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mercoledì 30 settembre 2009

Le nuove immagini ad altissima risoluzione del sito di allunaggio di Apollo 11, by LRO!

(Immagine, fonte NASA/GSFC/Arizona State University)

NEWS SPAZIO :- La sonda NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) ha gettato una seconda occhiata al sito di allunaggio della storica missione americana Apollo 11.

Al momento del passaggio di LRO sul sito di Apollo 11 il sole era alto nel cielo a circa 28° e questo ha significato immagini con ombre più corte e con capacità di distinguere anche le sottili variazioni di luminosità nella superficie. Questo ha significato immagini con maggiori dettagli rispetto alle primissime foto pubblicate lo scorso luglio.
Si riescono a distinguere le tracce del cammino degli astronauti verso la telecamera TV e persino la telecamera stessa!

(Immagine, fonte NASA/GSFC/Arizona State University)

Sono inoltre visibili oltre al modulo di discesa (il famoso LEM) anche due strumenti che facevano parte del Early Apollo Science Experiments Package (EASEP): si tratta del Lunar Ranging Retro Reflector (LRRR) e del Passive Seismic Experiment (PSE).

(Immagine, fonte NASA - AS11-40-5948)

Risultano evidenti anche le tracce lasciate da Neil Armstrong per raggiungere il cratere Little West (33 metri di diametro).

Qui sotto l'immagine interattiva alla massima risoluzione
http://wms.lroc.asu.edu/lroc_browse/view/M104362199R

Per tutte le notizie sulla missione LRO consultate la sezione dedicata del blog
http://newsspazio.blogspot.com/search/label/LRO

Fonte dati, NASA.

AGGIORNAMENTO
Le immagini riprese da LRO sono state registrate quando la sonda era ancora nella sua orbita temporanea di 100Km di altitudine dalla superficie lunare.

In volo verso la ISS la navicella russa Soyuz-TMA 16 con a bordo l°Expedition 21

(Immagine, fonte NASA TV)

NEWS SPAZIO :- Dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan è partita alle ore 09:14 di oggi 30 settembre 2009 la navicella spaziale russa Soyuz TMA-16 diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale.
Meno di dieci minuti dopo il lancio la navetta è entrata in orbita ed ha dispiegato la sua antenna ed i pannelli solari.

L'equipaggio è composto dagli ingegneri di volo (Flight Engineer) astronauta americano Jeffrey Williams e cosmonauta russo Maxim Suraev che resteranno sei mesi sulla Stazione come Expedition 21.

Il terzo passeggero è il turista spaziale Guy Laliberté (o Spaceflight Participant come scrive la NASA), che trascorrerà 11 giorni a bordo della ISS e tornerà a casa il 10 ottobre con la Soyuz TMA-14 insieme ai membri dell'Expedition 20, il comandante Gennady Padalka e l'ingegnere di volo Michael Barratt.

Guy Laliberté, miliardario canadese businessman e fondatore del Cirque do Soleil negli anni '80, è il settimo turista spaziale ed ha pagato la somma di 35 milioni di dollari (americani) per partecipare al volo organizzato dalla società americana Space Adventures in accordo con l'Agenzia Spaziale Russa.

I due membri dell'Expedition 21 saranno accolti dall'equipaggio dell'Expedition 20 e con la partenza di Padalka e Barratt avverrà la transizione all'Expedition 21. L'astronauta ESA Frank De Winne assumerà il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale, la prima volta per un astronauta europeo.

Il giorno 9 ottobre Laliberté ospiterà (dalla ISS) un live show che sarà trasmesso in diretta in tutto il mondo in supporto della fondazione da lui creata 'One Drop Foundation' il cui scopo è promuovere la consapevolezza a favore della parità di accesso all'acqua pulita in tutto il mondo. Allo spettacolo parteciperanno tra gli altri anche Al Gore, Peter Gabriel, Shakira, Salma Hayek, U2 e (ovviamente) il Cirque du Soleil.

Le parolre di Lalibertè: "Inizierò con la semplice idea di leggere un poeam che coinvolgerà personaggi come il Sole, la Luna ed una goccia d'acqua".

Ecco il video del lancio



La soyuz TMA-16 arriverà alla sulla Stazione Spaziale Internazionale venerdì prossimo.

martedì 29 settembre 2009

Una foto spettacolare della Stazione Spaziale Internazionale nella sua configurazione attuale

(Immagine, fonte NASA/JSC)

NEWS SPAZIO :- Non ho resistito ed eccola, la Stazione Spaziale Internazionale nella sua attuale configurazione, ripresa lo scorso 8 settembre dallo Space Shuttle Discovery dopo la separazione dall'avamposto orbitale al termine delle attività previste dalla STS-128.

Cliccate sulla foto per vederla alla sua risoluzione massima.

Non è uno spettacolo mozzafiato?

La missione NASA LCROSS cambia il cratere bersaglio

(Immagine, fonte NASA's Goddard Space Flight Center Scientific Visualization Studio)

NEWS SPAZIO :- Dopo gli entusiasmanti risultati scientifici che hanno dimostrato la presenza di molecole d'acqua e di idrossile sulla superficie della Luna

http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/la-nasa-presenta-le-prove-della.html
http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/le-immagini-nasa-della-presenza-dacqua.html

il prossimo appuntamento mozzafiato è per il 9 ottobre, quando la missione NASA LCROSS (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite) entrerà nella sua fase più spettacolare con il doppio impatto, prima dell'ultimo stadio ormai vuoto del razzo Centaur e poi della sonda LCROSS stessa, all'interno di un cratere nel polo sud lunare.

