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mercoledì 31 dicembre 2008

La tragedia dello Space Shuttle Columbia STS-107: indagine terminata

La NASA ha rilasciato ieri un report che conclude i sei anni di indagini a seguito della tragedia dello Space Shuttle Columbia, disintegratosi il giorno 1 febbraio 2003 durante il rientro nell'atmosfera al termine della missione STS-107.

Il Columbia Crew Survival Investigation Report descrive, nelle sue oltre 400 pagine, gli ultimi tragici momenti del Columbia e del suo equipaggio. La conclusione più forte è che in nessun modo l'equipaggio sarebbe potuto sopravvivere. Il danno causato al Columbia durante il decollo, quando un piccolo pezzo di materiale dal peso di 0,75 Kg si staccò dal grosso serbatoio centrale ed urtò contro l'ala sinistra, fu tale che niente avrebbe potuto salvare la navetta e l'equipaggio al rientro.

Il report include anche 30 raccomandazioni per aumentare la sicurezza dell'equipaggio durante le missioni spaziali. Queste ricoprono molte aree, che vanno dall'addestramento dell'equipaggio alle procedure, vincoli e dotazioni personali per la sicurezza, fino a coprire le metodologie per la progettazione di veicoli spaziali. Include anche raccomandazioni per possibili investigazioni di futuri incidenti.

Quanto sopra a beneficio di tutte le organizzazioni impegnate nell'accesso allo Spazio, sia le agenzie governative di tutto il mondo che le compagnie private. La NASA ha già implementato alcune delle raccomandazioni suggerite dal report all'interno del proprio programma Constellation. Le parole di Wayne Hale, un investigatore che ha preso parte alle indagini: "Chiedo ai progettisti di veicoli spaziali di tutte le altre nazioni del mondo nonchè delle industrie private e del personale qui a casa di leggere questo report ed applicare queste dure lezioni che sono state pagate a caro prezzo".

Il report è disponibile in questo sito:
http://www.nasa.gov/news/reports/index.html

E chiudo questo 2008 pieno di traguardi spaziali importanti raggiunti in tutto il mondo, ricordando proprio l'equipaggio del Columbia STS-107: Comandante Rick Husband, pilota WillieMcCool, mission specialist Kalpana Chawla, David Brown, Laurel Clark, Michael Anderson ed IlanRamon.

Auguri a tutti noi!

L°India spaziale: nuova tecnologia per dimezzare i costi dei razzi vettori

Ho grande ammirazione per la velocità e la volontà con cui l'India sta perseguendo il proprio ambizioso programma spaziale (per maggiori dettagli consultate la sezione di questo blog dedicata all'India, a questo link).

L'ultima notizia in ordine di tempo, e che rappresenta di per sé una importante novità, è che l'ISRO (l'Agenzia Spaziale Indiana), per mezzo del loro capo G. Madhavan Nair, ha comunicato che starebbe sviluppando una nuova generazione di tecnologia a razzo che taglierebbe i costi per l'accesso allo Spazio del 50% (immagine, fonte ISRO).


Attualmente i costi dei razzi vettori indiani sono più bassi di circa il 20-30 % rispetto ai prezzi internazionali. I nuovi veicoli di lancio, gli GSLV-Mk III, saranno invece in grado di dimezzare gli attuali costi. Nair ha detto che i nuovi razzi GSLV-Mk III, che dovrebbero diventare operativi nel 2010, renderanno l'India il provider più economico al mondo per l'offerta di servizi di lancio spaziale per satelliti .

In base alle dichiarazioni di funzionari ISRO, i nuovi razzi GSLV-Mk III avranno la capacità di lanciare nello spazio 4 tonnellate di massa e di metterle in orbita di trasferimento geostazionaria.

Fonte dati, The Economic Times - India Times.

martedì 30 dicembre 2008

Marte, cratere Columbus: paesaggio spettacolare!


Un'altra meravigliosa immagine ripresa dalla telecamera telescopica dell'esperimento HiRISE della sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter). Essa mostra una porzione della parete nord-est interna del cratere Columbus, nell'emisfero sud di Marte, cratere avente il diametro di circa 100 Km.


Strati di rocce sedimentarie sono presenti sia nelle pareti che nel letto del cratere e potrebbero essere state depositate dall'acqua o dal vento. Queste rocce sono poi state erose mostrando così strati successivi. Lo spettrometro a banda vicina agli infrarossi (near-infrared) ha rivelato che questi strati contengono vari minerali "idratati".

Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.

I colori del Natale? Palle di neve? No, deserti rossi e crateri di Marte!


Ecco un'altra spettacolare immagine ripresa il 22 agosto 2008 dalla fotocamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) a bordo della sonda NASA MRO (Mars Reconnaissance Orbiter). Si tratta delle pianure a nord di Marte. Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.


Un paesaggio decisamente natalizio!


Record di lanci spaziali per la Russia nel 2009

Questo 2008 termina con grandi propositi anche per la Russia, intenzionata a realizzare il record di 39 lanci spaziali nel 2009, a dispetto dell'attuale crisi finanziaria internazionale (immagine, fonte NASA).

Nel 2007 le missioni spaziali russe sono state 26 e nel 2008 sono arrivate a 27. Il capo dell'Agenzia Spaziale Russa, Anatoly Perminov, ha detto che verranno onorati tutti gli impegni con i partner internazionali. Le sue parole: "Nonostante le difficoltà create dalla crisi, ci stiamo preparando per lanciare nel 2009 quattro missioni abitate invece di due e stiamo progettando di mandare sei cargo Progress sulla Stazione Spaziale Internazionale invece di quattro".

Relativamente al sistema di localizzazione satellitare russo, il Glonass (l'equivalente del GPS americano), nel 2009 verranno compiuti due lanci con tre satelliti per ognuno di essi.
Attualmente la costellazione di satelliti Glonass è composta da 19 satelliti di cui 16 operativi, due in manutenzione ed un altro che deve essere ritirato. Il sistema necessita di diciotto satelliti per offrire servizi di navigazione satellitare in grado di coprire tutto il territorio della Federazione Russa. I satelliti salgono a 24 se si vuole fornire copertura mondiale. Secondo quanto dichiarato da Perminov lo scorso settembre, il numero di satelliti Glonass arriverà a 30 entro il 2011.

lunedì 29 dicembre 2008

L°India spaziale sempre più avanti: adesso Marte!

L'India spaziale sembra inarrestabile: alle notizie pubblicate fino ad ora (vedi la sezione India di questo blog, qui) ecco aggiungersi la volontà espressa dall'Agenzia Spaziale Indiana (ISRO) di arrivare su Marte nel 2013. Ecco un po' di aggiornamenti.

L'ISRO manderà un astronauta indiano in una missione russa nel 2013 e nel 2015 effettuerà una missione "manned" completamente indiana, con due astronauti per sette giorni in orbita (come già anticipato qui).

E c'è anche Marte tra gli obiettivi indiani. Il presidente della ISRO G. Madhavan Nair ha detto al giornale Press Trust of India che la missione su Marte è attualmente ad uno stadio concettuale, ma entro il prossimo anno sarà completamente progettata, con l'obiettivo di lanciarla nel 2013.

