(Credit NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute)
NEWS SPAZIO :- Qualche mese fa era stata diffusa la scoperta di nuove prove della presenza di un grande oceano di acqua nel polo sud della luna Encelado, ad opera della sonda NASA/ESA/ASI Cassini in orbita nel sistema di Saturno. Ecco il post
La notizia oggi è che i dati di Cassini hanno identificato ben 101 distinti geyser in eruzione da Encelado. E la loro analisi suggerisce che sia possibile per l'acqua liquida dell'oceano sotterraneo risalire fino alla superficie della luna ghiacciata.
Questi risultati insieme ad indizi su ciò che alimenta queste eruzioni sono presentate in due articoli pubblicati nell'edizione online della rivista Astronomical Journal.
Per un periodo di sette anni le fotocamere di Cassini hanno analizzato il polo sud di Encelado, un bacino geologico unico, noto per quattro importanti fratture (Tiger Strip) e per geyser di minuscole particelle di ghiaccio e vapore d'acqua, individuate per la prima volta circa 10 anni fa.
Ne è risultata una mappa di 101 geyser, ciascuno in eruzione da una una delle fratture, insieme alla scoperta che i singoli geyser sono coincidenti con piccoli punti caldi. E questo fornisce indicazioni sulla loro origine.
Eccola
(Credit NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute)
Dopo la prima individuazione dei geyser su Encelado nel 2005, gli scienziati hanno iniziato a sospettare che il loro comportamento fosse correlato alle ripetute flessioni della luna dovute all'effetto marea di Saturno durante il suo passaggio orbitale.
Lo sfregamento in avanti ed all'indietro di pareti opposte nelle fratture della luna potrebbe aver generato calore per attrito, e quindi trasformato il ghiaccio in liquido, vapore e geyser.
E questa era una prima ipotesi. Secondo uno scenario alternativo invece la periodica apertura e chiusura delle fratture avrebbe permesso al vapore acqueo sotterraneo di raggiungere la superficie.
Prima di questo nuovo studio non era chiaro quale processo avesse un'influenza dominante. Non era nemmeno certo se l'eccesso di calore emesso da Encelado fosse collegato a livello globale con l'attività dei geyser.
Per determinare la posizione dei geyser sulla superficie della luna, i ricercatori hanno utilizzato lo stesso metodo di triangolazione usato per analizzare le caratteristiche geologiche sulla Terra (ad esempio le montagne).
Quanto gli studiosi hanno confrontato le posizione individuate con le mappe a bassa risoluzione delle emissioni termiche è apparso evidente che la maggior parte dell'attività dei geyser era coincidente con la massima radiazione termica.
Il confronto tra geyser e le sollecitazioni di marea hanno rivelato correlazioni simili. Tuttavia queste da sole erano insufficienti per stabilire quale fosse la causa e quale l'effetto.
La risposta è arrivata dal confronto dei risultati dell'indagine con i dati termici ad alta risoluzione registrati da Cassini nel 2010. I singoli geyser individuati sono stati trovati coincidere con piccoli punti caldi di poche decine di metri, troppo piccoli cioè per essere prodotti da riscaldamento per attrito, ma della giusta dimensione per essere il risultato di condensazione di vapore sui muri vicini alla superficie delle fratture.
E ciò ha implicato senza dubbio che i punti caldi fossero le firme della presenza dei processi di geyser.
Carolyn Porco (leader del Cassini imaging team dello Space Science Institute di Boulder, Colorado), autore principale del primo articolo: "Una volta che abbiamo avuto in mano questi risultati abbiamo subito saputo che non era il calore a causare i geyser, ma l'opposto. E questo ci dice anche che i geyser non sono un fenomeno vicino alla superficie, ma hanno radici molto più profonde".
Grazie a recenti analisi dei dati gravitazionali di Cassini i ricercatori hanno concluso che l'unica fonte plausibile del materiale che costituisce i geyser è il mare ormai noto che esiste al di sotto del guscio di ghiaccio di Encelado. Gli studiosi hanno scoperto anche che gli stretti percorsi attraverso il guscio di ghiaccio possono rimanere aperti dal mare sotterraneo fino alla superficie della luna se questi sono riempiti da acqua liquida.
Nel secondo articolo gli autori riportano che la luminosità del pennacchio formato da tutti i geyser (così come lo vede Cassini con le fotocamere ad alta risoluzione) varia in continuazione mentre Encelado orbita intorno a Saturno.
Partendo dalla conclusione che l'apertura e la chiusura delle fratture modula la ventilazione, gli autori hanno confrontato le osservazioni con la ventilazione che ci si poteva aspettare a causa delle maree.
Ciò che hanno scoperto è che il modello più semplice della flessione di marea fornisce una buona previsione (un buon matching) per le variazioni di luminosità osservate, anche se tale modello non predice il momento in cui (il quando) il pennacchio inizia ad aumentare di luminosità.
Fonte dati, NASA.
Strano che si tratti di linee di geyser perfettamente parallele
RispondiEliminaPerfettamente?
EliminaAvrei qualche dubbio...
Sembrano spaccature naturali, io ci vedo questo..
L’oceano di Encelado è più caldo del previsto
RispondiEliminaE sarebbe anche più vicino alla superficie
E' più caldo del previsto e probabilmente più vicino alla superficie di quanto si pensasse, l’oceano nascosto sotto i ghiacci di Encelado, una delle lune più affascinanti delle 62 lune di Saturno. La ricerca pubblicata sulla rivista Nature Astronomy indica che l'oceano nascosto ha una temperatura di 20 gradi maggiore del previsto in corrispondenza del Polo Sud di Encelado e che si troverebbe a soli 2 chilometri di profondità.
La ricerca è stata coordinata da Alice Le Gall, dell'università Parigi-Saclay e Università Pierre e Marie Curie di Parigi, e si è basata sull'analisi dei dati raccolti dalla sonda Cassini nel 2011, durante il passaggio ravvicinato a Encelado. La sonda, nata dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), ha catturato immagini ad altissima risoluzione del Polo Sud di Encelado.
Il calore in eccesso è particolarmente pronunciato in corrispondenza di tre fratture attualmente non attive, a differenza di altre che emettono geyser.
"Trovare temperature inaspettatamente superiori alle altre, in corrispondenza delle tre fratture inattive, rende Encelado ancora più intrigante" , ha osservato Linda Spilker, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, che lavora alla missione Cassini. La presenza di un oceano più caldo del previsto, ha aggiunto, lascia supporre che forme di vita possano essersi evolute.
«Se il mare sotterraneo di Encelado è davvero così vicino alla superficie, una futura missione che trasporti un radar potrebbe facilmente "penetrare" lo strato di ghiaccio e analizzare quel mare».
URL: http://www.focus.it/scienza/spazio/il-polo-sud-di-encelado-e-piu-caldo-del-previsto