NEWS SPAZIO :- Fallito il lancio del razzo vettore Indiano GSLV-F06 (Geo-Synchronous Satellite Launch Vehicle), avvenuto Sabato 25 Dicembre alle ore 11:34 (ita) dal centro spaziale Satish Dhawan Space Centre di Sriharikota.
A T+47 secondi il lanciatore Indiano ha iniziato a perdere il controllo. Successivamente ha iniziato ad infiammarsi e disintegrarsi. A T+63 secondi è stato necessario comandarne l'autodistruzione, avvenuta ad 8 Km di altezza, a 2,5 km dalla costa dello Sriharikota, nel Golfo del Bengala.
A bordo del lanciatore vi era il satellite per telecomunicazioni GSAT-5P (il quinto della serie GSAT) progettato per dare copertura in uplink e downlink per Asia, Africa ed Europa dell'Est, con una vita operativa di 14 anni. Trentasei transponder per gestire programmi radio e televisivi, conversazioni telefoniche, attività di telemedicina teleinsegnamento, servizi bancari.
Il Presidente dell'Agenzia Spaziale Indiana ISRO (Indian Space Research Organisation) ha dichiarato: "... La manovrabilità del veicolo è stata persa dopo 47 secondi perché abbiamo scoperto che il comando per controllarla non ha raggiunto il sistema attuatore del primo stadio del veicolo... abbiamo il sospetto che si sia spezzato un connettore che porta il segnale verso il basso".
I vari comandi elettronici che controllano il veicolo vengono impartiti dall'Equipment Bay, il cervello elettronico del veicolo che risiede in cima al razzo. In questo caso i comandi non hanno raggiunto gli attuatori del primo stadio.
Il personale ISRO sta indagando per determinare le cause esatte dell'incidente.
Si tratta purtroppo di un grave colpo di freno per l'ambizioso programma spaziale Indiano, anche perché questo è stato il secondo fallimento consecutivo per il razzo vettore GSLV dopo quello dell'Aprile scorso per problemi al propulsore criogenico.
Il lanciatore GSLV ha effettuato un totale di 7 voli a partire dal 2001, di cui 4 falliti (incluso quest'ultimo).
Ecco il video YouTube
A T+47 secondi il lanciatore Indiano ha iniziato a perdere il controllo. Successivamente ha iniziato ad infiammarsi e disintegrarsi. A T+63 secondi è stato necessario comandarne l'autodistruzione, avvenuta ad 8 Km di altezza, a 2,5 km dalla costa dello Sriharikota, nel Golfo del Bengala.
A bordo del lanciatore vi era il satellite per telecomunicazioni GSAT-5P (il quinto della serie GSAT) progettato per dare copertura in uplink e downlink per Asia, Africa ed Europa dell'Est, con una vita operativa di 14 anni. Trentasei transponder per gestire programmi radio e televisivi, conversazioni telefoniche, attività di telemedicina teleinsegnamento, servizi bancari.
Il Presidente dell'Agenzia Spaziale Indiana ISRO (Indian Space Research Organisation) ha dichiarato: "... La manovrabilità del veicolo è stata persa dopo 47 secondi perché abbiamo scoperto che il comando per controllarla non ha raggiunto il sistema attuatore del primo stadio del veicolo... abbiamo il sospetto che si sia spezzato un connettore che porta il segnale verso il basso".
I vari comandi elettronici che controllano il veicolo vengono impartiti dall'Equipment Bay, il cervello elettronico del veicolo che risiede in cima al razzo. In questo caso i comandi non hanno raggiunto gli attuatori del primo stadio.
Il personale ISRO sta indagando per determinare le cause esatte dell'incidente.
Si tratta purtroppo di un grave colpo di freno per l'ambizioso programma spaziale Indiano, anche perché questo è stato il secondo fallimento consecutivo per il razzo vettore GSLV dopo quello dell'Aprile scorso per problemi al propulsore criogenico.
