NEWS SPAZIO :- La notizia che ha dominato la settimana scorsa è stata certamente la sensazionale scoperta da parte del telescopio spaziale americano Kepler di un nuovo sistema planetario con almeno sei pianeti in orbita intorno alla stella Kepler-11. Riporto qui sotto l'URL
In questo post vorrei dare alcune informazioni aggiuntive, un po' di cifre per collocare meglio questa scoperta e per gettare un'occhiata su quello che potrebbe succedere nel prossimo futuro, su ciò che potremmo aspettarci da Kepler.
Innanzi tutto vi invito a consultare la sezione del blog dedicata a Kepler
in cui potete trovare tutte le news importanti e gli aggiornamenti sin dall'inizio della missione, che come ormai tutti noi sappiamo consiste nello scoprire pianeti extrasolari simili alla nostra Terra.
Kepler ha il proprio "terreno di caccia" in una regione di spazio relativamente vicina al nostro Sole e piuttosto densa di stelle, che si trova nelle costellazioni del Cigno e della Lira, tra 500 e 3000 anni luce da noi.
Si tratta però una "fetta" di cosmo piuttosto piccola, circa 1/400 dell'intero cielo. Inoltre, delle circa 4,5 milioni di stelle presenti in questa "finestra" quelle selezionate per essere studiate da Kepler sono "solamente" 155.453 (il 3,4 %).
Prima della missione di Kepler gli esopianeti individuati in quest'area di ricerca erano appena 3. Nei soli primi quattro mesi di attività Kepler ha identificato 1235 esopianeti-candidati. Li vedete qui sotto
(Immagine, credit NASA/Wendy Stenzel)
Di questi, 68 hanno dimensioni simili alla nostra Terra, 288 sono definiti come Super-Terra, 662 sono più simili come dimensioni a Nettuno, 165 a Giove e 19 sono Super-Giove.
(Immagine, credit NASA/Wendy Stenzel)
Tra tutti questi sono stati individuati ben 54 pianeti candidati essere all'interno della zona abitabile della propria stella.
Inoltre, i 5 più piccoli tra questi vanno da 0,9 a 2 volte le dimensioni della Terra.
(Immagine, credit NASA/Wendy Stenzel)
Teniamo a mente anche il metodo utilizzato dagli scienziati di missione per individuare gli esopianeti (maggiori dettagli qui). Esso si basa sul misurare la quantità di luce proveniente da una stella e la sua momentanea diminuzione prodotta da un pianeta che durante la propria orbita viene a trovarsi nella linea di visuale tra la stella stessa e l'osservatore (Kepler per l'appunto).
Questo momentaneo "black out" di luce ha carattere periodico e tale "impronta" viene utilizzata per determinare specifiche caratteristiche del pianeta.
In questa maniera possono essere identificati solo sistemi planetari la cui eclittica è "compatibile" con il piano di osservazione di kepler. Ad ogni modo Ipotizzo però che il movimento dell'intera Galassia possa aver determinato un'orientazione privilegiata per i piani di eclittica all'interno dei quali i vari sistemi planetari ruotano intorno alle proprie stelle.
Insomma, direi che è altamente probabile che il numero di esopianeti "simili" alla nostra Terra possa crescere, anche parecchio. Staremo a vedere. Nel frattempo guardate questo bellissimo video NASA
Enjoy!
molto approfondito.
RispondiEliminaSi vede che non vedi l'ora di vederlo anche tu un eso-terra pianeta simile al nostro:)
Ciao! buona giornata Sergio