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giovedì 30 luglio 2009

Controllare gli asteroidi che si avvicinano alla Terra direttamente dal Web, by NASA!

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- I NEO, Near-Earth Objects (letteralmente "Oggetti vicini alla Terra") sono tutti quei corpi celesti del tipo asteroidi e comete che durante il loro viaggio "transitano" vicino alla Terra. Chi più, chi meno possono rappresentare un potenziale pericolo (devastante, dando alla parola il suo più completo significato) qualora fossero in rotta di collisione con il nostro pianeta.

Va da sé che c'è tutto un monitoraggio continuo del nostro cielo. La NASA con il programma Near-Earth Object Observation Program (più comunemente chiamato "Spaceguard") osserva lo spazio vicino e monitorizza le traiettorie degli asteroidi e delle comete che si avvicinano alla Terra, controllandone costantemente le orbite per determinare se tali oggetti possano diventare pericolosi per il nostro pianeta.

La notizia è che il laboratorio NASA JPL (Jet Propulsion Laboratory) ha realizzato un sito web aperto al pubblico che fornisce informazioni appunto sui near-Earth objects. Eccolo

http://www.jpl.nasa.gov/asteroidwatch

Accedendo a tale sito è possibile consultare le informazioni più aggiornate su questi corpi celesti, ed informarsi sulle missioni NASA per lo studio delle comete, degli asteroidi, dei NEO. Sono presenti anche i risultati più aggiornati sulle ricerche scientifiche in atto.

Lindley Johnson, Program Executive per il programma di osservazione dei Near-Earth Objects al quartier generale NASA di Washington ha dichiarato: "Questa innovativa nuova applicazione web dà al pubblico una vista senza precedenti di ciò che accade nello spazio vicino alla Terra".

Un lancio russo per sei satelliti in orbita

NEWS SPAZIO :- Unico lancio, sei satelliti in orbita! Ieri mercoledì 29 luglio 2009 la Russia ha lanciato un razzo Dnepr dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan con a bordo ben sei satelliti di varie nazionalità (immagine, fonte NASA).

Il lancio è avvenuto alle 20:46 ora italiana. Tutti i satelliti (che di peso vanno dai 12 ai 190 Kg) sono correttamente in orbita.

Tra questi vi è il primo satellite degli Emirati Arabi Uniti (UAE, United Arab Emirates) DubaiSat-1, la cui orbita operativa è a 680Km di altitudine. Esso è stato sviluppato da un'azienda Sud Coreana con la cooperazione di 16 ingegneri dello Emirates Institute of Advanced Science and Technology.
DubaiSat-1 è stato progettato per compiere analisi del suolo ed il suo compito è quello di catturare immagini della Terra e trasmetterle alla propria stazione di Terra in costruzione a Dubai (dalla società americana Viasat).

Due altri satelliti messi in orbita sono Aprizesat-3 e Aprizesat-4, due satelliti per telecomunicazioni argentini, costruiti dalla società Americana SpaceQuest.

Segue un satellite spagnolo, Deimos-1, per l'osservazione della Terra come parte del Disaster Monitoring Constellation (DMC). Fornirà immagini del nostro pianeta per applicazioni commerciali, per uso governativo e come supporto per la gestione di disastri e calamità naturali.

UK-DMC 2 è un satellite britannico, il cui operatore è l'Agenzia Spaziale Britannica, il British National Space Centre. Anch'esso fa parte della costellazione DMC.

Infine, Nanosat 1B è un piccolo satellite costruito dall'Agenzia Spaziale Spagnola (INTA, Instituto Nacional de Técnica Aeroespacial) e sarà usato per esperimenti nel settore delle nanotecnologie.

Il lancio di ieri è stato il 13° lancio di satelliti internazionali all'interno del programma Dnepr che coinvolge Russia, Ucraina, Kazakistan e Turkmenistan per la riconversione dei missili balistici intercontinentali RS-20 in lanciatori "pacifici" per mettere satelliti in LEO (fino ad oggi sono 30 i satelliti messi in orbita con questo programma).

mercoledì 29 luglio 2009

Space Shuttle Endeavour sganciato dalla Stazione Spaziale Internazionale

(Immagine fonte NASA TV)

NEWS SPAZIO :- Lo Space Shuttle Endeavour ha lasciato la Stazione Spaziale Internazionale al termine della missione STS-127 caratterizzata da dopo 11 giorni di attività intensa.


L'Undocking è avvenuto alle ore 19:26 di ieri 28 luglio 2009. Dopo l'ormai consueto fly-around intorno alla Stazione, l'orbiter si è allontanato.

Gli astronauti a bordo dello Shuttle controlleranno ancora una volta lo scudo termico in previsione dell'atterraggio di venerdì prossimo.
Indicazioni che la protezione termica di Endeavour era OK per il ritorno a casa erano già state date in precedenza dal controllo a Terra. Quest'ultima verifica ha lo scopo di controllare che non ci siano stati danni - magari da impatto con micrometeoriti - durante il peridodo di tempo in cui lo Shuttle è rimasto agganciato alla Stazione.

L'immagine mostra il nuovo look della ISS dopo il montaggio della Japanese Exposed Facility (JEF) dei giorni scorsi.

WhiteKnightTwo debutta in pubblico e Virgin Galactic acquisisce un investitore degli Emirati Arabi

(Immagine, fonte Virgin Galactic)

NEWS SPAZIO :- Grandi novità in casa Virgin Galactic. In questi giorni l'aeroplano carrier WhiteKnightTwo ha fatto il suo debutto pubblico ad Oshkosh, in Wisconsin, in occasione dell'Experimental Aircraft Association Airventure air show.