Qui i dettagli della missione LCROSS
http://newsspazio.blogspot.com/2009/02/missione-lcross-caccia-dacqua-sulla.html

La notizia oggi è che la NASA ha cambiato il cratere target per l'impatto. Non è più Cabeus A come deciso il mese scorso, ma è semplicemente il cratere Cabeus (vedi immagine pubblicata).

La decisione è maturata a seguito di continue analisi su tutti i dati disponibili provenienti dalla Luna, dopo consultazioni con i membri scientifici della missione e più in generale con la comunità scientifica e sulle ultime osservazioni delle sonde Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), Lunar Prospector (LP), la sonda indiana Chandrayaan-1 e la sonda giapponese Kaguya-Selene.

Una migliore comprensione delle concentrazioni di idrogeno nella regione Cabeus ha portato a "raffinare" il bersaglio. Il cratere Cabeus presenta infatti la più alta concentrazione di idrogeno di tutto il polo sud lunare.

Ulteriori considerazioni a favore di Cabeus arrivano dall'analisi dei modelli topografici della superficie lunare prodotti da Kaguya-Selene e dallo strumento LOLA (Lunar Orbiter Laser Altimeter) a bordo di LRO. i vari DTM (digital terrain model, modello digitale del suolo) evidenziano infatti che Cabeus ha una conformazione più favorevole per consentire l'osservazione da Terra della nuvola di detriti generata dall'impatto del 9 ottobre, la quale risulterà illuminata dal Sole prima di quanto in precedenza stimato.

Il team di missione ha quindi concluso che Cabeus è il miglior cratere-obiettivo per centrare gli obiettivi di missione. Nei prossimi giorni gli scienziati continueranno a cercare l'esatto punto in cui avverrà l'impatto all'interno di Cabeus per massimizzare l'illuminazione del Sole sulla nuvola di detriti che si formerà.

Qui sotto il video che "sorvola" il polo sud lunare basato sui dati di LOLA (
fonte NASA's Goddard Space Flight Center Scientific Visualization Studio)
http://www.nasa.gov/386802main_LOLA_1stfly_labeled.m4v

Per tutte le notizie sulla missione LCROSS andate alla sezione dedicata del blog
http://newsspazio.blogspot.com/search/label/LCROSS

lunedì 28 settembre 2009

La terza ed ultima immagine mozzafiato ad altissima risoluzione della nostra galassia, by GigaGalaxy Zoom!

(Immagine, fonte ESO)

NEWS SPAZIO :- La trilogia è ora completa! E' stata appena pubblicata la terza immagine del progetto GigaGalaxy Zoom dell'ESO (European Southern Observatory).

Dopo la prima
http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/panorama-mozzafiato-interattivo-360.html

e la seconda
http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/il-centro-della-nostra-galassia-ad.html

adesso tocca alla terza immagine del progetto che completa questo viaggio nel cuore della nostra galassia.

Ecco 370 milioni di pixel che riprendono la Nebulosa Laguna (Lagoon Nebula o M8 o NGC 6523), ottenuti con il Wide Field Imager attaccato al telescopio MPG/ESO di 2,2 metri all'osservatorio La Silla in Cile.

La Nebulosa Laguna è una delle nebulose più brillanti della volta celeste visibile anche ad occhio nudo nelle notti particolarmente limpide e buie. Dista da noi circa 4100 anni luce, si trova nella costellazione del Sagittario e si estende per circa 100 anni luce.

(Immagine, fonte ESO/S. Guisard/S. Brunier)

"Il sito web dedicato al progetto GigaGalaxy Zoom si è dimostrato un grande successo", sono le parole del coordinatore del progetto Henri Boffin. "Con la trilogia ormai completa, i visitatori potranno esplorare un ambiente cosmico splendidamente dettagliato su molte diverse scale e fare un tuffo mozzafiato nella nostra Via Lattea".

Maggiori informazioni sul progetto GigaGalaxy Zoom qui sotto
http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/panorama-mozzafiato-interattivo-360.html

Ecco il sito del progetto GigaGalaxy Zoom
http://www.gigagalaxyzoom.org

La Cina costruirà e lancerà un satellite per il Laos

NEWS SPAZIO :- Dall'agenzia di stampa cinese Xinhua arriva la notizia che la Cina costruirà un satellite per il Laos.

Laos-1, questo è il nome, sarà un satellite per telecomunicazioni e verrà lanciato da un razzo vettore cinese Long March.

La China Academy of Launch Vehicle Technology non ha specificato i tempi di costruzione laos-1. Nell'accordo siglato con la Cina sono inclusi anche la costruzione di stazioni di terra per il tracking satellitare e della rete di comunicazioni broadcast (sempre per il Laos).

Il centro della nostra galassia ad altissima risoluzione, by GigaGalaxy Zoom!

(Immagine, fonte ESO/S. Guisard)

NEWS SPAZIO :- Dopo il bellissimo panorama a 360° del cielo stellato da 800 milioni di pixel pubblicato alcuni giorni fa dallo ESO, lo European Southern Observatory, (ce ne siamo occupati qui) ecco una nuova immagine (la seconda di tre) sempre nell'ambito del progetto GigaGalaxy Zoom.

Si tratta di una meravigliosa vista delle parti centrali della nostra galassia, 340 milioni di pixel ripresi da Stéphane Guisard, un ingegnere ESO ed astrofotografo da Cerro Paranal, sede del Very Large Telescope dell'ESO.

Ciò che vediamo è la regione di cielo che va dalla costellazione del Sagittario a quella dello Scorpione. Il piano galattico taglia obliquamente l'immagine.

Acuni numeri: 1200 fotografie compongono il mosaico completo, per un totale di 200 ore di tempo di esposizione che ha portato ad una risoluzione finale di 24.403 x 13.973 pixel.