Per lanciare una sonda su Marte verrà utilizzato il GSLV (Geosynchronous Satellite Launch Vehicle), il razzo vettore utilizzato per mettere in orbita geostazionaria i satelliti per comunicazioni. Esso può portare da 2 a 2,5 tonnellate in GTO (Geostationary Transfer Orbit, orbita di trasferimento geostazionaria). Fino ad oggi sono state effettuate cinque missioni con il razzo
GSLV, di cui 4 con successo. L'ultima in ordine di tempo è del 2 settembre 2007.

Sempre Nair ha detto che la fase di progettazione della missione Chandrayaan-II è pronta.

Inoltre l'ISRO ha già mandato in orbita una capsula per 22 giorni che poi è stata recuperata a Terra. Questo esperimento detto SRE (Space Recovery Experiment) è stato un dimostratore di tecnologie da utilizzare per le future missioni con equipaggi umani.

Immagine, fonte NASA.

Razzo Falcon 9 assemblato entro il 31 dicembre

Piccolo aggiornamento sul razzo Falcon 9 della SpaceX, una delle due società private vincitrici del contratto NASA per i rifornimenti di materiale verso la Stazione Spaziale Internazionale (vedi qui).

Il 21 dicembre scorso SpaceX aveva consegnato il primo stadio di Falcon 9 a Cape Canaveral. Ebbene, la notizia è che il lavoro procede ed in casa SpaceX c'è la convinzione che il razzo completo possa essere completamente integrato ed assemblato con il secondo stadio entro la fine dell'anno (come già anticipato in questo post).

I primi lanci di test per il razzo vettore Falcon 9 sono attualmente previsti per l'estate 2009.

Immagine, fonte SpaceX.

domenica 28 dicembre 2008

°Lunar Reconnaissance Orbiter°: un grande passo avanti verso il lancio

Piccolo aggiornamento sulla sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter), la prossima missione NASA sulla Luna (ne abbiamo già parlato qui). Originariamente programmata per essere lanciata nel 2008 è stata rimandata la 2009. Per maggiori informazioni sulla missione consultate la sezione di questo blog dedicata a LRO, qui.

La notizia oggi è che LRO è un passo più vicino al lancio: ha completato con successo i test termici nella camera a vuoto. Nel progetto di una missione spaziale si tratta dello step in cui la navicella è ormai completamente assemblata e dove vengono effettuati tutti i test per verificarne la robustezza alle sollecitazioni estreme a cui sarà sottoposta al lancio e durante la sua attività spaziale (immagine, fonte NASA).

In una comunicazione NASA, Dave Everett, System Engineer della missione LRO ha detto: "Abbiamo cucinato LRO, lo abbiamo congelato, frullato e bombardato con onde elettromagnetiche, e LRO è ancora operativo. Abbiamo eseguito più di 2500 ore di test dal gennaio scorso, e di quest più di 600 nel vuoto".

Quindi, tecnicamente, LRO è praticamente pronto per essere spedito al sito di lancio, Cape Canaveral.

Spettacolari °Dust Devils° che danzano sulle dune di Marte

(Immagine, fonte NASA/JPL/University of Arizona)

I "Dust Devils" sono eventi turbinosi di vento che generano mulinelli di polvere in movimento. Sul pianeta Marte si tratta di un fenomeno osservato molte e molte volte dalle sonde automatiche (vedi qui e qui). Essi producono scarabocchi di scie scure e sono attivi specialmente nel periodo estivo sulle superfici scure come di depositi di materiale sabbioso. Su Marte però ci sono anche grandi tempeste di sabbia, in grado di cancellare i "disegni" prodotti dal passaggio dei Dust Devils.

Un bellissimo esempio di traccie lasciate dai Dust Devils è l'immagine che ho pubblicato, catturata (anch'essa) dalla telecamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) della sonda americana MRO (Mars Reconnaissance Orbiter). Essa è stata ripresa il 19 settembre 2007.

Click-ate sull'immagine per vederla nelle sue dimensioni originali.

sabato 27 dicembre 2008

La politica in Scozia è interessata al business spaziale privato

Il leader dello Scottish National Party in Westminster, Mr. Angus Robertson, è interessato alla realizzazione del primo spazioporto in Scozia da cui effettuare i voli suborbitali della Virgin Galactic. A tale scopo è stata identificata la base RAF Lossiemouth in Moray come possibile sito di lancio.

"La prospettiva di voli spaziali dalla Scozia è una cosa seria ed entusiasmante", sono le parole di Mr. Robertson. Egli ha intenzione di incontrare il ministro della Scienza ed Innovazione britannico Lord Drayson per caldeggiare la scelta di Lossiemouth e per discutere in dettaglio come questo progetto possa essere portato avanti.

La base RAF
Lossiemouth è utilizzata principalmente come base per gli elicotteri di soccorso e per i Tornado Jet ma Mr. Robertson ritiene che possa essere attrezzata anche per i veicoli di Virgin Galactic. Ancora le sue parole: "Le proposte di Virgin Galactic sono una opportunità iconica ed ispiratrice, che significherebbe investimenti in tecnologia, lavoro e turismo, così come scienza ed opportunità di istruzione [...] Sarebbe un errore sottostimare l'enorme potenziale di questi voli, che probabilmente saranno anche in grado di lanciare satelliti in orbita, così come portare turisti in orbita terrestre".

Il presidente di Virgin Galactic, Will Whitehorn, ha
recentemente detto che i primi voli suborbitali potrebbero iniziare a decollare da Lossiemouth entro cinque anni, sebbene vi siano altri due siti potenzialmente idonei, un'altra base aerea scozzese ed una nel sud est dell'Inghilterra.

Il succo della notizia? Si sta muovendo anche la politica - in Europa - che pare abbia individuato in questo nuovo business spaziale imprenditoriale un possibile nuovo terreno per generare lavoro, profitti e benessere.

Che dite, lo chiediamo anche ai nostri politici italiani? In fondo l'Italia è uno dei tre paesi fondatori dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), il primo paese dopo gli Stati Uniti e l'allora Unione Sovietica ad aver lanciato un satellite artificiale, l'unico ad avere un doppio ruolo nel progetto Stazione Spaziale Internazionale, sia come paese dell'ESA (terzo contribuente) e sia tramite accordi bilaterali direttamente con la NASA.

Avete proposte per un possibile spazioporto italiano?

Immagine, fonte Virgin Galactic.

venerdì 26 dicembre 2008

Un astronauta indiano sulla Luna nel 2020

E' di ieri la notizia apparsa su TIMES NOW in base alla quale l'India avrebbe intenzione di effettuare la sua prima missione umana sulla Luna entro il 2020.

Dopo il grande successo della missione Chandrayaan, che stiamo seguendo con molta attenzione e simpatia in questo blog, l'ISRO, l'Agenzia Spaziale Indiana, sta lavorando per mandare un uomo sulla Luna entro l'anno 2020
(immagine, fonte NASA).

Il presidente dell'ISRO, Madhavan Nair, in un'intervista a TIMES NOW dice: "Stiamo sviluppando una capsula per portare esseri umani nello spazio. Due astronauti andranno in orbita intorno alla Terra per circa una settimana nel 2015, e poi 5 o 6 anni dopo invieremo un uomo sulla Luna".