Dopo essere partito dal Mojave air and spaceport in California, dove ha base la Scaled Composites, alle ore 14:37 di ieri 28 luglio 2009, WhiteKnightTwo ha raggiunto i 15.555 metri di altitudine per la maggior parte del tragitto fino al Wittman airport, a circa 2700 Km di distanza. Durante la settimana WK2 effettuerà vari voli dimostrativi.

Ecco il video
http://www.youtube.com/watch?v=1QzRLinyWY8




Questa già di per sé è una buona notizia, che aggiunge solidità alla promessa di Virgin Galactic di offrire voli suborbitali a partire dall'anno prossimo.

Ma una novità ancora più grande è che la società Virgin Galactic ha acquisito un investitore straniero dagli Emirati Arabi Uniti. Si tratta della società Aabar Investments, la quale investirà 280 milioni di dollari americani in cambio di circa il 32% delle azioni di Virgin Galactic.

In precedenza tutta la società era posseduta dal gruppo Virgin di Sir Richard Branson, che a partire dal 2004, anno della costituzione di Virgin Galactic, ha investito in essa circa 100 milioni di dollari.

I nuovi capitali imprimeranno una forte accelerazione al programma spaziale commerciale di Virgin Galactic, come ha dichiarato lo stesso presidente Will Whitehorn, e serviranno anche per la realizzazione di una infrastruttura di lancio per piccoli satelliti, che potrebbe anche essere pronta in tre anni di tempo.

Gli aspetti principali dell'accordo sono:

  • Aabar investirà circa 280 milioni di dollari e riceverà circa il 32% delle azioni di Virgin Galactic
  • Aabar investirà altri 100 milioni di dollari extra per finanziare una infrastruttura di lancio per piccoli satelliti
  • Aabar garantirà diritti regionali esclusivi soggetti ad autorizzazione per ospitare le attività di Virgin Galactic (voli spaziali per turismo e per ricerca scientifica)
  • Aabar intende costruire uno spazioporto ad Abu Dhabi

Secondo quanto affermato nel comunicato Virgin con questi nuovi fondi la società è completamente finanziata. E questo dovrebbe significare che la promessa di Virgin di offrire voli spaziali suborbitali a pagamento ha adeguata copertura finanziaria per diventare realtà.

Aabar Investments è una società di investimenti avente sede centale ad Abu Dhabi. Il suo principale azionista è la International Petroleum Investment Company, che a sua volta è completamente posseduta dal governo degli Emirati di Abu Dhabi.

A questo indirizzo ecco il testo dell'accordo Tra Virgin e Aabar (in inglese)

http://www.virgingalactic.com/partnershipandbransonaboardvmseve/content/other/Virgin%20Galactic%20Aabar%20release%20-%20approved%20by%20Aabar%20n%20Virgin%20Eng.DOC

martedì 28 luglio 2009

Al termine la missione Space Shuttle Endeavour STS-127. Oggi il distacco dalla Stazione Spaziale Internazionale

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Al termine le attività della missione Space Shuttle Endeavour STS-127. Ieri sera è terminata la quinta attività extra-veicolare programmata.


La prima EVA
Sabato 18 luglio 2009, iniziata alle 18:19 ora italiana e durata 5h 32min
Astronauti: Dave Wolf e Tim Kopra

I due bracci robotici dello Shuttle (Canadarm) e della Stazione (SSRMS o Canadarm 2) hanno lavorato insieme per posizionare il Japanese Exposed Facility (JEF) nella sua destinazione finale. In particolare Canadarm2 ha estratto JEF dalla stiva dello Shuttle e lo ha "passato" a Canadram. Dopodiché Canadarm 2 si è spostato in un'altra posizione e si è fatto passare JEF per l'installazione in Kibo.
I due astronauti in EVA hanno preparato Kibo per l'installazione di JEF. Inoltre tramite un apposito strumento hanno installato l' Unpressurized Cargo Carrier Attachment System (UCCAS) (Port 3 truss) da utilizzare come "magazzino" non pressurizzato all'esterno della Stazione.
Un terzo braccio robotico, il braccio giapponese di Kibo, è stato utilizzato per "osservare" le fasi dell'installazione.

Nella giornata di domenica si è verificato un problema ad una delle due toilet (WHC, Waste and Hygiene Compartment) della Stazione. Temporaneamente l'equipaggio della ISS utilizzerà i servizi del modulo russo Zvezda, mentre l'equipaggio di Endeavour utilizzerà i servizi dello Shuttle.

Sempre domenica è stato installato l'Integrated Cargo Carrier – Vertical Light Deployable (ICC-VLD) a bordo della MBS (Mobile Base System) della ISS.


La seconda EVA
Lunedì 20 Luglio 2009, iniziata alle 17:27 ora italiana (durata 6h 53min)
Astronauti: Dave Wolf e Tom Marshburn

Durante la seconda EVA sono stati effettuati vari compiti "di servizio":

prelevare tre componenti di ricambio dal ICC-VLD (installato su MBS nella precedente EVA) e metterli in particolari aree di stoccaggio all'esterno della Stazione, in corrispondenza della truss P3 (Port 3 External Stowage Platform, ESP-3). Essi sono Ku-Band Space-to-Ground Antenna, Pump Module, Linear Drive Unit).

installare una "fixed grapple bar" in un'Ammonia Tank Assembly in preparazione alla sua sostituzione nella prossima missione STS-128 in agosto (così che possa essere agganciato dal braccio robotico dello Shuttle).

