NEWS SPAZIO :- Lo strumento Mini-RF (synthetic aperture radar) a bordo della sonda americana Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) ha recentemente analizzato un cratere che risulta essere potenzialmente ricco di ghiaccio d'acqua vicino al Polo Nord lunare.
Questo cratere ha un diametro di circa 8 Km e riposa nel letto di un altro cratere molto più antico di nome Rozhdestvensky (diametro di 177 Km). Una sua caratteristica molto importante è che esso è permanentemente in ombra. La luce solare non vi arriva e questo già lo pone in una posizione favorevole per collezionare ghiaccio proveniente da comete o generato da interazioni con il vento solare.
Il cratere in oggetto era stato inizialmente identificato dalla precedente missione lunare indiana Chandrayaan-1, dallo strumento NASA Mini-SAR. Ne avevamo dato notizia qui
I dati mostravano che il cratere manifestava proprietà radar consistenti con la presenza di ghiaccio. E già questa era un'ottima notizia.
Adesso, poiché Mini-RF di LRO ha una risoluzione maggiore di almeno 10 volte rispetto a Mini-SAR, è possibile vedere dettagli dell'interno del cratere.
Una misurazione importante utilizzata è il Circular Polarization Ratio (CPR), il quale indica le caratteristiche di polarizzazione degli eco radar e ci fornisce indicazioni sulla natura dei materiali in superficie.
Guardate l'immagine sottostante.
A destra è la versione a colori di una "immagine CPR" del cratere. I pixel rossi hanno un valore di CPR > 1,2. I valori di CPR all'interno del cratere hanno praticamente tutti un valore di CPR > 1. mentre al suo esterno il valore CPR è generalmente molto minore di 1.
Regioni con CPR > 1 sono relativamente rare in natura ma si osservano comunemente in aree con spessi depositi di ghiaccio, quali ad esempio le calotte polari Marziane. Esse sono individuate anche nelle regioni di giovani crateri con materiale eiettato in superficie, ma in questi ultimi casi gli scienziati hanno misurato anche alti valori di CPR al di fuori del bordo dei crateri.
Il "nostro" cratere lunare invece ha un valore di CPR grande all'interno e basso al suo esterno.
Il team di scienziati di missione analizzerà il cratere con altri strumenti di LRO per rilevare misure di temperatura e topografiche con lo scopo ultimo di comprendere meglio le "strane" caratteristiche presenti in queste regioni polari del nostro satellite. Sapete ormai benissimo che poter contare su grandi riserve di acqua "in loco" aprirebbe nuovi ed entusiasmanti scenari di esplorazione spaziale.
Date un'occhiata alla sezione 'Luna' del blog per conoscere tutte le affascinanti scoeprte di acqua degli ultimi mesi.
Immagini, credit NASA.
Fonte dati, NASA.
Questo cratere ha un diametro di circa 8 Km e riposa nel letto di un altro cratere molto più antico di nome Rozhdestvensky (diametro di 177 Km). Una sua caratteristica molto importante è che esso è permanentemente in ombra. La luce solare non vi arriva e questo già lo pone in una posizione favorevole per collezionare ghiaccio proveniente da comete o generato da interazioni con il vento solare.
Il cratere in oggetto era stato inizialmente identificato dalla precedente missione lunare indiana Chandrayaan-1, dallo strumento NASA Mini-SAR. Ne avevamo dato notizia qui
I dati mostravano che il cratere manifestava proprietà radar consistenti con la presenza di ghiaccio. E già questa era un'ottima notizia.
Adesso, poiché Mini-RF di LRO ha una risoluzione maggiore di almeno 10 volte rispetto a Mini-SAR, è possibile vedere dettagli dell'interno del cratere.
Una misurazione importante utilizzata è il Circular Polarization Ratio (CPR), il quale indica le caratteristiche di polarizzazione degli eco radar e ci fornisce indicazioni sulla natura dei materiali in superficie.
Guardate l'immagine sottostante.
