(Credit NASA, ESA, J. Dalcanton, B.F. Williams, and L.C. Johnson University of Washington, the PHAT team, and R. Gendler)
NEWS SPAZIO :- E' il mosaico più grande mai prodotto con le immagini riprese dal Telescopio Spaziale Hubble. Presentato al al 225th Meeting dell'Astronomical Society in Seattle (Washington) questo splendido panorama ci mostra un'ampia porzione della galassia M31, Andromeda.
Nonostante si trovi a 2,5 milioni di anni luce da noi - una distanza tremenda - Hubble riesce a distinguerne le singole stelle, più di 100 milioni in quest'immagine.
E' un po' come fotografare una spiaggia e riuscire a risolvere tutti i granelli di sabbia.
E' un po' come fotografare una spiaggia e riuscire a risolvere tutti i granelli di sabbia.
Due milioni di anni luce sono davvero tanti, corrispondono a 2.500.000 x 365 x 24 x 60 x 60 x 300.000 km =
23.652.000.000.000.000.000 km
cioè 23,652 miliardi di miliardi di km dalla Terra.
E' la prima volta che gli astronomi riescono a vedere le singole stelle di una galassia in una così larga area contigua, che corrisponde ad un'ampiezza di 48.000 anni luce.
Si tratta di un nuovo benchmark per gli studi delle grandi galassie a spirale, le più diffuse tra le oltre 100 miliardi di galassie del nostro Universo.
Ecco l'intero panorama ripreso da Hubble alla sua massima risoluzione (click-ate all'interno)
(Credit NASA, ESA, J. Dalcanton, B.F. Williams, and L.C. Johnson University of Washington, the PHAT team, and R. Gendler), downolad in Hi-Res
Eppure Andromeda è la galassia più vicina alla nostra e per Hubble questa galassia è "abbastanza" vicina rispetto alle meravigliose immagini che conosciamo per cui è sufficiente una singola esposizione per riprendere l'intero disco galattico. Questo è vero per galassie lontane miliardi di anni luce da noi, ma per Andromeda, per realizzare lo splendido panorama che avete qui sono state usate ben 7.398 esposizioni.
E' il prodotto del programma PHAT (Panchromatic Hubble Andromeda Treasury). Le varie immagini sono state riprese nella banda del quasi-ultravioletti, de visibile e quasi- infrarossi, utilizzando la Advanced Camera for Surveys e la Wide Field Camera 3 (WFC3) a bordo di Hubble
Viene voglia di dire: "Mio Dio, è pieno di stelle!", no?
Vi aggiungo altre immagini di Andromeda da precedenti post
agli ultravioletti ripresa da Swift (credit NASA/Swift/Stefan Immler - GSFC ed Erin Grand - UMCP)
Vi aggiungo altre immagini di Andromeda da precedenti post
agli ultravioletti ripresa da Swift (credit NASA/Swift/Stefan Immler - GSFC ed Erin Grand - UMCP)
agli infrarossi ripresa da Wise (credit NASA/JPL-Caltech/WISE)
e dai telescopi spaziali ESA (credit ESA, eoportal.org)
Fonte dati, NASA.
Bè non è la prima volta che si è riusciti a vedere stelle dentro Andromeda, il primo fu proprio Edwin Hubblke negli anni 20 che riuscì ad identificare le prime Cefeidi che gli permisero di valutare per la prima volta la vera distanza della "Nebulosa di Andromeda"
RispondiElimina