NEWS SPAZIO :- La notizia è stata pubblicata ieri sul sito che raccoglie i dati di LROC (LRO Camera), la fotocamera ad alta risoluzione a bordo della sonda NASA LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter, ma ormai lo sapete bene vero?).
Analizzando le immagini della superficie lunare e comparandole con precedenti fotografie della stessa area è possibile rilevare eventuali differenze. In questo caso, l'attenzione è stata catturata dal cratere che potete vedere nella prima immagine pubblicata qui sopra. E' un nuovo cratere da impatto di circa 10 metri di dimensione con materiale luminoso eiettato. Tutta l'immagine è relativa ad un'estensione di 400 m.
Ci troviamo nella zona est del Cratere Franz e la stessa area era già stata studiata da precedenti missioni esplorative, in questo caso dall'Apollo 15.
Date un'occhiata adesso alla seguente immagine.
A sinistra è riportata la foto AS15-9527 ripresa nell'Agosto del 1971 da Apollo 15. Il sole era a 64° al di sopra dell'orizzonte. A destra invece vi è l'immagine M108971316L registrata il 30 Settembre 2009 dalla LROC NAC (Narrow Angle Camera ) di LRO, con il sole a 72° nel cielo.
Le due immagini sono state riprese quindi in condizioni di illuminazione molto simili tra loro e ciò consente un confronto dei dettagli superficiali molto significativo.
La comparazione dei due frame costituisce pertanto la dimostrazione che in qualche momento negli ultimi 38 anni un oggetto naturale (un asteroide o una cometa) dal diametro di 0,5 m ha impattato con la superficie lunare.
Viene esclusa la natura "artificiale" (nel senso di oggetti fabbricati dall'uomo) dell'oggetto che ha impattato perché quest'area (Lat. 16.92° N, Long. 40.50° E) non corrisponde ad alcun impatto noto di precedenti veicoli spaziali.
L'impatto ha portato alla superficie nuovo materiale che si è disposto in maniera radiale rispetto al centro del nuovo cratere. Tali raggi si estendono per molto verso l'esterno del cratere stesso. Essi sono molto più riflettenti (più di 3 volte) rispetto alla superficie di basalto e tutto questo ne rende molto più semplice l'identificazione, anche se poi il cratere è di dimensioni modeste.
E' importante rilevare la presenza di nuovi crateri superficiali perché in questo modo è possibile comprendere meglio sia il tasso di bombardamento all'interno del Sistema Solare interno che la storia geologica della Luna. Meteoriti di queste dimensioni possono rappresentare un pericolo per futuri insediamenti umani sulla Luna e più in generale dove non c'è la protezione naturale costituita dalla presenza di un'atmosfera.
Immagini, credit NASA/GSFC/Arizona State University.
Fonte dati, LROC site.
Analizzando le immagini della superficie lunare e comparandole con precedenti fotografie della stessa area è possibile rilevare eventuali differenze. In questo caso, l'attenzione è stata catturata dal cratere che potete vedere nella prima immagine pubblicata qui sopra. E' un nuovo cratere da impatto di circa 10 metri di dimensione con materiale luminoso eiettato. Tutta l'immagine è relativa ad un'estensione di 400 m.
Ci troviamo nella zona est del Cratere Franz e la stessa area era già stata studiata da precedenti missioni esplorative, in questo caso dall'Apollo 15.
Date un'occhiata adesso alla seguente immagine.
A sinistra è riportata la foto AS15-9527 ripresa nell'Agosto del 1971 da Apollo 15. Il sole era a 64° al di sopra dell'orizzonte. A destra invece vi è l'immagine M108971316L registrata il 30 Settembre 2009 dalla LROC NAC (Narrow Angle Camera ) di LRO, con il sole a 72° nel cielo.
Le due immagini sono state riprese quindi in condizioni di illuminazione molto simili tra loro e ciò consente un confronto dei dettagli superficiali molto significativo.
La comparazione dei due frame costituisce pertanto la dimostrazione che in qualche momento negli ultimi 38 anni un oggetto naturale (un asteroide o una cometa) dal diametro di 0,5 m ha impattato con la superficie lunare.
Viene esclusa la natura "artificiale" (nel senso di oggetti fabbricati dall'uomo) dell'oggetto che ha impattato perché quest'area (Lat. 16.92° N, Long. 40.50° E) non corrisponde ad alcun impatto noto di precedenti veicoli spaziali.
L'impatto ha portato alla superficie nuovo materiale che si è disposto in maniera radiale rispetto al centro del nuovo cratere. Tali raggi si estendono per molto verso l'esterno del cratere stesso. Essi sono molto più riflettenti (più di 3 volte) rispetto alla superficie di basalto e tutto questo ne rende molto più semplice l'identificazione, anche se poi il cratere è di dimensioni modeste.
E' importante rilevare la presenza di nuovi crateri superficiali perché in questo modo è possibile comprendere meglio sia il tasso di bombardamento all'interno del Sistema Solare interno che la storia geologica della Luna. Meteoriti di queste dimensioni possono rappresentare un pericolo per futuri insediamenti umani sulla Luna e più in generale dove non c'è la protezione naturale costituita dalla presenza di un'atmosfera.
Immagini, credit NASA/GSFC/Arizona State University.
Fonte dati, LROC site.
Infatti Sergio ben presentato.
RispondiElimina50cm di oggetto = 400 metri di detriti e raggi radiali.
E pensiamo che è molto esponenziale la proporzione,ovvero non è che un'oggetto di 1 metro farà 800mt di raggio,ma probabilmente,dipende da angolo e velocità,potrebbe anche arrivare a 1 , 2 km di raggio di detriti.
Figuriamoci un mostro da 10metri e oltre..
Grossi rischi,grande responsabilità nell'individuare un'area "statisticamente" tranquilla.
Che poi nello Spazio di tranquillo e immobile non vì è nulla.
Ma perché i sismografi sulla Luna non hanno rilevato l'impatto?
RispondiEliminaLa rete di sismografi lunari lasciati dalle missioni Apollo è rimasta operativa dal 1969 al settembre 1977.
RispondiEliminaeheh 1977:D l'amico anonimo è simpatico nel aver "passato" 40 anni con una bella convinzione.
RispondiEliminaSono stati sicuramente dei marchingegni alieni, dobbiamo verificare con dei telescopi.
RispondiEliminahi Sergio, nice post & good blog, i think u must try this site to increase traffic. have a nice day & keep blogging!!!
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