La notizia di per sé è di poche righe. In questo blog c'è una sezione dedicata all'india (eccola qui) e le notizie che arrivano ci descrivono una nazione fortemente motivata a perseguire un programma spaziale molto ambizioso.

I migliori auguri da News Spazio.

mercoledì 24 dicembre 2008

Auguri a tutti!



A caccia di Tempeste su Marte: le stupende immagini di MRO


Incredibili queste immagini riprese dalla sonda NASA MRO, Mars Reconnaissance Orbiter. Si tratta di tempeste sulla superficie di Marte. La prima mostra un fronte di polvere che risale da una rete di canyon, mentre le immagini seguenti sono relative a trombe d'aria sulla cima di vulcani.



Le tempeste di sabbia su Marte svolgono un ruolo importantissimo per la formazione delle nuvole. Esse innalzano le particelle di polvere fino ad alta quota nell'atmosfera, ed il ghiaccio d'acqua ivi presente condensa su di esse, le quali fungono così da catalizzatori per la creazione di nuvole bianche.

Immagini, fonte NASA/JPL-Caltech/MSSS.

Contratti commerciali NASA - industrie private per i rifornimenti alla ISS

Nell'ambito del suo programma COTS di coinvolgimento di industrie private nel business spaziale, la NASA ha assegnato due contratti a due partner commerciali per i servizi di rifornimento "Cargo" alla Stazione Spaziale Internazionale.

Le due società sono la Orbital Science Corp. (Orbital) e la Space Exploration Technologies (SpaceX), entrambe già note ai lettori di questo blog (vedi la sezione dedicata ai partner privati per avere maggiori notizie).

Il contratto NASA avrà inizio il primo gennaio 2009 e durerà sette anni, fino al 31 dicembre 2016. Esso prevede otto voli per la Orbital, per un controvalore di 1,9 miliardi di dollari, e 12 voli per la SpaceX a circa 1,6 miliardi di dollari. Viene richiesto che ogni missione sia in grado di inviare alla ISS almeno 20 tonnellate di rifornimenti. Inclusa nel contratto è anche la possibilità di rifornimenti "non standard", sulla base di eventuali necessità governative.

In questo modo la NASA ritiene di assicurarsi i rifornimenti periodici alla Stazione Spaziale Internazionale anche dopo la fine del progetto Space Shuttle, attualmente prevista per il 2010. Ed anche se nel corso di questo anno sono state molte le voci relative ad un possibile prolungamento dei voli dello Space Shuttle, non c'è ancora niente di deciso.

Lo scorso ottobre all'International Symposium for Personal and Commercial Spaceflight, il vice presidente del marketing e comunicazioni di SpaceX, Diane Murphy, disse che la società ha come proprio obiettivo di iniziale i voli verso la ISS nel 2009 (vedi qui). Per adesso il contratto NASA è solamente per rifornimenti, e quindi per voli non abitati. Ma la capsula Dragon ed il razzo vettore Falcon 9 (entrambi di SpaceX) sono progettati per missioni con equipaggio, ed una volta completati saranno in grado di portare fino a sette astronauti in orbita (vedi qui). Dragon potrà anche essere in grado di fungere da capsula di salvataggio per la ISS (il famoso CRV, che compito che adesso è svolto dalle capsule russe Soyuz).

David W. Thomposon, capo di Orbital ha espresso apprezzamento per la fiducia che la NASA ha riposto in loro ed ha comunicato che il primo volo dimostrativo avrà luogo nel 2010. Ha inoltre aggiunto che il programma di coinvolgimento dei privati nei rifornimenti alla ISS consentirà nello stesso tempo alle compagine private americane di sviluppare nuovi servizi spaziali, ed alla NASA di allocare una porzione maggiore delle proprie risorse per affrontare le grandi sfide spaziali, l'esplorazione umana e scientifica del nostro pianeta e dell'universo in cui viviamo.

Se l'ingresso "ufficiale" dei privati all'interno del progetto Stazione Spaziale Internazionale avrà successo, si tratterà di una soluzione al periodo di "vuoto" tra la fine dello Shuttle e lo sperabile inizio operativo del programma Constellation previsto per il 2015. E si tratterà anche del raggiungimento di una milestone importante per tutta la comunità spaziale, come vado dicendo praticamente da sempre.

martedì 23 dicembre 2008

Paesaggio mozzafiato con crateri 3D di Marte, by MRO e Mars Express

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/UTA/UA/MSSS/ESA/DLR/JPL Solar System Visualization Project)

Questo incredibile paesaggio 3D di Marte mostra tre crateri ad est della regione Hellas di Marte, all'interno dei quali si trovano nascosti enormi ghiacciai di acqua, come rilevato dai radar.

L'immagine è stata creata utilizzando i dati della Context Camera di MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) insieme ai risultati dello SHARAD radar sounder di MRO e combinati con la mappa di elevazione digitale di HRSC di Mars Express. In più i colori della superficie marziana sono stimati dalle immagini a colori della camera HiRISE di MRO di altri crateri.

Recenti misurazioni del radar SHARAD hanno rilevato grandi quantità di ghiaccio di acqua in aree molto vaste, protette dalla sublimazione da strati di roccia, detriti e polvere.

I risultati scientifici della sonda Mars Phoenix, presentati all°AGU 2008: WCL (parte 2)

Riprendiamo a parlare dei risultati presentati all'AGU 2008 dagli scienziati della missione Mars Phoenix. Di particolare importanza ed interesse sono i dati relativi prodotti dal WCL, il Wet Chemistry Laboratory (immagine, fonte NASA / JPL / UA / Texas A & M / MPI).

WCL
WCL è composto da quattro celle, nelle quali viene messa acqua (purissima portata dalla Terra) che poi viene mescolata con alcune piccole quantità di composti chimici per scopi di calibrazione. Viene poi aggiunto un campione di suolo marziano ed il tutto viene agitato. A questo punto entrano in gioco specifici sensori che determinano la quantità di ioni presenti nella soluzione ottenuta. Dopo di ciò vengono aggiunti altri composti chimici per testare la risposta della soluzione: prima un acido e poi tre differenti parti di cloruro di bario allo scopo di determinare la quantità di solfato presente (gli scienziati infatti si aspettavano di trovare molto solfato, come evidenziato nel post precedente). Ecco i risultati principali, presentati da Sam Kounaves:

Il suolo è risultato essere alcalino, con ph=8,3 più o meno 0,5. Il risultato più importante però è che il suolo marziano esaminato contiene circa il 3% (di peso) di carbonato di calcio. E ciò concorda in pieno con i risultati ottenuti dallo strumento TEGA. In più, il team responsabile del WCL ritiene che i loro dati mostrino la presenza di una piccola quantità di solfato, pari all' 1,0 % del peso più o meno 0,5%.

Una cosa sorprendente (rispetto a quanto succede sulla Terra) è la grande velocità con cui i sali contenuti nel suolo marziano si sciolgono ed entrano in soluzione nel momento in cui essi vengono immessi nel becher.

