NEWS SPAZIO :- L'analisi dei dati della sonda NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) mostrano che in un passato geologicamente recente la Luna ha avuto una contrazione a livello globale. Potrebbe quindi essere che tale processo sia attivo anche oggi. Avevo già dato questa notizia appena tornato dalle vacanze estive. La approfondiamo un pochino in questo post.
Durante la sua formazione, gli intensi bombardamenti di asteroidi e meteore ed il decadimento dei suoi elementi radioattivi hanno reso l'interno della Luna estremamente caldo. Col tempo il nostro satellite naturale si è andato via via raffreddando e gli scienziati ritengono che tale raffreddamento sia alla base del processo di contrazione. La nuova ricerca pubblicata su Science del 20 Agosto 2010 mostra appunto la presenza di attività geologica nella storia relativamente recente associata a tale processo di raffreddamento.
Le parole del Dr. Thomas Watters del Center for Earth and Planetary Studies allo Smithsonian's National Air and Space Museum di Washington ed autore principale della ricerca pubblicata: "Noi stimiamo che tali solchi chiamati 'lobate scarps' si siano formati meno di un miliardo di anni fa, e potrebbero anche essere di poche centinaia di milioni di anni [si tratta di meno del 25% dell'intera vita della Luna]. Sulla base della dimensione dei solchi, noi stimiamo che la distanza tra il centro della Luna e la sua superficie si sia contratta di circa 300 piedi [100 metri]".
E' grande l'importanza delle osservazioni compiute da LRO, punto di partenza per raggiungere una maggiore comprensione dei fenomeni geologici che interessano la Luna a livello globale.
Le fratture che si vedono in queste immagini sono relativamente piccole, la più grande è alta circa 300 piedi (100 metri) e si estende per vari chilometri mentre la maggior parte sono alte pochi metri ed hanno estensione minore.
I ricercatori ritengono che la formazione di questi solchi siano eventi "recenti". Una conferma di ciò è che alcuni di questi tagliano in due piccoli crateri, i quali sono certamente i "più giovani". Poiché la Luna è bombardata costantemente da meteore i piccoli crateri tendono a non avere lunga vita, vengono distrutti in tempi "brevi" da altri impatti. Di contro, i grandi crateri (ritenuti più antichi) non risultano presenti in cima ai 'lobate scarps'.
I primi solchi sulla Luna furono scoperti durante le missioni Apollo, come risultato delle analisi delle immagini riprese dalla Panoramic Camera installata su Apollo 15, 16 e 17. E' grazie alla mssione della sonda LRO che si sono avute immagini (ad altissima risoluzione) rappresentative di tutta la Luna. Da queste sono state individuate 14 nuove fratture, 7 delle quali ad alte latitudini. Si tratta della conferma che la contrazione lunare è un fenomeno che ha interesato tutto il corpo celeste, appunto, a livello globale.
La freccia nell'immagine sottostante indica appunto il sito di allunagio di Apollo 17. A sinistra vedete la frattura della superficie.
I 'lobate scarps' sono stati trovati anche in altri corpi celesti. Nel pianeta Mercurio ad esempio essi sono molto più grandi ed estesi, cosa che porta gli scienziati a ritenere che Mercurio fosse completamente fuso quando si formò. Sotto tale ipotesi ne risulta un maggior raffreddamento e quindi una maggiore contrazione con conseguente formazione di solchi molto grandi.
Immagini, credit NASA/Goddard/Arizona State University/Smithsonian.
Fonte dati, NASA.
Durante la sua formazione, gli intensi bombardamenti di asteroidi e meteore ed il decadimento dei suoi elementi radioattivi hanno reso l'interno della Luna estremamente caldo. Col tempo il nostro satellite naturale si è andato via via raffreddando e gli scienziati ritengono che tale raffreddamento sia alla base del processo di contrazione. La nuova ricerca pubblicata su Science del 20 Agosto 2010 mostra appunto la presenza di attività geologica nella storia relativamente recente associata a tale processo di raffreddamento.
Le parole del Dr. Thomas Watters del Center for Earth and Planetary Studies allo Smithsonian's National Air and Space Museum di Washington ed autore principale della ricerca pubblicata: "Noi stimiamo che tali solchi chiamati 'lobate scarps' si siano formati meno di un miliardo di anni fa, e potrebbero anche essere di poche centinaia di milioni di anni [si tratta di meno del 25% dell'intera vita della Luna]. Sulla base della dimensione dei solchi, noi stimiamo che la distanza tra il centro della Luna e la sua superficie si sia contratta di circa 300 piedi [100 metri]".
E' grande l'importanza delle osservazioni compiute da LRO, punto di partenza per raggiungere una maggiore comprensione dei fenomeni geologici che interessano la Luna a livello globale.
Le fratture che si vedono in queste immagini sono relativamente piccole, la più grande è alta circa 300 piedi (100 metri) e si estende per vari chilometri mentre la maggior parte sono alte pochi metri ed hanno estensione minore.
I ricercatori ritengono che la formazione di questi solchi siano eventi "recenti". Una conferma di ciò è che alcuni di questi tagliano in due piccoli crateri, i quali sono certamente i "più giovani". Poiché la Luna è bombardata costantemente da meteore i piccoli crateri tendono a non avere lunga vita, vengono distrutti in tempi "brevi" da altri impatti. Di contro, i grandi crateri (ritenuti più antichi) non risultano presenti in cima ai 'lobate scarps'.
I primi solchi sulla Luna furono scoperti durante le missioni Apollo, come risultato delle analisi delle immagini riprese dalla Panoramic Camera installata su Apollo 15, 16 e 17. E' grazie alla mssione della sonda LRO che si sono avute immagini (ad altissima risoluzione) rappresentative di tutta la Luna. Da queste sono state individuate 14 nuove fratture, 7 delle quali ad alte latitudini. Si tratta della conferma che la contrazione lunare è un fenomeno che ha interesato tutto il corpo celeste, appunto, a livello globale.
La freccia nell'immagine sottostante indica appunto il sito di allunagio di Apollo 17. A sinistra vedete la frattura della superficie.
I 'lobate scarps' sono stati trovati anche in altri corpi celesti. Nel pianeta Mercurio ad esempio essi sono molto più grandi ed estesi, cosa che porta gli scienziati a ritenere che Mercurio fosse completamente fuso quando si formò. Sotto tale ipotesi ne risulta un maggior raffreddamento e quindi una maggiore contrazione con conseguente formazione di solchi molto grandi.
Immagini, credit NASA/Goddard/Arizona State University/Smithsonian.
Fonte dati, NASA.
Conditio sine qua non: ma allora ANCHE la Terra si contrae,e se si ne abbiamo qualche esempio,se invece non è così qual'è la motivazione?
RispondiEliminaSiamo alla stessa distanza della luna dal Sole,la Terra è "vecchia" come o forse più della Luna,l'atmosfera non ha di certo influenza su un raffreddamento o un riscaldamento interno del nostropianeta,quindi.."dovrebbe" raffreddarsi anche la Terra..e marte?
Le linee che si vedono oltre che ipotetici fiumi non potrebbero esserci anche dei Lobate lassu',molto più estesi? e le fratture avessero inghiottito il mare? e di qui la scomparsa di un mare portasse a scomparsa di vita?
Cè da proccuparsi?
Ovviamente e ragionevolmente mi rispondo: no.
Ma anche fosse,preoccuparsi per un'evento che non puoi evitare è bell'e che inutile farlo.:D