NEWS SPAZIO :- Guardare il cielo con un telescopio è un po' come fare un viaggio nel tempo, nel vero senso della parola. Sì perché ciò che noi vediamo quando ad esempio guardiamo una stella è la luce che essa ha generato e che raggiunto i nostri occhi. Ma la luce, "radiazione elettromagnetica nello spettro del visibile", per arrivare dalla stella che l'ha generata a noi impiega del tempo. Quanto? Dipende dalla sua distanza da noi: più lontana è e più tempo ci impiegherà.
La luce viaggia ad una velocità tremendamente grande, eppure non è infinita. Un fascio di luce percorre circa 300.000 chilometri ogni secondo, e quando guardiamo una stella che dista da noi 1000 anni luce ciò che guardiamo è la luce che ha viaggiato 1000 anni prima di raggiungere i nostri occhi, e che quindi ci mostra come tale stella appariva 1000 anni fa.
Il nostro sole dista da noi "appena" otto minuti luce, e quando lo guardiamo la luce che colpisce i nostri occhi è stata "creata" otto minuti prima, ed ha viaggiato nello spazio per tutto questo tempo prima di interagire con la nostra retina.
Tutto questo per dire che più lontano ci spingiamo nello spazio, grazie ai nostri telescopi, e più lontano nel tempo noi andiamo. La notizia che voglio presentare è la scoperta da parte di un gruppo di astronomi di un oggetto gigantesco e misterioso, un oggetto che esisteva in un tempo quando il nostro universo aveva solamente 800 milioni di anni. Usando i dati di vari telescopi si è potuto guardare così lontano nel tempo e scoprire questo oggetto che si estende per una dimensione di 55.000 anni luce (la lunghezza è comparabile al raggio della nostra galassia).
Gli scienziati sono sbalorditi più di noi. Non riescono ancora a comprendere di cosa si tratti, tanto che si riferiscono ad esso chiamandolo "blob", anche se gli è stato dato il nome di Himiko, una misteriosa e leggendaria regina giapponese. Sebbene siano stati utilizzati i migliori telescopi del mondo il mistero resta totale. Proprio perché si tratta di uno degli oggetti più distanti mai osservato prima, la debolezza della sua immagine non è sufficiente per determinarne la sua composizione.
Si potrebbe trattare di gas ionizzato "energizzato" da un super massiccio buco nero, di una galassia primordiale con un grande accumulo di gas, oppure potrebbe trattarsi di una collisione di due giovani galassie, o magari un super vento proveniente da un processo intensivo di formazione di stelle. Potrebbe anche essere una galassia gigante con una massa pari a 40 miliardi di soli.
Masami Ouchi, l'autore principale dello studio condotto agli osservatori del Carnegie Institution di Pasadena (California) e che ha guidato un team internazionale di astronomi (US, Giappone e Regno Unito): "Più lontano guardiamo nello spazio, più lontano andiamo indietro nel tempo. Sono molto sorpreso da questa scoperta. Non avrei mai immaginato che potesse esistere un oggetto così grande in quella prima fase della storia dell'Universo. In accordo con il modello 'concordance model of Big Bang cosmology' i piccoli oggetti si formano per primi, e poi si uniscono per produrre sistemi più grandi. Questo Blob aveva la dimensione tipica delle galassie odierne quando l'età dell'universo era di circa 800 milioni di anni, solamente il 6% dell'età che ha adesso!"
I blob scoperti fino ad ora erano stati individuati ad una "distanza-temporale" tipica di quando l'Universo aveva tra i 2 ed i 3 miliardi di anni. Himiko è localizzato in un punto di transizione nell'evoluzione dell'Universo stesso, un punto chiamato "reionization epoch", il quale si trovava nel bel mezzo dell'alba cosmica, nell'epoca che andava da 200 milioni ad 1 miliardo di anni dopo il Big Bang (durante questo periodo l'idrogeno neutro iniziò a formare quasar, stelle e le prime galassie).
Gli astronomi sondano questa era alla ricerca di specifiche tracce di idrogeno dalla dispersione dei fotoni creati dalle nuvole ionizzate di gas.
Il team aveva inizialmente "visto" Himiko tra 207 candidate galassie lontane, individuate sulle lunghezze d'onda del visibile. Ma con successive osservazioni spettroscopiche la distanza è risultata essere 12,9 miliardi di anni.
La ricerca è pubblicata nel numero del 10 maggio 2009 di The Astrophysical Journal. Il lavoro è stato finanziato dalla NASA attraverso il JPL/Caltech, il Department of Energy, ed il Carnegie Institution. L'attività è basata in parte su dati collezionati al Subaru Telescope (National Astronomical Observatory del Giappone), il W.M. Keck Observatory (California Institute of Technology / University of California / NASA), lo Spitzer Space Telescope (JPL / NASA), i Magellan telescopes (Carnegie Institution, Harvard University, MIT, University of Michigan, University of Arizona) e lo United Kingdom Infrared Telescope (Joint Astronomy Centre per conto del Science and Technology Facilities Council UK).
A proposito: la righetta in basso a destra nell'immagine indica una estensione di 10.000 anni luce (kly, kilo light year)!
Bellissimo. Chissà cosa potremo vedere una volta che avremo lo strumento adatto.
RispondiEliminaPost come questi sono veramente belli perché uniscono all'importanza della scoperta la completezza dell'informazione.
Continua così.
Tutti parlano di un "inizio dell'Universo". Ma è legittimo chiedersi: prima di questo "inizio" cosa c'era? Forse non ha tanto senso dire che non esisteva nulla!
RispondiEliminaForse allora un inizio non c'è mai stato...Forse noi viviamo in un nostro piccolo (si fa x dire) universo accanto a tanti altri universi...
Oppure ancora all'interno di un mega-Universo infinito dove il tempo e lo spazio non hanno alcun senso (almeno x come noi li intendiamo)...
Insomma: il mistero continua...e continuerà ancora x molto, molto, molto tempo!
Porsi domande non solo è sempre lecito, ma è assolutamente indispensabile.
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