(Credit ESO)
NEWS SPAZIO :- Nell'Ottobre 2010 avevamo parlato della scoperta di Gliese 581g, il primo pianeta extrasolare all'interno della fascia abitabile della propria stella che si trova nella costellazione della Bilancia a 20 anni luce da noi. Una scoperta importantissima per la ricerca di vita extraterrestre. Ne avevamo parlato qui
Ma solamente pochi giorni dopo un gruppo di ricerca Svizzero aveva messo in forse la scoperta. I dettagli qui
Al dibattito si aggiunge la notizia di oggi, il risultato di una ricerca effettuata da un gruppo di astronomi dell'Università del Texas ad Austin e della Penn State University.
Ebbene, in base al loro studio parrebbe proprio che gli esopianeti in orbita alla stella Gliese 581 che erano stati ritenuti potenzialmente abitabili non esistano.
Il team di ricerca ha dimostrato che i segnali ricevuti e ritenuti appartenere a due pianeti del sistema Gliese 581 provengono invece dalla stella stessa. Lo studio è pubblicato nell'edizione online della rivista Science del 3 Luglio
In base a questo studio sono confermati tre esopianeti in orbita alla stella nana Gliese 581, nessuno dei quali all'interno della regione di abitabilità della stella stessa.
Il segnale che ha portato fuori strada è stato causato da attività della stella. La ricerca di esopianeti era stata effettuata misurando gli spostamenti (shift) nei pattern dello spettro dell'astro.
Questi "Doppler shift" possono risultare da sottili variazioni nella velocità della stella causatate dalla spinta gravitazionale di pianeti che le orbitano intorno.
Ma lo stesso fenomeno può anche essere causato da eventi magnetici che hanno origine all'interno della stella stessa, come ad esempio le macchie solari.
Il gruppo di ricerca ha analizzato gli spostamenti Doppler nelle osservazioni spettroscopiche di Gliese 581 ottenute dagli spettrografi ESO HARPS e Keck HIRES.
In sostanza, con particolari tecniche gli atronomi hanno amplificato i segnali dei tre pianeti più interni del sistema di Gliese 581, ma i segnali attribuiti all'esistenza dei due esopianeti sospetti sono scomparsi, diventando indistinguibili dal rumore di fondo.
Suvrath Mahadevan (team member della Penn State): "La scomparsa di questi due segnali dopo la correzione dovuta all'attività della stella indica che questi segnali nei dati originali devono essere stati prodotti dall'attività e rotazione della stella stessa, non dalla presenza di quest idue sospetti pianeti".
Gli strumenti usati per la scoperta derivano dal lavoro di tesi di PhD di Paul Robertson, l'autore principale dello studio.
Sebbene tutto ciò possa sembrare una brutta notizia, in effetti a pensarci bene è proprio l'opposto. E' stato raffinato un metodo che se da una parte porta ad escludere falsi positivi, dall'altra rappresenta un potente strumento per dare maggiore robustezza ed affidabilità ai segnali "veri", quelli che corrispondono cioè ad espoianeti esistenti.
Fonte dati, McDonald Observatory, Università del Texas, Austin.
Nel frattempo gli astronomi hanno individuato una superterra all'interno della fascia abitabile di una stella a soli 16 anni luce da noi:
RispondiEliminahttp://www.link2universe.net/2014-06-26/scoperta-super-terra-nella-zona-abitabile-ad-appena-16-anni-luce-da-noi/
Ramiro