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venerdì 12 dicembre 2014

Curiosity, nuove ipotesi su un lungo periodo dominato dall'acqua liquida sulla superficie di Marte

(Credit ASA/JPL-Caltech/ESA/DLR/FU Berlin/MSSS)

NEWS SPAZIO :- Ecco una discussione dal sapore molto scientifico. Si raccolgono dati, si analizzano e si formula un'ipotesi che vada d'accordo con tali dati, un'ipotesi che magari possa gettare maggiore luce su di un argomento ancora in parte sconosciuto.

In particolare siamo su Marte, nel cratere Gale. Vicino a noi c'è un oggetto artificiale, una sonda aliena proveniente dal terzo pianeta del Sistema Solare. I suoi progettisti l'hanno costruita ed inviata qui per scoprire se nell'antichità di questo mondo fosse stata possibile la nascita della vita.

Ecco le ultime novità dal Mars Science Laboratory Curiosity.



In una conferenza stampa tenutasi Lunedì scorso la NASA ha presentato i risultati delle ultime analisi geologiche effettuate da Curiosity.

Il rover si trova alla base del Mount Sharp, il rialzamento centrale all'interno del cratere Gale. In effetti è molto di più di un rialzamento, è una vera e propria montagna in mezzo al grande cratere.
E' alto circa 5.000 metri ed i ricercatori è un po' che si chiedono, senza ancora una risposta, il perché si trovi proprio lì.

Nei suoi fianchi periferici affiorano centinaia di strati rocciosi. Questi sono un'alternanza tra sedimenti depositati da un lago, sedimenti depositati da un fiume e sedimenti portati dal vento e tutti insieme sembrano indicare una lunga sequenza di riempimenti e successive evaporazioni d'acqua, un ciclo molto più lungo e grande di ogni altro dato rilevato in precedenza in altri luoghi. Per un periodo di più di 10 milioni di anni.

(Credit NASA/JPL-Caltech/MSSS)

Quest'interpretazione dei dati registrati da Curiosity suggerisce che nella sua antichità Marte aveva mantenuto un clima che consentiva la presenza di laghi - d'acqua! - per un lungo, lungo tempo. E non solamente nel cratere Gale, ma in molti luoghi del Pianeta Rosso.

Ashwin Vasavada (Curiosity deputy project scientist al NASA Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, California): "Se le nostre ipotesi su Mount Sharp reggono, ciò sfida la convinzione che le condizioni di clima mite ed umido fossero transitorie, locali o solamente nel sottosuolo di Marte. Una spiegazione più radicale è che l'antica e più spessa atmosfera di Marte aveva alzato globalmente le temperature al di sopra del punto di congelamento [dell'acqua], ma per adesso non sappiamo come possa averlo fatto".

Jonadi Grotzinger (Curiosity Project Scientist del California Institute of Technology di Pasadena): "Stiamo facendo progressi nel risolvere il mistero di Mount Sharp. Dove ora c'è una montagna una volta potrebbero esserci stati una serie di laghi".

Curiosity sta studiando gli strati inferiori dei sedimenti di Mount Sharp, in particolare una sezione di roccia alta 150 metri denominata "The Murray Formation".
I fiumi hanno portato sabbia e fango al lago, depositando i sedimenti nella bocca del fiume per formare delta simili a a quelli presenti sulla Terra. E questo ciclo si è ripetuto più e più volte.

Ancora le parole di Grotzinger: "La cosa grandiosa di un lago che si forma periodicamente più e più volte è che ogni volta che si riforma è un altro esperimento che ci dice come funziona l'ambiente. Via via che Curiosity sale più in alto sul monte Sharp, avremo una serie di esperimenti che ci mostreranno caratteristiche su come l'atmosfera ed i sedimenti interagiscono tra loro.
"Potremmo vedere come è variata nel tempo la chimica nei laghi. SI tratta di un'ipotesi supportata da ciò che abbiamo osservato fino ad ora, che ci fornisce un quadro di riferimento per fare test nei prossimi anni".

Dopo che il cratere si era riempito d'acqua per almeno poche centinaia di metri ed i sedimenti si erano induriti formando roccia, gli strati di sedimenti accumulati sono stati scolpiti nel tempo fino ad assumere una forma a montagna dall'erosione del vento che ha scolpito via il materiale tra il perimetro del cratere e ciò che ora è bordo della montagna.

Durante il suo viaggio dal sito di atterraggio nel 2012 ad oggi Curiosity ha già individuato prove sul cambiamento di forma del letto di un cratere "l'era dei laghi".

Sanjeev Gupta (Curiosity science team member dell'Imperial College di Londra): "Abbiamo trovato rocce sedimentarie che fanno pensare a piccoli ed antichi delta stratificati uno sopra l'altro. Curiosity ha attraversato un confine, da un ambiente dominato da fiumi ad un ambiente dominato da laghi".

Nonostante precedenti prove da diverse missioni su Marte convergano sull'idea di un ambiente umido nell'antichità di Marte, la modellazione del clima nell'antichità del Pianeta Rosso deve ancora identificare le condizioni che potrebbero aver prodotto per lunghi periodi abbastanza caldo per avere stabilmente acqua sulla superficie.

