NEWS SPAZIO :- Ne avevamo parlato nel 2009, quando era stato formalizzato l'accordo per la sua costruzione. Sto parlando di un nuovo veicolo spaziale Europeo, e quando scrivo 'Europeo' tutti noi dobbiamo leggere 'e quindi anche nostro'.
Mi riferisco allo IXV (Intermediate eXperimental Vehicle) il nuovo spazioplano sperimentale Europeo del programma ESA FLPP (Future Launchers Preparatory Programme), quest'ultimo con l'obiettivo principale di definire e realizzare i nuovi lanciatori europei.
A fine Giugno lo IXV è arrivato in Olanda, al centro ESA ESTEC di Noordwijk per sottoporsi ai test finali prima del volo di test.
Il progetto IXV consiste di un dimostratore tecnologico per un veicolo di rientro atmosferico autonomo "unmanned", caratterizzato da una performance aerodinamica molto spinta ed equipaggiato con sistemi di controllo altamente performanti e dotato di protezioni termiche innovative.
Volerà a Novembre in un test-flight suborbitale per testare la capacità di rientro in atmosfera. Qui avete maggiori dettagli
Eccolo nella seguente foto all'ESA-ESTEC mentre viene liberato dall'imballaggio protettivo
(Credit ESA–Anneke Le Floc'h)
I test previsti per lo IXV servono per certificare che il veicolo possa sopportare le sollecitazioni tipiche di un lancio spaziale.
La prima serie di prove inizierà l'11 Luglio e durerà tre settimane, durante le quali IXV verrà vincolato ad un "shaker table", un tavolo vibrante per simulare le forti vibrazioni meccaniche del lancio.
Seguiranno tre giorni di "separation shock", in cui verrà simulato il momento in cui il veicolo verrà separato dal razzo vettore. Il volo avverrà in cima ad un razzo Vega ed all'altitudine di 320 km si attiverà un dispositivo pirotecnico che libererà una serie di molle, le quali spingeranno via lo IXV dall'ultimo stadio del lanciatore.
IXV deve resistere allo shock meccanico della detonazione pirotecnica.
La prova successiva avverrà all'interno della LEAF (Large European Acoustic Facility), una grande stanza (11x9x16,4 metri) dotata di enormi diffusori acustici alimentati ad azoto che possono produrre un range di rumori fino a più di 154 decibel. Un po' come stare vicino a parecchi jet in decollo.
IXV si troverà a dover sopportare il rombo assordante del lancio e dell'ascesa del razzo.
Infine i successivi 11 giorni verranno dedicati a controllare tutti i sistemi di bordo dello spazioplano per verificare che dopo la batteria di test continuino a funzionare alla perfezione.
All'inizio di Settembre IXV verrà impacchettato e spedito allo spazioporto Europeo di Kourou per la preparazione al lancio che averrà nei primi giorni di Novembre.
Ecco un'animazione del volo
Lo sapevate che IXV è stato costruito in Italia? Guardate qui.
Fonte dati, ESA.
Mi sfugge l'utilità.
RispondiEliminaNon mi sembra molto meglio di una normale capsula, Boh?
Salve!
EliminaPer quanto si vede nel secondo video (nella playlist che appare alla fine del primo) dove ci sono interviste varie ai tecnici che l'hanno costruita e ideata, si capisce meglio la differenza con una normale capsula:
IXV a quanto pare è totalmente pilotabile in fase di rientro, pure quando è divorato dalle fiamme :)
inoltre con quella planata controllata permette un rientro molto piu preciso di una capsula.
Inoltre essendo unmanned, secondo me potrebbe davvero essere utile in casi di emergenza sulla iss come dice Claudio qui sotto, magari tipo scialuppe di salvataggio automatiche, Ci monti dentro e ti riportano sulla terra schiacciando solo un bottone grande e rosso XD
E' un test per un modulo automatico che possa raggiungere l'orbita (leggi la ISS) e rientrare con atterraggio soft, in grado quindi di riportare a Terra 'down mass'. Può essere un primo passo per uno shuttle "manned", ed in più è Europeo.
RispondiEliminaFinalmente qualcosa di costruttivo per mantenere pulito lo spazio intorno alla Terra, questo va benissimo per iniziare a fare la raccolta differenziata dei rifiuti in orbita, quelli della ISS, anziché rilasciarli nello spazio, portarli giù e poi bruciarli tutti assieme come spazzatura indifferenziata.
RispondiEliminaPotrebbe essere un nuovo business tecnologico in cui l’Italia saprebbe dimostrare bene il suo know how!
Più seriamente - ma non che questo scritto sopra sia esclusivamente scherzoso - questo nuovo veicolo IXV potrebbe essere impiegato anche come modulo di emergenza per far ritornare a terra gli astronauti in caso di difficoltà od impossibilità delle altre navicelle di rientro ancorate alla Stazione Spaziale Internazionale, russe o americane che siano?