Nessuna differenza è stata osservata tra i campioni raccolti nella superficie e quelli prelevati alla profondità di cinque centimetri (campioni prelevati da profondità maggiori non sono riusciti ad entrare correttamente nel WCL e quindi non sono stati esaminati).

Quella che segue è una tabella che indica le percentuali dei vari ioni rilevati nel suolo marziano. I valori riportati sono "estremamente" preliminari, perciò potrebbero variare in seguito.

Ione (peso %)
Cl- 0.04
ClO4- 0.75
K+ 0.03
Mg2+ 0.15
Na+ 0.10

Peter Smith, il Principal Investigator della missione Phoenix, ha detto che i prossimi mesi vedranno gli scienziati del team al lavoro nel tentativo di sviluppare modelli di una possibile composizione di suolo che possa riprodurre il comportamento di quanto rilevato su Marte da Phoenix tramite TEGA e WCL.

I prossimi risultati saranno riportati alla Lunar and Planetary Science Conference a marzo 2009.

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lunedì 22 dicembre 2008

Primo volo di test per WhiteKnightTwo, Virgin Galactic

Piccolo aggiornamento sul settore spaziale privato, ed in particolare su Virgin Galactic. Dopo l'annuncio di qualche giorno fa (vedi qui) la notizia è che ieri, domenica 21 dicembre 2008, si è svolto con successo il primo "storico" test flight di WhiteKnightTwo, la "nave madre" che trasporterà il veicolo suborbitale SpaceShip2 fino alla quota di 15 Km prima sganciarlo per iniziare la sua missione suborbitale.

Il volo è partito alle ore 08:17 AM PST (17:17 ora italiana) dal deserto Mojave in California ed è durato circa 1 ora. Progettato dalla società Scaled Composites di Mojave, WhiteKnightTwo è equipaggiato con quattro propulsori Pratt and Whitney PW308A.

Alcuni video del volo di test li potete trovare a questo link.

Giornata memorabile quindi, non solo in casa Virgin (che ha in ordine cinque SpaceShipTwo e due WhiteKnightTwo), ma direi anche in casa di tutti noi Space Enthusiastic.


I risultati scientifici della sonda Mars Phoenix, presentati all°AGU 2008: TEGA (parte 1)

Continuiamo a parlare dei risultati scientifici della sonda Mars Phoenix, presentati all'AGU (American Geophysical Union) svoltosi la settimana scorsa a San Francisco. Alcuni primi risultati li avevo già presentati qui.

Ricordate la storia del perclorato su Marte? Avevo concluso quel post dicendo che il lavoro degli scienziati stava continuando, e che ci sarebbero volute settimane se non mesi prima di avere nuovi risultati. Ecco i dati scientifici ottenuti fino ad ora e presentati all'AGU dal team di scienziati della missione. In particolare, di grande interesse sono i risultati degli strumenti TEGA (Thermal and Evolved Gas Analyzer) e WCL (Wet Chemistry Laboratory).

TEGA
TEGA è lo strumento che, prese piccole quantità di suolo marziano, le riscalda lentamente fino ad una temperatura massima di 1000°C, ed "odora" i gas che ne vengono generati (con il suo spettrometro
di massa).

Le specifiche temperature alle quali i gas arrivano allo spettrometro indicano da quali minerali, o composti chimici, erano composti i campioni di suolo esaminati (e da cui questi gas si sono generati), anche se talvolta i risultati possano presentare un certo grado di ambiguità.
TEGA è anche un calorimetro, nel senso che è in grado di registrare eventi quali le variazioni di temperatura, i momenti in cui tali variazioni cessano o aumentano velocemente. In altre parole è possibile determinare gli istanti in cui il "qualcosa" attualmente nel forno subisce una transizione di fase (esempio quando l'acqua diventa da ghiaccio a gas). Tra i risultati di TEGA, il responsabile dello strumento Bill Boynton ha riportato i seguenti:

Sono tre le sostanze trovate nel suolo di Marte con forte evidenza. Esse sono: ghiaccio d'acqua, carbonato di calcio (CaCO3) (probabilmente calcite ma potrebbe anche essere uno degli altri polimorfi come l'aragonite), e sali di perclorato.

Ci sono altri casi poi in cui sono state ottenute alcune informazioni molto suggestive, ma ci sono ancora parecchi studi di laboratorio da effettuare. Un esempio è che è stato osservato un rilascio a bassa temperatura di diossido di carbonio (CO2, o biossido di carbonio, o anche anidride carbonica). Questo fatto potrebbe significare molte cose: carbonati di ferro o di magnesio; CO2 adsorbita, oppure potenzialmente più eccitante, potrebbe essere il prodotto della combustione di "qualcosa di organico" (nel testo originale l'espressione è 'combusted organics').

Ma che significa "combustione di qualcosa di organico"? Il problema è la presenza di perclorato nel suolo. Si tratta di un potente ossidante, specialmente quando si inizia a riscaldare il suolo. Quindi, mentre il campione di suolo marziano viene riscaldato il perclorato potrebbe effettivamente "bruciare" insieme ad ogni materiale organico presente nel campione stesso, producendo così CO2 che il TEGA individua a basse temperature, rendendo quindi non rilevabile ogni materiale organico invece presente.
In sostanza, non sono stati rilevati composti organici, e questo è un fatto. Ma anche se questi fossero stati presenti, avrebbero potuto essere stati distrutti dal perclorato durante la fase di riscaldamento prima che TEGA potesse essere stato in grado di rilevarli.

L'acqua (H2O) è stata rilevata sia a basse che ad alte temperature. Sono parecchie le sostanze in grado di rilasciare acqua. Alcuni esempi: il rilascio di H20 a basse temperature potrebbe essere causato da minerali quali goethite, nontronite, caolinite, solfati di ferro come jarosite, o solfati di magnesio come like kieserite, ecc. Il rilascio i H2O ad alte temperature, invece, potrebbe essere stato causato da altri minerali quali smectite, cloriti, talco, anfiboli, prehnite, ecc.
Occorreranno ulteriori studi di laboratorio per definire una teoria consistente con i risultati sperimentali ottenuti, teoria in grado di spiegarli in un modello consistente.

Un altro risultato importante di TEGA è la NON-individuazione di alcun tipo di solfati. Tuttavia la loro presenza non può essere esclusa a priori perché questi potrebbero trovarsi in alcuni minerali termicamente più stabili, che non si decompongono cioè se riscaldati fino alla temperatura di 1000°C fornita da TEGA.
La cosa strana è che l'aspettativa era invece quella di trovare molti solfati, sulla base dei risultati ottenuti da precedenti missioni atterrate su Marte. Gli studi continuano.

Ok, per adesso mi fermo. In un prossimo post parlerò dei risultati prodotti dal Wet Chemistry Laboratory e presentati anch'essi all'AGU.

Immagine, fonte University of Arizona.

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sabato 20 dicembre 2008

La costruzione dello spazioporto commericale SPACEPORT AMERICA

Un piccolo aggiornamento su Spaceport America, il primo spazioporto commerciale ad avere ottenuto la licenza ad operare negli Stati Uniti, come descritto in questo post precedente.

