NEWS SPAZIO :- Sono arrivate molte novità ed informazioni riguardanti la sonda NASA LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter), in orbita intorno alla Luna in orbita intorno alla Luna dallo scorso 23 giugno 2009.
Innanzi tutto LRO ha concluso la sua fase di test e calibrazione ed ha raggiunto la sua orbita operativa, un' orbita polare circolare a 50 Km di altezza dalla superficie del nostro satellite, da cui ha iniziato la sua missione nominale di un anno.
I dati giunti a Terra durante la fase di calibrazione riguardano le regioni del polo sud lunare, riprese con una precisione la più dettagliata di sempre. Questo perché l'orbita preliminare della sonda era molto ellittica ed il suo perielio (il punto più vicino alla superficie) era proprio in corrispondenza del polo sud lunare (addirittura più vicino di quanto questo sia adesso nell'orbita nominale).
In una conferenza stampa svoltasi alcuni giorni fa la NASA ha rilasciato dati ed immagini preliminari per tutti i 7 strumenti di bordo della sonda. Le parole di Richard Vondrak, scienziato del progetto LRO al centro NASA Goddard Space Flight Center a Greenbelt: “La missione LRO ha già iniziato a darci nuovi dati che ci porteranno a migliorare grandemente l'atlante del polo sud lunare e ad aumentare le nostre capacità per l'esplorazione umana e per i benefici scientifici”.
Adesso LRO passerà un anno intero a produrre la più completa mappa della superficie lunare, a cercare risorse e luoghi adatti per siti di atterraggio per future missioni umane ed a misurare le temperature sulla superficie lunare insieme ai livelli di radiazione.
Il polo sud lunare è di grande interesse per la comunità scientifica. I suoi crateri permanentemente in ombra raggiungono temperature estremamente basse nel loro fondo e possono quindi aver accumulato nel corso di miliardi di anni vaste riserve d'acqua in forma di ghiaccio e/o di idrogeno, originatisi da impatti cometari o dal vento solare. E se ciò potesse essere confermato avrebbe un enorme impatto sulla futura esplorazione umana.
Nel frattempo i primi risultati dello strumento LEND (Lunar Exploration Neutron Detector), sulla base delle variazioni nella radiazione di neutroni, suggeriscono che nel fondo dei crateri permanentemente in orbita del polo sud lunare e nelle regioni circostanti potrebbero esserci acqua ed idrogeno.
Le informazioni registrate da LOLA (Lunar Orbiter Laser Altimeter) con la sua estrema precisione rivelano che in quelle regioni la superficie lunare è molto aspra, probabilmente a causa della mancanza di un'atmosfera e dei processi di erosione dovuti al vento ed alle precipitazioni. Un'esplorazione umana di tali aree presenterebbe quindi molte sfide da vincere.
Lo strumento DIVINER ha registrato che in grandi aree appartenenti a questi crateri la temperatura è di -240°C (-400°F), più che sufficiente a catturare acqua ed idrogeno per miliardi di anni.
La fotocamera LROC intanto fornisce immagini ad alta risoluzione delle regioni sempre in ombra, approfittando delle variazioni nelle condizioni di illuminazione nel momento in cui il polo sud entra nell'estate lunare.
Il LAMP (Lyman Alpha Mapping Project) produce invece immagini delle regioni in ombra non grazie alla luce del sole ma basandosi sulla luce delle stelle e sui bagliori (immaginate quanto deboli!) delle emissioni di idrogeno interplanetario.
Il Mini RF Technology Demonstration ha prodotto dettagliate immagini radar dei crateri potenziali obiettivi della missione LCROSS.
Nel frattempo il CRATER (Cosmic Ray Telescope for the Effect of Radiation) esplora l'ambiente radioattivo lunare per i potenziali effetti sugli esseri umani.
In un prossimo post vedremo le prime immagini rilasciate dal team di missione LRO.
