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martedì 22 luglio 2014

"Smart SPHERES", quando i robot dalla fantascienza entrano nella realtà, by ISS!

(Credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Sin dal 2006 sulla Stazione Spaziale Internazionale vi sono tre piccoli robot a forma di palla. Si tratta dell'esperimento SPHERES (Synchronized Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites), tre mini satelliti sferici di 20 cm di diametro provvisti di propria energia, propulsione, computer, sistema di navigazione e sensori.
In altre parole sono tre robot in grado di volare autonomamente all'interno della Stazione.

I progettidti hanno preso ispirazione dai 'remoti' di Guerre Stellari, ma nella realtà si tratta di un laboratorio, un banco di prova aggiornabile, per testare nuove tecnologie robotiche.
E cosa succede se si accoppiano con dei prototipi di smartphones di ultimissima generazione?



Con la capsula di rifornimeto Cygnus da poco arrivata sulla Stazione (missione Orb-2) il centro NASA Ames Research Center (Moffett Field, California) ha spedito sulla ISS due prototipi di smartphone Google del Progetto Tango, che gli astronauti agganceranno a SPHERES.

I tre piccoli robot diventeranno quindi "Smart SPHERES" per una nuova gamma di esperimenti con le loro nuove "capacità", realizzare foto e video, nuovi sensori 3D per aiutare a condurre ispezioni, computer più potenti e connessioni wifi per comunicare più velocemente in tempo reale con i computer dalla Stazione e del controllo missione a Huston.

(Credit NASA Ames / Eric James)

Per il 1° esperimento "Smart SPHERES" venne lanciato nel 2011 un Nexus S a bordo dell'ultimo volo dello Space Shuttle Atlantis STS-135.

Nella 1° delle due fasi del prossimo esperimento "Smart SPHERES" gli astronauti useranno manualmente gli smartphones, che sono dotati di un sensore 3D, per produrre un modello 3D dell'ambiente. A ciò farà seguito una 2° fase che vedrà gli smartphones attaccati ai robot, i quali voleranno quindi all'interno della Stazione, spostandosi da un punto ad un altro utilizzando la mappa 3D.
Lo spazio è limitato all'interno della ISS ed i nuovi dispositivi in miniatura rappresentano tutta tecnologia nuova da testare nel grande laboratorio che è la ISS e potenzialmente molto utile.

L'obiettivo a lungo temine (leggi speranza) è che questi dispositivi possano un giorno svolgere i compiti di routine che svolgono oggi gli astronauti, quali ad esempio le attività di sorveglianza per monitorare il livello di rumore, il flusso d'aria e la sua qualità, la sicurezza di alcuni sistemi. Liberando così gli esseri umani a bordo dai compiti 'domestici' avranno più tempo da dedicare alla scienza. Mi vengono in mente altri tre piccoli robot di un altro film di fantascienza, impegnati in compiti di manutenzione e dalla forma vagamente a papera (Silent Running, in Italiano col titolo di 2002 la seconda odissea).

Ma se da una parte la fantascienza può ispirare la realtà, dall'altra la cosa bella della realtà è che possiamo crearla davvero e non solo vederla al cinema.

Fonte dati, NASA.

5 commenti:

  1. Ma sono stupendiiiiiiii!!!
    Ne voglio un esercito!!!

    Apparte l'esaltazione potrebbero essere utili anche per monitorare le condizioni esterne della stazione *_*

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    1. credo che la propulsione attuale non sia adatta all'ambiente esterno, comunque in linea di principio l'idea non è male.
      Con le apposite modifiche... anche se Robonaut è un concorrente molto agguerrito.

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  2. Una micro riflessione su come avanza la tecnologia.
    I palmari sono dispositivi talmente raffinati e ricchi in sensori ed economici da rappresentare oramai il "core" adottato da tutti gli sviluppatori di controller e dispositivi cibernetici. A questi piccoli gioiellini si é giunti grazie alla loro diffusione di massa, che ha reso possibile la ricerca tecnologica relativa. In effetti lo sviluppo tecnologico é aggrappato ai finanziamenti, siano essi pubblici perciò indipendenti dalla richiesta di mercato, o privati strettamente connessi a quello che é la richiesta da parte del grande pubblico che indirettamente finanzia mediante l'acquisto. Da non dimenticare che i cellulari sono stati resi possibili grazie all'esistenza delle reti cellulari, che hanno avuto origine da studi eseguiti tramite finanziamenti pubblici degli enti francesi CEPT ed ETSI. Come dire, é lo stato a dover piantare il semino...

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    1. Gia !!! pensa ad Arpanet, poi diventata internet, creata dalla Darpa per creare una rete di comunicazione militare nel 1969 credo, poi diventata nel bene e nel male quello che è ora,
      una entità al quale l'uomo moderno non potrebbe più fare a meno. :D diciamo che il semino si è radicato piuttosto bene.

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    2. Enrico vogliamo poi parlare delle reti gps che sta lanciando la comunità economica europea, o i distributori di energia per la ricarica dei veicoli elettrici che stanno creando alcune città europee e che potrebbero rivoluzionare la mobilità? Perché un veicolo elettrico si può riprogettare in forme inedite...

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