Il lanciatore GSLV ha effettuato un totale di 7 voli a partire dal 2001, di cui 4 falliti (incluso quest'ultimo).
Ecco il video YouTube
Non mi farei portare alla ISS con vettori indiani..il 60% di fallimento equivale a suicidio.
RispondiEliminapeccato.speriamo che dai disastri senza perdite umane ne traggano comunque grande esperienza e insegnamento.
certo che noi italiani e europei cvi tocca lanciare in nuova guinea o dove ci prestano basi..forse è più triste questo che le situazioni altrui..
ma ovviamente siamo tutti terrestri quindi dobbiamo evitare campanilismi..come ho fatto io:))
@ Astorre:
RispondiEliminaci tocca lanciare in Guyana francese. E' una colonia francese in Sud America. La Nuova Guinea invece è sopra l'Australia.
Lanciamo in Guyana perchè è vicina all'equatore e possiamo sfruttare la spinta in più data dalla rotazione terrestre che permette di risparmiare sul lanciatore.
L'Italia possiede anche una base spaziale su piattaforma al largo del Kenia: la stazione di Malindi o centro spaziale Luigi Broglio posta sull'equatore per le medesime ragioni.
L'ultimo lancio di un satellite italiano è avvenuto però nel 1988 ed ora viene utilizzata per tacking di satelliti ESA, NASA e dell'Agenzia Spaziale Cinese. Dal 1966 al 1988 sono stati lanciati poco più di una ventina di vettori Scout americani con satelliti italiani, europei e americani.
Ogni tanto qualcuno parla di riaprirla ai lanci magari con vettori russi ma resta tutto nel campo della fantasia.
ipoteticamente noi europei potremo costruirci una base di lancio anche nel nostro territorio ( esistono poligoni di lancio in Svezia (Kiruna) e Norvegia (Andoya)) ma è sempre più vantaggioso lanciare il più possibile vicino all'equatore.
Lucio ;)
E non dimentichiamo che l'Italia è stato il terzo paese in assoluto ad aver lanciato un satellite dopo USA e l'allora URSS...
RispondiEliminaL'Italia è stato anche uno dei tre paesi fondatori dell'ESA.
@Astorre: andare nello spazio è Difficile, Costoso e Pericoloso ed i fallimenti fanno parte del sentiero che ogni nazione deve percorrere per arrivare a costruire una propria infrastruttura robusta ed affidabile. Dopodiché io salirei certamente su di un vettore indiano :-)
Purtroppo dicembre si è rivelato un mese infausto per diverse nazioni (Russia, Giappone e India)
RispondiEliminae sicuramente per quanto riguarda i due paesi asiatici avrà pesanti ripercussioni con ulteriori ritardi e ridimensionamenti dei loro programmi spaziali.
Ma la storia dell'astronautica è lastricata di questi fallimenti, oltre a grandi successi, e ogni nazione che ha avuto la volontà di crearsi un proprio programma spaziale è passata attraverso queste esperienze.
Il missile Atlas americano nel 1960 effettuò 33 lanci spaziali di cui 17 fallirono con l'esplosione del missile. Il 20 febbraio del 1962 su un Atlas lanciarono il primo astronauta americano in orbita su di una capsula Mercury con pieno successo. Gli USA riuscirono con un enorme lavoro a rendere il missile affidabile ma erano altri tempi (33 lanci dello stesso missile in un anno ce lo sognamo, adesso si arriva a fatica a 60-70 lanci sommando tutti i missili del mondo).
Anche la Cina negli anni '90 ha avuto una serie di fallimenti impressionante ma anche loro devono aver fatto un lavoro sull'affidabilità non da poco visto che non falliscono totalmente un lancio da 15 anni.
Lucio
Si raga ero tutto negativo pensando alle situazioni locali di lavoro..mi son fatto condizionare:)))
RispondiEliminaBravi mi avete fatto un bellissimo ripasso.
Ehhh speriamo bene che data il potenziale enorme dei paesi asiatici si migliori e si proceda.
Cina in testa di sicuro..Amen