(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona)
NEWS SPAZIO :- Guardate con attenzione la favolosa immagine pubblicata incima al post. Molte sono le prove che nel suo lontano passato il pianeta Marte ospitava l'acqua allo stato liquido, addirittura oceani. La presenza di materiali argillosi che si formano solamente in presenza di acqua è solamente uno degli esempi. Nella sezione 'Marte' del blog sono presenti molti articoli che mettono insieme Marte e l'acqua, sempre nel suo lontano passato.
Ecco quindi che la notizia appena pubblicata dalla NASA è qualcosa di molto, molto importante. Brevemente ecco i fatti.
Ripetute osservazioni compiute dalla sonda NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) in orbita intorno al Pianeta Rosso dal 2006, rivelano che oggi, in vari luoghi di tutto il pianeta, durante la primavera compaiono lunghe tracce scure a forma strisce a ridosso di scarpate. Queste strisce continuano ad allungarsi da primavera all'estate, per poi sfumare e scomparire durante l'inverno e ritornare durante la successiva primavera. E' tutto registrato dall'occhio di MRO! La foto in alto, che combina rilevamenti satellitari con modellazione 3D, ci mostra queste tracce chiaramente.
Guardate adesso qui sotto
(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona)
E' un particolare del Newton Crater. Si tratta di un'immagine GIF animata in cui si distingue perfettamente il variare dei flussi scuri. Se però la gif non si anima correttamente (dovrebbe trattarsi di un problema legato alla piattaforma di blog) andate a guardarla al seguente URL
Qui sotto avete la stessa immagine NASA però alla sua massima risoluzione
La cosa straordinaria è che tutto questo avviene adesso, in molte località della superficie di Marte, in luoghi con forti pendenze che si trovano alle medie latitudini dell'emisfero sud di Marte. Si tratta dei quadratini blu che potete vedere nell'illustrazione seguente
(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech/ASU/UA/LANL/MSSS)
I quadrati bianchi nell'emisfero nord indicano invece i punti in cui giovani crateri da impatto hanno portato alla luce ghiaccio d'acqua vicino alla superficie (confermati anche dai dati dello spettrometro).
I quadrati rossi marcano le località dei depositi putativi di clorite, basati sulle osservazioni del Thermal Emission Imaging System della sonda Mars Odyssey. Questi depositi di sale potrebbero essere il risultato di fenomeni di evaporazione di acqua salata.
Torniamo però alle tracce scure che stagionalmente crescono, si allungano e poi scompaiono. A questo punto l'evidenza porta all'ipotesi più probabile che queste tracce siano il segno di possibili flussi d'acqua, uno scorrere d'acqua liquida limitato ai mesi più caldi in quelle regioni di Marte.
Ecco quanto ha dichiarato Alfred McEwen dell'University of Arizona (Tucson) e Principal Investigator dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment, che i lettori di questo blog conoscono molto bene) a bordo di MRO: "La migliore spiegazione fino ad ora per queste osservazioni è il fluire di acqua salata". McEwen è anche l'autore principale di un articolo sulla entusiasmante scoperta pubblicato nell'edizione di Giovedì della rivista Science.
Ecco invece le parole dell'Amministratore Capo della NASA, Charles Bolden: "Il programma NASA di esplorazione di Marte ci porta sempre più vicino al determinare se il Pianeta Rosso possa ospitare la vita in qualche sua forma e riconferma Marte come un importante futura destinazione per l'esplorazione umana".
Alcuni aspetti delle osservazioni di MRO confondono ancora gli studiosi, ma l'ipotesi di un flusso di acqua salata è quella che fornisce la migliore spiegazione tra tutte le possibili ipotesi. La presenza di sale abbassa infatti la temperatura di congelamento dell'acqua. Il fenomeno si chiama Abbassamento Crioscopico. In sostanza aggiungendo sale l'acqua congela ad una temperatura più bassa, cioè resta liquida anche al di sotto di 0°C (provate a gettare del sale sulla neve).
