OBSS sta per Orbiter Boom Sensor System, ed è il dispositivo che dopo il tragico incidente del Columbia è stato adottato nelle successive missioni Shuttle per effettuare una verifica dell'integrità dello scafo esterno con particolare riguardo alla protezione termica, le famose mattonelle di ceramica che costituiscono l'unica difesa passiva dello Shuttle durante le fasi di rientro in atmosfera.
In pratica è una lunga asta (lunga circa 17 metri) ad una cui estremità sono montati tutta una serie di sensori, quali dispositivi visivi (LDRI - Laser Dynamic Range Imager,LCS - Laser Camera System) che hanno una risoluzione di pochi millimetri.
OBSS viene "acchiappato" dal fratello canadese SRMS (Space Shuttle Manipulator System), il braccio robotico della navetta americana, ed utilizzato come una sua estensione per scansionare tutto lo scafo esterno.
Ebbene: si è scoperto che questo braccio aggiuntivo può essere molto utile anche alla Stazione Spaziale Internazionale.
Infatti, una volta agganciato dal braccio robotico della Stazione (SSRMS - Space Station Remote Manipulator System), questo può essere utilizzato per raggiungere luoghi altrimenti scomodi. E proprio questo è successo: nella missione STS-120 è stata effettuata una "passeggiata spaziale" EVA per riparare una parte del pannello solare P6 4B. L'astronauta Scott Parazynski è stato "portato" in prossimità del punto di lavoro proprio agganciato ad una estremità dell'OBSS, che a sua volta era saldamente afferrato da SSRMS (vedi immagine).
E' dal successo di questa operazione di riparazione che è nata la possibile idea di mantenere definitivamente OBSS al termine dei voli Shuttle, termine che al momento previsto per il 2010. La discussione ha preso corpo, e adesso sono al vaglio varie possibilità, sulla base anche del punto preciso dell'OBSS in cui si vuole che SSRM effettui la presa. Tale punto dell'OBSS deve essere equipaggiato con un "giunto" di aggancio del tipo PDGF (Power Data Grapple Fixture), di cui parleremo nel post dedicato a SSRMS. Il braccio robotico della Stazione SSRMS effettuerà la presa su tale "giunto".
Attualmente esso è posizionato circa a metà della lunghezza di OBSS. Una possibile alternativa è quella di mettere il PDGF ad una sua estremità, proprio per avere la massima "prolunga".
In pratica è una lunga asta (lunga circa 17 metri) ad una cui estremità sono montati tutta una serie di sensori, quali dispositivi visivi (LDRI - Laser Dynamic Range Imager,LCS - Laser Camera System) che hanno una risoluzione di pochi millimetri.
OBSS viene "acchiappato" dal fratello canadese SRMS (Space Shuttle Manipulator System), il braccio robotico della navetta americana, ed utilizzato come una sua estensione per scansionare tutto lo scafo esterno.
Ebbene: si è scoperto che questo braccio aggiuntivo può essere molto utile anche alla Stazione Spaziale Internazionale.
Infatti, una volta agganciato dal braccio robotico della Stazione (SSRMS - Space Station Remote Manipulator System), questo può essere utilizzato per raggiungere luoghi altrimenti scomodi. E proprio questo è successo: nella missione STS-120 è stata effettuata una "passeggiata spaziale" EVA per riparare una parte del pannello solare P6 4B. L'astronauta Scott Parazynski è stato "portato" in prossimità del punto di lavoro proprio agganciato ad una estremità dell'OBSS, che a sua volta era saldamente afferrato da SSRMS (vedi immagine).
E' dal successo di questa operazione di riparazione che è nata la possibile idea di mantenere definitivamente OBSS al termine dei voli Shuttle, termine che al momento previsto per il 2010. La discussione ha preso corpo, e adesso sono al vaglio varie possibilità, sulla base anche del punto preciso dell'OBSS in cui si vuole che SSRM effettui la presa. Tale punto dell'OBSS deve essere equipaggiato con un "giunto" di aggancio del tipo PDGF (Power Data Grapple Fixture), di cui parleremo nel post dedicato a SSRMS. Il braccio robotico della Stazione SSRMS effettuerà la presa su tale "giunto".
Attualmente esso è posizionato circa a metà della lunghezza di OBSS. Una possibile alternativa è quella di mettere il PDGF ad una sua estremità, proprio per avere la massima "prolunga".
Nessun commento:
Posta un commento
Chiunque può liberamente commentare e condividere il proprio pensiero. La sola condizione è voler contribuire alla discussione con un approccio costruttivo e rispettoso verso tutti. Evitate di andare off-topic e niente pubblicità, grazie.