio! l'uomo non è come un robot che può andare in stand-by e che basta proteggere bene dalle radiazioni singoli componenti come l'elettronica e sensori.

    Una persona a bisogno di salute 1)psicologica, 2)fisica.

    1)quante persone mandare? quindi quanta acqua, scorte, vestiario?
    Quali supporti psicologici sono necessari?
    Quanto carico di lavoro è accettabile equante distrazioni gli servono?
    Quali problemi causa il delay di comunicazione che arriva nel caso peggiore a 20 minuti e che per una settimana e più, quando il sole è in mezzo, ne provoca il black out?
    Quali nuovi effetti si manifestano sulla psiche che non accadono nell'ISS?

    2) come mantenere un corpo umano operativo per 2 e più anni a 0 g? il record in orbita non arriva neanche ad 1 anno e mezzo..
    La schermatura è sufficiente o rischiamo di far atterrare umani sulla superficie con cancro o leucemia?
    Il nuovo supporto vitale evoluto da quello della ISS funziona per 3 anni? quali componenti bisogna far manutenzione o cambiare?
    Si riesce a tenere un equipaggio in salute o bisogna per forza sviluppare un sistema centrifugo che simula la gravità?

    Poi così facendo si può testare un sistema di discesa senza fare una prima volta con umani a bordo, magari diventa un parte di habitat per lo sbarco futuro.
    Inoltre quali componenti potrebbero degradare o danneggiarsi in un complesso veicolo di discesa e risalita durante il viaggio? (o in generale in tutta la navicella?)
    la fonte di energia quanto degrada nel corso degli anni? e se avesse un degrado più veloce del previsto?

    E queste non sono che alcune problematiche a cui la ISS non può rispondere per via della sua natura orbitale..


    In oltre vorrei capire: con tutto il rispetto ed ammirazione che ho per Bill Nye che ne è stato di tutto il lavoro svolto da Robert Zubrin e la sua
    Mars Society? hanno la stessa intenzione e pure alcune idee erano buone..

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    1. Ciao GUD87, mi ha fatto molto piacere leggere il tuo commento e devo ammettere che gli interrogativi che poni sono certamente tutti condivisibili. Sono Domande che dovranno avere una risposta.. ma quando? è questo secondo me il punto!
      Per sapere se un uomo può resistere alle radiazioni spaziali fuori dal magnetoscudo terrestre (è mia ^_^) grazie ad un'adeguata schermatura della nave, non dobbiamo per forza mandare gli astronauti per lunghi viaggi interplanetari, rischiando cosi, in caso di problemi fisici delle cavie... o problemi tecnici della nave di non riuscire a riportarli indietro per scoprire cosa è successo o per curare il curabile ed il resto pazienza ^_^!
      Per appurare tutto il resto da te scritto non dobbiamo per forza stazionare in orbita marziana per 12 mesi, si può fare relativamente vicino alla Terra, come ho già argomentato nel un precedente commento.

      Per quanto riguarda le tecnologie da usare per arrivare in orbita marziana , si dovrebbe secondo me, mandare un prototipo senza equipaggio che dimostri la validità delle tecnologie usate e che dovrebbe una volta in orbita sganciare un modulo abitativo che atterri sulla superficie ed un'altro che possa ripartire dalla superficie già zavorrato per simulare il peso degli astronauti o di un carico scientifico.
      Fatto questo il MEM (Mars Excursion Module)^_^ , proverà la risalita e si aggancerà alla nave per il viaggio di ritorno.

      Il MEM e sopratutto la nave non dovrà necessariamente essere operativa per ricevere un equipaggio al completo, essendo un prototipo servirebbe come dimostratore tecnologico per tutte quelle novità non sperimentate vicino alla Terra e che necessiteranno per essere testate delle peculiarità del viaggio interplanetario come della gravità e atmosfera marziana, penso per esempio ad un nuovo propulsore della nave ed ai fondamentali dispositivi per atterrare come per decollare dal pianeta.

      Un'altro aspetto del tuo scritto mi ha fatto pensare, è che a livello psicologico sarebbe secondo me più frustrante e noioso e quindi pericoloso per la salute mentale, rimanere in orbita 12 mesi, che scendere sulla superficie ed avere a che fare con un mondo da esplorare!!