Andate a vedere il sito di GigaGalaxy Zoom
http://www.gigagalaxyzoom.org/G.html

ed il sito di Stéphane Guisard
http://www.eso.org/~sguisard

specialmente qui
http://astrosurf.com/sguisard/Pagim/GC.html

sabato 26 settembre 2009

Le immagini NASA della presenza d°acqua ed idrossile sulla Luna

(Immagine, fonte ISRO/NASA/JPL-Caltech/Brown Univ./USGS)

NEWS SPAZIO :- Questo articolo si collega direttamente al post precedente in cui venivano presentati i risultati NASA della presenza di molecole d'acqua e di idrossile sulla superficie della Luna

http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/la-nasa-presenta-le-prove-della.html

Vediamo insieme alcune immagini pubblicate dall'ente spaziale americano che fanno da complemento all'annuncio degli scorsi giorni.

La prima immagine pubblicata qui in alto è dello strumento M3 (Moon Mineralogy Mapper) a bordo della sonda lunare indiana Chandrayaan-1 ed è il grande protagonista di questa scoperta.
Si tratta di un'immagine composita a tre colori della luce solare riflessa dalla superficie lunare, ripresa alle lunghezze d'onda dei near-infrared. Essa illustra differenti materiali e la loro estensione nell'emisfero visibile del nostro satellite.

Il colore blu indica acqua ed idrossile, che come si vede è presente non solamente nelle regioni polari. Esso evidenzia la "firma" delle molecole d'acqua e di idrossile come risultano dall'assorbimento della luce infrarossa con lunghezza d'onda pari a 3 micrometri.
Il colore verde mostra la brillantezza della superficie misurata dalla radiazione riflessa con lunghezza d'onda di 2,4 micrometri.
Il colore rosso, invece, indica la riflessione della radiazione a 2 micrometri (piroxene).

L'immagine qui sotto mostra le osservazioni della luna da parte della sonda NASA Cassini riprese il 19 agosto 1999 con lo strumento di bordo VIMS (Visual and Infrared Mapping Spectrometer).

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/USGS)

Anche qui sono rilevate acqua ed idrossile sulla superficie a praticamente tutte le latitudini, anche nelle aree esposte alla luce solare diretta.

La figura in alto a sinistra mostra la luce infrarossa riflessa dalla Luna così come vista da VIMS. In alto a destra è mostrata la Luna così come è stata "vista" dallo strumento ISS (Imaging Science Sub-system) durante il flyby.
In basso a sinistra è rappresentata la temperatura registrata da VIMS. Si nota che l'equatore ha una temperatura più alta del punto di ebollizione dell'acqua.
L'acqua è raffigurata nell'immagine centrale in basso. VIMS ne ha rilevato la "firma" associata a minerali.
L'immagine in basso a destra è una mappatura di VISM dei minerali che contengono idrossile.

La foto qui sotto è della sonda NASA Deep Impact, che dopo aver raggiunto la cometa Tempel 1 il 4 luglio 2005 e compiuto il suo esperimento è entrata nella sua missione estesa chiamata Epoxi, che culminerà in un volo ravvicinato con la cometa Hartley 2, previsto per il 4 novembre 2010.

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/University of Maryland)

Nel suo viaggio Epoxi è passata vicino alla Luna varie volte e nel giugno 2009 ne ha osservato le regioni polari del nord, producendo misurazioni dettagliate che mostrano inequivocabilmente la firma di acqua ed idrossile.

Un altro fatto importante rilevato da Epoxi è rappresentato nell'immagine seguente.

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/University of Maryland)

La "firma" dell'acqua varia significativamente nella superficie lunare e la sua forza sembra essere correlata più con la temperatura alla superficie piuttosto che con il tipo di suolo.
Epoxi ha infatti osservato che una variazione significativa di acqua ed idrossile si hanno durante la rotazione della luna.

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/University of Maryland)

In base ai dati collezionati sembra che vi sia un ciclo "giornaliero" in base al quale vi è una maggiore perdita d'acqua che culmina a metà giornata ed un aumento nel pomeriggio-sera. Questo ciclo suggerisce che gli ioni idrogeno del vento solare possano essere una fonte per la re-idratazione.

Concludo con un'ultima osservazione di M3 in cui è mostrato un cratere lunare.

(Immagine, fonte ISRO/NASA/JPL-Caltech/USGS/Brown Univ. )

A destra sono evidenziati la presenza di acqua (blu) ed idrossile (rosso).

venerdì 25 settembre 2009

Trovato ghiaccio d°acqua °purissima° anche alle basse latitudini di Marte, by MRO!


NEWS SPAZIO :- Dopo le conferme sulla presenza di molecole d'acqua ed idrossile sulla superficie della Luna, non solo nelle regioni polari, ecco adesso una notizia per qualche verso simile che però riguarda il pianeta Marte.

La sonda NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) ha rilevato ghiaccio d'acqua sotto la superficie di Marte a medie latitudini.

Confrontando varie fotografie della stessa regione riprese in tempi diversi, gli scienziati di missione hanno trovato nuovi crateri scavati da meteoriti che si erano schiantati sulla superficie, crateri che erano pieni di ghiaccio d'acqua, "scavata" dal sottosuolo proprio a causa dell'impatto. In foto successive questo ghiaccio andava via via scomparendo, vaporizzandosi nella rarefatta atmosfera marziana.



L'importanza della scoperta è che è stato possibile confermare la presenza di acqua (ghiacciata) a latitudini che sono circa a metà strada tra il polo nord e l'equatore.

Sono stati trovati almeno cinque siti differenti che presentavano la situazione appena descritta, con crateri di profondità variabile tra 45 cm e 2,5 metri.


