(Immagine, credit GEMMA Project)
NEWS SPAZIO :- Torniamo a parlare della missione Europea del satellite ESA GOCE (Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer) dedicata allo studio del campo gravitazionale Terrestre con una precisione mai raggiunta in precedenza.
Lanciato il 17 Marzo 2009 il satellite ESA è nella sua prima estensione di missione sin dal Novembre 2010.
La novità oggi è che è sulla base dei dati registrati da GOCE è stata realizzata la prima mappa globale ad alta risoluzione della regione di confine tra la crosta ed il mantello Terrestre, regione chiamata MOHO, particolarmente importante per comprendere meglio le dinamiche dell'interno del nostro Pianeta.
La crosta Terrestre è il guscio solido più esterno della Terra (spessore tra 5 e 35 Km) e sebbene corrisponda a meno dell'1% dell'intero volume del Pianeta essa è estremamente importante per noi. Innanzi tutto è il luogo dove noi viviamo. Inoltre al suo interno vi sono tutte le risorse naturali che noi utilizziamo, petrolio, gas naturali, minerali.
Inoltre la crosta ed il mantello superiore sono anche i luoghi dove avvengono la maggior parte dei processi di grande importanza per noi (terremoti, vulcanismo ed orogenesi).
Fino ad un secolo fa non sapevamo nemmeno che la Terra avesse una crosta. Nel 1909 il sismologo Croato Andrija Mohorovičić scoprì che a circa 50 Km di profondità c'è un improvviso cambiamento nella velocità sismica. Da allora quel confine tra la crosta Terrestre ed il mantello sottostante ha preso il nome di Discontinuità di Mohorovičić, o Moho.
Ancora oggi quasi tutto quello che sappiamo sugli strati profondi della Terra deriva da due metodi: sismici e gravimetrici. I primi sono basati sull'osservazione delle variazioni nella velocità di propagazione delle onde sismiche tra crosta e mantello.
I metodi gravimetrici invece si dedicano agli effetti gravitazionali indotti dalle differenze di densità causate dalla variazione di composizione tra crosta e mantello.
Ma i modelli Moho basati su questi due metodi sono piuttosto poveri, a causa di una limitata copertura e disponibilità dei dati.
Ma con le informazioni registrare dalla missione di GOCE tutto è cambiato. Il progetto GEMMA (GOCE Exploitation for Moho Modelling and Applications) ha realizzato la prima mappa globale ad alta risoluzione del confine tra la crosta Terrestre ed il mantello, basata sull'inversione dei dati gravimetrici (molto ben distribuiti ed omogenei). La vedete nella prima illustrazione in cima al post.
GOCE misura il campo gravitazionale Terrestre ed ha consentito di modellare il Geode con un'accuratezza senza precedenti. Estrema utilità per comprendere meglio la circolazione oceanica, che gioca un ruolo fondamentale negli scambi energetici intorno al globo, ai cambiamenti al livello del mare e nei processi all'interno del Pianeta. Qui sotto avete un confronto tra un vecchio modello Moho ed il nuovo realizzato con i dati di GOCE..
(Immagine, credit GEMMA Project)
Per la prima volta è stato possibile fornire una stima della profondità di Moho a livello globale (per tutto il globo) con una risoluzione mai raggiunta prima. Grande importanza quindi per le possibilità di investigare le complesse dinamiche presenti all'interno ed in profondità della Terra.
Il progetto GEMMA è condotto dallo scienziato Italiano Daniele Sampietro e finanziato dal Politecnico di Milano e dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA Support To Science Element) nell'ambito del Changing Earth Science Network initiative, una iniziativa che supporta giovani scienziati post-doctoral (degli stati membri dell'ESA) per aumentare le nostre conoscenze nelle scienze della Terra sfruttando le capacità di osservazione delle missioni ESA.
(Immagine, credit GEMMA Project)
Fonte dati, ESA.
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