      A livello energetico credo che l'uso di un generatore a radioisotopi al Plutonio sia raccomandabile sulla superficie marziana che potrebbe essere soggetta anche a tempeste di sabbia che impedirebbero ai pannellio solari di ricevere i raggi solari!
      Il generatore di Curiosity dovrebbe durare 10 o 15 anni, non ricordo bene comunque è l'ozione più sicura per una prima missione, successivamente tutte le risorse del pianeta e del sole dovranno essere sfruttate per limitare il più in fretta possibile la dipendenza totale dalla Terra, iniziando cosi un processo di colonizzazione sostenibile, che permetta una presenza stabile della nostra specie su un'altro mondo.

      Banalmente non trovo necessario un approccio Orbit-First con equipaggio perchè in realta l'obbiettivo vero e proprio non è fare esperienza nell'orbitare , cosa nella quale siamo esperti, ma è raggiungere e sopravvivere sulla superficie di Marte!!
      Una volta reggiunto il pianeta, gli astronauti avrebbero un solo vero scopo per essere li! AMMARTARE!! Tutto il resto è noiaaaaaaaaaaa maledetta noiaaa no...ecc..!Califano docet!^_^


      By Simo

      P.S.

      Vi immaginate se il successore di Charles Bolden fosse Robert Zubrin!^_^ anzi ancora meglio, Robert Zubrin for president 2016!!

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  5. Un team dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) (che ha recentemente approvato il progetto Hera) ha svolto uno studio per immaginare i vantaggi di mettere gli astronauti in uno stato di animazione sospesa e, in particolare, come l'ibernazione influenzerebbe la progettazione di una missione con equipaggio su Marte. I risultati mostrano un vantaggio non indifferente riguardante la dimensione di una navicella con implementata questa tecnologia. Rimuovendo infatti lo spazio vitale dell'equipaggio (non più necessario) e riducendo i rifornimenti, il team ha concepito un progetto che ridurrebbe fino a un terzo la massa della navicella spaziale.

    Robin Biesbroek, del Concurrent Design Facility dell'ESA (la sezione che si occupa delle prime valutazione scientifiche per le missioni da compiere), ha detto: "Abbiamo lavorato per adattare l'architettura della navicella spaziale, la sua logistica, la protezione contro le radiazioni, il consumo energetico e la progettazione generale della missione. Abbiamo esaminato come un team di astronauti potrebbe essere messo in ibernazione, cosa fare in caso di emergenze, come gestire la sicurezza e anche quale impatto l'ibernazione avrebbe avuto sulla psicologia del team. Infine abbiamo creato un primo schizzo dell'architettura dell'habitat e abbiamo creato una tabella di marcia per raggiungere un approccio convalidato per svernare gli esseri umani su Marte entro 20 anni".

    Per essere chiari: l'ibernazione, ancora, non è fattibile, ma certamente rimane pensabile per il futuro.

    La dottoressa Jennifer Ngo-Anh, responsabile del team di ricerca, ha detto che "Da un po' di tempo ormai l'ibernazione è stata proposta come uno strumento che cambierebbe il gioco per i viaggi spaziali umani. Se fossimo in grado di ridurre del 75% il tasso metabolico di base di un astronauta, simile a quello che possiamo osservare in natura con grandi animali in letargo, come certi orsi, potremmo finire per ottenere notevoli risparmi di massa e di costi, rendendo più fattibili le missioni di esplorazione di lunga durata".

    In olre continua "E l'idea di base, di mettere gli astronauti in letargo di lunga durata, non è in realtà così folle: un metodo ampiamente comparabile è stato testato e applicato come terapia nei pazienti con traumi in terapia intensiva e in quelli destinati a subire interventi chirurgici importanti per più di due decenni. La maggior parte dei principali centri medici hanno protocolli per indurre l'ipotermia nei pazienti a ridurre il loro metabolismo per guadagnare tempo...".

    L'ibernazione dell'equipaggio di una missione di lunga durata non è quindi una cattiva idea, almeno per le velocità che abbiamo attualmente a disposizione! Con velocità relativistiche sarebbe tutta un'altra cosa. Dream on.

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