Per tutte le notizie sulla missione LRO consultate la sezione del blog dedicata, al seguente url
http://newsspazio.blogspot.com/search/label/LRO
Innanzi tutto LRO ha concluso la sua fase di test e calibrazione ed ha raggiunto la sua orbita operativa, un' orbita polare circolare a 50 Km di altezza dalla superficie del nostro satellite, da cui ha iniziato la sua missione nominale di un anno.
I dati giunti a Terra durante la fase di calibrazione riguardano le regioni del polo sud lunare, riprese con una precisione la più dettagliata di sempre. Questo perché l'orbita preliminare della sonda era molto ellittica ed il suo perielio (il punto più vicino alla superficie) era proprio in corrispondenza del polo sud lunare (addirittura più vicino di quanto questo sia adesso nell'orbita nominale).
In una conferenza stampa svoltasi alcuni giorni fa la NASA ha rilasciato dati ed immagini preliminari per tutti i 7 strumenti di bordo della sonda. Le parole di Richard Vondrak, scienziato del progetto LRO al centro NASA Goddard Space Flight Center a Greenbelt: “La missione LRO ha già iniziato a darci nuovi dati che ci porteranno a migliorare grandemente l'atlante del polo sud lunare e ad aumentare le nostre capacità per l'esplorazione umana e per i benefici scientifici”.
Adesso LRO passerà un anno intero a produrre la più completa mappa della superficie lunare, a cercare risorse e luoghi adatti per siti di atterraggio per future missioni umane ed a misurare le temperature sulla superficie lunare insieme ai livelli di radiazione.
Il polo sud lunare è di grande interesse per la comunità scientifica. I suoi crateri permanentemente in ombra raggiungono temperature estremamente basse nel loro fondo e possono quindi aver accumulato nel corso di miliardi di anni vaste riserve d'acqua in forma di ghiaccio e/o di idrogeno, originatisi da impatti cometari o dal vento solare. E se ciò potesse essere confermato avrebbe un enorme impatto sulla futura esplorazione umana.
Nel frattempo i primi risultati dello strumento LEND (Lunar Exploration Neutron Detector), sulla base delle variazioni nella radiazione di neutroni, suggeriscono che nel fondo dei crateri permanentemente in orbita del polo sud lunare e nelle regioni circostanti potrebbero esserci acqua ed idrogeno.
Le informazioni registrate da LOLA (Lunar Orbiter Laser Altimeter) con la sua estrema precisione rivelano che in quelle regioni la superficie lunare è molto aspra, probabilmente a causa della mancanza di un'atmosfera e dei processi di erosione dovuti al vento ed alle precipitazioni. Un'esplorazione umana di tali aree presenterebbe quindi molte sfide da vincere.
Lo strumento DIVINER ha registrato che in grandi aree appartenenti a questi crateri la temperatura è di -240°C (-400°F), più che sufficiente a catturare acqua ed idrogeno per miliardi di anni.
La fotocamera LROC intanto fornisce immagini ad alta risoluzione delle regioni sempre in ombra, approfittando delle variazioni nelle condizioni di illuminazione nel momento in cui il polo sud entra nell'estate lunare.
Il LAMP (Lyman Alpha Mapping Project) produce invece immagini delle regioni in ombra non grazie alla luce del sole ma basandosi sulla luce delle stelle e sui bagliori (immaginate quanto deboli!) delle emissioni di idrogeno interplanetario.
Il Mini RF Technology Demonstration ha prodotto dettagliate immagini radar dei crateri potenziali obiettivi della missione LCROSS.
Nel frattempo il CRATER (Cosmic Ray Telescope for the Effect of Radiation) esplora l'ambiente radioattivo lunare per i potenziali effetti sugli esseri umani.
In un prossimo post vedremo le prime immagini rilasciate dal team di missione LRO.
Per tutte le notizie sulla missione LRO consultate la sezione del blog dedicata, al seguente url
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