Intorno alla mezzanotte di oggi la sonda Phoenix è automaticamente passata in Safe Mode, in seguito ad un evento di "low-power fault" provocato dal peggioramento delle condizioni metereologiche. Sebbene gli ingegneri avessero anticipato che ciò sarebbe potuto accadere, in maniera del tutto inaspettata Phoenix è anche passato - altrettanto automaticamente - alla sua elettronica di backup, il Side-B, ed ha spento una delle sue due batterie.
Nello stato di "Safe Mode" Phoenix interrompe ogni attività non critica (incluse le attività scientifiche) e si mette in attesa di comandi dal controllo missione sulla Terra. Così è stato, e nel giro di poche ore il team di ingegneri ha inviato istruzioni alla sonda per far ripartire la carica delle batterie.
Le condizioni atmosferiche nel sito di atterraggio di Phoenix, nella regione del polo nord di Marte, sono andate peggiorando nei giorni scorsi, con oscillazioni tra -45°C di giorno e -96°C di notte. Come se non bastasse, una tempesta di polvere e nuvoloni carichi di ghiaccio (d'acqua!) riducono ulteriormente la quantità di energia solare che raggiunge i pannelli solari della sonda.
Il piano di "risparmio energetico" descritto ieri in questo post va avanti, ma il controllo missione ha deciso di spegnere da subito anche il secondo sistema di riscaldamento interno, quello relativo al Pyrotechnic Initiation Unit della sonda.
Nello stato di "Safe Mode" Phoenix interrompe ogni attività non critica (incluse le attività scientifiche) e si mette in attesa di comandi dal controllo missione sulla Terra. Così è stato, e nel giro di poche ore il team di ingegneri ha inviato istruzioni alla sonda per far ripartire la carica delle batterie.
Le condizioni atmosferiche nel sito di atterraggio di Phoenix, nella regione del polo nord di Marte, sono andate peggiorando nei giorni scorsi, con oscillazioni tra -45°C di giorno e -96°C di notte. Come se non bastasse, una tempesta di polvere e nuvoloni carichi di ghiaccio (d'acqua!) riducono ulteriormente la quantità di energia solare che raggiunge i pannelli solari della sonda.
Il piano di "risparmio energetico" descritto ieri in questo post va avanti, ma il controllo missione ha deciso di spegnere da subito anche il secondo sistema di riscaldamento interno, quello relativo al Pyrotechnic Initiation Unit della sonda.
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