Shane Byrne, dell'Università dell'Arizona ha detto: "Questo ghiaccio è una reliquia di un'era climatica più umida [di Marte] che forse risale solamente ad alcune migliaia di anni fa".
Byrne è un membro del team scientifico dell'esperimento HiRISE (i lettori di questo blog lo conoscono bene, vero?) a bordo della sonda MRO. Insieme a 17 co-autori Byrne ha pubblicato queste scoperte nell'edizione del 25 settembre 2009 della rivista Science.
Una cosa "simpatica" è che adesso gli scienziati planetari hanno un'altra modalità per esplorare Marte alla ricerca di ghiaccio: andare a caccia di crateri da impatto recentissimi e studiare il materiale che l'impatto stesso porta in superficie.

La Context Camera a bordo di MRO produce più di 200 immagini di Marte ogni settimana che insieme coprono un'area più grande della California.
Un'immagine ripresa il 10 Agosto 2008 aveva mostrato la presenza di puntini neri, nuovi crateri non presenti appena 67 giorni prima. La possibilità di studiare nuovi siti di impatto cometario ha portato quindi il team di missione a "puntare" la fotocamera telescopica di HiRISE in quella stessa regione il 12 settembre 2009.
Il risultato è stato molto particolare: materiale bianco alla base dei nuovi crateri. Ma sfortunatamente non ve ne era abbastanza per poterlo esaminare con uno spettrometro.
Fortunatamente però un'osservazione successiva del 18 settembre 2008 relativa ad un differente sito (sempre ad una latitudine media) rilevava un cratere che otto mesi prima non c'era.

Questo presentava una grande area di materiale brillante, e questa volta grande abbastanza per consentire allo spettrometro Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars (sempre a bordo di MRO) di effettuare l'identificazione: ghiaccio d'acqua!


Questa immagine ricopre un'area di 50 metri ed è stata ripresa da HiRISE il giorno 1 novembre 2008.

Immagini, fonte NASA/JPL-Caltech/University of Arizona.

La NASA presenta le prove della scoperta di molecole d°acqua nelle regioni polari della Luna (e non solo)

(Immagine, fonte ISRO/NASA/JPL-Caltech/USGS/Brown University)

NEWS SPAZIO :- Nelle ultime ore se ne sta facendo un gran parlare. Ho voluto però aspettare la comunicazione ufficiale della NASA, come già anticipato in precedenza, prima di scrivere questo post.

Ecco quindi i dati scientifici tanto attesi relativi alle ultime scoperte sulla presenza di acqua nel nostro satellite. Ebbene, scienziati NASA hanno scoperto l'esistenza di molecole d'acqua nella superficie lunare. La concentrazione maggiore è nelle regioni polari anche se l'acqua è stata trovata anche altrove.

Strumenti scientifici a bordo di tre differenti satelliti hanno trovato molecole d'acqua in quantità maggiori di quanto ritenuto in precedenza, anche se tali quantità sono relativamente modeste. Nel suolo lunare sono state trovate anche molecole di idrossile, una molecola formata da un atomo di ossigeno e da uno di idrogeno.

Queste scoperte sono pubblicate nell'ultimo numero della rivista Science.

Lo strumento M3, il Moon Mineralogy Mapper, strumento NASA a bordo della sonda indiana Chandrayaan-1 ha prodotto le osservazioni principali, osservazioni che hanno poi trovato conferma nei dati dello strumento VIMS (Visual and Infrared Mapping Spectrometer) a bordo della sonda NASA Cassini e nello High-Resolution Infrared Imaging Spectrometer a bordo della sonda Epoxi (anch'essa NASA).

Dalla sua orbita intorno alla Luna lo spettrometro di M3 ha misurato la luce riflessa dalla superficie lunare nella banda degli infrarossi, dividendo i colori spettrali provenienti da essa in maniera così dettagliata da raggiungere un nuovo livello di risoluzione nella mappatura mai ottenuto in precedenza, rivelando così la presenza di molecole d'acqua e di idrossile.

Jim Green, Direttore della Planetary Science Division alla sede centrale NASA di Washington ha dichiarato: "Il ghiaccio d'acqua sulla Luna è sempre stato qualcosa del tipo il Santo Graal per gli scienziati che studiano la Luna. Queste sorprendenti scoperte sono arrivare grazie all'abilità, perseveranza e cooperazione internazionale tra NASA e l'Indian Space Research Organization [l'agenzia spaziale indiana ISRO]"

E' però importante osservare che aver trovato "acqua sulla Luna" non significa aver trovato laghi o oceani, secondo quanto ha dettoCarle Pieters, PI di M3 della Brown University (Providence). Si tratta invece di molecole d'acqua e di idrossile che interagiscono con le molecole di roccia e polvere presenti nei primi millimetri della superficie lunare.

La presenza di acqua e di idrossile era stata ipotizzata nel 1999, durante un passaggio ravvicinato della sonda Cassini con la Luna, ma i risultati non sono mai stati pubblicati se non adesso.

Per ulteriori conferme gli scienziati hanno fatto riferimento anche alla missione Epoxi mentre questa era in volo oltre la Luna nel giugno 2009 nel suo viaggio per incontrare la cometa Hartley 2 (incontro che avverrà nel novembre 2010). I risultati ottenuti sono stati spettacolari. Non solo si sono trovate conferme della presenza di acqua ed idrossile, ma è stato possibile conoscere anche la loro distribuzione in base a temperatura, latitudine, composizione e ora del giorno.
I risultati hanno mostrato inequivocabilmente non solo la presenza di acqua e idrossile sulla superficie lunare, ma anche che in praticamente tutta la superficie lunare se ne trovano tracce durante almeno una porzione del giorno lunare.