L'autorità spazioportuale del New Mexico (NMSA) ha annunciato che la compagnia Gerald Martin Construction Management di Albuquerque è stata scelta per la costruzione dello Spaceport America. I lavori dovrebbero cominciare il prossimo Marzo 2009 (al più tardi in Aprile), e terminare entro il 2010.

Il costo stimato per la realizzazione dello spazioporto è di circa 198 milioni di dollari. Lo scorso aprile i cittadini della contea Sierra avevano votato a favore per una tassa da usare per finanziare (in parte) la ormai imminente costruzione dello spazioporto (vedi qui). Le previsioni e le speranze della contea sono che lo sviluppo del nuovo business spaziale porti nuovi posti di lavoro e nuovo benessere per la comunità.

E secondo uno studio sarebbero circa 3500 i nuovi posti di lavoro che nasceranno da qui al 2020 proprio per via di Spaceport America (fonte dati lcsun-news).

4° satellite COSMO-SkyMed: lancio su razzo Delta II

La Boeing ha annunciato di aver firmato ieri il contratto per il lancio del quarto satellite italiano COSMO-SkyMed. Il lancio avverrà nel 2010 su di un razzo Delta II della United Launch Alliance (ULA), dalla base americana Vandenberg Air Force in California.

ULA, la joint venture fra Boeing e Lockheed Martin dedicata ai lanci spaziali, ha già lanciato con successo i precedenti tre satelliti COSMO-SkyMed, tra il giugno 2007 e l'ottobre 2008.

COSMO-SkyMed (Constellation of Small Satellites for Mediterranean basin Observation) è il più importante progetto italiano di osservazione del nostro pianeta, ed è costituito da una costellazione di quattro satelliti dedicati all'osservazione della Terra dallo Spazio, e da alcune stazioni di terra per il controllo orbitale, la ricezione e l'elaborazione dei dati generati in orbita. Le immagini della Terra sono ottenute mediante l'uso di radar SAR (Synthetic Aperture Radar) in banda X, in grado di operare in tutte le condizioni di visibilità.

Gli utenti del sistema COSMO-SkyMed saranno sia organismi istituzionali che operatori commerciali, sia per scopi civili e scientifici che per compiti di difesa.

I satelliti sono stati costruiti dalla Thales Alenia Space Italia, per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Ministero della Difesa Italiano.

venerdì 19 dicembre 2008

Spettacolare Hubble: Giove e Ganimende verso il suo °lato oscuro°

(immagine, fonte NASA, ESA, and E. Karkoschka - University of Arizona)

Per la serie "Scienza per Immagini" ecco un altro capolavoro di Hubble. Una meravigliosa foto di Giove e della sua luna più grande, Ganimede, ripresi in colori naturali dal telescopio spaziale Hubble.

Si tratta di una serie di esposizioni effettuate dalla WFPC2 (Wide Field Planetary Camera 2), in grado di ottenere immagini ad alta risoluzione di oggetti astronomici. L'immagine è stata ripresa il 9 aprile 2007 e rilasciata ieri, 18 dicembre 2008.

E' bellissima, vero? Però è importante dire che c'è un motivo scientifico che ha portato ad utilizzare Hubble per questa serie di esposizioni. Lo scienziato Erich Karkoschka dell'Università dell'Arizona ha richiesto questo esperimento per studiare l'atmosfera di Giove. In altre parole lo studio del passaggio di Ganimede "dietro" Giove, ha permesso a Karkoschka di utilizzare la superficie luminosa riflettente ghiacciata di Ganimede come una specie di sorgente luminosa per illuminare da dietro la parte scura di Giove con cinque filtri differenti, e questo per ottenere la variazione spettrale di parte dell'atmosfera gioviana. Il fatto poi che l'immagine sia anche spettacolare è del tutto non voluto. Ma (pensierino personale) la maggior parte delle immagini della scienza lasciano anche senza parole! Quante volte l'avrò detto?

Fate click sull'immagine per ingrandirla.

giovedì 18 dicembre 2008

Spettacolare immagine dello Space Shuttle in volo sul dorso del Boeing 747

(immagine, fonte NASA/Carla Thomas)

Bellissima, Non ho altre parole! Si tratta dello Shuttle Endeavour che torna al Kennedy Space Center sul dorso del Boeing 747 lo scorso 10 dicembre, dopo che la missione STS-126 si era conclusa con l'atterraggio in California, alla Edwards Air Force Base (vedi qui).

Nell'immagine i due velivoli stanno sorvolando il deserto californaino Mojave. Com'è quel detto, un'immagine un milione di parole?

Ricordate di fare click sulla foto.


Chandrayaan-1: le prime immagini dello strumento americano MMM

(immagine, fonte NASA/JPL/Brown University)

Il Moon Mineralogy Mapper (MMM) è il primo strumento a fornire immagini uniformi ad alta performance della superficie lunare (vedi qui per una sua descrizione). MMM è stato selezionato come Mission of Opportunity attraverso il programma NASA Discovery Program. Carle Pieters della Brown University ne è il Principal Investigator.
MMM
è uno dei payload "internazionali" a bordo della sonda indiana Chandrayaan-1 in orbita intorno alla Luna, di cui abbiamo già parlato molte volte (vedi qui e più in generale nella sezione del blog dedicata all'India).

Ebbene, ecco i primi dati di MMM a differenti lunghezze d'onda.
L'immagine di cui sopra consiste di un sottoinsieme dei dati provenienti da MMM relative alla regione Orientale Basin. La parte a sinistra rappresenta 28 separate lunghezze d'onda di luce riflesse dalla superficie lunare. I toni blu e rossi rivelano cambiamenti nella composizione di roccia e minerali, ed il colore verde è un indicatore dell'abbondanza di minerali contenenti ferro, come il pirosseno.
L'immagine a destra proviene da una unica lunghezza d'onda che contiene emissioni termiche, fornendo un nuovo livello di dettaglio sulla forma e la struttura della superficie, particolarmente sensibile a piccole variazioni nella morfologia locale.

MMM consente agli scienziati di esaminare per la prima volta la mineralogia della Luna ad altissima risoluzione sia spaziale che spettrale.

martedì 16 dicembre 2008

Il primo spazioporto commerciale: un altro passo avanti!

(immagine, fonte Virgin Galactic)

Il prossimo capitolo nella storia del volo spaziale privato lo stanno scrivendo nello stato del New Mexico e si chiama Spaceport America, il primo spazioporto commerciale per decollo orizzontale e verticale, lo stesso per cui lo scorso aprile i cittadini della contea Sierra avevano votato a favore di una tassa proprio per aiutarne la realizzazione (vedi qui). la notizia è di ieri ed è questa. La New Mexico Spaceport Authority (NMSA, l'autorità spazioportuale del New Mexico) ha ottenuto la licenza di lancio per lanci verticali ed orizzontali dalla Federal Aviation Administration’s Associate Administrator for Commercial Space Transportation (FAA/AST).

Si tratta di
un passo fondamentale e necessario per la realizzazione di Spaceport America. La licenza è stata concessa sulla base dello Environmental Impact Study (EIS) Record of Decision (ROD), lo studio di impatto ambientale necessario per l'inizio della costruzione vera e propria.

