(Immagine, credit AltecSpace)
NEWS SPAZIO :- STEPS (Sistemi e Tecnologie per l'EsPlorazione Spaziale) è il nome di un progetto di cui Thales Alenia è capocommessa. Finanziato grazie a bandi di ricerca UE e della Regione Piemonte, al progetto partecipano anche 24 PMI, il Politecnico di Torino, Università di Torino e del Piemonte Orientale.
Lo scorso 9 Aprile sono stati presentati i risultati finali del progetto STEP dopo tre anni di attività, risultati che come riportato da un comunicato stampa di Thales Alenia hanno riguardato le aree tecnologiche di "...navigazione e guida, visione e riconoscimento del terreno, diagnostica preventiva, aerotermodinamica, energia e celle di combustibile, sistema di discesa/ascesa e assorbitori d’impatto, locomozione e meccanismi, strutture innovative rigide e gonfiabili, controllo ambientale e protezione dalle polveri, realtà virtuale e interfacce uomo/macchina, ottimizzazione multidisciplinare, progettazione concorrente e collaborativi, sistemi di trasporto commerciali e sistemi di sistemi...".
Nei tre anni di sviluppo del progetto, sono state realizzate anche "...infrastrutture di simulazione e dimostratori virtuali, nonché dimostratori fisici di un lander marziano e di un rover pressurizzato lunare come vetrina delle tecnologie sviluppate".
Queste tecnologie ed i prodotti realizzati sono poi potenzialmente applicabili non solo nel settore aerospaziale. Le ricadute in altri contesti industriali è assolutamente un valore aggiunto auspicabile, tra l'altro presente da sempre nella ricerca spaziale.
La notizia pubblicata dai media dà molta enfasi al fatto che vi siano robot italiani pronti per andare su Marte, lasciando supporre chissà quali missioni (qui il comunicato dell'Ansa).
Ovviamente non c'è una missione Marziana pronta per il progetto STEPS. La cosa importante è appunto non lasciarsi sedurre dagli scoop dei media e mantenere un occhio pronto su quella che è la realtà.
E la realtà in questo caso è altrettanto significativa. Le tecnologie sviluppate all'interno di STEPS costituiscono un asset di conoscenze, prodotti, Know How che possono essere proposti in ambito internazionale, in particolar modo adesso che si stanno affacciando i privati nel nuovo business spaziale.
Inoltre, i risultati ottenuti durante le attività di STEPS saranno essenziali anche per ottenere nuovi finanziamenti e continuare le attività sempre nella direzione dell'esplorazione spaziale.
Quindi, avere buone idee, cercare finanziamenti (UE ed altri organismi che lanciano bandi di ricerca) e se/quando quest'ultimi vengono concessi darsi da fare per realizzare il progetto. E' un modello questo adottato da molte aziende Italiane che fanno innovazione.
E la ricerca è l'ingrediente fondamentale per costruire l'innovazione, non solo in ambito spaziale ma più in generale per tutto ciò che è scienza.
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RispondiEliminaGiorgio, conosco bene quanto te la realtà di cui parli, ciononostante la ricerca è l'unica speranza per fare innovazione e futuro.
RispondiEliminaSe un paese dimostra miopia a riguardo inevitabilmente la civiltà che ospita sarà condannata a stagnare e ad andare a rimorchio.
La domanda è: che fare? Arrendersi a sopravviviere? Aprire un'azienda qui o cercare un paese in cui vi sia maggiore "giustizia" (e passione, e merito, ed impegno ecc. ecc.) e che si meriti di ricevere il nostro impegno?
Domande aperte, forza con le risposte!
A te Sergio dico un grazie per l'articolo, all'amico Giorgio esprimo tutta la mia solidarietà.. purtroppo i problemi a cui si riferisce sono molto radicati nel mondo universitario e cambiare in Italia è cosa assai difficoltosa.. comunque, una volta laureati e trovato lavoro, anche negli impieghi di tutti i giorni non si riceve un trattamento economico decente in relazione a professionalità e sopratutto responsabilità!!!!!
RispondiEliminaE' verissimo, ma io vorrei provare ad andare oltre. Dopo aver preso coscienza di qual'è la situazione intorno a noi, che si fa? Ci si mette l'anima in pace, si sopravvive e passiamo tutta la vita a lamentarci? Oppure proviamo a fare qualcosa? E cosa?
RispondiEliminaMi interessa molto aprire questo dibattito.
La maggior problematica alla risoluzione di questo panorama sta, purtroppo, in chi deve prendere le decisioni su come dirigere un paese.. oggi noi, per ciò che dicevo io, per quello a cui si riferiva Giorgio, siamo vincolati a doppia mandata alle scelte ottuse fatte in passato, che non hanno premiato la meritocrazia e mai favorito un certo tipo di sviluppo sociale, che hanno, a mio avviso naturalmente, ostacolato lo sviluppo di un certo benessere che avrebbe concesso adesso, a tutti noi, di avere un tantino meno pensieri.. non la vedo una cosa semplice, le alte sfere sono molto restie a modificare e abbandonare abitudini, privilegi e tutto ciò che comporterebbe radicali cambiamenti.. e la gabina elettorale non è che aiuti molto!!!
RispondiEliminaHo eliminato volutamente il post..comunque altro esempio il figlio di una carissima amica mia.laureato cum laude all'Università di Ingegneria e Fisica di trento..e dove ha trovato lavoro? a monaco.
RispondiEliminaVabbè,sempre Europa..sempre la Terra..se ragioniamo a livello globale farebbe poca differenza lavorare qui o in Cina..no?..però NON siamo un Governo Planetario con identiche opportunità e giustizia e buste paga..ergo NON è come se fossimo sullo STESSo pianeta.