NEWS SPAZIO :- Sono passati circa tre mesi da quando la sonda NASA MESSENGER (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) è arrivata in orbita intorno al pianeta Mercurio ed i dati che da allora invia a Terra sono estremamente preziosi per gli scienziati e pieni di novità.
MESSENGER è il primo veicolo spaziale in assoluto ad orbitare intorno a Mercurio. Le decine di migliaia di immagini registrate fino ad oggi mostrano quindi per la prima volta il pianeta in alta risoluzione.
Misurazioni della composizione chimica della sua superficie stanno fornendo importanti indizi sulla sua origine e sulla sua storia geologica. Le mappe della topografia e del suo campo magnetico mostrano anche qui nuovi indizi sui processi dinamici che si svolgono al suo interno. Ad esempio, gli scienziati adesso sanno che le esplosioni di particelle energetiche nella magnetosfera del pianeta sono un prodotto continuo dell'interazione tra il campo magnetico di Mercurio ed il vento solare.
In questa settimana MESSENGER ha completato il suo primo passaggio orbitale alla minima distanza da Mercurio (perielio), la sua prima congiunzione solare superiore dall'orbita (allineamento tra Terra, Sole, MESSENGER) e la sua prima manovra di correzione orbitale.
Tra le caratteristiche spettacolari di Mercurio individuate dalle immagini riprese da questo nuovo passaggio ravvicinato vi sono brillanti depositi a macchie sul letto di alcuni crateri. Un esempio lo avete nella foto in alto in cui è mostrato il cratere Degas.
Le immagini ad alta risoluzione (fino a 10 metri/pixel) rilevano che queste macchie brillanti sono insiemi di cavità irregolari e senza bordi, le cui dimensioni variano da poche centinaia di metri a svariati chilometri. Queste cavità sono spesso circondate da aloni diffusi di materiale altamente riflettente.
Si tratta di caratteristiche al suolo mai osservate in precedenza su Mercurio e nemmeno sulla Luna, è quanto ha dichiarato Brett Denevi, uno scienzaito del gruppo di ricerca al Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory (APL) e membro dell'imaging team della missione. "Stiamo ancora discutendo sulla loro origine, ma sembra che esse siano relativamente giovani e ciò potrebbe suggerire una più abbondante presenza di componenti volatili nella crosta di Mercurio rispetto a quanto ci aspettavamo".
Lo Spettrometro a raggi X (XRS, X-ray Spectrometer) uno degli strumenti di MESSENGER progettato per misurare la presenza di molti elementi importanti su Mercurio, ha fatto molte scoperte significative dall'inizio della missione. I valori medi registrati su ampie regioni della superficie di Mercurio del rapporto tra magnesio/silicio, alluminio/silicio e calcio/silicio mostrano che, a differenza del suolo Lunare, la superficie di Mercurio non è dominata da rocce ricche di feldspato.
Le osservazioni di XRS hanno rivelato la presenza di notevoli quantità di zolfo nella superficie. Ciò costituisce un sostegno a precedenti ipotesi (basate su osservazioni fatte con telescopi dalla Terra) sulla presenza di minerali a base di solfuro.
Questa scoperta suggerisce che i building block originali da cui si è formato il pianeta Mercurio possano essere stati meno ossidati rispetto a quelli che formarono gli altri pianeti terrestri e ciò ha potenzialmente importanti implicazioni nella comprensione della natura dei fenomeni di vulcanismo su Mercurio.
Il Mercury Laser Altimeter a bordo di MESSENGER ha sistematicamente mappato la topografia dell'emisfero nord del pianeta. Dopo più di 2 milioni di osservazioni laser la forma ed i profili delle sue caratteristiche geologiche sono registrate con grandi dettagli.
Venti anni fa, immagini radar riprese dalla Terra mostrarono che intorno ad entrambi i poli Nord e Sud di Mercurio vi sono depositi caratterizzati da un alto backscatter radar (retrodiffusione radar, le onde riflesse che tornano indietro alla sorgente). Si ritiene che si tratti di depositi polari costituiti da ghiaccio d'acqua e forse di altri ghiacci preservati nel fondo di crateri da impatto permanentemente in ombra presenti alle estreme latitudini.
L'altimetro di MESSENGER aiuterà a verificare questa ipotesi misurando le profondità del letto dei crateri presenti nel polo Nord di Mercurio. Fino ad ora le profondità dei crateri che ospitano depositi polari sono consistenti con l'ipotesi che tali depositi siano effettivamente permanentemente in ombra.
Una delle maggiori scoperte compiuta dalla sonda Mariner 10 durante il primo dei suoi tre flyby con Mercurio nel 1974 erano esplosioni di particelle energetiche nella magnetosfera di Mercurio (magnetosfera simile a quella Terrestre). In quel passaggio ravvicinato furono osservate ben quattro esplosioni di particelle.
La cosa sbalorditiva fu però che nessun evento simile fu rilevato nei primi tre flyby di MESSENGER con Mercurio nel 2008 e nel 2009.
Ma adesso che la sonda è in orbita quasi polare intorno al pianeta questi fenomeni vengono osservati regolarmente.
Sean Solomon (Carnegie Institution di Washington), Principal investigator della missione MESSENGER: "Stiamo componendo per la prima volta un quadro generale sulla natura e sulle attività di Mercurio e molte delle nostre idee precedenti vengono messe da parte mentre nuove osservazioni portano a nuove intuizioni. La nostra missione primaria durerà ancora altri tre anni [anni "mercuriani" non Terrestri] e possiamo aspettarci altre sorprese mentre il pianeta più interno del nostro sistema solare rivela i suoi segreti di lunga data".
Immagini, credit NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington .
Fonte dati, NASA.
Pensate,un "misero" pianetino interno cosa può nascondere.
RispondiEliminaE lo abbiamo qui a due passi.
Vi sono "programmi" nell'universo di cui non sapremo mai l'esistenza,meccaniche e fisiche che resteranno nell'oblio o nell'ombra per secoli o millenni..
E questo dovrebbe dirci qualcosa sulla NOSTRA esistenza.
E sulla risibile gratuità delle molte vanaglorie umane.
Soprattutto di cert'uni politici in primis e comunque uomini,che non capiscono quanto sia effimera la loro esistenza in scala Cosmica.
Abbiamo una media di vita che in proporzione potrebbe essere paragonata alla presenza dell'antimateria.Ovvero pochi secondi.
Mercurio con una semplice panoramica getta luci e nuove ipotesi sconosciute.
SPeriamo si possa sbarcare e fare prelievi e esperimenti in situ prima o poi