In questo post vorrei aggiungere nuovi dati alla vicenda della possibile estensione del programma Space Shuttle da parte della Nasa. Ne abbiamo già parlato qui e qui .
Il punto di partenza è la politica "nominale" della Nasa e dell'amministrazione americana, cioè la versione ufficiale approvata dalla Casa Bianca e dal Congresso nel 2004: il programma Space Shuttle è pianificato per terminare nel 2010 dopo il completamento della Stazione Spaziale Internazionale.
Nuovi razzi e nuovi veicoli spaziali sono allo studio all'interno della nuova Vision per l'esplorazione dello spazio presentata dal presidente americano (programma Constellation), e che vedrà la realizzazione di nuovi razzi (Ares) e di altrettanto nuovi veicoli spaziali abitati (Orion), che però saranno pronti non prima del 2015. Dal 2010 al 2015 quindi gli USA non avranno proprie navette per volare nello spazio. Il piano è quello di comprare posti nella navetta russa Soyuz fino a che le nuove navicelle americane saranno pronte.
Su tutto ciò si innesta la discussione iniziata nelle scorse settimane. Quelli che seguono sono dati più o meno in ordine sparso.
La chiusura del programma Shuttle nel 2010 porterà alla perdita di migliaia di posti di lavoro, circa 10.000 in base ad una stima Nasa, di cui - nel peggiore dei casi - più di 6000 solamente al Kennedy Space Center.
Gli Stati Uniti sono in clima elettorale per le prossime elezioni presidenziali, e molti sono i temi che fanno parte del "gioco".
Comunque, è alquanto "singolare" il fatto che gli Stati Uniti non abbiano veicoli propri per raggiungere la ISS dopo che gli stessi hanno speso più di 100 miliardi di dollari per costruirla.
Inoltre gli attuali timori di un possibile peggioramento delle relazioni con la Russia hanno portato sia repubblicani che democratici alla volontà di diminuire il gap di cinque anni.
Nel frattempo i candidati alla presidenza, sia il democratico Barack Obama che il repubblicano John McCain, dicono che aiuteranno la Nasa aggiungendone al budget annuale la cifra di 2 miliardi di dollari, proprio per diminuire il gap tra la fine dello Shuttle e l'inizio di Ares-Orion.
Attualmente la Nasa spende 3,2 miliardi di dollari l'anno per il programma Shuttle (la maggior parte copre i costi di gestione). I dirigenti del programma dicono che il costo sarebbe praticamente lo stesso sia che lo Shuttle volasse due o cinque volte l'anno.
Tuttavia la Nasa sta ora studiando il modo di mantenere in vita il programma ipotizzando il minor numero possibile di missioni l'anno fino a che non saranno pronte le nuove navicelle, forse più per ragioni legate alla sicurezza, piuttosto che ad un effettivo risparmio economico.
Ad ogni modo, un certo risparmio si potrebbe avere nell'utilizzo di un numero minore di Orbiter, sebbene aumenterebbe la complessità di gestione.
L'amministratore capo M. Griffin stima un costo di 3 miliardi l'anno necessari per continuare a far volare la flotta degli Shuttle.
Però, è previsto che il budget attualmente allocato per il programma Shuttle venga ri-allocato al nuovo programma Constellation a partire dal 2010. Quindi mantenere in vita lo Shuttle senza nuovi fondi aggiuntivi avrebbe l'effetto di aumentare il gap a più di cinque anni, invece che ridurlo.
D'altro canto però uno Shuttle operativo è il perfetto strumento per una corretta manutenzione della Stazione Spaziale Internazionale. Solamente lo Shuttle infatti ha la capacità di carico sufficiente per portare sulla Stazione i grossi pezzi di ricambio - presumibilmente - necessari per estendere la vita della Stazione a ben oltre il 2017.
Comunque, continuare a far volare le navette Shuttle restanti porterebbe anche ad un "fisiologico" innalzamento della probabilità di incidenti, proprio a causa dell'età degli Orbiter. Il Columbia Accident Investigation Board si era espresso suggerendo alla Nasa di sostituire gli Shuttle il prima possibile. Per voli successivi al 2010 gli investigatori vedevano la necessità di ri-certificare la flotta degli Orbiter sulla base degli stessi standard militari utilizzati per i vecchi aeroplani.
Pare che la probabilità che lo Shuttle abbia un incidente sia di 1 su 80. Se la Nasa deciderà di far volare due missioni l'anno tra il 2010 ed il 2015, il rischio di una catastrofe aumenterebbe da 1 su 12 ad 1 su 8 (sono cifre che riporto così come le ho trovate).
Continuiamo a seguire gli eventi ed a presentare i nuovi sviluppi della vicenda.
