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venerdì 13 marzo 2015

"Qui Rosetta, rispondi Philae!", iniziata la campagna di ascolto per riprendere le comunicazioni con il lander sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, by ESA!

(Credit ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

NEWS SPAZIO :- La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko sta sfrecciando velocissima verso il Sole ed attualmente si trova a circa 320 milioni di km dalla nostra stella.
La cometa porta con sé due passeggeri molto speciali, è la missione della sonda Europea Rosetta che gli orbita intorno e del piccolo lander Philae sulla sua superficie, dopo un atterraggio piuttosto "frizzante".

E' iniziata proprio ieri la campagna di ascolto per verificare se il Lander si è riattivato. In silenzio dal 12 Novembre scorso, Philae si trova in una zona in ombra della regione della cometa denominata Abidos.

La sua esatta posizione però non è stata ancora individuata dall'analisi delle immagini registrate dalla fotocamera a bordo di Rosetta OSIRIS (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System).



L'area di ricerca la vedete nell'immagine pubblicata in alto, all'interno dell'ellisse rosso. Si tratta di un mosaico di 2x2 foto riprese dalla Narrow-Angle camera di OSIRIS, riprese lo scorso 13 Dicembre da una distanza di circa 20 km dal centro della cometa. Ecco un ingrandimento

(Credit ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

Per quella che è la risoluzione di queste immagini, Philae (che è grande all'incirca come una lavatrice di 1 metro di lato) occuperebbe solamente 3 pixel. La ricerca avviene con l'occhio umano, a caccia di tre puntini che potrebbero corrispondere al piccolo lander.
Ad ogni modo i tecnici stanno utilizzano anche i dati delle fotocamere del lander, CIVA (Comet nucleus Infrared and Visible Analyser) e ROLIS (ROsetta Lander Imaging System).

Philae nel frattempo sta ricevendo almeno il doppio di energia solare rispetto a Novembre.
Stephan Ulamec (Lander Project Manager dell'Agenzia Spaziale Tedesca DLR (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt): "Sarà probabilmente ancora troppo freddo per far sì che il lander possa svegliarsi, ma vale la pena provarci. Le prospettive miglioreranno ad ogni giorno che passa".

Ma prima che Philae possa svegliarsi e tornare di nuovo operativo devono accadere alcune cose. Innanzi tutto l'interno del lander deve essere almeno a -45°C prima che possa svegliarsi dal suo lungo letargo.
Nel sito in cui si trova, l'energia del Sole è minore rispetto a quello che sarebbe dovuto essere il sito di atterraggio originale. Philae deve essere in grado di assorbire abbastanza luce da generare con i suoi pannelli solari almeno 5,5 watt di energia per svegliarsi.

Koen Geurts (DLR Control Center): "Philae è progettato in modo che dal Novembre 2014 sta utilizzando tutta l'energia solare disponibile per il risaldamento".

Quello che i tecnici di missione sperano possa accadere – e tutti noi con loro – è che nel momento in cui Philae si renderà conto che l'energia generata è superiore a 5,5 W e che la sua temperatura interna è sopra i -45°C allora si attiverà, si riscalderà ulteriormente e tenterà di caricare la sua batteria.

Una volta sveglio il lander accenderà il suo ricevitore ogni 30 minuti e si metterà in ascolto di un segnale dall'orbiter Rosetta. E' questo un compito che costa poca energia.

Ma per essere in grado di inviare un segnale a Rosetta, Philae dovrà accendere il trasmettitore e ciò richiede molta più energia.
Potrebbe anche essere che Philae sia già acceso, ma senza potenza sufficiente per trasmettere a Rosetta, la quale se riceverà qualcosa dal lander è programmata – ovviamente! – per inoltrarlo a Terra.

Philae ha bisogno di un totale di almeno 19 watt di potenza per iniziare a comunicare in maniera bidirezionale con l'orbiter.

Tra il 12 ed il 20 Marzo Rosetta trasmetterà al lander e resterà in ascolto di una risposta. Il momento più probabile per un contatto sarà durante gli 11 flyby (passaggi ravvicinati) dove il percorso dell'orbiter lo metterà in una posizione particolarmente favorevole rispetto a Philae, durante il 'giorno cometario', quando cioè il lander stesso sarà illuminato dal Sole.

Gli ingegneri della DLR hanno inviato al lander Philae nuovi comandi che ottimizzano il riscaldamento e che producono un risparmio di energia per aumentare le sue possibilità di comunicazione con Terra.
Anche se il lander non avesse sufficiente energia per trasmettere potrebbe essere sveglio ed in grado di ricevere e poi eseguire i nuovi comandi. E' un "comandare alla cieca", senza aspettarsi un feedback iniziale, una procedura testata a Terra su di una copia di Philae al centro DLR MUSC (Microgravity User Support Center).

Anche nel caso in cui la batteria ricaricabile a bordo del lander non fosse "sopravvissuta" al periodo di grande freddo, la speranza è quella di poter operare Philae ed i suoi strumenti almeno durante il giorno cometario quando il veicolo è alla luce diretta del Sole.

Se Philae riuscirà a svegliarsi ed a trasmettere, per prima cosa invierà i dati sulle condizioni dei suoi sistemi e strumenti.

La possibile futura attività scientifica di Philae e dei suoi 10 strumenti di bordo dipenderà ovviamente dalle sue condizioni di salute.

(Credit ESA)

Se la batteria ricaricabile non potrà accumulare energia sufficiente, l'energia che potrà essere prodotta durante il giorno cometario determinerà se e quante misurazioni scientifiche potranno essere svolte.

Al momento gli scienziati di missione ritengono che Philae sia sotto la luce diretta del Sole per 1,3 ore al giorno, che su 67P/Churyumov-Gerasimenko dura 12,4 ore.

Se invece, contrariamente alle ipotesi meno ottimiste, la batteria fosse funzionante, allora l'attività scientifica di Philae potrebbe continuare anche durante la notte cometaria, consentendo così di poter compiere osservazioni prolungate nel tempo.

Se però non vi saranno comunicazioni entro il 20 Marzo, il team di missione prevede di effettuare un'altra campagna di ascolto appena possibile.

Insomma, ci sono un certo numero di 'se'. E per ultimo teniamo a mente anche il fatto che mano a mano che la distanza dal Sole diminuisce, aumenta la luce solare che investe il lander e quindi anche l'energia che potrebbe produrre con i suoi pannelli solari.

Finger crossed!

Fonte dati, ESA.

3 commenti:

  1. 1000, 10.000 volte più difficile di trovare un ago in un pagliaio.
    3 pixels!?
    Tre

    In questa complessa, movimentata, continuamente mutevole situazione, solo con l'occhio umano, non la troveranno mai!

    Spero che io mi sbaglisca ...

    Chiediamo aiuto a quello alieno.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Si, l'autore ha eliminato anche questo commento perchè una copia basta ed avanza.

    Repetita iuvant, sed scocciant!

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