L'Unione Europea ha bisogno di un approccio comune per difendere i propri interessi nello Spazio, è quanto afferma in una sua relazione Karl von Wogau (EPP-ED, DE), capo della sottocommissione Sicurezza e Difesa. Tale relazione è stata adottata a larga maggioranza (483-99-20) nel Parlamento Europeo.
La relazione sottolinea la necessità dell’utilizzo di Galileo (sistema di localizzazione satellitare europeo completamente indipendente dal GPS americano, vedi questo post) per un’autonoma Politica di Sicurezza Europea e di Difesa (ESDP), per la sicurezza europea e per una strategica autonomia dell'Unione Europea stessa. E' altresì urgente che gli stati membri dell'Europa assicurino interoperabilità delle varie osservazioni e servizi di riconoscimento con la raccomandazione di concludere urgentemente gli accordi tra EU Satellite Centre e gli stati membri dell'EU per fornire immagini alle operazioni ESDP.
Il parlamento è preoccupato dalla possibile militarizzazione dello Spazio, ed esprime particolare preoccupazione per l'utilizzo di forze distruttive contro i satelliti, come nel test anti-satellite cinese del gennaio 2007. La relazione sollecita che in nessuna circostanza la politica spaziale europea debba contribuire alla militarizzazione dello Spazio.
Viene inoltre spinta la realizzazione di una conferenza per rivedere lo "Outer Space Treaty", con l'obiettivo di rafforzarlo ed ampliare il suo campo di applicazione per proibire tutte le armi nello Spazio, ed invita tutti gli attori internazionali ad astenersi dal ricorrere ad attrezzature offensive nello Spazio.
Per quanto riguarda la sicurezza, la relazione deplora il fatto che gli stati membri dell'EU non abbiano accesso ai dati istantanei dei lanci missilistici balistici di tutto il mondo, e sostiene la realizzazione di progetti per sistemi di allarme rapito (early-warning systems), ed inoltre sottolinea la necessità che essi siano adeguatamente protetti da sistemi di difesa missilistica a terra, in aria e da sistemi spaziali di sorveglianza.
La relazione raccomanda inoltre di predisporre un budget operativo per lo Spazio, e fortemente favorisce il mettere le operazioni spaziali sotto il budget comunitario. "Come l'esperienza ha dimostrato, progetti comuni su larga scala non possono essere adeguatamente gestiti, quando sono coinvolte 27 diverse autorità nazionali di bilancio che applicano ciascuna il principio del giusto ritorno", dice il Parlamento. Esso "pertanto raccomanda vivamente che questi progetti e programmi siano finanziati dal bilancio dell'Unione Europea".
Il parlamento raccomanda inoltre che i satelliti europei non-commerciali siano portati in orbita da lanciatori europei, preferibilmente dal territorio dell'Unione Europea.
La relazione sottolinea la necessità dell’utilizzo di Galileo (sistema di localizzazione satellitare europeo completamente indipendente dal GPS americano, vedi questo post) per un’autonoma Politica di Sicurezza Europea e di Difesa (ESDP), per la sicurezza europea e per una strategica autonomia dell'Unione Europea stessa. E' altresì urgente che gli stati membri dell'Europa assicurino interoperabilità delle varie osservazioni e servizi di riconoscimento con la raccomandazione di concludere urgentemente gli accordi tra EU Satellite Centre e gli stati membri dell'EU per fornire immagini alle operazioni ESDP.
Il parlamento è preoccupato dalla possibile militarizzazione dello Spazio, ed esprime particolare preoccupazione per l'utilizzo di forze distruttive contro i satelliti, come nel test anti-satellite cinese del gennaio 2007. La relazione sollecita che in nessuna circostanza la politica spaziale europea debba contribuire alla militarizzazione dello Spazio.
Viene inoltre spinta la realizzazione di una conferenza per rivedere lo "Outer Space Treaty", con l'obiettivo di rafforzarlo ed ampliare il suo campo di applicazione per proibire tutte le armi nello Spazio, ed invita tutti gli attori internazionali ad astenersi dal ricorrere ad attrezzature offensive nello Spazio.
Per quanto riguarda la sicurezza, la relazione deplora il fatto che gli stati membri dell'EU non abbiano accesso ai dati istantanei dei lanci missilistici balistici di tutto il mondo, e sostiene la realizzazione di progetti per sistemi di allarme rapito (early-warning systems), ed inoltre sottolinea la necessità che essi siano adeguatamente protetti da sistemi di difesa missilistica a terra, in aria e da sistemi spaziali di sorveglianza.
La relazione raccomanda inoltre di predisporre un budget operativo per lo Spazio, e fortemente favorisce il mettere le operazioni spaziali sotto il budget comunitario. "Come l'esperienza ha dimostrato, progetti comuni su larga scala non possono essere adeguatamente gestiti, quando sono coinvolte 27 diverse autorità nazionali di bilancio che applicano ciascuna il principio del giusto ritorno", dice il Parlamento. Esso "pertanto raccomanda vivamente che questi progetti e programmi siano finanziati dal bilancio dell'Unione Europea".
Il parlamento raccomanda inoltre che i satelliti europei non-commerciali siano portati in orbita da lanciatori europei, preferibilmente dal territorio dell'Unione Europea.
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