La foto pubblicata qui sopra è relativa ad un cratere lunare così come osservato da M3. A sinistra è mostrata la luminosità a lunghezze d'onda nel basso infrarosso. Nell'immagine a destra viene evidenziata in blu la distribuzione dei minerali ricchi d'acqua.

Sul sito NASA vi sono molte immagini a corredo di questa importante scoperta. Le vedremo in un prossimo post.

Fonte dati, NASA.

giovedì 24 settembre 2009

Il fantastico video dell°assemblaggio del razzo NASA Ares I-X in meno di sei minuti

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- E' la prima volta in più di venticinque anni che un nuovo veicolo spaziale viene assemblato nel Vehicle Assembly Building (VAB) del Kennedy Space Center in Florida.

Sto parlando del nuovo razzo Ares I-X, il cui lancio di test avverrà il 27 ottobre prossimo.
Le sue dimensioni sono davvero imponenti, ben 99,6 metri (327 foot) di altezza.

Questo spettacolare video pubblicato nel canale NASATelevision di YouTube mostra in meno di sei minuti l'assemblaggio di Ares I-X.



Imperdibile!

Lancio indiano: in orbita il satellite Oceansat-2 ed altri sei nanosatelliti europei

(Immagine, fonte ISRO)

NEWS SPAZIO :- Lancio perfetto quello avvenuto ieri 23 settembre 2009 alle ore 11:51 am IST (Indian Standard Time) dal Satish Dhawan Space Centre (SDSC) a Sriharikota.
Qui da noi in Italia erano le ore 08:21 quando il Il razzo vettore indiano PSLV-C14 (Polar Satellite Launch Vehicle, quattro stadi, alto 44,4 metri dal peso di 230 tonnellate) è partito per la sua missione. I suoi payload erano il satellite indiano Oceansat-2 ed altri 6 nanosatelliti europei. Tutto ha funzionato come da manuale: lancio, separazione del primo stadio, accensione del secondo stadio, separazione della copertura dei payload a circa 125 Km di altitudine, separazione del secondo stadio, accensione del terzo stadio, separazione del terzo stadio, accensione del quarto stadio e successivo spegnimento dello stesso.

Oceansat-2 è un satellite indiano con compiti di monitoraggio degli oceani dal peso di 960 Kg. Tra le sue attrezzature di bordo vi è anche lo strumento ROSA (Radio Occultation Sounder for Atmosphere) realizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana nell'ambito degli accordi di collaborazione Italia-India di cui avevamo parlato in questo precedente post

http://newsspazio.blogspot.com/2009/06/collaborazione-spaziale-italia-india.html

Gli altri payload del lanciatore PSLV-C14 sono sei piccoli satelliti dimostratori tecnologici provenienti da Università europee: Cubesat 1, Cubesat 2, Cubesat 3, Cubesat 4, Rubin 9.1 e Rubin 9.2 .

Tutti i satelliti sono stati messi in orbita Polare SSO (Sun Synchronous Orbit) ad un'altitudine di 728 Km con inclinazione 98,28° rispetto all'equatore.

mercoledì 23 settembre 2009

Decisa la data per il volo di test del razzo americano Ares I-X

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Come da comunicato NASA è stata decisa per il prossimo 27 ottobre 2009 la data del test di lancio del nuovo razzo americano Ares I-X, a seguito dei positivi test compiuti nelle scorse settimane. Il 10 settembre scorso infatti è stato testato con successo il motore del primo stadio (DM-1).

La finestra di lancio del 27 ottobre si estende dalle 8 am alle 12 am. Una ulteriore opportunità di lancio è prevista per il giorno successivo (il 28 ottobre). La data definitiva verrà finalizzata durante il Flight Test Readiness Review che avrà luogo il 23 ottobre al Kennedy Space Center in Florida.

E' terminato l'assemblaggio di Ares I-X ed il suo montaggio su di una piattaforma mobile. Questa settimana il team di missione effettuerà una simulazione del Conto alla rovescia, mentre il 19 ottobre prossimo il razzo effettuerà il Roll Out al Launch Pad 39B.

Domani conferenza NASA per presentare nuovi dati scientifici riguardanti la Luna

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- La NASA terrà domani giovedì 24 settembre una conferenza stampa per presentare nuovi dati scientifici riguardanti la Luna, collezionati durante le ultime missioni spaziali americane ed internazionali.

Il briefing avrà luogo al James E. Webb Memorial Auditorium nella sede centrale NASA di Washington, inizierà alle ore 2 pm EDT (20:00 ora italiana) e potrà essere seguito in diretta su NASA TV e sul sito web dell'Agenzia.

martedì 22 settembre 2009

Il viaggio °terrestre° dello Space Shuttle Discovery

NEWS SPAZIO :- Dopo l'atterraggio alla Edwards Air Force Base in California dello scorso 11 settembre al termine della missione STS-128, lo Space Shuttle Discovery è finalmente tornato a casa, il Kennedy Space Center in Florida.

A cavallo dell'aereo Shuttle Carrier Aircraft (SCA), un Boeing 747 opportunamente equipaggiato, il Discovery è partito dalla California il 20 settembre



ed è arrivato il 21 settembre in Florida




L°ESA alla ricerca di idee per monitorare i cambiamenti climatici della Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Il prossimo ottobre l'Agenzia Spaziale Europea lancerà un bando (Call for Ideas) per stimolare la comunità scientifica europea all'utilizzo della Stazione Spaziale Internazionale come piattaforma per studiare i cambiamenti climatici del nostro pianeta (Earth Science).

All'esterno del laboratorio europeo Columbus è possibile infatti installare strumentazione di monitoraggio ed analisi puntata in direzione Terra.

