NEWS SPAZIO :- Su Marte ci stiamo avvicinando ad un periodo in cui sono molto probabili tempeste di polvere, un bel problema per le sonde MER (Mars Exploration Rover) Spirit ed Opportunity.
Il prossimo 21 aprile Marte si troverà nel punto della sua orbita più vicino al sole. Un mese dopo, l’equinozio marziano segnerà l’inizio dell’estate nell’emisfero sud. Il riscaldamento dell’atmosfera che ne seguirà renderà le successive settimane il periodo dell’anno più propizio per il verificarsi di tempeste di polvere, potenti abbastanza per mettere in difficoltà le piccole sonde terrestri.
Le parole di Bill Nelson, capo dell’engineering team per Spirit ed Opportunity del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena (California): “Poiché i rover sono alimentati dall’energia solare, la polvere nell’atmosfera è estremamente importante per noi”.
La settimana scorsa il computer di Spirit si è resettato per ben due volte. Si tratta di un comportamento molto strano che è sotto studio da parte dei tecnici, e che però non è assolutamente legato agli effetti della polvere. Spirit ha ricevuto da Terra i comandi per trasmettere nei prossimi giorni maggiori dati di diagnostica, per aiutare a capire le ragioni del reboot.
Dopo vari mesi di aria relativamente pulita, l’aumento della foschia in Marzo ha ridotto di circa il 20% l’energia elettrica generata giornalmente da Spirit, e del 30% per quanto riguarda Opportunity.
Questa foschia diffusa proviene da una tempesta “regionale” che ha diffuso parecchia polvere nei cieli a sud dei rover. Attualmente nelle zone dove si trovano i due robot le condizioni sono più miti, e comunque migliori rispetto alle peggiori condizioni che avevano incontrato nel luglio 2007 (circa un anno marziano fa) quando la polvere nell’aria aveva bloccato più del 99% della luce solare (diretta).
Entrambi i rover puntano le loro fotocamere verso il sole ogni giorno, per controllare la “pulizia” dell’aria. Queste misurazioni consentono al team a Terra di compiere stime su quanta energia elettrica potrà essere generata per il giorno successivo. Altre informazioni di aiuto provengono dall’orbita marziana, in particolare dalle sonde NASA MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) – ormai una cara amica di questo blog – e da Mars Odyssey.
La Mars Color Imager a bordo di MRO riesce a monitorare l’intero Pianeta Rosso ogni giorno, con una risoluzione comparabile con satelliti meteorologici terrestri, in modo da poter identificare dove la polvere si sta alzando nell’atmosfera ed in che direzione si sta muovendo, giorno per giorno.
Michael Malin, del Malin Space Science Systems di San Diego, PI per il Mars Color Imager: “I nostri dati storici relativi alle osservazioni del tempo su Marte, inclusi i dati della missione Mars Global Surveyor dal 1998 al 2007, ci aiutano a capire cosa aspettarci. Il tempo su Marte è molto più ripetitivo di anno in anno rispetto al tempo sulla Terra. Gli eventi globali del tipo tempeste-di-polvere non si verificano necessariamente ogni anno marziano, ma se si verificano lo fanno in questo periodo dell’anno”.
Altri due strumenti sono importanti per monitorare i cambiamenti della polvere presente nell’aria o della temperatura, sempre legata alla presenza di polvere nell’alta atmosfera di Marte. Si tratta del THEMIS (Thermal Emission Imaging System) a bordo di Mars Odyssey ed il MCS (Mars Climate Sounder) su MRO.
Quando le osservazioni orbitali indicano che una tempesta si sta avvicinando ad un rover, il team di missione intraprende le azioni necessarie per risparmiare energia. Ad esempio può essere ridotto il tempo di attività del robot o possono essere diminuite o cancellate alcune comunicazioni.
Lo stesso vento che può oscurare il sole può anche avere un effetto “benefico” sui rover, ripulendo i pannelli solari dalla polvere depositatasi durante la normale attività, provocando così un aumento nella produzione di energia elettrica. Un esempio è quanto descritto in questo precedente post
http://newsspazio.blogspot.com/2009/02/il-vento-su-marte-aiuta-il-rover-spirit.html
Il team di missione conta molto su questo.
