NEWS SPAZIO :- Le regioni del polo sud della nostra Luna hanno ricevuto molta attenzione nei mesi scorsi. Sono infatti un certo numero le missioni spaziali che ultimamente hanno confermato la presenza di notevoli quantità d'acqua allo stato ghiacciato sulla Luna. Un esempio è dato dai fantastici risultati della missione NASA LCROSS, ma anche da quanto ha rilevato lo strumento americano Mini-Sar a bordo dell'orbiter indiano Chandrayaan-1 (fate una ricerca con "acqua luna" sulla barra di ricerca in alto a destra del blog e buona lettura).
Insomma, il fatto è che il polo Sud lunare è diventato un obiettivo fondamentale per le prossime missioni di esplorazione, sia automatiche che umane.
Anche l'Europa sta dirigendo la propria attenzione a questo target. L'ESA infatti ha iniziato a chiedere alle industrie europee di sottoporre proposte per una missione automatica in grado di allunare dolcemente nelle regioni del polo Sud, ne esplori l'ambiente in modo da preparare la strada a future missioni umane.
Il paesaggio in cui questo Lander europeo dovrà atterrare è però molto differente da quello pianeggiante in cui si posarono i moduli lunari delle missioni Apollo. Il polo sud lunare è caratterizzato infatti da grandi crateri, ripide pendenze, alte creste, come potete vedere dall'immagine pubblicata (cliccatela con il mouse, ne vale la pena!).
I due primari obiettivi di missione sono i seguenti: (1) utilizzare la più moderna tecnologia di navigazione in grado di compiere un atterraggio morbido (soft landing) con la massima precisione. Durante la discesa il lander dovrà "vedere" la superficie lunare in avvicinamento e riconoscere autonomamente zone pericolose per l'atterraggio; (2) una volta atterrato il Lander dovrà studiare l'ambiente lunare con un insieme di strumenti. Saranno oggetto di studio le proprietà ed i possibili effetti che le radiazioni e la polvere lunare potrebbero avere sui futuri astronauti. Verrà inoltre esaminato il suolo per rilevare possibili segni di risorse che potrebbero essere utilizzata da avamposti abitati.
Un certo numero di industrie europee hanno già valutato le varie opzioni di missione e progetti. Il prossimo step è chiamato "Phase-B1" e porterà ad una più matura specificazione degli elementi progettuali sia per i veicoli spaziali che per le richieste di allunaggio e di esplorazione ambientale. Questa fase inizierà la prossima estate e durerà 18 mesi. Il macro-obiettivo è di lanciare la missione entro la fine di questo decennio.
Come parte del processo di coinvolgimento di ricercatori ed industrie (europei) il prossimo 14 Aprile 2010 si terrà un incontro al centro ESA Space Research and Technology (ESTEC) in Olanda.
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