L'inclinazione orbitale della Stazione (51,6°) e la sua altitudine (350-400 Km) sono parametri differenti rispetto alla maggior parte dei satelliti dedicati all'osservazione della Terra, rendendo così la ISS un posto 'unico' da cui rilevare nuovi dati.

A seconda dell'interesse che verrà generato da questa iniziativa e dalla fattibilità delle proposte di ricerca (eventualmente ricevute) l'ESA potrebbe far seguire questa prima iniziativa da uno specifico 'Announcement of Opportunity' per strumentazione e payload da inviare alla Stazione.

Fonte dati, ESA.

Missione congiunta Russia-Cina per Marte rimandata al 2011

(Immagine, fonte NASA/JPL/University of Arizona)

NEWS SPAZIO :- All'inizio dell'anno avevamo introdotto una missione congiunta Russia-Cina diretta verso il pianeta Marte e la sua luna Phobos.

In due parole un razzo russo (Zenit) avrebbe portato nel sistema marziano una sonda cinese (Yinghou-1) ed un lander russo (Phobos-Grunt), la prima con l'obiettivo di orbitare intorno al Pianeta Rosso, la seconda con il target di atterrare (a-phobos-are?) sulla piccola luna.
Quest'ultima ha inoltre il compito di raccogliere alcuni campioni del suolo (di Phobos) per poi inviarli a Terra tramite un apposito modulo di ritorno.

La missione avrebbe dovuto iniziare il prossimo ottobre (tra il 6 ed il 16). Uso il condizionale perché secondo il sito web SpaceflightNow la missione è stata rimanadata a causa di ritardi nell'integrazione dell'hardware. Sforando la prossima finestra di lancio, la missione slitta alla successiva, nel 2011, tra due anni.

Secondo l'agenzia di stampa russa Ria Novosti il ritardo è stato ufficializzato da Lev Zeleny, capo dell'Istituto di ricerche spaziali alla Russian Academy of Sciences.


C'è quindi tutto il tempo per riparlare della missione Phobos-Grunt nei prossimi mesi. Nel frattempo qui sotto eccone alcuni dettagli
http://newsspazio.blogspot.com/2009/01/cina-e-russia-insieme-su-marte-altri.html

lunedì 21 settembre 2009

Spettacolari immagini da Marte, by MRO!

NEWS SPAZIO :- Da alcune settimane la NASA ha rilasciato più di mille immagini ad alta risoluzione di Marte riprese dalla sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter), immagini che si vanno ad aggiungere al grandissimo patrimonio fotografico già pubblicato, costituito da più di undicimila fotografie.
In questo blog da parecchio tempo ormai ne pubblico periodicamente alcune tra le più significative (le trovate in questa sezione del blog).

Eccone di nuove! Il "fotografo" è sempre la fotocamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) a bordo della sonda in orbita intorno al Pianeta Rosso.

"Linee nella sabbia", 5 agosto 2009


"Parete e burroni di un cratere", 4 aprile 2009


"Stratificazioni di solfati nella regione Ius Chasma", 6 aprile 2009


Cliccate sulle foto per vederle alla loro risoluzione originale.

Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.

Le prime immagini ad alta risoluzione del polo sud lunare, by LRO!


NEWS SPAZIO :- Come ormai sappiamo la sonda NASA LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) ha raggiunto la sua orbita definitiva intorno alla Luna a 50 Km di altitudine ed ha iniziato il suo anno di mappatura del satellite.

Già nei mesi precedenti la sua fotocamera di bordo, la LROC (Lunar Reconnaissance Orbiter Camera), ci ha entusiasmato inviandoci le immagini dei siti di atterraggio delle missioni Apollo

http://newsspazio.blogspot.com/2009/07/la-sonda-lro-fotografa-i-siti-di.html

http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/nuova-spettacolare-immagine-del-sito-di.html
http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/le-prime-spettacolari-immagini-del-sito.html

Nel frattempo dai dati di test e calibrazione ne è uscito il più dettagliato atlante di sempre del polo sud lunare. Ne abbiamo parlato in questo precedente articolo

http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/la-sonda-lro-ha-raggiunto-la-sua-orbita.html

In questo post voglio invece far parlare le immagini, riprese dagli strumenti di bordo di LRO.

la prima immagine pubblicata qui sopra indica la temperatura di giorno e di notte così come registrata dallo strumento DIVINER (immagine, fonte NASA/UCLA). Nei crateri sempre in ombra del polo sud si raggiungono i -240°C (-400°F), temperatura assolutamente sufficiente ad "intrappolare" acqua (allo stato solido) e/o idrogeno.

Qui di sotto ecco invece i primi dati di LEND che indicano la possibilità di presenza d'acqua non solo nel fondo dei crateri permanentemente in ombra del polo sud lunare ma anche nelle altre regioni circostanti (immagine, fonte NASA/Institute for Space Research, Mosca).


Qui sotto ecco i primi dati di LOLA, che hanno fornito agli scienziati informazioni molto dettagliate sulla topografia del polo sud, le quali rivelano paesaggi molto aspri (immagine, fonte NASA's Goddard Space Flight Center).


L'immagine radar qui sotto è stata registrata dal Mini-RF Technology Demonstration ed ha mostrato la sua utilità nella selezione del cratere bersaglio per la missione LCROSS (immagine, fonte NASA/APL/LPI).


Ecco invece un primo mapping dello strumento LAMP alla ricerca di ghiaccio (d'acqua) nelle regioni in ombra in prossimità del polo sud, non solamente all'interno dei crateri (immagine, fonte NASA/SwRI).


Ecco adesso un'immagine prodotta dalla LROC, la fotocamera di bordo. Essa mostra il bordo del cratere Shackleton, vicino al polo sud ad una risoluzione di 1 metro/pixel (immagine, fonte NASA/GSFC/ASU).