Lo spostamento programmato di una telecamera nella sua destinazione finale in JEF è stato rimandato alla EVA successiva.

Nella stessa giornata la toilet è stata riparata dall'equipaggio della Stazione.


La terza EVA
Mercoledì 22 Luglio 2009, iniziata alle 16:32 ora italiana (durata 5h 59min)
Atronauti: Dave Wolf e Chris Cassidy

Dopo aver effettuato alcune attività preparative su JEF il compito principale era quello di sostituire quattro delle sei batterie nel Port 6 Solar Array power channel.
A causa però di linello più alti del normale di CO2 nella tuta spaziale di Cassidy è stato deciso di terminare in anticipo l'EVA. Solamente due delle batterie erano state sostituite.

Ogni batteria ha 38 celle Nickel-Idrogeno (più elettronica e meccanica). Due di queste collegate in serie hanno la capacità di accumulare 8 Kw di energia elettrica. La loro vita media è di circa sei anni e mezzo.


La quarta EVA
Venerdì 24 Luglio 2009, iniziata alle 15:54 ora italiana (durata 7h 12min)
Astronauti: Chris Cassidy e Tom Marshburn

Sono state sostituite le quattro rimanenti batterie. Tutte e 6 funzionano perfettamente.


La quinta EVA
Lunedì 27 Luglio 2009, iniziata alle 19:35 ora italiana (durata 4h 54min)
Astronauti: Chris Cassidy e Tom Marshburn

Iniziata con circa un'ora di anticipo la quinta ed ultima EVA prevista ha visto impegnati gli astronauti in vari task:

fissaggio del multi-layer insulation intorno al robot DEXTRE (Special Purpose Dexterous Manipulator)

separazione dei canali elettrici per due Control Moment Gyroscopes

installazione di due videocamere su JEF (una nella parte anteriore e l'altra nella parte posteriore), che saranno utili in futuro per controllare l'avvicinamento e l'aggancio della navetta giapponese H-II Transfer Vehicle (HTV) prevista per il prossimo settembre.


Durante le EVA sono continuate le attività di montaggio di JEF, con l’ausilio dei robot della Stazione.


E questo è tutto. Oggi è previsto che lo Shutte si separi dalla Stazione Spaziale Internazionale.

La splendida immagine mostra JEF installato all'esterno del laboratorio giapponese (cliccate sulla foto!).

lunedì 27 luglio 2009

Accordo di Cooperazione spaziale tra ESA e Lettonia

NEWS SPAZIO :- Dopo l'Estonia (2007) è ora il turno della Lettonia a firmare un accordo di cooperazione con l'Agenzia Spaziale Europea. Lo scorso 23 luglio Il direttore ESA degli Affari Legali e delle Relazioni Esterne, Peter Hulsroj, ed il Ministro dell'Istruzione e della Scienza della Lettonia, Tatjana Koke, hanno firmato un Cooperation Agreement in ambito spaziale (simili trattative sono in corso anche con la Lituania).

La Lettonia ha una consolidata esperienza in astronomia e scienze spaziali. L'International Radio Astronomy Centre di Ventspils, Bruker Baltic (una società specializzata nello sviluppo e produzione di sensori a semiconduttore e dispositivi spettrometrici) e l'Institute of Physics dell'Università della Lettonia sono tutti partner potenziali per le attività ESA.
Il Latvian State Institute of Wood Chemistry sta già lavorando con l'Astrium Germany per lo sviluppo di tecnologie e di materiali per l'isolamento criogenico.

Questo agreement è il risultato di vari incontri tra le delegazioni ESA e della Lettonia iniziate nel 2004, e va nella direzione di un processo di 'riavvicinamento' dei nuovi e recenti paesi che sono entrati nell'Unione Europea (tutti hanno mostrato interesse nel cooperare con l'ESA).

La politica spaziale europea adottata dai paesi membri dell'ESA consiste in un unico framework per sviluppare attività spaziali attraverso le industrie, istituzioni ed università europee.

domenica 26 luglio 2009

Il telescopio spaziale Hubble riprende la °cicatrice° dell°impatto su Giove

(Immagine, fonte NASA, ESA, and H. Hammel - Space Science Institute, Boulder, Colorado - and the Jupiter Impact Team)

NEWS SPAZIO :- Come sappiamo il telescopio spaziale Hubble è in fase di calibrazione e test
in seguito alle riparazioni ed agli aggiornamenti installati dalla missione Space Shuttle Atlantis STS-125 terminata lo scorso 24 maggio.

Nonostante ciò lo scorso 23 luglio 2009 gli scienziati NASA hanno deciso di interrompere temporaneamente tale fase di test e calibrazione del telescopio spaziale per utilizzare il nuovo Hubble per catturare un'immagine del recente impatto di un corpo celeste sul pianeta Giove, di cui avevamo parlato in questo precedente post

http://newsspazio.blogspot.com/2009/07/un-nuovo-impatto-su-giove.html

Il risultato di questo "fuori programma" è un'immagine fino ad ora la più nitida della macchia scura su Giove e dei detriti atmosferici, immagine ripresa nella banda del visibile.
Combinando i dati di questa osservazione con quelli raccolti dai telescopi qui sulla Terra (anche ad altre lunghezze d'onda) sarà possibile arrivare ad un quadro dettagliato di ciò che accadrà ai detriti causati dall'impatto.

La piccola cometa o asteroide distruttosi nell'impatto con Giove, aveva un diametro stimato di svariati campi di calcio. La forza dell'esplosione su Giove è stata di migliaia di volte più potente di quella verificatasi qui sulla Terra nel giugno del 1908 a Tunguska, in Siberia.