Fonte dati: JPL.
Il prossimo 21 aprile Marte si troverà nel punto della sua orbita più vicino al sole. Un mese dopo, l’equinozio marziano segnerà l’inizio dell’estate nell’emisfero sud. Il riscaldamento dell’atmosfera che ne seguirà renderà le successive settimane il periodo dell’anno più propizio per il verificarsi di tempeste di polvere, potenti abbastanza per mettere in difficoltà le piccole sonde terrestri.
Le parole di Bill Nelson, capo dell’engineering team per Spirit ed Opportunity del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena (California): “Poiché i rover sono alimentati dall’energia solare, la polvere nell’atmosfera è estremamente importante per noi”.
La settimana scorsa il computer di Spirit si è resettato per ben due volte. Si tratta di un comportamento molto strano che è sotto studio da parte dei tecnici, e che però non è assolutamente legato agli effetti della polvere. Spirit ha ricevuto da Terra i comandi per trasmettere nei prossimi giorni maggiori dati di diagnostica, per aiutare a capire le ragioni del reboot.
Dopo vari mesi di aria relativamente pulita, l’aumento della foschia in Marzo ha ridotto di circa il 20% l’energia elettrica generata giornalmente da Spirit, e del 30% per quanto riguarda Opportunity.
Questa foschia diffusa proviene da una tempesta “regionale” che ha diffuso parecchia polvere nei cieli a sud dei rover. Attualmente nelle zone dove si trovano i due robot le condizioni sono più miti, e comunque migliori rispetto alle peggiori condizioni che avevano incontrato nel luglio 2007 (circa un anno marziano fa) quando la polvere nell’aria aveva bloccato più del 99% della luce solare (diretta).
Entrambi i rover puntano le loro fotocamere verso il sole ogni giorno, per controllare la “pulizia” dell’aria. Queste misurazioni consentono al team a Terra di compiere stime su quanta energia elettrica potrà essere generata per il giorno successivo. Altre informazioni di aiuto provengono dall’orbita marziana, in particolare dalle sonde NASA MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) – ormai una cara amica di questo blog – e da Mars Odyssey.
La Mars Color Imager a bordo di MRO riesce a monitorare l’intero Pianeta Rosso ogni giorno, con una risoluzione comparabile con satelliti meteorologici terrestri, in modo da poter identificare dove la polvere si sta alzando nell’atmosfera ed in che direzione si sta muovendo, giorno per giorno.
Michael Malin, del Malin Space Science Systems di San Diego, PI per il Mars Color Imager: “I nostri dati storici relativi alle osservazioni del tempo su Marte, inclusi i dati della missione Mars Global Surveyor dal 1998 al 2007, ci aiutano a capire cosa aspettarci. Il tempo su Marte è molto più ripetitivo di anno in anno rispetto al tempo sulla Terra. Gli eventi globali del tipo tempeste-di-polvere non si verificano necessariamente ogni anno marziano, ma se si verificano lo fanno in questo periodo dell’anno”.
Altri due strumenti sono importanti per monitorare i cambiamenti della polvere presente nell’aria o della temperatura, sempre legata alla presenza di polvere nell’alta atmosfera di Marte. Si tratta del THEMIS (Thermal Emission Imaging System) a bordo di Mars Odyssey ed il MCS (Mars Climate Sounder) su MRO.
Quando le osservazioni orbitali indicano che una tempesta si sta avvicinando ad un rover, il team di missione intraprende le azioni necessarie per risparmiare energia. Ad esempio può essere ridotto il tempo di attività del robot o possono essere diminuite o cancellate alcune comunicazioni.
Lo stesso vento che può oscurare il sole può anche avere un effetto “benefico” sui rover, ripulendo i pannelli solari dalla polvere depositatasi durante la normale attività, provocando così un aumento nella produzione di energia elettrica. Un esempio è quanto descritto in questo precedente post
http://newsspazio.blogspot.com/2009/02/il-vento-su-marte-aiuta-il-rover-spirit.html
Il team di missione conta molto su questo.
Fonte dati: JPL.
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