IXV è un prototipo sperimentale di un veicolo unmanned, non progettato per accogliere esseri umani. Chissà, forse un veicolo più grande potrebbe certificarsi per il volo spaziale umano, ma ad oggi nulla esiste in tal senso. Quindi come scialuppe di salvataggio per la ISS continuiamo ad usare la Soyuz.
RispondiEliminaAh...
EliminaBeh menomale c'è Sergio che mi fa tornare alla realtà!
Peccato però.. Sarebbe stato un rientro piu preciso e sicuro che di una Soyuz...
Certe volte mi sconvolge rendermi conto che anche se ho 27 anni, non vedrò molto di nuovo nella mia vita..
Spero almeno di gustarmi il "Primo Uomo su Marte" prima di morire!
Gustiamo oggi e apprezziamo quello che c'è e ci offre tutta la tecnologia e la Natura mentre progettiamo il futuro.
EliminaL'attesa è la cosa più bella!
@marco bechini, io ho 50 anni e ho visto nella mia piccola finestra temporale la trasformazione delle radio e tv a valvole negli schermi ultrapiatti oled, l'arrivo dei computer, la trasformazione dei telefoni a filo e rotella nei cellulari touch screen, l'arrivo dell'uomo dulla luna (che ricordo), il crollo del muro di berlino, l'ascesa della cina da nazione agricola con mao tze tung a potenza planetaria economica perciò... preparati a vederne delle belle
Eliminaun bel ritorno all'utilizzo della tecnologia obsoleta.
RispondiEliminaParacaduti, razzi vettori..etc etc..
Para caduti sul lavoro ...
Elimina... TE
singolo e plurale 'paracadute'.
È giusto Sergio?
Sarà anche una bella cosa perchè europea, ma mi sembra uno spreco di ingegno umano.
RispondiEliminaPerchè dannarsi a riprogettare cose già progettate da altri?
Quelllo che fa questo veicolo, bene o male lo fanno (o lo faranno) già altri veicoli.
Sarebbe (utopisticamente) meglio e meno dispersivo unificare gli sforzi a livello mondiale per arrivare ad un veicolo standard.
Al momento l'unico spazioplano esistente è l'X-37 dell'aviazione americana. Militare quindi. Non credo che il pentagono ce lo lasci anche solo guardare da vicino.
RispondiEliminaLo shuttle è stato ritirato.
Il Dream Chaser deve ancora vincere la gara per il trasporto di astronauti per conto NASA. Se non lo selezionano probabilmente resterà un "dream"! Altri velivoli similari al IXV non vedo approssimarsi all’orizzonte.
Quindi tutto sommato non mi sembra proprio uno spreco. Qualsiasi studio porti a un velivolo spaziale economico sicuro e funzionale è benvenuta anche perché nessuno ci è ancora riuscito.
Poi bisogna anche capire che se lo progettano gli americani o i russi o i cinesi non è scritto da nessuna parte che ne debba beneficiare il resto del mondo e sopratutto noi. Nel migliore dei casi paghi per utilizzarlo e tanto.
Oltretutto in campo spaziale è sempre bene avere un apparato ridondante.
Se a una astronave capita un incidente e quindi bloccano tutte le astronavi o i lanciatori dello stesso tipo almeno hai una alternativa. Per questo la NASA paga sia la SpaceX che l’Orbital per rifornire la ISS. Se un Falcon o una Dragon ha un problema c’è sempre l’Antares e la Cygnus e viceversa. Non è che si possono lasciare gli astronauti senza rifornimenti.
Il pentagono ad esempio anni fa ha finanziato entrambi i concorrenti, Boeing e Lockheed, di un concorso per un lanciatore per carichi militari medio pesanti. Ed a entrambi ha dato i suoi contratti di lancio. Non potevano permettersi di rischiare di non poter lanciare i propri satelliti a causa della messa a terra di un vettore a causa di un lancio fallito, magari per un anno o più. La scelta chiaramente è più costosa ma alla fine doverosa.
Ramiro
Esatto!
EliminaAggiungerei che in prospettiva, anche pensando ad un prossimo passo nello spazio visto come un impegno in viaggi/attività interplanetari paragobile come dimensioni a quello attuale in orbita terrestre, i "semplici" spostamenti orbitali dovranno a loro volta diventare una routine come lo sono oggi quelli aerei o navali.
In tal senso mi appare ovvio la necessità di avere alternative e varietà di tipologie di vettori a seconda della necessità. Nè più, nè meno di quello che accade appunto nell'aviazione e nella navigazione.
Dobbiamo renderci conto che se vogliamo che il genere umano continui ad espandersi, le attività spaziali non dovrebbero essere più viste come qualcosa di rinviabile, superfluo o come una semplice curiosità del tipo: carina si, ma inutile.
Nel passato si navigava per mari, adesso che siamo dappertutto sulla terra, a viverci ed utilizzarne le risorse, l'unico posto che resta per espanderci si trova al di fuori dell'atmosfera terrestre.
Massimo