(Credit Sev Gunes-Lasnet, RAL Space)
NEWS SPAZIO :- Si sono conclusi il 12 Ottobre scorso cinque giorni di prove nel deserto Atacama in Cile che hanno visto come protagonista un robot-rover di test dell'Agenzia Spaziale Europea in preparazione per il programma ExoMars di esplorazione del Pianeta Rosso.
Vento forte, dust devils, terreno imprevedibile è quello che il rover ha incontrato, condizioni ambientali in un certo qual modo molto simili alla superficie di Marte.
SAFER (Sample Acquisition Field Experiment with a Rover) ha visto in campo una prima versione di rover equipaggiata con tre prototipi degli strumenti che saranno presenti in ExoMars, controllata remotamente dal Satellite Applications Catapult Facility di Harwell, UK.
Qui sotto vedete il grande video a parete usato dai piloti remoti del robot.
(Credit SCISYS - Mark Wood)
Nel corso di 6 giorni Marziani simulati il team ha analizzato i dati del rover per scegliere nuovi target da esplorare e nuove traiettorie da percorrere.
Michel van Winnendael, supervisore ESA dei test: "L'obiettivo di SAFER è davvero quello di fare esperienza nel testare il rover sul campo, quindi il team remoto ha lavorato il più realisticamente possibile. Hanno dovuto pianificare buoni punti di osservazione per gli strumenti e percorsi sicuri per la navigazione.
"Una volta che un piano era stato preparato questo veniva inviato al team locale sul campo, il quale lo inoltrava al rovere, cercando di rimanere il più possibile 'invisibile' agli operatori remoti".
Questo ha significato anche cancellare le tracce di pneumatici e le loro impronte sul terreno, proprio per non dare al team remoto alcun indizio involontario di posizionamento.
Proprio come il vero rover che raggiungerà Marte, questo prototipo di test, realizzato da Astrium (Stevenage, UK) e soprannominato ‘Bridget’, era equipaggiato con una fotocamera panoramica, una fotocamera per riprese ravvicinate somigliante alla lente di un geologo e con un radar per penetrare il suolo ed identificare siti promettenti per scavi nel sottosuolo.
Quello che mancava era un trapano realmente funzionante, quindi quando il centro di controllo remoto ordinava una perforazione, ecco che entrava in azione il team locale, il quale effettuava lo scavo manualmente. E questo proprio per verificare che le analisi radar fossero accurate rispetto ai campioni effettivamente individuati - manualmente - oltre che a consentire le loro analisi ravvicinate.
Un elemento prezioso di questo test è stata la sua imprevedibilità. Il rover - ed il team locale - hanno dovuto affrontare venti forti ed anche un dust devil, un turbine di vento che molte volte abbiamo visto su Marte. Il vento è stato così forte da costringere la squadra a terra a cercare riparo dietro alcune automobili.
Bridget non ne ha avuto alcun danno.
Maggiori dettagli nel blog dell'esperimento SAFER, a questo indirizzo.
Fonte dati, ESA.
Sempre a tema Marte leggete e divertitevi con questa notizia di oggi su una testata web di grande diffusione (Affaritaliani) "scoperti alberi
RispondiEliminamarziani..!"http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/missione-su-marte-boom-di-richieste-per-il-viaggio-senza-ritorno.html
Un breve estratto:
"Nessuno scienziato sta attualmente studiando questa documentazione. Perché? A quale scopo mantenere questo incommensurabile segreto? La questione è probabilmente di ordine religioso..."
Della serie: questo tizio definito giornalista deve essersi autoconvinto. Ma è ignaro.
Questa è la divulgazione scientifica in Italia?Speriamo proprio di no :)
Come e accaduto con quel mensile "scientifico"italianissimo (non tradotto da edizione straniera) a tiratura nazionale, di cui non ricordo il nome, che poco tempo fa ho acquistato, che ha decretato, con notizia a tutta copertina e un dossier di 9 pagine, la fine definitiva e irreversibile dell'esplorazione spaziale e dei viaggi prolungati nello spazio. Motivo: l'Uomo non puo' vivere in assenza di peso per periodi prolungati. Sappiamo tutti che l'assenza di peso crea seri problemi, ma l'autore ignora e non cita minimamente in 9 pagine la possibilità di creare basi spaziali rotanti e astronavi con parti rotanti, e ignora che sui corpi celesti, come Marte, c'è forza di gravità, variabile in base al corpo celeste. Inoltre forse ignora anche il fattore progresso. Dopo una ricerca sulla casa editoriale è apparso abbastanza chiaro l'orientamento e quindi la tendenza di tale rivista, evidente anche in altri articoli "scientifici" disfattisti, tesi tutti a demotivare e allontanare il lettore da tutto ciò che è ricerca e sviluppo.
Diciamo che non è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno in Italia :)
Giorgio
Prove amorfe di un'antico battito di vita...?Levigato dai venti? Difficile sbilanciarsi quando si conosce cosi poco..
RispondiEliminaSono cosi tanti i posti che abbiamo fotografato dall'orbita marziana che ci hanno sorpreso ed incuriositi!!
Quando metteremo piede su Marte visiteremo tutti questi affascinanti siti e grazie alle nuove tecnologie vivremo, anche da qui sulla Terra, tutta la meraviglia e lo stupore che Marte ci potrà offrire...
By Simo