Ancora il cratere Shackleton, come ripreso da LOLA, in cui se ne evidenzia il profilo.


Cliccate sulle varie immagini pe vederle alla loro reale risoluzione. Per ultima cosa ecco alcuni link a video NASA da vedere:

L'inserimento nell'orbita di lavoro di LRO
http://www.nasa.gov/387050main_MOI1-ZoomedOut.m4v

Come funziona il Laser di bordo LOLA
http://www.nasa.gov/mov/387175main_LOLA_laseranimations_h264.mov

visualizzazione dei dati topografici di LOLA
http://www.nasa.gov/386802main_LOLA_1stfly_labeled.m4v

Per informazioni ed aggiornamenti sulla missione LRO consultate la sezione 'LRO' del blog, al seguente url
http://newsspazio.blogspot.com/search/label/LRO

sabato 19 settembre 2009

La sonda LRO ha raggiunto la sua orbita lunare definitiva: inizia l°attività scientifica ad °altissima risoluzione°

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Sono arrivate molte novità ed informazioni riguardanti la sonda NASA LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter), in orbita intorno alla Luna in orbita intorno alla Luna dallo scorso 23 giugno 2009.

Innanzi tutto LRO ha concluso la sua fase di test e calibrazione ed ha raggiunto la sua orbita operativa, un' orbita polare circolare a 50 Km di altezza dalla superficie del nostro satellite, da cui ha iniziato la sua missione nominale di un anno.

I dati giunti a Terra durante la fase di calibrazione riguardano le regioni del polo sud lunare, riprese con una precisione la più dettagliata di sempre. Questo perché l'orbita preliminare della sonda era molto ellittica ed il suo perielio (il punto più vicino alla superficie) era proprio in corrispondenza del polo sud lunare (addirittura più vicino di quanto questo sia adesso nell'orbita nominale).

In una conferenza stampa svoltasi alcuni giorni fa la NASA ha rilasciato dati ed immagini preliminari per tutti i 7 strumenti di bordo della sonda. Le parole di Richard Vondrak, scienziato del progetto LRO al centro NASA Goddard Space Flight Center a Greenbelt: “La missione LRO ha già iniziato a darci nuovi dati che ci porteranno a migliorare grandemente l'atlante del polo sud lunare e ad aumentare le nostre capacità per l'esplorazione umana e per i benefici scientifici”.

Adesso LRO passerà un anno intero a produrre la più completa mappa della superficie lunare, a cercare risorse e luoghi adatti per siti di atterraggio per future missioni umane ed a misurare le temperature sulla superficie lunare insieme ai livelli di radiazione.

Il polo sud lunare è di grande interesse per la comunità scientifica. I suoi crateri permanentemente in ombra raggiungono temperature estremamente basse nel loro fondo e possono quindi aver accumulato nel corso di miliardi di anni vaste riserve d'acqua in forma di ghiaccio e/o di idrogeno, originatisi da impatti cometari o dal vento solare. E se ciò potesse essere confermato avrebbe un enorme impatto sulla futura esplorazione umana.

Nel frattempo i primi risultati dello strumento LEND (Lunar Exploration Neutron Detector), sulla base delle variazioni nella radiazione di neutroni, suggeriscono che nel fondo dei crateri permanentemente in orbita del polo sud lunare e nelle regioni circostanti potrebbero esserci acqua ed idrogeno.

Le informazioni registrate da LOLA (Lunar Orbiter Laser Altimeter) con la sua estrema precisione rivelano che in quelle regioni la superficie lunare è molto aspra, probabilmente a causa della mancanza di un'atmosfera e dei processi di erosione dovuti al vento ed alle precipitazioni. Un'esplorazione umana di tali aree presenterebbe quindi molte sfide da vincere.

Lo strumento DIVINER ha registrato che in grandi aree appartenenti a questi crateri la temperatura è di -240°C (-400°F), più che sufficiente a catturare acqua ed idrogeno per miliardi di anni.

La fotocamera LROC intanto fornisce immagini ad alta risoluzione delle regioni sempre in ombra, approfittando delle variazioni nelle condizioni di illuminazione nel momento in cui il polo sud entra nell'estate lunare.

Il LAMP (Lyman Alpha Mapping Project) produce invece immagini delle regioni in ombra non grazie alla luce del sole ma basandosi sulla luce delle stelle e sui bagliori (immaginate quanto deboli!) delle emissioni di idrogeno interplanetario.

Il Mini RF Technology Demonstration ha prodotto dettagliate immagini radar dei crateri potenziali obiettivi della missione LCROSS.

Nel frattempo il CRATER (Cosmic Ray Telescope for the Effect of Radiation) esplora l'ambiente radioattivo lunare per i potenziali effetti sugli esseri umani.

In un prossimo post vedremo le prime immagini rilasciate dal team di missione LRO.

Per tutte le notizie sulla missione LRO consultate la sezione del blog dedicata, al seguente url
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venerdì 18 settembre 2009

I primi risultati della sonda europea PLANCK per lo studio sulle origini dell°Universo

(Immagine, fonte ESA, LFI & HFI Consortia. Immagine di sfondo: Axel Mellinger)

NEWS SPAZIO :- La sonda europea Planck, ormai da luglio in orbita solare intorno al punto lagrangiano L2, ha iniziato ad inviare i primi dati preliminari dopo il termine della fase di tuning e calibrazione dei suoi strumenti.

Planck è la prima missione europea dedicata allo studio della Cosmic Microwave Background (CMB), la radiazione cosmica di fondo che permea tutto l'universo nella regione delle microonde, la debole traccia che resta del Big Bang.