Per prendere l'immagine di Giove è stata usata la nuova Wide Field Camera 3 (WFC3) installata dall'equipaggio dello Shuttle Atlantis al posto della WFPC2 (riportata a Terra).
La WFC3 non è però ancora a "piena potenza", nel senso che deve ancora essere completata su di essa la fase di calibrazione. Cioè deve ancora dare il meglio di sé.

sabato 25 luglio 2009

Spettacolare la Galassia NGC 1097 con il suo °occhio gigante°

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech)

NEWS SPAZIO :- Il telescopio spaziale NASA Spitzer si è imbattuto in qualcosa di veramente insolito, una galassia lontanissima, con al centro... un'occhio gigantesco!

Si tratta della galassia NGC 1097, lontana da noi ben 50 milioni di anni luce. La sua forma a spirale è simile a quella della nostra Via Lattea, ma le somiglianze finiscono qui. L'occhio che si vede al centro di NGC 1097 è un mostruoso buco nero circondato da un anello di stelle.

La massa del buco nero è spaventosa, circa 100 milioni di volte la massa del nostro Sole. Al confronto il buco nero che c'è nel centro della nostra Galassia è piccolino, "appena" pochi milioni di volte il nostro Sole.
Nell'immagine non è possibile distinguerlo: si vedono solamente l'area intorno al buco nero in blu e l'anello di stelle che lo circondano in bianco.

George Helou, vice direttore del Centro NASA Spitzer Science Center al California Institute of Technology di Pasadena, dice: "Il destino di questo buco nero e di altri come lui è un'attuale area di ricerca. Alcune teorie sostengono che il buco nero possa 'calmarsi' ed alla fine entrare in uno stato più dormiente come il buco nero nella nostra Via Lattea".

L'anello di stelle intorno al buco nero è in forte attività di star formation. Un flusso di materiale verso il centro della galassia sta causando sempre più nuove nascite di stelle.

Nell'immagine, la luce ad infrarosso, con lunghezza d'onda più corte, è blu, mentre la luce con lunghezza d'onda maggiore è rossa. Le rosse braccia a spirale della galassia ed i vorticosi raggi tra di essere mostrano polvere riscaldata dalle nuove stelle. Le popolazioni stellari più "vecchie" disseminate nella galassia appaiono invece di colore blu. Il grosso punto blu a sinistra che sembra essere circondato dalle braccia rosse è in realtà un'altra galassia, compagna di NGC 1097.

Gli altri punti luminosi presenti nell'immagine possono essere o stelle vicine nella nostra galassia oppure galassie molto distanti.

Al seguente link potete trovare la stessa immagine a massima risoluzione in formato tiff (6,52 MB)
http://www.nasa.gov/images/content/372221main_spitzer20090723.tif

venerdì 24 luglio 2009

Apollo 11 - 24 luglio 1969, lo Splashdown sul pianeta Terra


NEWS SPAZIO :- Il 20 luglio 1969 abbiamo lasciato l'equipaggio dell'Apollo 11 sulla superficie lunare. Due ore e mezzo di attività extra-veicolare.

Alle ore 19:54 (ora italiana) il modulo di risalita del LEM decolla con Armstrong, Aldrin e 21,5 Kg di campioni di roccia lunare.


Ad aspettarli in orbita nel modulo di comando c'è Collins. Dopo il rendezvouz avviene la separazione con il modulo di risalita ormai inutile ed inizia il viaggio verso casa.

Oceano Pacifico, 24 luglio 1969, ore 12:50:35 PM EDT (in Italia sono le ore 18:50). La capsula con a bordo i tre astronauti effettua l'ammaraggio a circa 380 Km a sud dell'Atollo Johnston, a 24 Km dalla nave di appoggio, la USS Hornet. Il recupero è avvenuto circa un'ora dopo lo spashdown.


Il modulo di comando dell'Apollo 11, recuperato anch'esso, è in mostra al National Air and Space Museum di Washington.



Luglio 2009. In questi giorni l'equipaggio al completo dell'Apollo 11 ha festeggiato i quaranta anni da quella indimenticabile avventura.


Voglio proporvi questo video dello US National Archives estremamente interessante sull'avventura dell'Apollo 11.



Qui sotto il riferimento dell'opera
http://arcweb.archives.gov/arc/action/ExternalIdSearch?id=45017&jScript=true

Ecco la storica diretta RAI dell'epoca



Ed ora, a quando Luna 2.0?

giovedì 23 luglio 2009

Strane e bellissime dune marziane, by MRO!


NEWS SPAZIO :- Ecco alcune delle nuove immagini rilasciate dal team dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) a bordo della sonda NASA MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) in orbita intorno al pianeta Marte. Ho raccolto qui dune molto... strane!

La prima che vedete è stata fotografata il 30/01/2008 e mostra dune a cupola che si ritirano e scompaiono.

Segue un campo di dune nel Jeans Crater (cratere Jeans) dello scorso 24 gennaio 2008.


Per ultima, dai toni decisamente differenti ma ugualmente affascinante, è la seguente foto scattata il giorno 1 agosto 2008. Viene mostrato un particolare del suolo di Capri Chasma (abisso Capri).



Ormai lo sapete, fate click sulle varie immagini per vederle alla loro risoluzione originale.

Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.

Esploriamo la Luna, by NASA e Google!


NEWS SPAZIO :- E dopo Marte non poteva mancare la Luna. Per celebrare il 40° anniversario dell'allunaggio dell'Apollo 11, Google in collaborazione con il NASA Ames Research e con l'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), ha rilasciato una nuova feature di Google Earth: "Moon in Google Earth", cioè l'esplorazione della Luna.