Tutto questo mi fa venire in mente "... il porto spaziale di Mos Esley...", anche se in comune vi sono solamente le sabbie del deserto circostante. E' infatti dal deserto Chihuahuan, nel New Mexico, che dovrebbero partire i primi voli suborbitali della Virgin Galactic (vedi qui).
Al momento attuale il terminal e l'hangar per i lanci orizzontali (leggi voli suborbitali) sono ancora in fase di progettazione avanzata e le previsioni sono di completarne la realizzazione entro il 2010.

Spaceport America sta lavorando fianco a fianco con i "grandi" nomi dello space business privato, tra i quali Virgin Galactic, Lockheed Martin, Rocket Racing Inc./Armadillo Aerospace, UP Aerospace, Microgravity Enterprises and Payload Specialties.

Che dire? Go New Mexico!

Ancora un lancio cinese: Yaogan-V

Per la seconda volta in due settimane (vedi qui) la Cina ha lanciato un altro satellite per attività di Remote Sensing, con possibili applicazioni sia civili che militari (immagine, fonte Xinhua).

Un razzo Lunga Marcia 4B è decollato dal Taiyuan Satellite Launch Center nella Cina del nord, alle ore 04:22 ora italiana di ieri, portando in orbita il satellite Yaogan-V.

I media cinesi hanno annunciato il lancio con un giorno di anticipo ed hanno aggiunto che la sonda sarà utilizzata per una varietà di applicazioni scientifiche spaziali. Esperti occidentali hanno invece speculato che i veicoli spaziali di serie Yaogan possano essere anche usati per compiti militari.

Quest'ultimo lancio spaziale è stato il decimo nell'arco dell'anno per il programma spaziale cinese ed il 114° di un razzo vettore Lunga Marcia.

Aggiornamento di Mars Phoenix all°AGU Fall Meeting 2008

(immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/University of Arizona/Texas A&M University)

L' American Geophisical Union (AGU) Fall Meeting è una delle quattro più grandi conferenze annuali che si occupa di Scienze Planetarie, in cui gli scienziati presentano gli ultimi risultati delle loro ricerche. Essa si sta svolgendo proprio in questa settimana (dal 15 al 19 dicembre) a San Francisco (California). Neanche a dirlo, vi sono molte sessioni estremamente interessanti, come si può vedere direttamente sul sito web dell'AGU (eccolo).

Ieri pomeriggio (da noi in Italia ieri sera) si è svolta la sessione che ha presentato alcuni risultati ottenuti dal team di missione della sonda Mars Phoenix. Anche se, come orami tutti sappiamo, la missione è stata dichiarata conclusa, i dati in mano agli studiosi sono tanti e tali da impegnarli ancora per parecchio tempo.

E secondo gli scienziati, sono state trovate prove del fatto che il suolo artico marziano (il sito di atterraggio di Phoenix) che adesso è molto secco e molto freddo, nel passato invece è stato più caldo ed umido. Pare che vi siano cicli climatici a lungo termine e nei cicli più caldi il suolo diventa umido abbastanza per modificare la chimica del terreno, producendo effetti che persistono anche nei periodi più freddi.

E' stato possibile realizzare modelli predittivi più accurati, i quali indicano che il vapore d'acqua possa filtrare attraverso il suolo tra l'atmosfera e la sub-superficie ghiacciata (di ghiaccio d'acqua) producendo un aumento della umidità del suolo stesso. Tutto questo sembra essere possibile quando l'inclinazione dell'asse di rotazione di Marte è maggiore di quanto non sia adesso.

Senza una grande luna per stabilizzarlo (come invece abbiamo noi) Marte è soggetto a cicli periodici in cui tale inclinazione diventa anche maggiore dell'inclinazione della nostra Terra. Ed in questi periodi "fortemente inclinati" il sole sorge molto più in alto nei poli di Marte di quanto non faccia adesso, e le pianure artiche (ad esempio dove è atterrato Phoenix) godono di estati più miti e temperate.

Il ghiaccio sotto il suolo intorno a Phoenix non è infatti un deposito sigillato proveniente da un antico oceano. Si tratta piuttosto di un "sistema dinamico" in equilibrio con l'ambiente circostante, il quale cambia - appunto - con i cicli di inclinazione dell'asse del pianeta, su una scala che va da centinaia di migliaia di anni a pochi milioni di anni. Probabilmente vi saranno altre dozzine di cicli nei prossimi 10 milioni di anni.

E' stato scoperto un aspetto molto importante, relativo alla tipologia delle zolle di suolo analizzate da Phoenix, che rappresenta una prova degli effetti dell'acqua. L'esame microscopico mostra la presenza di sabbia e di particelle di polvere portate dal vento, ma le zolle di suolo mostrano maggiore coesione di quanto ci si aspetterebbe normalmente. Non sono fortemente cementate, si sfalderebbero se prese in mano, ma c'è stato qualcosa che ha preso il materiale "grezzo" vento e lo ha "aggregato" insieme.
E la candidata responsabile di questo effetto di unione (o minima cementificazione) è proprio la molecola d'acqua, o (1) aderendo alla superficie delle particelle di suolo aggregandole, oppure (2) sciogliendo e ridepositando i sali presenti nel suolo stesso, sali identificati da Phoenix, tra cui magnesio, perclorato e carbonato di calcio.

Inoltre, Phoenix ha determinato una variazione delle proprietà elettriche del suolo esaminato, consistenti con l'accumulo di molecole d'acqua sulla superficie dei granelli di suolo stesso durante i cicli giornalieri di infiltrazione del vapore acqueo nel terreno.

lunedì 15 dicembre 2008

Clienti per DragonLab, il primo laboratorio spaziale privato

Ecco un altro aggiornamento sul mondo del "Commercial Space Flight", lo space-business delle compagnie private.
Avevo già parlato del mini-laboratorio spaziale DragonLab della SpaceX (vedi qui). Ebbene, oggi la SpaceX ha annunciato che ha già trovato i primi due clienti per le missioni iniziali della mini-stazione spaziale privata.

DragonLab, un modulo scientifico non abitato, potrà restare in orbita fino a due anni per poi rientrare a Terra (immagine, fonte SpaceX).
Le prime missioni sono attualmente programmate per il 2010 ed il 2011.

Secondo la SpaceX, con lo Space Shuttle americano vicino al termine della sua vita operativa, gli scienziati in differenti discipline come ricerche sui materiali, biotecnologie, studi sugli effetti delle radiazioni, robotica spaziale (ecc. ecc.) stanno prendendo in considerazione DragonLab come ulteriore possibilità.

Un'altra chicca sempre nel settore privato: George T. Whitesides, un alto consigliere di VirginGalactic (vedi qui), è stato nominato membro del President-Elect Barack Obama's transition team, il gruppo di esperti del presidente-eletto americano Barack Obama.

L°India riprogetta la capsula russa Soyuz per le proprie missioni spaziali

Ancora notizie dall'India spaziale! Secondo un articolo di ieri del giornale The Hindu (eccolo) l'Agenzia Spaziale Indiana (ISRO) avrebbe in mente di riprogettare la capsula russa Soyuz per utilizzarla nei propri programmi spaziali per missioni con equipaggio.