Michael Meyer (capo scienziato per il Mars Exploration Program presso la sede centrare NASA di Washington): "La conoscenza che stiamo acquisendo sull'evoluzione ambientale di Marte decifrando come il Mount Sharp si sia formato aiuterà anche in piani di orientamento per le future missioni che andranno alla ricerca di segni di vita Marziana".

Fonte dati, NASA.

23 commenti:

  1. Ho letto l'articolo e' mi e' venuta i mente una riflessione.
    Spesso leggo tra i commenti diversi sfoghi sul lento procedere dell'espolorazione saziale, e spesso condivido tali commenti. Dal momento che spesso non sono bene accetti, io suggerirei di prenderli come dei sentiti rammarici dati dalla profondita' della curiosita' che male accetta i lunghi tempi di risposta dell'espolorazione spaziale.
    Ritornando all'articolo la riflessione che mi e' venuta e questa. Se le prime sonde inviate su Marte avessero mandato immagini di un pianeta fiorente, con laghi mari foreste,e forme di vita complesse. Quale impulso avrebbe dato all'esporazione spaziale ? i finanziamenti sarebbero stati gli stessi, oppure l'uomo sarebbe gia' su Marte ?.
    Insomma il cambio di una sola variabile avrebbe stravolto completamente la corsa allo spazio ?

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    1. Il limite fondamentale all' esplorazione spaziale sono gli ingenti costi ed il fatto che la nostra tecnologia non sia ancora adatta all'esplorazione spaziale su lunghe tratte: infatti ancora non si è riusciti a trovare a mio modo di vedere un alternativa valida alla propulsione tramite derivati del petrolio (tranne la propulsione ad idrogeno ed ossidante, che però per ora solitamente è impiegata solo negli ultimi stadi dove la spinta necessaria è minore)...
      In ogni caso esiste un progetto sponsorizzato da privati e scienziati ed ingegneri di tutto il mondo (anche italiani) che prevede la colonizzazione di marte a partire dal 2020 tramite invio di 4 persone ogni 2 anni (ovviamente per ora viaggio di sola andata).
      Il nome del progetto è MarsOne
      http://www.mars-one.com/

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    2. Caro Anonimo,
      hai cambiato una variabile moooolto grande, in effetti sono tante variabili tutte collegate tra loro, un'atmosfera giusta, l'acqua, vita, forme di vita complesse... se negli anni '70 Marte fosse stato visto in questo modo, sono sicuro che ciò avrebbe catalizzato l'attenzione ed indirizzato l'esplorazione spaziale a correre per raggiungere il Pianeta Rosso. Ne sarebbe risultata una nuova corsa allo spazio tra le superpotenze di allora...

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    3. Come dice Sergio, più che cambiato una variabile hai enunciato il Santo Graal della ricerca astronomica e astronautica. Negli anni '60 le foto dei primi Mariner americani delusero parecchio il pubblico e gli scienziati cancellando i sogni di civiltà marziane ormai entrate a pieno titolo nella cultura contemporanea. Le analisi fatte poi a metà degli anni '70 dai Viking su campioni di suolo marziano cancellò anche la speranza di vita batterica o di licheni o altre forme primitive di vita. Dopo i Viking passarono 20 anni prima che qualche altra sonda arrivasse sul pianeta rosso. Ormai anche gli scienziati si rivolsero altrove.
      Se i mariner avessero visto foreste, mari, fiumi e laghi abitati la storia sarebbe stata molto diversa.
      Ma di variabili ne devi cambiare tante: temperatura al suolo, pressione e composizione atmosferica, presenza di un campo magnetico, presenza d'acqua allo stato liquido tanto per dire le più banali.
      Marte sarebbe stato come Pandora, la luna abitata del film Avatar. Un sogno!!!

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    4. Scusate. Mi sono dimenticato di firmarmi. Sono il solito Ramiro.

      Ciao

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  2. Il Mars One e' una follia pura.Non eistono le relative tecnologie ,ne per il viggio umano ne per l'impianto di colonie stabili.Inoltre non e' risolto il problema delle radiazioni prese durante il viaggio che sarebbero letali.E' piu' una boutade pubblicitaria che una vera e propria impresa spaziale degna di questo nome.Il tutto tra qualche anno si sgonfiera' , basta attendere.Bene fanno gli americani con Orion anche se sono molto ma molto indietro.Non dimentichiamo che Orion e' poco piu' grade della vecchia Apollo.Per un viaggio andata e ritorno su Marte servirebbe una nave molto piu' grande, complessa, costosa e schermata con ampie provviste per la missione.Non per nulla Oriion verra' impiegata per un viaggio lunare e questo forse entro il 2030 ,altro che Marte.A titolo di paragone sulla Iss sono state testate permanenze di sei mesi e anche piu' ma la stessa ha una cubatura enorme rispetto ad Orion.Inoltre la stessa dev'essere rifornita periodicamente di pezzi di ricambio viveri e quant'altro.Non dimentichiamo che orbita ben protetta dalle fasce di Van Allen proteggendola dalle radiazioni,protezione che nel viaggio di trasferimento da e per Marte verrebbe a mancare.Tornando all'articolo sarebbe fantastico se Curiosity trovasse qualche traccia di fossile in qualche sedimento acustre.Sarebbe una scopetta epocale.Gia l'analisi dell'acqua da parte di Rosetta sta capovolgendo alcune teorie su come si sia formata l'acqua sulla Terra.