Ecco il video che descrive tale modalità:





Con Google Earth adesso è possibile esplorare la superficie lunare, visitare i siti di atterraggio delle varie missioni Apollo con il commento degli astronauti e vedere i modelli in 3D dei vari "lander" presenti al suolo.

Sono disponibili foto a 360°, immagini ad alta risoluzione e rari filmati sulle missioni Apollo.

Insomma, da non perdere!

mercoledì 22 luglio 2009

Telescopio Spaziale Hubble 2.0, un aggiornamento

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Durante la missione Space Shuttle Atlantis STS-125 terminata lo scorso 24 maggio 2009, il Telescopio Spaziale Hubble ha subìto un sostanziale "upgrade" di molti dei suoi componenti, sia a livello di struttura che di strumentazione scientifica.

Da allora è in piena attività la fase di test e di calibrazione.
Relativamente al veicolo, lo "spacecraft" in senso stretto, Hubble è in perfetta forma. Dei suoi 6 giroscopi soltanto tre sono in attività, come pianificato. Gli altri tre restano "spenti" e saranno utilizzati come riserva.

Le nuove batterie sono tutte funzionanti ed accumulano maggiore energia elettrica di quelle che hanno sostituito.

I nuovi pannelli termici sono anch'essi funzionanti e mantengono Bay-5, Bay-7 e Bay-8 alle loro temperature previste.

Se la fase di test e calibrazione può dirsi terminata per quanto riguarda il veicolo, continua invece per gli strumenti scientifici di bordo.

Lo SI C&DH (Science Instrument Command and Data Handling) dopo un malfunzionamento verificatosi lo scorso giugno è stato rimesso on-line e funziona normalmente. Anche se il problema non si è più ripresentato gli ingegneri di missione lo stanno continuamente monitorando.

WFC3 (Wide Field Camera 3) è nella fase di calibrazione in entrambi i suoi due canali.

E' quasi terminato l'allineamento del COS (Cosmic Origins Spectrograph). Quando uno strumento raggiunge lo spazio, l'assenza di peso (o meglio il regime di microgravità) può causare dei disallineamenti. Gli ingegneri di missione devono quindi inviare comandi da Terra per ri-allinerare lo strumento.
Al momento uno dei due canali del COS è completamente allineato e l'altro
dovrebbe esserlo entro i prossimi giorni. Le altre calibrazioni di COS stanno procedendo bene. Il canale far-UV ha condotto con successo la sua prima osservazione esterna in preparazione allo step di allineamento.

Lo STIS (Space Telescope Imaging Spectrograph) ha presentato un'anomalia alla memoria. Gli ingegneri ci stanno lavorando.

L'ACS (Advanced Camera for Surveys) ha completato tutti i test, allineamento e calibrazione, e sta compiendo osservazioni scientifiche. I due canali per l'ultravioletto e per il visibile stanno funzionando correttamente. Il terzo, un canale ad alta risoluzione per catturare immagini delle regioni centrali delle galassie non è operativo poiché non è stato riparato durante la missione di servizio.

Per tutte le informazioni sulla missione Shuttle STS-125 di servizio ad Hubble consultate la sezione "Shuttle" del blog, al seguente link
http://newsspazio.blogspot.com/search/label/shuttle

Per tutte le informazioni dul telescopio spaziale Hubble date un'occhiata alla sua sezione, qui
http://newsspazio.blogspot.com/search/label/hubble

Problemi per la sonda indiana Chandrayaan-1 in orbita intorno alla Luna

(Immagine, fonte ISRO)

NEWS SPAZIO :- Torniamo a parlare di Chandrayaan-1, la sonda indiana lanciata lo scorso 22 ottobre ed attualmente in orbita intorno alla Luna.

In base a quanto riportato lo scorso 17 luglio 2009 in un articolo del sito del "The Hindu" nella sonda si sarebbe verificato un malfunzionamento allo Star Sensor risalente al 16 maggio, causato dall'eccessivo riscaldamento del satellite stesso (in quello stesso periodo l'orbita di Cahndrayaan-1 fu variata, da 100 a 200 Km di altezza).

Lo Star Sensor è un componente molto importante per la missione, poiché serve ad orientarsi tramite l'osservazione delle stelle fisse. Mantenere il corretto orientamento verso la superficie lunare consente a tutti gli strumenti di bordo (vedi qui e qui) di poter lavorare.

Al momento gli scienziati di missione sono riusciti a trovare una soluzione "tampone", orientando Chandrayaan-1 mediante l'uso dei giroscopi di bordo, dispositivi elettro-meccanici meno sensibili al calore.

Il presidente dell'Agenzia Spaziale Indiana, G. Madhavan Nair, ha comunque dichiarato che Chandrayaan-1 ha già raggiunto il 90% degli obiettivi scientifici di missione.
Al giorno 17 luglio 2009 la sonda ha compiuto 3000 orbite intorno alla Luna ed ha inviato a Terra più di 70.000 immagini della superficie lunare.

Non è dato di sapere però per quanto tempo funzionerà la soluzione trovata per garantire l'assetto, ma all'interno dell'Agenzia Spaziale Indiana si confida di riuscire a completare il 100% del lavoro previsto per la missione.

Consultate la sezione “India” del blog per avere tutte le notizie della missione Cahdnrayaan-1
http://newsspazio.blogspot.com/search/label/india

martedì 21 luglio 2009

Un nuovo impatto su Giove


NEWS SPAZIO :- La NASA ha confermato l'avvenuto impatto di un corpo celeste con il pianeta Giove in seguito alla segnalazione di un astronomo dilettante australiano, Anthony Wesley, in base alla quale una nuova chiazza scura era comparsa improvvisamente su Giove.