Il punto di partenza è la politica "nominale" della Nasa e dell'amministrazione americana, cioè la versione ufficiale approvata dalla Casa Bianca e dal Congresso nel 2004: il programma Space Shuttle è pianificato per terminare nel 2010 dopo il completamento della Stazione Spaziale Internazionale.
Nuovi razzi e nuovi veicoli spaziali sono allo studio all'interno della nuova Vision per l'esplorazione dello spazio presentata dal presidente americano (programma Constellation), e che vedrà la realizzazione di nuovi razzi (Ares) e di altrettanto nuovi veicoli spaziali abitati (Orion), che però saranno pronti non prima del 2015. Dal 2010 al 2015 quindi gli USA non avranno proprie navette per volare nello spazio. Il piano è quello di comprare posti nella navetta russa Soyuz fino a che le nuove navicelle americane saranno pronte.
Su tutto ciò si innesta la discussione iniziata nelle scorse settimane. Quelli che seguono sono dati più o meno in ordine sparso.
La chiusura del programma Shuttle nel 2010 porterà alla perdita di migliaia di posti di lavoro, circa 10.000 in base ad una stima Nasa, di cui - nel peggiore dei casi - più di 6000 solamente al Kennedy Space Center.
Gli Stati Uniti sono in clima elettorale per le prossime elezioni presidenziali, e molti sono i temi che fanno parte del "gioco".
Comunque, è alquanto "singolare" il fatto che gli Stati Uniti non abbiano veicoli propri per raggiungere la ISS dopo che gli stessi hanno speso più di 100 miliardi di dollari per costruirla.
Inoltre gli attuali timori di un possibile peggioramento delle relazioni con la Russia hanno portato sia repubblicani che democratici alla volontà di diminuire il gap di cinque anni.
Nel frattempo i candidati alla presidenza, sia il democratico Barack Obama che il repubblicano John McCain, dicono che aiuteranno la Nasa aggiungendone al budget annuale la cifra di 2 miliardi di dollari, proprio per diminuire il gap tra la fine dello Shuttle e l'inizio di Ares-Orion.
Attualmente la Nasa spende 3,2 miliardi di dollari l'anno per il programma Shuttle (la maggior parte copre i costi di gestione). I dirigenti del programma dicono che il costo sarebbe praticamente lo stesso sia che lo Shuttle volasse due o cinque volte l'anno.
Tuttavia la Nasa sta ora studiando il modo di mantenere in vita il programma ipotizzando il minor numero possibile di missioni l'anno fino a che non saranno pronte le nuove navicelle, forse più per ragioni legate alla sicurezza, piuttosto che ad un effettivo risparmio economico.
Ad ogni modo, un certo risparmio si potrebbe avere nell'utilizzo di un numero minore di Orbiter, sebbene aumenterebbe la complessità di gestione.
L'amministratore capo M. Griffin stima un costo di 3 miliardi l'anno necessari per continuare a far volare la flotta degli Shuttle.
Però, è previsto che il budget attualmente allocato per il programma Shuttle venga ri-allocato al nuovo programma Constellation a partire dal 2010. Quindi mantenere in vita lo Shuttle senza nuovi fondi aggiuntivi avrebbe l'effetto di aumentare il gap a più di cinque anni, invece che ridurlo.
D'altro canto però uno Shuttle operativo è il perfetto strumento per una corretta manutenzione della Stazione Spaziale Internazionale. Solamente lo Shuttle infatti ha la capacità di carico sufficiente per portare sulla Stazione i grossi pezzi di ricambio - presumibilmente - necessari per estendere la vita della Stazione a ben oltre il 2017.
Comunque, continuare a far volare le navette Shuttle restanti porterebbe anche ad un "fisiologico" innalzamento della probabilità di incidenti, proprio a causa dell'età degli Orbiter. Il Columbia Accident Investigation Board si era espresso suggerendo alla Nasa di sostituire gli Shuttle il prima possibile. Per voli successivi al 2010 gli investigatori vedevano la necessità di ri-certificare la flotta degli Orbiter sulla base degli stessi standard militari utilizzati per i vecchi aeroplani.
Pare che la probabilità che lo Shuttle abbia un incidente sia di 1 su 80. Se la Nasa deciderà di far volare due missioni l'anno tra il 2010 ed il 2015, il rischio di una catastrofe aumenterebbe da 1 su 12 ad 1 su 8 (sono cifre che riporto così come le ho trovate).
Continuiamo a seguire gli eventi ed a presentare i nuovi sviluppi della vicenda.
Forte sto blog,bravo.E' inconsueto trovara chi si occupa dello spazio su blogger,Sai io a casa ho un frammento di Luna,veramente non scherzo,se vuoi ti mando una foto.Ok vado di fretta,sono milioni i blog da visitare,ciao Eugenio (pollicino)
RispondiEliminaCiao Pollicino, grazie dei complimenti e benvenuto su News Spazio.
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