E' uno dei primi passi all'interno dell'accordo firmato tra le due nazioni per gli aiuti russi al programma spaziale indiano, accordo di cui ho già dato notizia qui

http://newsspazio.blogspot.com/2008/12/aiuti-della-russia-al-programma.html

Sulla base del MoU (Memorandum of Understanding) firmato dai capi delle due agenzie spaziali, scienziati dei due paesi costruiranno insieme il veicolo spaziale per le missioni spaziali "manned" indiane.

La capsula Soyuz, in onorato servizio sin dal lontano 1967, è stata (ovviamente) aggiornata molte vole in questi anni. Attualmente, oltre che per il programma spaziale Russo, la Soyuz viene utilizzata dalla comunità internazionale come taxi-flight da/verso la Stazione Spaziale Internazionale e come scialuppa di salvataggio, sempre per gli equipaggi della ISS.

Immagine, fonte NASA.

Mandiamo gli auguri di Buone Feste alla Stazione Spaziale Internazionale

Questa è una cosa davvero carina, messa a disposizione dalla NASA. Facendo click su questa pagina web

http://www.nasa.gov/externalflash/postcard/

è possibile mandate gli auguri di buone feste direttamente all'equipaggio della Stazione Spaziale internazionale. In questo momento A bordo della ISS vi è l'Expedition 18, il comandante Mike Fincke e gli ingegneri di volo Sandra Magnus e Yury Lonchakov.


Come si fa:
  1. cliccate sull'url http://www.nasa.gov/externalflash/postcard/
  2. Scegliete la cartolina che volete inviare cliccando su di una immagine tra le quattro che compaiono a sinistra: l'immagine scelta compare ingrandita
  3. Cliccatela all'interno. La cartolina ruota su sé stessa e adesso è possibile scrivere il messaggio di auguri.
  4. Scrivete il testo del messaggio, il nome ed il luogo di provenienza. Quando avete finito premete il bottone "Send" per inviare il messaggio.
Mi sembra un'occasione simpatica per mandare gli auguri in orbita. Dai, facciamogli sapere che ci siamo!

Alla ricerca di partner spaziali internazionali

Leggo da un articolo apparso su Aviation Week lo scorso 12 dicembre (eccolo) che l'India è alla ricerca di partner internazionali per accelerare il suo ambizioso programma spaziale. Questo si aggiunge ad altre precedenti notizie (queste) circa l'agreement tra India e Russia.

Sembra proprio che l'India sia estremamente motivata a premere il piede sull'acceleratore. Infatti, allo Space Expo 2008 organizzato dalla Confederazione delle Industrie Indiane in associazione con la ISRO (l'Agenzia Spaziale Indiana) e la Antrix Corporation, il capo della stessa ISRO, G. Madhava, dice che "...ci saranno stimolanti opportunità per le industrie in India ed all'estero per fornire equipaggiamenti e servizi...".

Il direttore della Antrix, C.V.S. Prakash, dice: "...nel campo del remote sensing delle regioni terrestri la cooperazione internazionale sarà la pietra angolare [...] costruire, lanciare, mantenere il programma è molto costoso...".

Inoltre, secondo le parole del direttore generale dell'Agenzia Spaziale Israeliana (ISA) Zvi Kaplan "... Per piccoli paesi non c'è altra via se non la collaborazione...". ISA è in attesa che l'India lanci il satellite israeliano TAUVEX (Tel Aviv University Ultra-Violet Experiment) il prossimo anno.

Nei piani di ISRO vi sono sei lanci entro la fine del 2009, ed una piccola sonda Aditya verso il sole nel 2012, per studiarne la corona durante il prossimo periodo di massimo nell'attività solare.

Immagine, fonte NASA.

sabato 13 dicembre 2008

Corteccia d°albero? No, Marte!


Non ho saputo resistere, ed ecco un'altra suggestiva immagine di Marte. Sembra un tronco d'albero, invece è un anaglifo, uno di quelli pubblicati recentemente dalla sonda MRO (vedi qui), che proprio ieri ha completato i suoi due anni di missione primaria di osservazione di Marte ed è entrata nei prossimi due anni di missione estesa.


Buon lavoro MRO!

Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.

Virgin Galactic: entro due settimane via al primo test-flight

Ritengo da sempre molto importante il settore privato in campo spaziale. Assolutamente impensabile decenni fa, necessario - dico io - adesso, per "traghettare" lo Spazio da business delle agenzie governative a nuovo "modus vivendi" della nostra società. La strada è lunga, ed i passi da compiere sono molti ed impegnativi, ma vale la pena di darci dentro.

Virgin Galactic, la prima compagnia che ha promesso voli suborbitali a pagamento, è al compimento di un altro step significativo verso questo ambizioso obiettivo: WhiteKnightTwo effettuerà il suo primo volo nelle prossime due settimane. Si tratterà del primo di una serie di voli di test.

WhiteKnightTWo è il veicolo progettato dalla Scaled Composites (Mojave, California). Suo compito è quello di portare ad alta quota SpaceShipTwo, la navetta spaziale in grado di accogliere otto passeggeri. Una volta raggiunta l'altitudine di 15 chilometri, SpaceShipTwo si sgancerà da WhiteKnightTWo ed accenderà il proprio razzo puntando verso l'alto, con l'obiettivo di raggiungere i 100 chilometri di altezza, il limite convenzionale al di sopra del quale inizia lo Spazio. A quel punto otto membri dell'equipaggio potranno sperimentare la condizione di microgravità per alcuni minuti, prima di ritornare a terra.

WhiteKnightTWo è un aereo parecchio particolare, come si può vedere dall'immagine. Ha due fusoliere, ognuna con una propria cabina, connesse tra loro da un'ala lunga ben 42 metri, in grado di sopportare 17 tonnellate di peso. Se i test di volo di WhiteKnightTWo saranno positivi, allora sarà possibile iniziare i test di volo per la configurazione WhiteKnightTWo e SpaceShip2 entro la metà del 2009.

Secondo quanto dice il presidente della Virgin Galactic, Will Whitehorn, per garantire sicurezza saranno necessari tra i 100 ed i 200 voli di test in configurazione completa prima di effettuare il volo suborbitale con passeggeri, cosa che al momento è pianificata per il 2010.

Il prezzo per un volo suborbitale con Virgin Galactic è fissato al momento sui 200.000 dollari americani, e la società ha già accumulato 40 milioni di dollari di depositi da almeno 300 clienti prenotati. Ma la concorrenza è già iniziata! Mi riferisco all'annuncio della società XCOR Aerospace (vedi qui) la quale ha annunciato che offrirà voli suborbitali sulla navetta Lynx, al prezzo di 95.000 dollari americani (circa 75.000 euro), cioè a meno della metà di quanto chiede Virgin Galactic. Scommettiamo che nei prossimi anni assisteremo a qualche bella sorpresa?

immagine, fonte Virgin Galactic.

venerdì 12 dicembre 2008

Chang°e-1 abbassa la sua orbita lunare

Secondo una nota del 9 dicembre scorso dell'agenzia di stampa cinese Xinhua, la prima sonda cinese Chang'e-1 in orbita intorno alla Luna, avrebbe completato con successo la manovra di abbassamento della propria orbita portandosi così da 200 a 100 Km di altitudine (immagine, fonte CNSA).

