Aspettando il rientro in atmosfera del satellite NASA UARS, video e simulazioni

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Parliamo del satellite NASA UARS, Upper Atmospheric Research Satellite, lanciato il 12 Settembre 1991 a bordo dello Space Shuttle Discovery.

E' stato il primo satellite multi-strumento a studiare in dettaglio i vari componenti chimici negli strati alti dell'atmosfera Terrestre. Oltre a studiare lo strato di ozono e la temperatura nella stratosfera UARS ha osservato anche l'energia proveniente dal Sole. Tutte queste misurazioni hanno contribuito a comprendere il ruolo degli strati più alti della nostra atmosfera nelle variazioni climatiche della Terra.

Ecco un video NASA che descrive in dettaglio la missione

UARS è grande all'incirca come un autobus, 35 piedi di lunghezza (10,6 m) e 15 piedi di diametro. Il suo peso è di circa 6 tonnellate.

Il 14 Dicembre 2005 UARS ha terminato la propria vita operativa - la durata della missione iniziale era di 3 anni - e da allora è rimasto in orbita a più di 600 Km di altezza (375 miglia) con un'inclinazione orbitale di 57°.

Recentemente però il satellite Americano ha esaurito il propellente ed inevitabilmente il suo destino è quello di rientrare in maniera incontrollata nell'atmosfera.

Tale  rientro è previsto per la giornata di domani 23 Settembre. Le migliori previsioni indicano che il satellite dovrebbe esplodere e bruciare ad un'altitudine di circa 45-80 Km dalla superficie Terrestre. Le stime indicano che del satellite rimarranno 26 pezzi che potrebbero raggiungere il suolo in un'area di ampiezza massima di 500 miglia, circa 800 Km.

Ad oggi però non è ancora stato possibile determinare il luogo del presunto impatto di tali detriti. La NASA sta lavorando anche per migliorare i propri modelli software che simulano appunto il rientro  in atmosfera, modelli che devono tener conto di molti fattori, tra cui oltre ad i parametri di volo del satellite anche l'attrito con le molecole d'aria via via sempre più dense, il calore, l'energia che brucia il satellite facendone inevitabilmente variare l'assetto ed il moto, fino alla distruzione dei pezzi più piccoli ecc. ecc.

Ho letto news inglesi che titolano che i detriti potrebbero cadere in Inghilterra. Ho letto news americane che affermano che tali detriti potrebbero cadere a New York. Ho letto una notizia dell'Ansa segnalata dai lettori del blog - grazie ragazzi - che titola appunto che alcuni detriti potrebbero raggiungere l'Italia. A mio avviso si tratta solamente di titoloni e basta.

L'unica informazione certa al momento è una diretta conseguenza dell'inclinazione orbitale di UARS, cioè 57°. Quindi le zone della Terra interessate da un possibile impatto al suolo si trovano tra -57° e +57° di latitudine. Detto così non vuol dire poi molto, si tratta di una gran fetta del Pianeta, la maggior parte della quale è oceano.
Le stime NASA indicano infatti che vi è 1 probabilità su 3200 che una persona sulla Terra possa essere colpita da un detrito di UARS. Se vi sembra un numero alto pensate che vi sono circa 7 miliardi di esseri umani sul Pianeta, quindi la probabilità che ciascuno di noi sia proprio quella persona sono 1 / (3200 * 7.000.000.000), cioè 1 su 22.400.000.000.000 .

Secondo le ultime notizie NASA di questa notte le ampiezze minima e massima dell'orbita attuale del satellite sono diminuite fino a rispettivamente 190 Km e 205 Km. il rientro è previsto per il pomeriggio EDT di domani 23 Settembre, quando da noi in Italia sarà sera.

Le predizioni sull'eventuale zona di impatto al suolo di possibili detriti si andranno raffinando sempre più nelle prossime ore.

Qui sotto trovate un video realizzato da AGI che mostra una simulazione del rientro di UARS

(Fonte video, AGI via Universe Today)

Enjoy!