A destra è la versione a colori di una "immagine CPR" del cratere. I pixel rossi hanno un valore di CPR > 1,2. I valori di CPR all'interno del cratere hanno praticamente tutti un valore di CPR > 1. mentre al suo esterno il valore CPR è generalmente molto minore di 1.
Regioni con CPR > 1 sono relativamente rare in natura ma si osservano comunemente in aree con spessi depositi di ghiaccio, quali ad esempio le calotte polari Marziane. Esse sono individuate anche nelle regioni di giovani crateri con materiale eiettato in superficie, ma in questi ultimi casi gli scienziati hanno misurato anche alti valori di CPR al di fuori del bordo dei crateri.
Il "nostro" cratere lunare invece ha un valore di CPR grande all'interno e basso al suo esterno.
Il team di scienziati di missione analizzerà il cratere con altri strumenti di LRO per rilevare misure di temperatura e topografiche con lo scopo ultimo di comprendere meglio le "strane" caratteristiche presenti in queste regioni polari del nostro satellite. Sapete ormai benissimo che poter contare su grandi riserve di acqua "in loco" aprirebbe nuovi ed entusiasmanti scenari di esplorazione spaziale.
Date un'occhiata alla sezione 'Luna' del blog per conoscere tutte le affascinanti scoeprte di acqua degli ultimi mesi.
Immagini, credit NASA.
Fonte dati, NASA.
Che storia.
RispondiEliminaE con il caldo che fà qui.
Io ci sono per fare un ufficio lassù.
Mi sà di fresco, e magari con Sergio possiamo fare della "vera" ricerca.
Organizziamoci... spetta, telefono a quelli della Spacex....
Mai una cosa certa."Potenzialmente" nel cratere potrebbe esserci del ghiaccio e anche "potenzialmente" sono state rilevati microorganismi su Marte, peccato che di fatti concreti, un bel pezzo di ghiaccio o un batterio sano e salvo ancora non lo abbiamo.
RispondiEliminaLa Scienza per definizione è sempre molto cauta. Fai un attimo mente locale a ciò che viene studiato in questo caso e ti renderai conto che i risultati ottenuti fino ad ora sono un grandissimo successo. Personalmente ho la sensazione che tra non molto tempo troveremo il modo di scoprire/dimostrare qualcosa che farà storia...
RispondiEliminaConcordo con Sergio in effetti.
RispondiEliminaLa cautela a volte eccessiva non porta a nulla,ma andar in giro a spamparanare "certezze" senza esserci stati è da idioti.
Scientificamente eccezionale comunque tutta ls storia lunare degli ultimi due anni.Anzi..direi un cambiamento di faccia per la nostra tanto bistrattata luna..va da se' che cè più H2O potabile magari lassù che qui sulla terra:D
l'avevo proprio scritto nella tesina che i crateri lunari sono potenziali riserve di acqua!sono riuscito a precedere la NASA stessa!!
RispondiEliminaBeh è ovvio che un grosso cratere, grazie ai bordi elevati, rimanendo sempre in ombra, può conservare ghiaccio grazie alle bassissime temperature: non avete mica scoperto l'America!
RispondiEliminaAhahahaha bella quella di Anonimo..:D
RispondiEliminapensa però che FINO ad ora chissà perchè non vi erano PROVE concrete.
Che america e america.PROVE.
Questo tuo post rispecchia quello che ho scritto: adesso vien fuori che "TUTTI" lo sapevano;:D..
Che dementi sti umani.
x Anonimo: il tuo ragionamento ha senso, però - e mi ricollego al mio commento precedente - in ambito scientifico un'ipotesi per quanto possa sembrare ovvia necessita di una dimostrazione, altrimenti resta un'ipotesi.
RispondiEliminaE per (magari) pianificare una missione esplorativa su quel cratere un'ipotesi è troppo poco.
Per loro natura le missioni spaziali sono pericolose e costose, quindi come minimo occorre andare "a colpo sicuro".
x Astorre: grazie dell'intenzione però continua ad "ammorbidire" il tuo linguaggio, OK? :-)
ehmm..ok Serge..
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