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venerdì 10 giugno 2011

La storia dietro alle bellissime fotografie della Stazione Spaziale Internazione e dello Space Shuttle Endeavour scattate da Paolo Nespoli, by ESA!


NEWS SPAZIO :- In un bell'articolo pubblicato dall'Agenzia Spaziale Europea ecco la storia che c'è dietro alle meravigliose fotografie scattate dall'astronauta ESA Paolo Nespoli dopo che la "sua" navetta Soyuz TMA-20 si era separata dalla Stazione Spaziale Internazionale.

Prima di tornare a casa c'era da svolgere un ultimo compito, importante perché unico. Era la prima volta infatti (ed anche l'unica) che una navetta Russa Soyuz lasciava la ISS mentre era attraccato uno Space Shuttle (Endeavour STS-134).

Dopo la manovra di undocking dalla Stazione la Soyuz TMA-20 si è quindi fermata a circa 200 metri dall'avamposto e la ISS stessa si è messa in rotazione proprio per offrire una migliore visuale.



Paolo ha scattato le sue foto e fatto riprese video da una piccola finestra del modulo orbitale della Soyuz, che non è il modulo in cui normalmente si trovano i cosmonauti durante l'undocking e la discesa a Terra. Paolo ha dovuto quindi lasciare il proprio posto dal modulo di rientro, andare nel modulo orbitale, fare foto e video ed una volta terminato tornare indietro e riprendere il suo posto nel modulo di rientro a Terra. Ecco le sue parole.

"Si è trattata di una manovra complessa e delicata che avrebbe potuto causare problemi seri se non eseguita correttamente, ma ho ritenuto che ne valesse il rischio".

"Riprendere quelle foto non è stato semplice come puntare la macchina fotografica e scattare. Quando ci siamo sganciati [dalla ISS] eravamo già legati ai nostri posti ed indossavamo le tute spaziali. Le nostre tute ed i tre portelli che vi sono tra il modulo di rientro e quello orbitale erano già stati controllati per verificare che non vi fossero perdite [leak-checks] e normalmente dopo l'undocking [i portelli sono sigillati ed] i sigilli non vengono rotti perché ritestarli costa ossigeno - e non ve ne è poi così tanto a bordo".

Il fatto però è che la finestra da cui effettuare le foto era nel modulo orbitale, tra l'altro già parzialmente depressurizzato. Paolo ha dovuto quindi togliersi i guanti della tuta spaziale, slacciarsi dal proprio posto, volare con molta attenzione verso il portello, ripressurizzare il modulo orbitale ed aprire il portello.

"Sono scivolato vicino a Dmitry facendo attenzione a non urtare i controlli manuali e salire nel modulo orbitale dove avevo preparato le macchine fotografiche prima della chiusura dei portelli".

Paolo ha ripreso sia foto che video alternativamente mentre faceva attenzione all'inquadratura.

"La posizione della Terra, i riflessi sul vetro della finestra, e dovevo essere sicuro che gli obiettivi [della macchina fotografica e della videocamera] fossero nel centro della finestra".


"Davvero ho pregato affinché che queste [le sue riprese] fossero buone, conscio della loro importanza. Ma ciò che è fatto è fatto - e me ne sono subito dimenticato quando ho dovuto concentrarmi per rifare correttamente le verifiche sui portelli e sulla tuta [i leak-checks] e riprendere le normali procedure di rientro ed atterraggio".

"Sin da quando ero un ragazzo la fotografia è sempre stata un hobby a me molto caro ed in tutta la mia vita fotografare mi ha portato in posti inusuali e mi ha fatto vivere esperienze inattese".

"Come un fotografo che ha una bellissima modella davanti a sé ero più concentrato nel realizzare un buon prodotto tecnico ed artistico piuttosto che ammirarla. Ho dato un'occhiata alla visuale [fuori dalla finestra] quando cambiavo tra foto e video, ma mi sono limitato di proposito perché sapevo che sarei rimasto ipnotizzato dalla sua bellezza".

Tutti noi siamo ipnotizzati davanti a queste immagini favolose. Ancora grazie Paolo!

Alcune di queste bellissime foto le trovate al seguente post (a breve ne aggiungerò altre)


il video invece è qui


Immagini, credit NASA.

Fonte dati, ESA.

Foto Parte 1 - Foto Parte 2 - Il Video - Il Racconto di Paolo

1 commento:

  1. Non essendo nè aviatore nè scienziato nè astronauta nè tantomeno fotografo non posso nemmeno immaginare la complessità della cosa.

    Ma queste immagini sono e restano un memento della capacità Umana.
    Della sua volontà ferrea di andare "oltre"

    Di spezzare limiti e ri-tarare standard.

    Grazie Paolo.

    Siamo nel 21° secolo.
    Siamo all'inizio,agli albori.

    Eppure QUI e ADESSO si scrivono passi che fra mille anni saranno Epici.

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