La prima indagine del cosmo, la "first light", è
iniziata il 13 agosto scorso ed è durata per due settimane nelle quali Planck ha esaminato il cosmo in maniera continuativa con una sensibilità tale da registrare variazioni di temperatura fino ad un milionesimo di grado. In questo periodo sono state verificate la stabilità degli strumenti di bordo e l'accuratezza della loro calibrazione.

I primi risultati ricevuti sono costituiti da una "striscia" di cielo (una per ognuna delle nove frequenze di Planck) di circa 15° di ampiezza. La cosa importante è che le prime verifiche su questi dati evidenziano una ottima qualità dei campionamenti.

Subito dopo il termine di questa prima indagine Planck è entrato nella fase operativa "a regime". Per i prossimi quindici mesi la sonda europea mapperà tutto il cielo, fornendo dati preziosissimi per astrofisici e cosmologi.
Verrà realizzata la mappa più accurata di sempre della radiazione cosmica di fondo. Per far questo Planck ruota su sé stesso una volta al minuto intorno ad un asse di circa 85° e la regione tracciata costituisce un largo "cerchio" nel cielo. Nella sua orbita intorno al Sole, il "cerchio" registrato dagli strumenti si estende per 1° ogni giorno. Saranno quindi necessari circa sei mesi per effettuare una scansione completa del cielo. Durante i suoi 15 mesi di missione (nominale) ci sarà tempo per completare due mappature complete.

Facendo riferimento all'immagine pubblicata, le differenze nella colorazione delle strisce di cielo indicano l'ampiezza della variazione termica della CMB rispetto al suo valore medio (rosso è più caldo, blu è più freddo).
Le grosse macchie rosse sono causate dalle emissioni radio della nostra Galassia, invece i piccoli punti luminosi lontani dal piano galattico corrispondono alle emissioni della CMB.

Per poter raggiungere questo livello di accuratezza i sensori della sonda devono essere raffreddati a temperature estremamente basse: Planck ha infatti due sistemi di raffreddamento, uno passivo che porta la temperatura a circa -230°C e da uno attivo che da lì la abbassa ulteriormente a -273,05°C.

Docking perfetto! La prima navetta cargo giapponese HTV-1 agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale


NEWS SPAZIO :- Ho trovato la trasmissione di ieri in diretta su NASATV molto emozionante! Un aggancio perfetto quello tra la prima navetta giapponese HTV-1 e la ISS.

Dopo l'avvicinamento di HTV-1 alla Stazione gli astronauti Nicole Stott, Robert Thirsk e Frank De Winne hanno manovrato il braccio robotico della ISS (SSRMS, Space Stazione Remote Manipulator System, detto anche Canadarm-2) prima per "catturare" HTV-1 (erano le 21:47 ora italiana di ieri), poi per posizionarlo ad un portello del nodo Harmony per il "docking", avvenuto alle 00:26 ora italiana di questa mattina 18 settembre 2009.


Dopo l'attivazione dei sistemi della navetta sono iniziate le procedure previste per poi aprire il portellone ed accedere alla "nuova stanza", la sezione pressurizzata di HTV-1.

Per i dettagli sulla navetta giapponese HTV-1 e sulla manovra di aggancio con la Stazione andate al seguente indirizzo
http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/la-nuova-navetta-spaziale-giapponese.html

Immagini, fonte NASA TV.

giovedì 17 settembre 2009

La nuova navetta spaziale giapponese HTV-1 è in arrivo alla Stazione Spaziale Internazionale

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Manca poco ormai! Dopo il lancio perfetto del 10 settembre scorso avvenuto dal Tanegashima Space Center in Giappone (ecco il video qui) la nuova navetta giapponese HTV-1 è in arrivo alla Stazione Spaziale Internazionale.

Tra poco meno di un'ora, esattamente alle 3:50 pm EDT (21:50 ora italiana) di oggi avverrà il rendezvous e la cattura di HTV-1 tramite il braccio robotico della ISS, lo Space Station Remote Manipulator System (SSRMS) o Candarm-2.

L'equipaggio della Stazione, l'Expedition 20, è pronto ad effettuare le operazioni con il robot della Stazione e ad agganciare HTV-1 al nodo Harmony, nel portellone lato Terra.

Per maggiori informazioni sulla navetta giapponese HTV-1 leggete il seguente post
http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/la-nuova-navetta-spaziale-giapponese.html

Se ce la fate guardate il docking su NASA TV adesso, è uno spettacolo emozionante!

Space Shuttle Atlantis STS-129, la prossima missione della navetta spaziale americana


NEWS SPAZIO :- La prossima missione del programma Space Shuttle è la STS-129, la 31° dedicata alla Stazione Spaziale Internazionale.

Ecco l'equipaggio: Marine Col. Charlie Hobaugh (Comandante), Navy Capt. Barry Wilmore (Pilota), Robert Satcher (Mission Specialist), Navy Capt. Michael Foreman (Mission Specialist), Marine Lt. Col. Randy Bresnik (Mission Specialist) e Leland Melvin (Mission Specialist). Wilmore, Satcher e Bresnik sono al loro primo volo spaziale.


Nei suoi 11 giorni di missione lo Space Shuttle Atlantis porterà rifornimenti alla Stazione, due Rack per esperimenti ed un giroscopio di ricambio. Sono previste tre attività extra-veicolari. STS-129 riporterà a casa l'astronauta Nicole Stott al termine del suo periodo di attività sulla ISS.
Qui sotto ecco il logo della missione.


L'Orbiter Atlantis è attualmente in preparazione per il volo (pre-mission processing) alla Orbiter Processing Facility Bay 1 (OPF-1) al the Kennedy Space Center (KSC).

Atlantis partirà il prossimo 12 novembre 2009 dal Launch Pad 39-A del KSC.

Immagini, fonte NASA.