Questo per condurre osservazioni più specifiche, in accordo con quanto detto dall'Agenzia Spaziale Cinese (CNSA, China National Space Agency).

La sonda resterà in questa nuova orbita fino a che gli scienziati decideranno di abbassarne ulteriormente l'altitudine per collezionare nuove informazioni per un futuro allunaggio. Attualmente una missione cinese di allunaggio "soft" è prevista per il 2012, nell'ambito del programma cinese di esplorazione lunare (vedi qui).

Nel 2017, poi, è previsto che un nuovo rover cinese arrivi sulla Luna, collezioni dei campioni di suolo lunare e li riporti sulla Terra per essere studiati.

L°acqua sotterranea e Marte


Ok, rischio di ripetermi, ma trovo questa immagine di Marte davvero spettacolare! Si tratta di Hebes Chasma, una regione a nord delle Valles Marineris, il grande sistema di canyon lungo circa un quarto dell'equatore del pianeta.

Una delle caratteristiche più misteriose di Marte sin dagli anni '70, dall'epoca cioè delle prime sonde NASA Mariner, sono i depositi stratificati che presentano variazioni di tonalità, conosciuti come LTD (Light Toned Deposits). Si tratta di sedimenti la cui origine è tutt'ora sconosciuta. Negli anni sono stati proposti differenti meccanismi per spiegarne la formazione, inclusi processi vulcanici.



Ma oggi recenti immagini della sonda europea Mars Express (lanciata il 2 giugno 2003 ed arrivata su Marte il dicembre successivo) suggeriscono che molti LTD si siano formati quando grandi quantità di acqua sotterranea emersero improvvisamente sulla superficie. Gli scienziati ritengono che l'acqua sotterranea abbia avuto un ruolo più grande di quanto pensato in precedenza nel modellare la superficie di Marte.

Un'altra possibile congettura formulata dagli scienziati: dato che questi depositi sono relativamente giovani di età e sono associati all'acqua, essi potrebbero aver protetto primitive forme di vita dal clima secco e selvaggio di Marte anche in tempi recenti, e forse eliminando il bisogno di una atmosfera stabile o di un permanente corpo idrico.

Immagini, fonte ESA.


giovedì 11 dicembre 2008

Space Shuttle Endeavour STS-126 in volo verso casa

(immagine, fonte NASA)

La missione dello Space Shuttle Endeavour STS-126 si è conclusa ormai da un po' (vedi qui), ma l'Endeavour è ancora in volo sui cieli del pianeta Terra. Saldamente agganciato sul dorso di un Boeing 747, l'orbiter ha iniziato ieri il suo volo dalla Edwards Air Force Base in California per tornare alla sua "vera casa", il Kennedy Space Center in Florida.

La prima tappa è stata Biggs Army Airfield ad El Paso, e poi ha continuato per la Naval Air Station JointReserve Base in Fort Worth, Texas. Tempo permettendo il viaggio dovrebbe riprendere nella giornata di oggi.

Il "passaggio a casa" si è reso necessario proprio perché, sempre a causa delle cattive condizioni del tempo, lo scorso 30 Novembre Endeavour è dovuto atterrare in California, invece che al KSC.

mercoledì 10 dicembre 2008

Le fantastiche immagini 3D di Marte, by MRO!

(immagine, fonte NASA/JPL/University of Arizona)

E' un periodo in cui sembra esserci una vera e propria corsa alla pubblicazione di immagini e video da parte delle agenzie spaziali di mezzo mondo. E adesso tocca agli americani. La telecamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) a bordo della sonda NASA MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) ha rilasciato 362 immagini tridimensionali ad alta risoluzione della superficie di Marte.

Altre sonde automatiche avevano preso immagini 3D di Marte in precedenza, ma HiRISE è la più potente mai inviata su di un altro pianeta, con una risoluzione tale da poter distinguere caratteristiche piccole fino ad un metro.

Le immagini 3D sono disponibili qui http://hirise.lpl.arizona.edu/anaglyphs , e per ammirarle nella loro terza dimensione servono i famosi occhialini rossi e blu che si possono trovare dappertutto (anche su ebay!).

Questo tipo di immagine si chiama 'anaglifo', ed il concetto è che tramite gli occhialini colorati venga inviata ad ogni occhio una immagine leggermente diversa della scena, simulando così la normale visione stereoscopica. HiRISE ha reso quasi automatica la generazione degli anaglifi.

Fino ad ora sono state effettuate 1.642 osservazioni e 148.000 immagini prodotte per un totale di 3,5 TB (Tera Byte) di dati.
Da quando HiRISE ha iniziato la sua attività scientifica, nel novembre del 2006, il gruppo di scienziati dell'esperimento ha rilasciato 867.430 immagini (30,2 TB). Si tratta in assoluto del più grande volume di informazioni per un singolo esperimento spaziale.

Scoperto biossido di carbonio in un pianeta extra-solare, by Hubble!

Il telescopio spaziale Hubble ha trovato biossido di carbonio nell'atmosfera di un pianeta in orbita ad una stella lontana, hanno dichiarato ieri martedì 9 dicembre NASA ed ESA. Si tratta senza dubbio di una scoperta molto importante nella ricerca di tracce di vita extraterrestre (immagine, fonte NASA).

Il pianeta è chiamato HD 189733b, è grande come il nostro Giove e dista da noi circa 63 anni luce. Esso è troppo caldo per la vita come noi la conosciamo, ma il biossido di carbonio "... è una molecola che nelle giuste circostanze ha una connessione con attività biologica, come da noi sulla Terra..." ha detto alla conferenza stampa Mark Swain del JPL (Jet Propulsion Laboratory).

Swain ha usato la near-infrared camera (fotocamera sensibile alle lughezze d'onda vicine all'infrarosso) ed il multi-object spectrometer (spettrometro) di Hubble per studiare la luce infrarossa emessa dal pianeta. La sua atmosfera assorbe certe lunghezze d'onda della radiazione emessa dal pianeta stesso. E poiché le molecole hanno una ben precisa impronta spettrale Swain ha identificato biossido di carbonio ed anche il monossido di carbonio.

E' la prima volta che è stata rilevata una emissione vicina agli infrarossi da un eso-pianeta. Ed è un altro motivo di grande soddisfazione: noi terrestri siamo in grado di identificare la chimica della vita mediante osservazioni remote.

E parlando di HD 189733b, precedenti osservazioni compiute sempre da Hubble e dallo Spitzer Space Telescope avevano già individuato vapore e metano nella sua atmosfera.

Eric Smith, scienziato NASA del programma Hubble Space Telescope dice: "Hubble è stato concepito principalmente per compiere osservazioni dell'universo distante. Tuttavia siamo all'inizio di una nuova era dell'astrofisica e della scienza planetaria comparativa. Questi studi atmosferici inizieranno a determinare le composizioni ed i processi chimici che operano in mondi lontani. Il futuro di questa nuova frontiera della scienza è estremamente promettente e ci aspettiamo di scoprire molte più molecole nell'atmosfera di pianeti extra-solari".