(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech)
NEWS SPAZIO :- Riuscire a scoprire come e perché un pianeta come Marte ha perso la propria atmosfera è un forte impegno della comunità scientifica. Un nuovo esperimento condotto su Marte dal Mars Science Laboratory Curiosity aggiunge un tassello di comprensione alle nostre conoscenze.
Lo strumeno SAM (Sample Analysis at Mars), il laboratorio chimico all'interno di Curiosity che conosciamo per le sue analisi dei campioni di sottosuolo prelevati nei mesi scorsi, è protagonista di questo nuovo esperimento sulla storia dell'atmosfera Marziana, basato questa volta sullo studio del gas Xenon.
Avevamo già presentato i risultati di un esperimento in cui SAM aveva analizzato un altro gas, l'Argon
http://newsspazio.blogspot.it/2013/04/curiosity-nuove-indicazioni.html
Questa volta SAM ha analizzato le quantità di Xenon presenti nell'atmosfera di Marte. Si tratta anch'esso di un gas nobile, chimicamente inerte, che non interagisce con le altre sostanze presenti.
Gli studiosi guardano allo Xenon come ad un eccellente strumento per guardare all'indietro nella storia del Pianeta Rosso. Su Marte lo Xenon è presente in bassissime quantità e può essere misurato solamente con esperimenti in situ come appunto SAM.
L'atmosfera di un pianeta è composta da differenti gas, ciascuno dei quali è presente in differenti isotopi, variazioni cioè dello stesso elemento aventi però un differente peso atomico.
Quando un pianeta perde la propria atmosfera, questo processo agisce in maniera differente sui vari isotopi di un elemento.
E parlando dello Xenon, questo esiste in natura in nove differenti isotopi, che vanno da una massa atomica di 124 (con 70 neutroni per ogni atomo) fino a 136 (82 neutroni per atomo).
Un processo che rimuova il gas dalla sommità dell'atmosfera rimuove più facilmente gli isotopi più leggeri rispetto a quelli più pesanti, lasciando quindi questi ultimi in proporzione in numero maggiore.
Le misurazioni compiute su Marte da SAM del rapporto dei nove isotopi dello Xenon testimoniano di un periodo molto antico nella storia del pianeta in cui si è verificato un forte processo di fuga dall'atmosfera, così forte da coinvolgere anche gli isotopi più pesanti.
Gli isotopi più leggeri sono fuggiti dall'atmosfera solamente un poco più velocemente rispetto a quelli più pesanti.
Il rapporto degli isotopi di Xenon così come misurato oggi costituisce di fatto un'impronta che è rimasta nell'atmosfera per miliardi di anni.
Le prime misurazioni di questa traccia vennero fatte alcune decine di anni fa per deduzione, misurando gli isotopi in piccole quantità di gas atmosferico Marziano intrappolate all'interno di rocce che da Marte avevano raggiunto la Terra come meteoriti.
Pan Conrad (SAM Deputy Principal Investigator): "Vediamo una notevole stretta corrispondenza dei dati in situ con quelli provenienti dai piccoli quantitativi di atmosfera catturati in alcuni meteoriti Marziani".
Questo esperimento di SAM con lo Xenon ha richiesto mesi di attente prove qui sulla Terra al NASA Goddard Space Flight Center (Greenbelt, Maryland), utilizzandone una copia di SAM all'interno di una camera che simulava l'ambiente Marziano.
(Credit NASA)
Charlse Malespin ha guidato il gruppo che ha sviluppato la sequenza di istruzioni che Curiosity ha poi replicato su Marte.
Fonte dati, NASA.
Qualcuno sa dirmi come si riconosce un meteorite marziano?
RispondiEliminaForse io.
EliminaLe meteoriti sono catalogate e raggruppate sotto varie tipologie a seconda dei minerali contenuti e della composizione chimica, ma sono tutte indistintamente di carattere molto scontroso.
Lo sono di natura!
Infatti provengono da collisioni fra di loro e soprattutto impatti con corpi più grandi, pianeti e satelliti.
Se interrogate, in qualsiasi lingua del mondo, alla domanda "Da dove vieni?" non rispondono mai, non c'è verso di saperlo così.
Perciò, per scoprirlo con ragionevole certezza, o forse meno ambiguità, i ricercatori sono costretti ad usare altri mezzi più raffinati, diciamo più analitici e tecnologici...
Quindi loro analizzano ad esempio la composizione degli isotopi dell'ossigeno e del carbonio contenuto e se ne misura l'età.
Sappiamo già piuttosto bene come sia composta la superficie di Marte e quella della Luna, abbiamo mandato varie sonde robotiche, sia su Marte che sulla Luna e pezzi di roccia lunare sono stati raccolti dai nostri valorosi astronauti durante le missioni Apollo, conosciamo la diversa composizione delle rocce terrestri, e quindi possiamo trarre le necessarie conclusioni da tutto questo archivio di dati.
Aggiungo qualcosa anch'io. Il 25 Agosto 1865 a Shergotty, in India, cadde un meteorite sconosciuto a cui venne data denominazione Shergottite. Vi è tutta una classe di meteoriti le cui origini sono state un mistero.
RispondiEliminaMa nel 1985 tale enigma venne sciolo, dopo la scoperta che all'interno di questo meteorite vennero trovate piccole bolle di gas intrappolate. Basandosi sui dati ottenuti dalle sonde Viking del 1976 è stato possibile stabilire che la composizione di queste bolle di gas è identica come composizione all'atmosfera Marziana.
Quindi risulta quasi ovvio che Marte fu colpito violentemente e perse oltre che l'atmosfera,anche materiale..e il "colpo" non dev'essere stato proprio una sciocchezza. Marte ha cambiato la sua Storia,da Pianeta Classe Terra (abitabile o culla di vita) a "Roccia spoglia" per un'evento catastrofico Globale. Senno'..come si spiegano tutte le anomalie e la moltitudine di "pezzetti marziani" sparsi nel Sistema Solare? per giungere sino alla Terrra dvoveano essercene parecchi di sassi sbalzati via dal pianeta madre..
RispondiEliminaRimuginando su quando scritto da Giorgio stavo pensando a quanto possa essere possibile/probabile la possibilità che, oltre alla moltitudine di "pezzetti marziani" a spasso come meteoriti, una parte dei vari corpi della fascia degli asteroidi non possano in realtà essere proprio frammenti del preistorico pianeta vivente Marte ipotizzato da Giorgio stesso.
RispondiEliminaUno sguardo rapido su internet non mi ha fruttato alcun riscontro all'idea; possibile che nessuno vi abbia pensato?
Massimo