Torniamo a Marte. I siti in cui sono stati osservati questi fenomeni (la comparsa periodica di tracce allungate che sembrano provocate da rivoli) sono proprio quei luoghi in cui la temperatura si innalza abbastanza fino al punto in cui possa essere presente acqua salata sia in superficie che al di sotto, con una salinità paragonabile a quella dei nostri oceani.
Queste linee scure hanno un'ampiezza che va da 0,5 fino a 5 metri e possono estendersi anche per centinaia di metri. In alcuni luoghi si contano più di mille "flussi".
La ripetitività dell'evento con l'avvicendarsi delle stagioni (da primavera all'estate), la distribuzione delle latitudini in cui sono stati osservati questi fenomeni (latitudini medie, vicino all'equatore) e la variazione della luminosità delle tracce rilevate suggerisce che sia coinvolto un qualche materiale volatile. L'ipotesi (molto forte ma ancora un'ipotesi) è che si tratti prorio di acqua, anche se fino ad ora non vi è un rilevamento diretto di quest'ultima.
L'ambiente risulta essere troppo caldo per il ghiaccio di anidride carbonica. Inoltre in alcuni siti la temperatura è troppo bassa per supportare l'acqua pura allo stato liquido. Tutto ciò porta a pensare che entri in azione il sale. Depositi di sale sono presenti in gran quantità su Marte e ciò indica chiaramente che l'acqua salata era abbondante in un lontano passato di Marte.
Quando però i ricercatori hanno controllato queste tracce con lo spettrometro di bordo CRISM (Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars) non è stato individuato alcun segno della presenza di acqua. Questo a sua volta potrebbe significare che le tracce si sono asciugate velocemente oppure il liquido potrebbe essere finito al di sotto della superficie.
Ecco un altro aspetto strano, come dichiarato da McEwen, "... le tracce non sono scure perché sono bagnate. Esse sono scure per qualche altra ragione". Il fluire di acqua salata potrebbe ridistribuire i granelli di materiale al suolo o cambiarne la rugosità in modo da farlo risultare più scuro in apparenza. Come poi queste tracce ridiventino nuovamente chiare al calare delle temperature è ancora da spiegare. Ancora McEwen: "E' un mistero per ora, ma credo che sia risolvibile con ulteriori osservazioni e con esperimenti di laboratorio".
Come vedete ancora molto lavoro deve essere fatto, ma con i risultati raggiunti gli scienziati sono vicini più che mai ad una prova sulla possibile presenza di acqua liquida sulla superficie di Marte.
Guardate adesso questo incredibile video NASA che raccoglie alcune osservazioni di questi "flussi" su Marte
Enjoy!
Fonte dati, NASA.
Molto interessante......
RispondiEliminapotrebbero ricalcolare la destinazione del Curiosity?,
anche se il sito mi sembra piuttosto impervio.
Meglio non rischiare...
Alla faccia di chi ha sempre additato Europa sfottendo Marte XD
RispondiEliminaScherzi a parte, speriamo vivamente che tutte queste ipotesi siano al più presto accreditate.
L'acqua liquida oggi sulla superficie di Marte è un'utopia: quelle tracce non hanno nulla a che vedere con acqua liquida.
RispondiEliminaSarà solo un altro fenomeno ancora da scoprire, come sempre succede nell'esplorazione scientifica.
A me sembra più l'effetto di venti che spostano residui polverosi.
GIANNI
Pressione,temperatura giocano tutto contro l'ipotesi dell H2O liquida anche se salatissima.
RispondiEliminaCOMUNQUE rimane il fatto incotestabile che Marte Era E' e rimane attivo..e già quando le cose sono "strane" e si parla di un pianeta non della Terra il fatto in sè è importante come la Scoperta dell'America.
Sia acqua..vento..dust..o ipotesi assurde.
Se degli scienziati comunque ci mettono il culo e la faccia,e non siamo noi che possiam giudicare,direi che strano o no..andrà a sommarsi alle cosa da vedere e scoprire di Marte.
Già c'è molta carne al fuoco..:)
Si molto interessante. Se in passato c'era acqua liquida in grande quantità non è irragionevole pensare che qualche forma di vita abbia un tempo abitato il pianeta rosso. Qui un video interessante
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