Nella giornata di ieri, tra le 12:00 e le 18:00 ora italiana, gli scienziati NASA del JPL (Jet Propulsion Laboratory) di Pasadena hanno utilizzato la Infrared Telescope Facility a Mauna Kea (Hawaii) ed hanno verificato la presenza di una collisione.
Un altro oggetto ha bombardato Giove, esattamente 15 anni dopo l'impatto con la cometa Shoemaker-Levy 9.

Le immagini agli infrarossi mostrano che il punto in cui è avvenuto l'impatto si trova vicino al polo sud con una "cicatrice" visibile e con particelle luminose nell'alta atmosfera gioviana, rilevate alle lunghezze d'onda near-infrared. In più è stato rilevato un riscaldamento della troposfera con possibile emissione extra di ammoniaca rilevata alle lunghezze d'onda mid-infrared.


Glenn Orton, uno scienziato del JPL che insieme al suo team ha rilevato le tracce dell'impatto ha dichiarato: "Potrebbe essere l'impatto di una cometa, ma non ne siamo sicuri". Si tratta di eventi estremamente rari. Ad ogni modo altre osservazioni per indagare ulteriormente sono già in programma, anche con altri telescopi.

Immagini, fonte NASA/JPL/Infrared Telescope Facility.

Fonte dati, JPL.

lunedì 20 luglio 2009

Apollo 11 - 20 luglio 1969, "A small step for a man..."

NEWS SPAZIO :- Ci siamo. Dopo il decollo dal Kennedy Space Center del gigantesco razzo Saturn V e circa quattro giorni di viaggio l'Apollo 11 arriva in orbita intorno alla Luna.


Il 20 luglio 1969 alle ore 1:47 pm EDT (ore 19:47 ita) il modulo lunare "Eagle" si separa dal modulo di comando "Columbia".


A bordo del LEM vi sono Neil Armstrong e Edwin Buzz Aldrin che si preparano per la discesa sul suolo lunare. Michael Collins resta nel Columbia, in orbita.

Il "touch down" avviene alle ore 4:18 PM EDT (22:18 ita).
Le storiche parole: "Houston, Tranquility Base here. The Eagle has landed". Ecco la voce di Armstrong

Alle ore 10:56 PM EDT (04:56 del 21 Luglio 1969 da noi in Italia) Neil Armstrong diventa il primo essere umano a posare il piede sulla Luna.


Le sue storiche parole: "A small step for a man, one giant leap for mankind". Ecco l'audio
http://www.nasa.gov/wav/62284main_onesmall2.wav


Aldrin seguì Armstrong sul suolo lunare dopo circa quindici minuti.


Dopo essere uscito dal LEM questi disse: "Ora voglio chiudere parzialmente il portellone, facendo attenzione a non restare chiuso fuori!".


"Ottima idea!" rispose Armstrong.



Attaccata ad una gamba del LEM vi è una placca metallica con un messaggio inciso.


"Here men from the planet Earth first set foot upon the Moon, July 1969 A.D. We came in peace for all mankind."

"Qui gli uomini del pianeta Terra che per primi misero piede sulla Luna, Luglio 1969 A.D. Venimmo in pace per tutta l'umanità".

La domanda adesso è: siamo pronti per Luna 2.0 ?

Immagini, fonte NASA.

sabato 18 luglio 2009

La sonda LRO fotografa i siti di allunaggio delle missioni Apollo sulla Luna

(Immagine, fonte NASA's Goddard Space Flight Center Scientific Visualization Studio)

NEWS SPAZIO :- La notizia di per sé piuttosto semplice è tuttavia estremamente emozionante. Per la prima volta dopo quarant'anni possiamo vedere "dall'alto" i vari siti di allunaggio delle missioni americane Apollo sulla Luna. La NASA ha infatti rilasciato le prime immagini della sonda LRO Lunar Reconnaissance Orbiter che mostrano per l'appunto i luoghi della superficie lunare dove si posarono i moduli lunari delle varie missioni Apollo.

Fino ad ora il "sistema visivo" di LRO ha individuato cinque dei sei LEM (lo stadio di discesa, l'unico rimasto). Manca ancora all'appello il sito di allunaggio di Apollo 12, ma si ritiene che possa essere fotografato nelle prossime settimane.

Direi che non c'è bisogno di molte parole, ecco le immagini, letteralmente fantastiche (immagini, fonte NASA/Goddard Space Flight Center/Arizona State University).

Apollo 11


Apollo 15


Apollo 16


Apollo 17


Apollo 14


Eccoli là, nella loro semplicità, alcuni pixel e varie ombre che restano a testimonianza della grande impresa compiuta dall'umanità quarant'anni or sono.

Un discorso particolare merita il sito di Apollo 14, che per le condizioni di illuminazione in cui si è trovato nel momento in cui LRO risuciva a "catturarlo" presenta molti dettagli spettacolari.


E' facilmente riconoscibile il modulo di discesa, insieme alla strumentazione scientifica lasciata al suolo. Si riesce a distinguere perfino il "sentiero" creato dalle orme degli astronauti.

LRO è ancora nella sua orbita ellittica di calibrazione, ed è questo che ha causato una leggera differennza in risoluzione tra i vari siti, ma direi che queste immagini nella loro semplicità dicono l'ultima definitiva parola ad ogni possibile ipotesi di dubbio circa la veridicità di tutte le missioni americane degli anni '60 e '70 sulla Luna.