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    1. concordo che sia follia per ora...ma almeno è un punto di partenza :)

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  3. Si,conosco la tecnologia attuale e i limiti, la mia domanda iniziale era piu' filosofica che tecnologica.

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  4. Io apprezzo le vostre riflessioni ed i vostri pensierini, ma ... scusate, sembra che facciate a gara chi li arricchisce con più strafalcioni.
    Potreste rileggere bene e poi correggere prima di inviare?

    E poi quella virgola messa a caso, ora prima dello spazio, ora dopo, attaccata alla parola successiva.
    Oppure lo spazio che non c'è affatto, con 2 frasi separate-incollate da un punto, senza separazione.

    Io vorrei davvero vedervi mentre scrivete e come lo fate.
    E perché le lettere con l'accento vengono scritte invece con l'apostrofo? (a' invece di à, u' invece di ù, ecc.)
    Per favore!

    Io sto male a vedere queste composizioni, queste si che sono una follia dilagante, forse più della strategica, lungimirante follia di Mars One.
    -------
    Ora guardate qui che c'è un interessante immagine macro di un cristallo marziano, ripreso dal Curiosity alla base del monte Sharp.

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    1. Dopo il maniaco che non sopportava gli inglesismi adesso anche la maestrina delle elementari. Ma sto blog attira attira gli spokkiosi?

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    2. Il fatto è che finchè il buon Sergio lascierà le porte aperte, entreranno anche le mosche e ci resteranno appiccicate, come te!
      Questa è libertà ...

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    3. Interessantissima la foto Macro di questo "cristallo" Marziano, ma mi chiedo se è stato analizzato bene..
      di che materiale esattamente si tratta?
      ed i che data è stato ritrovato?
      Grazie.

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    4. Attira attira anche gli anonimi...

      Affascinante la foto di quel cristallo. Chissà si tratti di un pezzo unico, cosa che, nella mia ignoranza in merito, suona geologicamente strana, o nel luogo di rinvenimento si trovano altre formazioni simili.

      Massimo

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    5. Ho appena finito di tirare le orecchie a Giorgio che subito ricominciano le scintille? Un po' di tolleranza un più, please!

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    6. Sono solo le prove prima dei fuochi di Capodanno?

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    7. claudio ma ti intendi di astronomia o sei un critico letterario?

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    8. Di astronomia letteraria e di letterine sul blog di Sergio.

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  5. Oddio!!! ...e questo chi è? Dart Fenner?? Lunga vita all'Impero!!!

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  6. Sembrano essere forme cristalline allungate che si sono formate in seguito alla precipitazione di minerali disciolti in acqua, probabile risultato dell'evaporazione di un antico lago o di un fiume sulla superficie di Marte.

    Spazzolata da uno strumento di pulizia atto a rimuovere sabbia e polvere, ed illuminata da LED bianchi, la roccia bersaglio denominata Mojave è stata trovata sullo sperone Pink Cliffs dei Colli Pahrump, che stanno alla base del monte Sharp. Le immagini sono state acquisite dalla fotocamera Mahli del Curiosity durante il sol 809, cioè il 15 novembre 2014.
    L’immagine della monetina da 1 cent (Lincoln Cent 1909) lì inserita, serve come utile scala di confronto dimensionale.
    Il centesimo, anch’esso ormai sporcato dalla polvere marziana è (come avevamo già visto ed esplorato nel passato in questo blog) una parte di quella piccola struttura tridimensionale che serve anche per generare il profilo di calibrazione cromatica necessaria alla fotocamera MAHLI del rover per restituire colori sufficientemente accurati (io dico non abbastanza perché il target cromatico è ridotto all’osso, ed è poco più di una limitata scala di grigi).

    Quindi Massimo, quella è certamente solo una piccola parte di una roccia molto più ampia.
    Quanto più grande io non lo so, chiediamolo alla NASA.

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    1. Comunque..Marte è un pianeta. E qualcosa salterà fuori da sotto.Prima o poi. Nel senso di new,notià,scoperte, e perchè no, utile a noi. Risorse. Sperem!!

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    2. Scusate la dislessia.."News" "noVItà"

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  7. Ed ecco qui" una foto (ripresa dalla Mastcam) della zona in cui è stata trovata quella roccia, con sovra impresso il tracciato del percorso fatto dal rover Curiosity.

    Ulteriori informazioni in questa pagina

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  8. Grazie Sergio per l'interessantissimo post, un'ispirata introduzione ha rese il tutto molto affascinante.


    Bi Simo

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