NEWS SPAZIO :- E' stata fatta luce sulle cause del mancato inserimento in orbita intorno a Venere da parte della sonda Giapponese Akatsuki, arrivata in prossimità del pianeta lo scorso 7 Dicembre 2010
L'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) ha comunicato che il problema sembra essere stato un improvviso calo della potenza del motore durante la frenata per l'inserimento in orbita, a sua volta provocata da una insufficiente alimentazione del propellente.
JAXA ha analizzato i dati della sonda registrati durante l'accensione del motore di manovra orbitale per ridurre la sua velocità e farsi così catturare dalla gravità di Venere (e raggiungere così l'orbita intorno al pianeta).
Ebbene, le informazioni di diagnostica indicano che la pressione nel serbatoio del carburante ha iniziato a diminuire velocemente subito dopo l'accensione dei retrorazzi. Questo ha provocato una perdita di propulsione e quindi una "non-frenata".
A 2 minuti e 23 secondi (o 31) dopo l'inizio della manovra la sonda ha perso la propria orientazione nell'asse X di 42°, poi recuperata. In seguito la sonda si è messa in Safe-Mode.
Resta sconosciuta la causa della perdita di pressione, ma i tecnici Giapponesi sospettano che vi siano stati malfunzionamenti nelle condutture e/o nelle valvole usate per iniettare l'Elio.
Nel 1998 venne lanciata la sonda Nozomi, la quale ebbe problemi di iniezione dell'Elio, che portarono ad un abbassamento della pressione del serbatoio del carburante e ad una mancata accensione del motore.
A rendere ancora peggiore la situazione si sospetta che i problemi di accensione del motore di frenata possano aver danneggiato anche l'ugello del motore stesso e questo potrebbe rendere molto più problematici i tentativi di immissione orbitale che potrebbero avere luogo tra sei anni, quando Akatsuki si ritroverà nuovamente in prossimità di Venere.
La foto composita che vedete in alto è l'unione di tre immagini scattate da Akatsuki due giorni dopo aver mancato l'appuntamento orbitale e mostra Venere così come è stata registrata dalle fotocamere di bordo UV1, IR1 e LIR.
Immagini, fonte JAXA/ISAS.
Fonte dati, JAXA-ISAS, Yomiuri, The Planteray Society Blog.
L'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) ha comunicato che il problema sembra essere stato un improvviso calo della potenza del motore durante la frenata per l'inserimento in orbita, a sua volta provocata da una insufficiente alimentazione del propellente.
JAXA ha analizzato i dati della sonda registrati durante l'accensione del motore di manovra orbitale per ridurre la sua velocità e farsi così catturare dalla gravità di Venere (e raggiungere così l'orbita intorno al pianeta).
Ebbene, le informazioni di diagnostica indicano che la pressione nel serbatoio del carburante ha iniziato a diminuire velocemente subito dopo l'accensione dei retrorazzi. Questo ha provocato una perdita di propulsione e quindi una "non-frenata".
A 2 minuti e 23 secondi (o 31) dopo l'inizio della manovra la sonda ha perso la propria orientazione nell'asse X di 42°, poi recuperata. In seguito la sonda si è messa in Safe-Mode.
Resta sconosciuta la causa della perdita di pressione, ma i tecnici Giapponesi sospettano che vi siano stati malfunzionamenti nelle condutture e/o nelle valvole usate per iniettare l'Elio.
Nel 1998 venne lanciata la sonda Nozomi, la quale ebbe problemi di iniezione dell'Elio, che portarono ad un abbassamento della pressione del serbatoio del carburante e ad una mancata accensione del motore.
A rendere ancora peggiore la situazione si sospetta che i problemi di accensione del motore di frenata possano aver danneggiato anche l'ugello del motore stesso e questo potrebbe rendere molto più problematici i tentativi di immissione orbitale che potrebbero avere luogo tra sei anni, quando Akatsuki si ritroverà nuovamente in prossimità di Venere.
La foto composita che vedete in alto è l'unione di tre immagini scattate da Akatsuki due giorni dopo aver mancato l'appuntamento orbitale e mostra Venere così come è stata registrata dalle fotocamere di bordo UV1, IR1 e LIR.
Immagini, fonte JAXA/ISAS.
Fonte dati, JAXA-ISAS, Yomiuri, The Planteray Society Blog.
Comunque tanto di cappello ai Nipponici.Anche se saranno stati persi svariati miliardi,queste cose e il loro inquadramento,ovvero la "rogna scoperta",porteranno esperienza per le prossime volte..
RispondiEliminaPeccato però che vi vogliano VENTANNI per capire un cxxxo di problema.
Se poi ne costruiscono un'altra e ne scoprono un'altro di problema andiamo avanti a botte di ventenni,sapremo qualcosa di più su Venere il secolo prossimo.
Più decisione,più VOLONTA' politico e quindi economica andrebbero immessi nello spazio..
Viceversa sembra quasi che si stia "cazzeggiando" per un posto fisso al Comando Spaziale..
Sorridiamo,dall'alto ci fanno un foto: "Looser Terrestri e il Sogno dello Spazio"
P.S.: CASSIN NEWS:
RispondiEliminaPOssibile "Ice Volcano" su Titano,è un report della NASA service.
Ciao