Fonte dati: NASA.

Space Shutte Endeavour STS-127 arrivato alla Stazione Spaziale Internazionale

NEWS SPAZIO :- Aggiornamento sulla missione Space Shuttle Endeavour STS-127, partita dal Kennedy Space Center in Florida giovedì scorso alle ore 00:03 ora italiana (immagine, fonte NASA TV).

Al terzo giorno vi è stato l'arrivo alla Stazione Spaziale Internazionale. Endeavour si è agganciato al PMA-2 (Pressurized Mating Adapter) del modulo Harmony alle ore 1:47 PM EDT (19:47 ita) di ieri venerdì 17 luglio 2009.

Grande attenzione è dedicata alla valutazione dello stato di salute dello scudo termico dell'Orbiter. Durante il primo giorno di missione l'equipaggio ha condotto le ispezioni (ormai) di routine.

Durante poi le fasi finali dell'avvicinamento l'Endeavour ha compiuto la manovra di "backflip” (rotazione a 360°) in modo che l'equipaggio della ISS potesse fotografare in dettaglio lo scudo termico dell'Orbiter stesso.

Oggi è previsto un piccolo reboost della Stazione Spaziale Internazionale che avrà luogo alle ore 8:27 PM EDT (02:27 ita di domani, domenica 19 luglio) per via di un detrito spaziale sconosciuto in avvicinamento. La manovra durerà circa 15 minuti e sarà effettuata mediante i razzi di spinta dell'Endeavour.

venerdì 17 luglio 2009

La NASA pubblica i video restaurati in HD dello sbarco sulla Luna di Apollo 11

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Nell'ambito delle iniziative in programma per celebrare i 40 anni dall'Apollo 11, la NASA ha pubblicato ieri i video "restaurati" delle prime passeggiate lunari. Per adesso sono stati pubblicati solamente alcuni tra i momenti più significativi delle storiche "moonwalk" di Neil Armstrong e Buzz Aldrin.

Il progetto è di dimensioni più grandi (Apollo 11 moonwalk restoration project), sarà completato a settembre e prevede di restaurare materiale proveniente da varie fonti, tra cui nastri registrati dallo switching center NASA di Sydney in Australia, i nastri originali dall'archivio della CBS News Archive ecc. ecc.

La NASA ha commissionato alla società Lowry Digital di Burbank (California) il compito di ottenere la migliore qualità di immagine possibile dalle vecchie registrazioni recuperate, migliorandole il più possibile utilizzando le più attuali tecnologie di restauro.

Lowry Digital è specializzata nel restauro di vecchi film e video di Hollywood. Il loro primo sforzo è stato appunto quello di restaurare 15 scene rappresentanti i momenti più significativi delle tre ore e mezzo passate da Armstrong e Aldrin sulla superficie lunare.

Le immagini dei due astronauti che saltellano furono registrate da una piccola videocamera a bordo del modulo lunare avente un formato di scanning non standard. Per adattare tale formato allo standard televisivo dell'epoca le varie stazioni di rilevamento NASA dovettero convertire tali immagini nel formato "standard U.S. broadcast TV signal" per poi trasmetterle al Mission Control a Huston attraverso connessioni a microonde, satelliti di comunicazione Intelsat e linee di terra analogiche AT&T.

Quando alla fine queste immagini raggiunsero le TV internazionali esse erano "abbastanza" degradate.

Nelle stazioni di rilevamento in Australia e negli Stati Uniti gli ingegneri registrarono su nastri di backup di 1 pollice i dati inviati da Apollo. Ogni nastro conteneva 14 tracce di dati, incluse informazioni biomediche, voce. Un canale era dedicato al video. Purtroppo di tali nastri "originali" si è persa ogni traccia. C'è stata una ricerca durata tre anni che non ha dato esito. E' comunque in corso un'inchiesta che dovrebbe terminare a breve e rendere pubbliche le sue conclusioni.

Una copia dei primi video restaurati è disponibile a questo link NASA
http://www.nasa.gov/multimedia/hd/apollo11.html

Il sito NASA delle iniziative per i 40 anni da Apollo è il seguente
http://www.nasa.gov/apollo40th

giovedì 16 luglio 2009

Apollo 11 - 16 luglio 1969, decolla il Saturn V

NEWS SPAZIO :- Cifra tonda quest'anno. Sono ben 40 gli anni che ci separano dalla prima missione umana sulla Luna. Anche se la protagonista è stata la NASA, l'ente spaziale americano, è un po' tutta la razza umana che ha toccato un altro corpo celeste.

Sono tantissime le iniziative in tutto il mondo per ricordare quei giorni. Io lo faccio pubblicando alcune immagini storiche, tra quelle per me più significative.

E' il 16 luglio 1969, il gigantesco razzo Saturn V è sul Launch Pad 39A del Kennedy Space Center in Florida.


Alle ore 9:32 AM EDT, corrispondenti alle 15:32 italiane, il decollo. L'avventura di Apollo 11 è iniziata!


"Lift Off!"


Torre di lancio sgombra!


Nel modulo di comando gli astronauti Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins.


Ricordate di fare click sulle immagini per vederle alla loro risoluzione originale.

Immagini, fonte NASA.

Space Shuttle Endeavour STS-127 in volo. Destinazione: Stazione Spaziale Internazionale!


NEWS SPAZIO :- Alla fine anche il tempo ha collaborato. Lo Space Shuttle Endeavour STS-127 è finalmente decollato dal launch Pad 39A del Kennedy Space Center in Florida questa notte alle ore 00:03 ora italiana.

