(Immagine, credit NASA)
NEWS SPAZIO :- Aggiornamento sulla missione spaziale CRS-1 (Commercial Resupply Service 1) di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale effettuata dell'operatore commerciale SpaceX (Space Exploration Technologies) iniziata nella notte di Lunedì scorso
Avevo segnalato il verificarsi di un'anomalia durante l'ascesa del razzo Falcon 9 subito dopo il lancio. SpaceX ha rilasciato un comunicato ufficiale nel quale descrive l'accaduto.
Innanzi tutto diciamo subito che la capsula Dragon è regolarmente in avvicinamento alla Stazione Spaziale Internazionale così come da profilo di missione.
Tutto è 'nominale' - cioè OK - e l'arrivo sulla ISS è previsto per domani Mercoledì 10 Ottobre intorno alle ore 13:22 (ita). Cioè, per quell'ora è previsto che il braccio robotico della Stazione, lo SSRMS, acchiappi la navetta e che poi la installi nel portellone 'lato Terra' del nodo Harmony.
La diretta video trasmessa dalla NASA potremo come è ormai consuetudine vederla direttamente qui nel blog.
119 secondi dopo la separazione dal secondo stadio la capsula Dragon ha correttamente dispiegato i pannelli solari. Due ore e 15 minuti dopo è stata aperta la Guidance, Navigation and Control (GNC) bay door che contiene i sensori necessari per il rendezvous con la Stazione e il PDGF (Power Data Grapple Fixture), il punto di aggancio per il robot SSRMS. La vedete nella foto in alto relativa alla missione di Maggio di Dragon.
E veniamo all'anomalia verificatasi durante il lancio. Come dal comunicato di SpaceX, a circa 1 minuto e 19 secondi dal lancio, Falcon 9 ha rilevato un'anomalia nel Motore n.ro 1 del primo stadio. I dati iniziali indicavano un improvviso calo di pressione al suo interno e ciò ne ha fatto comandare lo spegnimento automatico.
Il motore non è esploso perché ha continuato ad inviare dati di telemetria. Pannelli progettati per diminuire la pressione nel vano motore (del primo stadio di Falcon) sono stati eiettati per proteggere gli altri motori. I dati di volo indicano che nessun altro componente del razzo ha avuto conseguenze negative dall'evento.
I video relativi li avete nel post di ieri, a questo URL
A questo punto il computer di volo ha ricalcolato un nuovo profilo di ascesa con gli otto motori rimanenti per assicurare il successo della missione (la sua missione, quella cioè del razzo vettore che è mettere nella giusta orbita il payload). E così è stato. Per compensare la minore spinta dovuta a 8 motori e non più 9 il primo stadio è rimasto acceso per circa 30 secondi in più.
Secondo i dati di progettazione di Falcon 9 la ridondanza implementata nel lanciatore gli consente di perdere 2 motori e tuttavia portare a termine con successo la propria missione.
Non è la prima volta che un problema di questo genere si verifica nella storia dei lanci spaziali. In due voli del Saturn V ed in una missione dello Space Shuttle la ridondanza interna ha permesso di continuare con successo il volo.
Adesso seguirà un'analisi approfondita dei dati di telemetria delle fasi del lancio e ciò permetterà di comprendere le cause dell'anomalia, al fine di adottare misure correttive per le missioni successive.
Una conseguenza negativa però c'è stata. Falcon 9 aveva un secondo obiettivo di missione, immettere in orbita un satellite commerciale della Orbcomm. Il secondo stadio del Falcon, dopo la separazione con Dragon - 45 minuti dopo - avrebbe dovuto effettuare una seconda breve accensione del suo motore per innalzare la propria orbita e rilasciare così il secondo payload nella sua orbita definitiva.
La seconda accensione del 2° stadio del Falcon non ha però avuto luogo, sembra a causa di norme di sicurezza NASA, ed il satellite commerciale è stato immesso in un'orbita più bassa.
Orbcomm sta verificando se è possibile innalzarne l'orbita con il sistema propulsivo del satellite stesso.
L'appuntamento è quindi per domani per l'arrivo di Dragon sulla Stazione.
Spettacolo i computer.... nè? Se i datacenter andassero uguali avrei meno lavoro...se microsoft lavorasse meglio avremmo meno problemi...hahahaha
RispondiEliminaOrbcomm, un satellite per la geolocalizzazione satellitare di II generazione.
RispondiEliminahttp://www.orbcomm.com/Collateral/Documents/English-US/ORBCOMM%20Launches%20Prototype%20OG2%20Satellite%20FINAL.pdf