(Credit ESA/IPEV/PNRA–E. Kaimakamis)
NEWS SPAZIO :- Per gli esseri umani lo spazio è un ambiente molto estremo, richiede costanti sforzi e rappresenta una continua sfida per chiunque voglia viverci. Confinati all'interno di un volume limitato gli astronauti hanno poche opzioni, devono svolgere le loro mansioni, prendersi cura del loro piccolo ambiente artificiale e, cosa estremamente importante, devono vivere in armonia tra loro.
Pensate alla Stazione Spaziale Internazionale, ma anche alle future lunghe missioni di esplorazione. Una lunga permanenza nello spazio, un equipaggio Internazionale, ciascuno con la propria cultura e con il proprio bagaglio di umanità.
Certo l'entusiasmo e la passione di chi sceglie ed ha la fortuna di raggiungere l'orbita Terrestre sono forti motivazioni, a cui si aggiungono le qualità personali ed un'adeguata preparazione.
L'obiettivo è la missione, certamente, ma via via che lo spazio diventerà sempre più la nostra casa, via via che l'umanità si affaccerà sempre più in questo nuovo ambiente, sempre maggiore sarà l'esigenza di studiare come l'essere umano è in grado di adattarsi ad ambienti estremi.
Ed ambienti estremi esistono anche qui sulla Terra. Il più immediato è senz'altro il continente Antartico, dove troviamo la base scientifica Italo-Francese Concordia.
Realizzata a seguito di un accordo tra l'ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente) e l'Istituto polare francese Paul Émile Victor (IPEV), la Stazione Concordia può ospitare fino a 65 persone. Si trova ad un'altitudine di 3230 metri sopra il livello del mare nel sito denominato Dome C.
Per molti versi vivere in Antartide è simile a vivere nello spazio. A seconda della stagione è praticamente impossibile uscire fuori a fare una passeggiata. Ed ora che si sta avvicinando l'inverno la base resterà completamente isolata per sei mesi, quattro dei quali totalmente al buio.
Quest'anno nella Stazione Concordia si terrà una ricerca sponsorizzata dall'ESA svolta dalla dott.ssa Beth Healey, durante la quale verranno svolti cinque esperimenti che aiuteranno a preparare missioni spaziali di lunga durata per l'esplorazione del Sistema Solare.
Due di questi esperimenti ESA verranno effettuati anche in un'altra base sempre in Antartide, la Halley VI del British Antarctic Survey, che rispetto a Concordia si trova a livello del mare, cioè in differenti condizioni di pressione. I risultati verranno poi confrontati tra loro per studiare eventuali differenze dovute proprio all'unica variabile differente, la pressione, molto minore a 3230 metri.
Nei prossimi sei mesi alcuni volontari di Halley e di Concordia registreranno se stessi in un video diario ed avranno monitorizzate le loro interazioni sociali. Attraverso un particolare software sarà poi possibile individuare con maggior dettaglio qual'è lo stato d'animo di ogni soggetto.
Quando chiediamo a qualcuno 'come va?' spesso la risposta è 'tutto bene', ma quanto bene davvero? Il software utilizzato analizza ogni piccolo cambiamento che avviene nell'intonazione della voce e nella grammatica, monitorando nel contempo quanto spesso i volontari parlano tra loro. L'obiettivo è quello di farsi un'idea di qual'è lo stato di una persona.
Il secondo esperimento che si svolgerà in entrambi i siti studierà come i nostri occhi si adattano a quattro mesi di buio all'esterno e di illuminazione artificiale all'interno
David Vaughan (Direttore Scientifico del British Antarctic Survey: "Siamo impegnati a sostenere l'eccellenza scientifica in Antartica in tutte le discipline. E siamo estremamente entusiasti di ospitare questi nuovi esperimenti che potrebbero contribuire alla più grande avventura della storia, una missione con equipaggio su Marte".
Fonte dati ESA.
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