Dopo vari ritardi causati dalle condizioni meteorologiche proibitive il sesto tentativo è stato quello buono. E' iniziata così la missione STS-127 che durerà 16 giorni. Endeavour si aggancerà alla Stazione Spaziale Internazionale tra due giorni, venerdì 17 luglio alle 19:55 ora italiana.

Durante il decollo sono stati osservati vari detriti (schiuma e/o ghiaccio) che apparentemente hanno impattato sull'Orbiter, ma i manager Shuttle hanno detto che gli impatti non sembrano essere pericolosi.


Nella giornata di oggi saranno effettuati gli ormai usuali controlli sullo scudo termico dell'Orbiter.


Ecco il video del lancio



Per il dettaglio della missione STS-127 andate a questo post


http://newsspazio.blogspot.com/2009/05/la-prossima-missione-space-shuttle.html

Immagini, fonte NASA TV.

mercoledì 15 luglio 2009

Sopra e sotto la superficie di Marte, by MRO!


NEWS SPAZIO :- E' stata ripresa il giorno 8 febbraio 2009 questa prima spettacolare immagine di Marte. Essa mostra una serie di canaloni nella regione Acidalia Planitia, la pianura che contiene la famosissima regione di Cydonia.

L'immagine qui di seguito invece è del 7 febbraio 2009 ed è stata ripresa dallo strumento SHARAD (Shallow Subsurface Radar, radar a penetrazione nel sottosuolo) a bordo della sonda americana MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) durante la sua ricerca di acqua liquida/congelata al di sotto della superficie marziana, fino ad 1 Km di profondità.


SHARAD sonda la "sub-superficie" mediante onde radar aventi una frequenza nella banda 15-25 MHz. L'onda radar di ritorno (catturata dall'antenna di SHARAD) è sensibile alle variazioni nella riflessione elettrica caratteristica di rocce, sabbia ed acqua (quest'ultima ad esempio è altamente conduttiva ed ha un ritorno radar molto forte).

Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.

martedì 14 luglio 2009

Programma Mars500: terminato oggi il primo esperimento di 105 giorni di isolamento

(Immagine, fonte ESA)

NEWS SPAZIO :- Completati i 105 giorni del primo studio Mars500 a Mosca, avente l'obiettivo di studiare gli aspetti psicologici e medici di lunghi viaggi spaziali. Alle ore 12:00 CEST (Central Europe Summer Time, che corrisponde all'ora italiana) di oggi 14 luglio 2009 è stato aperto il portellone della isolation facility e l'equipaggio è "atterrato" sul Pianeta Madre.
L'avventura era iniziata il 31 marzo scorso all'Institute of Medical and Biological Problems (IMBP) di Mosca ed è durata 105 giorni. Si veda il seguente link per i dettagli dell'esperimento e del programma Mars500.

http://newsspazio.blogspot.com/2009/02/lesa-ha-annunciato-i-partecipanti.html


All'interno della isolation facility l'equipaggio è stato sottoposto a tutta una serie di scenari tipici di un profilo di missione verso Marte, inclusi lancio, lunghissimo viaggio, arrivo, trasferimento sulla/dalla superficie del Pianeta Rosso ed infine l'altrettanto lunghissimo viaggio di ritorno a casa. I compiti loro assegnati sono stati simili a quelli di una vera missione spaziale.
Hanno inoltre dovuto affrontare emergenze simulate, il tutto simulando anche i ritardi nelle comunicazioni con la Terra, fino a venti minuti per trasmissione.

I partecipanti sono stati inoltre soggetti per esperimenti scientifici per valutare gli effetti psicologici e fisiologici dell'isolamento. Tali esperimenti sono stati proposti da istituti di ricerca di vari stati europei, tra cui Germania, Francia, Italia, Belgio, Austria e Paesi Bassi, oltre che Russi e Stati Uniti.

Inoltre l'equipaggio ha coltivato parte del cibo, foglie di insalata, ravanelli e cavolo come "integratore" naturale ai cibi pre-confezionati "astronaut-style". Il tempo libero è stato trascorso leggendo, guardando film, suonando musica e giocando.

Simonetta Di Pippo, Director of Human Spaceflight in ESA era presenta all'apertura del portellone: "L'equipaggio ha compiuto un lavoro eccellente. Mi voglio congratulare in particolare con Oliver and Cyrille [i due membri europei dell'equipaggio], sono orgogliosa del loro contributo personale e professionale al successo di questa simulazione di 105 giorni... ".

E’ previsto per l’inizio del 2010 l’avvio della simulazione “completa”, che durerà 520 giorni e simulerà una missione completa su Marte. Sono previsti altri sei partecipanti che verranno isolati nella stessa isolation facility dell’IBMP utilizzata per il primo esperimento.

Falcon 1 lancia con successo in orbita RazakSat



NEWS SPAZIO :- Chi ha avuto più fortuna questa notte è stato il lanciatore Falcon 1 della SpaceX che ha lanciato in orbita il secondo satellite della Malesia, RazakSat.

Tutti i dettagli li trovate a questo link
http://newsspazio.blogspot.com/2009/07/lancio-di-razaksat-il-2-satellite-della.html

Lift off alle ore 20:36 PDT del 13 luglio 2009, corrispondenti qui da noi alle 05:36 di questa mattina.

La cosa ha in sé due aspetti significativi nello stesso tempo, e cioè l'attività spaziale della Malesia di cui abbiamo discusso nel precedente post linkato sopra ed il primo lancio spaziale commerciale effettuato da una compagnia privata.